giovedì, ottobre 25, 2018

Gocce d'inchiostro: Cuore nero - Amabile Giusti

Senza il minimo motivo, mentre altri lettori forse saprebbero dare una risposta più esaustiva della mia, non nascondo che ho deciso di rileggere un romanzo che non leggevo da quando avevo diciassette anni. E che, sebbene io sia cambiata, le mie letture adesso prevedono un filone molto più maturo, ricco e vasto, non nego che anche questa volta Cuore nero abbia svolto un certo ruolo.
Questa lettura è stata puramente casuale. Per una challange indetta su Facebook avrei dovuto leggere un romanzo con del sangue in copertina. E quale romanzo, se non quello della Giusti poteva non rivelarsi la lettura più adatta? Forse avrei meritato di meglio fra le mani, lo confesso. Quando non si è più avvezzi a certi tipi di romanzi, sono quasi sempre negativi i pensieri che vorticano attorno …. Tuttavia è stata quella lettura che mi ha scelto, la prescelta. E ciò che avrei dovuto fare era semplicemente volgere le spalle a un mondo di cui non rinnego quasi tutto, pagando qualunque conseguenza per questa mia scelta, raccontando tutto e subito.



Titolo: Cuore nero
Autore: Amabile Giusti
Casa editrice: Delai Editore
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 523
Trama: A diciassette anni ci si può imbattere nel vero amore? E ciò che si chiede Giulia quando quel sentimento irrompe nella sua vita. Prima di allora era una ragazza indipendente, segnata dal burrascoso divorzio dei genitori, con una visione tutt'altro che romantica dei rapporti sentimentali. Finché non si prende una cotta tremenda per Max, un compagno di scuola, e la sua razionalità inizia a vacillare. Lei, di solito brillante e decisa, si sente stupida e confusa. Eppure lui è fin troppo pieno di se, non il suo tipo, anche se è terribilmente attraente, e Giulia fa di tutto per reprimere le proprie emozioni e dimenticare la loro breve, insignificante storia. Una sera, mentre porta a passeggio il cane, incontra Victor, un ragazzo dall'accento francese che, sbucato dal nulla, le dice di essersi trasferito a Palmi da poco con la madre e la sorella. Biondi e pallidissimi, i tre sembrano avvolti da un mistero: escono solo di notte e abitano nella Villa dell'Agave, una vecchia casa dalla fama sinistra. Da quel momento, inaspettatamente, Max ricomincia a corteggiarla, e non solo: fa di tutto per metterla in guardia da Victor, come se sapesse qualcosa sul suo conto che non può rivelarle. Come mai i due si conoscono? Perché si detestano? Cosa nascondano entrambi? Trascinata da una passione irrefrenabile, Giulia piomberà in un mondo che credeva relegato alla leggenda e alla fantasia, un mondo abitato da esseri misteriosi assetati di sangue, che attraversano i secoli lottando per sopravvivere.



La recensione:

Ho da confessarvi qualcosa?
Non me lo aspettavo nemmeno io, a essere completamente onesta. Ah, io credevo che certe letture sarebbero rimaste relegate sullo scaffale di una libreria forse troppo capiente; ora invece ascoltatemi. Leggete le poche righe che seguiranno perché voglio rendervi partecipi di qualcosa che non ricordavo completamente e che nonostante tutto la mia coscienza continua ad essere in collera con me per non averla ascoltata prima, come forse avrei dovuto fare.
Com'è stato strano! Mi è sembrato di vedere una me più giovane, più ingenua… Quanti ricordi!
Non avevo più ripreso fra le mani Cuore nero semplicemente perché con gli anni altri autori, altre letture hanno giovato per la mia anima semplice, sognatrice e romantica. I romanzi, il vero premio della mia vita. La soddisfazione più bella. La mia valvola di sfogo. Una sfida indetta su Facebook aveva scelto per me, ed io non ci ho pensato due volte a immergermi fra le pagine di una storia che ben nove anni fa fece palpitare e vibrare il mio cuore con una melodia tutta sua. Un mese fa non ci avrei nemmeno pensato, fin quando non accettai di tornare a Palmi. Non riuscii a restare tranquilla sin quando non ho accettato di sentire come mia questa storia, e l'ho fatto fin quando non sono giunta al capitolo finale. Forse il mio è stato un gesto fin troppo avventato; mi dicevo che Cuore nero non mi avrebbe donato poi chissà cosa: non potei sbagliarmi così tanto… E adesso è stato il momento più adatto per farlo, ho visto Giulia, Max e Victor seduti lì, ai bordi dell'anima di questa storia. Chissà se si sarebbero ricordati di me?
Ma cominciamo dall'inizio. Anche se temo che queste cinquecento pagine siano il preludio di ciò che la Giusti ci riserverà, con queste marionette fatte di carne e ossa perduti per sempre, per la loro virtù naturalmente, nei buoni principi. La storia di Giulia è oramai incisa sulla mia pelle, con nulla di più sorprendente e spaventoso da ciò che già conoscevo.
In un posto sicuro, lastricato di buone intenzioni, ho avuto modo di sentire ogni cosa, l'ho vista muoversi come una silhouette di carta, corrodendo e annientando il mio spirito senza che me ne accorgessi. Dalla stanza del mio magico santuario ho così potuto vederla nella sua pienezza, come qualcosa a metà fra il cielo e la terra, in mezzo al caos del mondo e della natura.
Quindi sono tornata nuovamente a Palmi per rievocare qualcosa che avevo visto già qualche tempo fa, quando ero ancora un adolescente che, agitata dai dubbi e dalle difficoltà tipiche di quegli anni, mi ero abbandonata per quarantotto ore nella dissolutezza, con una ragazza che in poco tempo era divenuta amica.
E' stata una splendida follia, e non sapendo quando sarei tornata a casa sono ricaduta nuovamente in questa trappola solamente adesso, alla soglia dell'età adulta, riservandole le stesse cure, le stesse attenzioni di un tempo … E così ho fatto! Mi sono addentrata fra le pagine di Cuore nero come se ritornassi a un ricordo perduto. Per un istante, ho pensato che la storia che la Giusti si porta dentro potesse fungere da luogo di ritrovo che avrebbe ravvivato una fiamma che ogni tanto si affievolisce. La sua lettura, infatti, mi ha strappato da tutto ciò che possiedo, mi ha intrigato e infervorato come non succedeva da tempo.
Un fascino, una contentezza che solitamente riservo a letture molto più mature, ma che, col romanzo della Giusti, sono stati quel meccanismo perfetto per andare lontano, allontanarmi da tutto e da tutti, senza capirci più niente, in una miscela confusa di sangue, polvere e amore.
Una sorpresa assolutamente piacevole che, avviluppata da una nuvola di statica elettricità, mi ha permesso di inoltrarmi fra i recessi più reconditi di una famiglia che avevo quasi dimenticato. In una sorta di commedia fantastica italiana che, nella sua semplicità, potrebbe apparire poco originale, ma che al contrario è una continua ricerca di ciò che ha per l'individuo più importanza, in cui tutti possono specchiarsi.
Valutazione d'inchiostro: 4

2 commenti:

  1. Questo libro non l'ho letto ma conosco l'autrice e per quanto sia diversa rispetto ad altre come stile mi piace molto

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    1. Anche a me, Susy! E infatti presto mi piacerebbe leggere altro di suo ☺☺

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