giovedì, settembre 19, 2019

Gocce d'inchiostro: Nevernight. Alba oscura - Jay Kristof

Quando conclusi il secondo volume mi sentì combattuta. Cosa avrei dovuto fare? Procrastinare la lettura del terzo e ultimo volume, affinché Mia e i suoi acerrimi 'amici' restassero in mia compagnia, o dare la precedenza ad altro? Riscuotendomi come da una fantasia, ho letto e divorato questo romanzo in una manciata di giorni, consapevole di ciò a cui sarei andata incontro. La morte, le volgarità, le oscenità, gli scontri non mi sfioravano più. Tutto ciò che rimase è stata semplice e pura curiosità. Dovevo sapere chi fosse Mia e a quale sorte era stata destinata.
Ben o male sono stata egregiamente soddisfatta. La saga di Jay Kristof si conclude qui, e, con essa, la mia intimità col suo essere rude, egoista, ossessiva, possessiva, in un patetico tentativo di sopravvivenza fatto non solo di tante domande ma anche di tante sorprese.






Titolo: Nevernight. Alba oscura
Autore: Jay Kristof
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 20 €
N°di pagine: 524
Trama: Mia Corvere, gladiatii, schiava fuffiasca e infame assassina, sta scappando. Dopo i grandi giochi di Godsgrave, finiti con il più audace omicidio nella storia della repubblica itreyana, Mia si ritrova braccata. Potrebbe non uscire viva dalla Città di Ponti e Ossa. Il suo mentore Mercurio è ora nelle mani dei suoi nemici. La sua stessa famiglia la vuole morta. Ma sotto la città, un oscuro segreto è in attesa. La notte sta per scendere sulla Repubblica, forse per l'ultima volta.

La recensione:

Non sai mai cosa può distruggerti, finché non cadi a pezzi. Non ti manca mai la tua ombra finché non sei perso nell'oscurità.


Mentre restavo nella mia postazione preferita a divorare le pagine, pensavo che se avevo deciso di leggere questa saga era perché il suo stare nel mondo è qualcosa di concreto, potente, inspiegabile, che la discosta dalle altre saghe per ragazzi che ci sono per adesso in circolazione. Mentre ripongo queste poche righe, sento che nessuno avrebbe potuto narrare scene intrise di violenza, volgarità, che a me non hanno disturbato, come Jay Kristof. Piuttosto invogliato nella lettura, specialmente nel momento in cui l'autore inserì un personaggio davvero oscuro, che era rimasto nascosto per un volume intero. Riesco ancora a vedere me stessa nell'atto di precipitarmi subito dinanzi al fatiscente palazzo di Chiesa Rossa, davanti a un blocco intatto di carta e con in mano la penna stilografica. Riesco ancora a immaginare, a sentire, l'odore nauseante di corpi insanguinati e recisi, tanfo e zolfo, sentimenti come la paura, il dolore smorzarsi come un suono attutito. Potevo ricordare altro, ma è stato praticamente il temperamento della protagonista ad 'eccitarmi'. Da questo punto di vista, io e Mia abbiamo molto in comune. Non temiamo niente. Ne il passato, ne il futuro, e combattiamo affinché l'ultima goccia di sangue resterà intatta nel nostro corpo. Non propriamente un personaggio buono e angelico, ma nemmeno così malvagio come credevo. Ora che non occorre più parlare di normalità. Moralità. È stato  sufficiente mostrare una certa diversità, un certo temperamento, per distanziarsi dalla massa. Spiccare fra gruppi di sangue e ossa con l'idea della presenza di un entità superiore che vuole sopraffare ogni cosa. Soltanto Jay Kristof poteva entrare così bene nella mia testa e dimostrare come ogni cosa, anche la più piccola, avesse enorme valore. Ecco l'unica spiegazione del tanto successo di queste pagine.
Tre libri più avanti la mia tesi che quella di Nevernight è una saga validissima, originale e avvincente ha trovato la propria strada attraversando l'intera storia di nascita, crescita e morte di Mia, partendo da ricordi, nozioni del passato che affondano le proprie radici nel suo spazio temporale, per passare all'azione drammatica del crudele omicidio dei suoi genitori, per poi approdare in un realismo non del tutto psicologico ma scoperto grazie ai continui interventi dell'autore, nei diversi momenti della narrazione. La sua saga infatti, è nota per volgarità, l'essere coraggiosi e forti, nettamente in contrasto con valori adolescenziali sempliciotti e banali, e come ogni genitore tormentato da un figlio discolo e testardo esordí nel mio personalissimo mondo con la struttura di una dimensione che contiene tanti di quegli elementi da cui è davvero impossibile non farsi trascinare.
La lettura di questi romanzi ha ridimensionato ogni cosa. Il mio approccio con la letteratura fantasy un tempo mi dava sempre qualcosa; attendevo pazientemente che io li notassi, specie con quelle bellissime copertine. La conoscenza di autori del calibro come Roth, Howard, Auster ha rovesciato il mio gusto personale, facendomi perciò giudicare la saga di Nevernight non come una semplice saga per ragazzi ma un opera davvero originale la cui conoscenza è infinita, illimitata e indefinita, senza avere alcuna via d'uscita. 
Il manto dell'oscurità, la vendetta, la malvagità, il sapore agre della storia, la solitudine immensa nei cuori dei protagonisti hanno alimentato il mio spirito riservandogli un particolare interesse a queste cinquecento pagine. Quello che ho vissuto, la concezione dell'autore di rendere una semplice ragazzina di soli sedici anni un eroina splendidamente folle e maestosa, mi ha permesso di immergermi con più forza nel mondo costruito da Kristof con solennità e una certa maturità che mi hanno letteralmente folgorato. Non credo dunque sia stato tanto difficile immaginare quanto sia stato immane il piacere di leggere questi romanzi o scrutare l'anima di ogni personaggio costringendomi ad imboccare una strada da cui non ho potuto vedere nell'immediato la luce. 
Una tipologia di romanzi fantastici a cui è stato davvero impossibile non decantarne le bellezze dall'inizio alla fine, allontandomi dell'abisso del nulla ma conducendomi in una specie di tunnel che solo l'epilogo ci darà qualche spiegazione. La ricerca della verità, della libertà, l'atto di sradicare le proprie radici affinché si possa scoprire il mondo contorto in cui si è costretti a vivere, inietta nel sangue il veleno di un ossessione feroce, potente, in un caleidoscopio di epoche e spazi temporali che mi hanno affascinata sin dall'inizio. Tela medievale, splendida, intrigante e coinvolgente il cui fervore non ha smesso di esistere nemmeno per un secondo. Accompagnata da un avventura splendida che ha oramai non solo un battito ma una sua importanza. 
Valutazione d’inchiostro: 5

10 commenti:

  1. I did'nt hear this book... Thanks for your review 😊

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  2. Sono contenta sia piaciuto anche a te Gresi. Di certo non è una lettura semplice ma davvero interessante

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  3. Io per adesso ho deciso di aspettare a leggere questa trilogia, ma intanto mi leggo le tue recensioni e mi faccio un'idea generale.

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    1. Grazie mille, Beth ❤️🤗 spero la leggerai andhe tu perché, ti assicuro, ne vale davvero la pena 🤗❤️

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  4. li ho amati alla follia anche io, ti capisco!

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