giovedì, ottobre 04, 2018

Gocce d'inchiostro: Cacciatori di vampiri - Collen Gleason

Se la mia vita finisse in questo istante non penso potrei essere più soddisfatta di così! Questo per dire che la mia vita, nei primi giorni di ottobre, è rimasta saldamente legata a quella di una giovane donna che nella fine dell'Ottocento si muoverà fra schiere di vampiri e creature inviolate persino da Dio.
E quella di oggi è la mia opinione riguardo una lettura di cui non sono più avvezza ma che, seducente e ammaliatrice, mi ha guardata come se volesse dirmi qualcosa … E alla fine qualcosa mi ha detto, ed io non ho potuto non essere più felice di così.
Titolo: Cacciatori di vampiri
Autore: Collen Gleason
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 9,90 €
N° di pagine: 279
Trama: Generazione dopo generazione, uno dei discendenti della famiglia Gardella deve accettare il destino della stirpe e diventare cacciatore di vampiri. Questa volta la prescelta è Victoria, diciotto anni ancora da compiere. Mentre la sua vita si snoda tra la folla delle sale da ballo e le strade solitarie illuminate dalla luna, il suo cuore è diviso tra il più ambito scapolo di Londra, il marchese di Rockley, e il suo enigmatico alleato, Sebastian Vioget. E quando si ritroverà faccia a faccia con il più potente vampiro mai esistito sulla terra, Victoria dovrà compiere la scelta tra amore e dovere. 


La recensione:
Il fragore confuso dei miei pensieri, di idee che cozzavano l'uno contro l'altra, in progressivo allontanamento dalla realtà circostante, dimostrarono come di questa saga conoscevo ben poco e che due intensissimi giorni in compagnia dei suoi personaggi ha infuso in me un certo rispetto, una certa devozione nel proseguire le vicende di Victoria sino alla fine. Ciononostante, una coltre di diffidenza era andata a calare su di me che intanto non smettevo di avanzare in questo oscuro e misterioso dedalo, procedendo di consueto in un tunnel in cui non ho ancora scorto la luce. Una linea di sangue avrebbe reciso il mondo di qua con quello di là, insieme all'uso di paletti o riti che infestarono le nottate miti di Victoria. Giovane adolescente come tante altre che, disegnando un motivo di cui non ne sapeva nemmeno l'esistenza, stilando una scaletta su ciò che è buono e ciò che è cattivo, mi trasmise un'immagine così bella  e positiva che sebbene sia molto simile a quella di tante altre eroine in circolazione non sbiadisce per fantasia, piuttosto alimenta il piacere egocentrico di muoversi all'unisono ed in equlibrio, senza tenere conto delle conseguenze. Mi ero trasformata in una lettrice impavida, coraggiosa, e anche un po' stupida che si era imbarcata in questa storia consapevole del poco tempo a disposizione, gettando frustate di giubilio in ogni gesto o frase, prima di indirizzarmi verso altro.
Il prezzo di queste spericolate letture è da sempre racchiuso nell'attimo in cui si torna alla realtà, il ricongiungersi con il presente che dopo letture di questo genere appare persino più triste. L'atto del leggere diviene così un sogno a occhi aperti, un istante ricco di dettagli plausibili, in cui lo stesso lettore diviene una sciocchezza effimera al cospetto della solida massa della fantasia. Per me è quasi sempre difficile tornare indietro. Non voglio tornare indietro, mi dico sempre pur di svegliarmi da fantastici sogni. I libri sono quella materia perduta della creazione, in cui l'atto del ritorno è qualcosa di inimmaginabile e parte del fascino di questa fantasticheria risiede nell'illusione di essere disarmati ddi fronte all'assenza di logica: costretta ad abbandonarsi alle mani di un abile lettore di anime, o di uno spietato artista in cui si toccano massimi livelli di immaginazione o semplice svago. Ed ovviamente il romanzo di Collen Gleason rientra in questa categoria, e adesso che sono seduta dinanzi al pc tornare alla realtà circostante, in un mondo che in un certo senso mi ha resa quella che sono oggi, mi ha fatto sentire piccola sotto il gran cielo dorato di questa nuova epopea fantascientifica. Tutto qui, la scelta che mi stava offrendo la Gleason era parecchio allettante, e cosa fare se non lasciarsi andare al flusso languido dei suoi pensieri? Impossibile è stato dover andare altrove. Davanti a me, Victoria era illuminata dalla luce acquosa della luna, si muoveva con un paletto di legno stretto al petto, come se fosse in agguato di qualcosa o qualcuno: una misteriosa legione di vampiri che, per qualche assurdo motivo, vogliono esattamente ciò per cui lei si affanna a trovare da secoli e secoli, nello spirito di una ragazza ribelle che combatterà sino alla fine. Ecco cosa mi aveva riservato questo primo capitolo: non avrei volto le spalle a questa serie, nemmeno se fosse giunta l'immediata pubblicazione di qualcosa che attendo da tempo. Avrei semplicemente completato il mio percorso con Victoria, con ostinata pazienza, fino a quando gli eventi, non più le fantasie, avessero accolto le mie richieste dissipando qualunque cortina di dubbi o perplessità.
La mia anima semplice e romantica non ama questo genere di letture, perlomeno non più, in quanto litiga con la mia coscienza perché una ragazza come me non ama rompere la monotonia intrufolandosi in un covo di vampiri e trovarsi in balia di donzelle svampite e bruttine. So perfettamente in cosa mi imbatto con questa tipologia di romanzi, sa che queste letture potrebbero tediarmi al punto di non continuare la serie. Eppure una dama dell'ottocento camuffata in maschiaccio, con un paletto quasi sempre appresso, è una figura che non può non trasmettere un certo fascino o trascinarti via dalla tua inutile vita, quasi come un moto forte e involontario. Non esagero dunque nello scrivere che, durante la lettura de i Cacciatori di vampiri, ho avuto come l'impressione di aver consegnato ogni rimasuglio della mia vita, della mia identità a questa giovane Buffy. Come? Dissolvendomi nell'atmosfera, nel meraviglioso paesaggio cupo e boccheggiante di una Londra di fine Ottocento, nel ghiaccio, nel freddo, nella notte, nel pianto inudibile tanto caro quanto straziante di povere e sfortunate vittime, nelle carezze degli occhi dell'autrice.
Ho creduto e amato profondamente il mondo ritratto da Collen Gleason, questo suo nuovo modo di leggere fantasy e anche molto altro, scorgendone la faccia, la sua figura invisibile, carpito segreti di un mondo che ha vasti richiami a quello ritratto nel telefilm Buffy.
Cacciatori di vampiri è il primo volume di una saga composta da cinque libri, straordinaria e ammaliante che, seeppur non propriamente perfetto ne originale, è stata un'esperienza molto bella che l'autrice in qualche modo mi ha invitato a intraprendere. Un disegno misterioso, ammaliante e seducente, ricco di passionalità e sensualità, accostato al fuoco della narrativa contemporanea, della scrittura in tutta la sua interezza. Una lettura di cui non si può  fare a meno di provare un certo fervore, una certa curiosità, avvertendo persino ogni minimo contatto e di cui io ho avvertito così bene.
Valutazione d'inchiostro: 4+

4 commenti:

  1. io ho adorato l'intera saga e in generale la Gleason mi piace molto!

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    1. Anche a me sta piacendo davvero molto, e presto proseguiró le avventure di Victoria ☺☺

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  2. ho iniziato questa saga, ma l'ho mollata perché faticavo troppo, non mi aveva preso, l'avevo trovata eccessivamente lenta. Dovrò darle un'altra opportunità?

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    1. Io ti consiglierei di provare a dargli una seconda possibilità!! Praticamente la sto divorando, e pensa già sono giunta al terzo romanzo ☺☺
      Non leggo più questa tipologia di romanzi, ma questa è una bellissima eccezione ☺

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