mercoledì, luglio 15, 2020

Gocce d'inchiostro: Nobody - Charlotte Link

Questo 2020 si sta rivelando sotto certi aspetti un anno piuttosto grottesco, insulso, cancellabile, e sotto altri sorprendente. Avventuroso, inaspettato, drammatico ma anche di riscoperte, abbracci furtivi con vecchi amici, incontri inaspettati con figure di carta e inchiostro nel cuore della notte. Non soltanto dunque un anno drammatico che sedimenta nell’anima di chiunque per i numerosi fatti o vicende succedute, bensì che sotto la scorza dura cela un certo fascino. Naturalmente un fascino relativo alla letteratura, alla scrittura, agli autori che si sono posti dinanzi al mio cammino, che desideravo conoscere e affrontare da tempo. Nel caso di Charlotte Link, questo romanzo si è trattata di una rilettura. E fu lo stesso romanzo ad convocarmi al suo cospetto. In meno di un ora ero stata convocata nella campagna rurale dello Yorkshire, nel fascino avvolgente della piccola e ingenua Grace, con le sue avventate azioni di sotterranee solitudini, insieme alle mie lusinghe sul modus operandi di come è stata orchestrata la storia. Affascinante, misteriosa, avvincente dalla prima all’ultima pagina, che per l’ennesima volta mi ha conquistata. Impelagata nelle vicende di svariati personaggi perennemente in bilico a preoccupazioni anguste e limitate che tuttavia non si presterà ad alcuna correzione.
 Titolo: Nobody
Autore: Charlotte Link
Casa editrice: Tea 
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 522
Trama: A Scarborough, una località di mare dello Yorkshire, viene trovato il corpo di una studentessa brutalmente assassinata. Per mesi la polizia brancola nel buio alla ricerca non solo di un autore, ma anche di un movente. Fino a quando un nuovo omicidio scuote gli abitanti della cittadina. Questa volta la vittima è una donna anziana. Le modalità dell’assassino, tuttavia, sono le stesse e la poliziotta incaricata delle indagini si convince che il nesso fra gli omicidi sia da ricercare nel passato delle due famiglie. E, con l’aiuto di un diario trovato per caso, si imbatte in una vicenda accaduta più di mezzo secolo prima, quando in paese era arrivato, insieme agli sfollati da Londra durante i bombardamenti, un bambino di cinque anni apparentemente orfano, ritardato e che si era subito attaccato a una ragazzina di poco maggiore. Brian era il suo nome: questo era tutto ciò che si sapeva di lui. Da tutti era stato “battezzato” Nobody e da tutti era stato maltrattato per anni, atrocemente. Che fine abbia fatto nessuno lo sa e a Scarborough tutti hanno cercato di dimenticare questa brutta storia. Ma ognuno in cuor suo sapeva che un giorno o l’altro sarebbe saltata fuori.



La recensione:

...Le vere storie di successo hanno però uno svolgimento diverso. Sono quelle di chi comunica dal niente e però poi riesce ugualmente a realizzare qualcosa.


La storia era bella e affascinante, e piccoli dettagli si stanziavano nel nulla come piccoli puntini di luce che trasmettevano interesse e anche smarrimento. Dubbi o perplessità, la scissione fra bene e male, sul reciproco sfiorarsi di vero e falso, giungendo a conclusioni del tutto inesatte e vane, passavano velocemente come grandi nubi gonfie. La tensione che si respirava era palpabile. Alcune figure si erano radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi dell'anima di questa storia. Niente mi dava la certezza che avrei compreso simili misteri, eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che la storia fosse immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che avrebbe macchiato persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Ma forse questa era solo un'impressione, mi dicevo. Forse quello che mi pare di vedere in Nobody era ancora il nulla.
Tutto era cominciato in maniera del tutto inaspettata. Ogni cosa appariva fredda, distaccata. Una massa indistinta di anime flagellate da ansie e paure o tormenti che vivono e pulsano, scalciando ogni giorno, aprendo finestre sul lattiginoso panorama dell'umanità. E la Link ha avuto la capacità di cogliere questi aspetti garantendosi, da qualche anno a questa parte, un posto migliore fra gli scaffali della mia libreria.
Come diradare quella coltre di mistero che aleggiava attorno alla storia di Nobody? Qual'erano le giuste domande che avrei dovuto pormi per confrontare ciò che separava finzione e realtà, scavando in profondità sull'individualità etnica e morale? Chi è mai stato così stupido da inoltrarsi nella burrascosa località dello Yorkshire, teatro di violenze e sangue?
Mentre guardo lo schermo del mio pc, completamente bianco e col cursore di Word che continua fastidiosamente a lampeggiare, ripenso a tutto questo, avvertendo il fascino per questo romanzo trasformarsi in qualcosa di inaspettato, che ha generato una certa sorpresa. In questi momenti mi sento addosso una certa frustrazione; non riesco ad avere le idee chiare, e dunque pazientare purché comprendessi quali emozioni prevalessero in me sembrava l'unica soluzione. La solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie di avvenimenti che continuavano a galleggiare in una piscina piena di misteri e punti interrogativi. Una storia che si tinge di giallo - per il numero spropositato di eventi che si susseguono fra le sue pagine -, è quella che ci viene raccontata in Nobody. Romanzo semplice ma appassionante che si è conteso il mio poco tempo libero in giornate piene di lavoro, recensioni inaspettate scritte di getto, sfide letterarie imminenti. Quella casa abbandonata nel bosco, l'aura spettrale e tetra, sebbene mi indusse a seguire con vigore l'incredibili vicissitudini di protagonisti misteriosi e solitari, riuscì a raggiungere il mio cuore. Seducendo e dilaniando, tuttavia, il mio animo facendomi immergere completamente in una realtà parallela cui avrei fatto perdere volontariamente le mie tracce.
Una storia che ha un ché di affascinante e misterioso, come un cielo terso e soleggiato che, improvvisamente, diviene grigio e nebbioso. Ci parla di personaggi soli, insoddisfatti, prigionieri di un ruolo che non gli appartiene e che non riescono a restare ai margini, poiché desiderosi di mostrarsi al mondo. Vivace, malizioso fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo umano: nel credere che l'uomo ha in realtà sempre una seconda possibilità, che molti tendono a farsi sfuggire. Ed, rievocando il passato e tutta la sua meravigliosa essenza, è un thriller avvincente sullo sfondo di una guerra conclusasi molti anni fa che affascina con una rievocazione estremamente convincente di ricordi e missive, amori perduti e poi ritrovati, rivelazioni o confessioni sussurrate ad un amico incontrato casualmente per strada. Facendomi avvolgere completamente dalla storia, toccando impunemente i loro cuori impuri e poco luminosi, confondendo la musica celestiale che sprigionavano le loro voci con quella del mio cuore.
Sono sprofondata in una realtà parallela molto simile alla nostra che ha avuto la forma e la dimensione di un tunnel. Dove ha regnato una fitta oscurità, il freddo intirizziva le mie membra. Nell'aria il tanfo putrescente di un pazzo omicida che mieta vittime, a cui è stato impossibile carpirne i suoi segreti. In mezzo a agenti forti ma insoddisfatte, donne bigotte e un po' svampite, una famiglia ricca e agiata e la misteriosa scomparsa della sprezzante Fiona. Diretta, sincera, enigmatica, sola, compagna di avventure delle mie spericolate immersioni nella località dello Yorkshire. Spettatrice di un inspiegabile omicidio. Amante, moglie e autrice di alcune lettere scritte negli anni '40.
Charlotte Link firma l'ennesimo ridondante affresco poliziesco che esordisce con scalpore, ma che affonda lentamente le sue radici nel cuore di chi legge. Divampa e cattura nell'immediato. E, lucidissimo, ambizioso, perfettamente costruito, è un romanzo affascinante. Poco superbo e vanitoso, fissato su un volto ancora giovane. Vissuto con passione, orgoglio, pianti e sorrisi.

Non era possibile mutare a posteriori la propria vita analizzandola, tentando di conferirle una forma per relativizzare l'accaduto. Lo sbaglio rimaneva sbaglio, il peccato peccato. Avrebbe dovuto continuare a conviverci, per poi morirci insieme.
                                                                                                     

Valutazione d’inchiostro: 4

6 commenti:

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