mercoledì, giugno 18, 2025

Nella baia delle parole: romanzi intensi, ma difficili 1°

Gli autori che leggo, le storie di cui mi piace cibarmi fungono da balsamo per lo spirito. Di questi balsami, queste parole, mi rendo conto, ne sentite, o leggete, tante volte. Ma sarebbe come dire che sono nata con i capelli scuri, anziché con i capelli dorati. Una menzogna! E le menzogne a me non piacciono, in quanto la letteratura è’ un fondamento del mio spirito in cui poi posso mettere su un complesso meccanismo di tante cose. Queste tante cose le domino mediante scrittura e ciò che ne ricavo, alla fine, è quasi sempre legato alla mia identità. Ma questa è un’altra storia.. Di romanzi in cui bisogna << caricare >> il cervello, nella mia carriera di lettrice, ne ho letto tantissimi. Sino all’altro giorno ricordavo quando, a fine anno, decisi di impelagarmi nelle avventure o disavventure del giovane Proust, anima tormentata dal cuore debole e tenero, che per un mancato bacio o affetto nei riguardi della sua cara e amata mamma, concepì la Ricerca come esaltazione del Tempo, della coscienza che prevale e le modalità in cui esse sono strettamente legate all'individuo. Come un organismo intrinseco alla sua stessa natura.Come feci in tanti altri momenti, quando si parla di letteratura non mi tiro mai indietro, dinanzi a niente e nessuno. Non mi tiro mai indietro, in generale, qualunque cosa si tratti, ma i libri, lo sapete, svolgono un ruolo predominante. Tuttavia tale ruolo è, delle volte, soppiantato dalle mie modalità di interpretazione di un romanzo: quante volte piluccato il mio cervello tentando di uscirne non solo coinvolta e travolta, ma consapevole?!? Questo post non vuol togliere niente né aggiungere alcunchè sia stato detto o fatto in passato. Semplicemente esplicare, ancora una volta, il mio amore per la parola scritta, quei romanzi impegnativi ma che sono il respiro di un’intera esistenza. La mia.

In uno scambio di ruoli, in uno scambio di interlocuzioni fra materia e carne, corpo e spirito è necessario preservare il tutto specialmente nel momento in cui il mondo sembra stia per avviarsi lungo il lento processo della distruzione. Scavalcando o valicando qualunque barriera, tenuta così stretta ai bordi di quest’anima passionale ma turbolenta che, persino adesso, a distanza di qualche giorno dalla sua lettura, mi tiene salda alla sua presa.


Titolo: Maestre d’amore

Autore: Nadia Fusini

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 19 €

N° di pagine: 192

Trama: Nessuna scrittrice come Fusini sa fare della materia shakespeariana un'autentica guida per il cuore moderno e i suoi affanni. Questo libro è una danza. Danzano una danza d'amore i personaggi di Shakespeare, danzano la filologia e la scrittura con gli affreschi di una Londra early modern pennellata con felicità ed esattezza, danzano le parole con i giochi delle parole, danza il lettore, che entra ed esce nelle tragedie e nelle commedie di Shakespeare come fossero scene della vita, anche se è consapevole nello stesso istante di vivere la gioia della letteratura, senza sosta dentro e fuori dagli intrecci e dalle trame per vedere che ne fa la letteratura della vita. «La donna è l'ora della verità per un uomo; non c'è niente di piú vero. Scrivo questo libro per dimostrare la verità di tali parole», dice Nadia Fusini al lettore e alla lettrice, chiamati in causa spessissimo nelle pagine con domande che sono inviti alla danza della conversazione: «... del resto non è forse vero che in amore siamo tutti attori? Tra gli amanti chi riceve di piú? Chi spende di meno? In amore, non è osservabile il paradosso secondo il quale chi piú dà, non diventa piú povero? ... Che il godimento sessuale in sé e per sé non crei un rapporto con l'altro, lo sanno bene Antonio e Cleopatra. Non è proprio qui la tristezza del coito?» Questo è un libro sull'amore prima ancora che un libro sulla letteratura, e Giulietta, Ofelia, Desdemona, Cleopatra, la Bisbetica, perfino Jill e Jack, ci raccontano quale fu l'«immensa novità» con cui Shakespeare, la mente e il corpo di Shakespeare, pensarono il femminile e il maschile all'inizio dell'epoca moderna. Forse aiutati in parte dal fatto che a teatro i ruoli femminili dovessero essere interpretati da giovani attori, forse per l'usanza del cross-dressing che imperversava nella Londra dell'epoca, la mente e il corpo di Shakespeare ci parlano di un corpo d'amore che non è «né femmina, né maschio, ma femmina e maschio insieme», ci dicono che «per vivere, che è la stessa cosa che amare, bisogna disobbedire», che le donne vivono «l'avventura eroica di amare in una concezione paritaria della differenza». Ci parlano insomma dell'«ambiguità scandalosa dell'amore». E alla fine di tanto eros , al lettore sembra di scoprire di nuovo a che cosa serva per davvero la letteratura: non a imparare a vivere, ma a vivere. Una questione di etica.

lunedì, giugno 16, 2025

Gocce d'inchiostro: After dark - Murakami Haruki

In questi ultimi giorni sto dedicando gran parte del mio tempo a Murakami Haruki, figura alquanto celebre e nota non solo per chi legge, ma per chi è un ospite assiduo di questo salotto virtuale. Ogni tanto mi piace abbracciare con entusiasmo la lettura di opere lette in passato, romanzi il cui sistema metaletterario si poggia o si conforma ad una realtà surreale, quasi onirica, e in cui posso interpretare il modo in cui dipinge la realtà circostante e a volte delinearla con modestissimi pennarelli nascosti nella soffitta impolverata della sua anima. Come con altri testi, in passato, anche con After dark ho cercato di produrre su carta non tanto quello che vedo, quanto l'aura lucente in cui mi sono confinata. E, con un immediato senso di fratellanza, quando ne varcai la soglia mi sono sentita tranquilla. In un luogo confortevole in cui ho potuto persino riconoscermi. Sullo sfondo di un paesaggio rumoroso e frenetico, con sottofondo il regolare tic tac di un orologio invisibile che scandisce attimi di vita comune, ho riconosciuto After dark esattamente come quel genere di opera che si affacciò per la prima volta sul mondo. Il mio. Ma che, componendo una melodia particolare, semplice ma toccante, mi ha trasmesso un'infinità di sensazioni. Emozioni particolari, ferite ancora fresche che dilaniano l'anima, che si trascineranno fino a quando ci si libererà del passato.


Titolo: After dark

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Numero di pagine: 178

Prezzo: 18, 00 €

Trama: Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all'alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All'Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un'ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all'albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L'immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.

sabato, giugno 14, 2025

Nella baia delle parole: romanzi scacciapensieri da ombrellone 5 °

In vista della stagione estiva, preparo una bella pila di romanzi - i cosiddetti mattonazzi -, in cui creo o compatto quella forma astrusa o atipica di felicità. Si, a me leggere mattonazzi piace tantissimo. Mi diverte, mi aiuta a varcare frontiere di cui non credevo possedere capacità, e, soprattutto, a mettermi in gioco. Amo le sfide e leggere mattonazzi equivale, per me, a vincere delle sfide. L’estate poi coincide sempre col mio compleanno, e pur quanto confidi qualcuno possa regalarmene, alla fine finisco per autoregalarmene… Non solo mattonazzi, ma libri. Libri e ancora libri. Libri a cui porrò una certa attenzione, per una manciata di giorni o ore, libri impegnativi o semplici, i cosiddetti scacciapensieri, che mi affiancheranno al mare. O alla fermata di un recalcitrante marciapiede, in attesa del bus. Romanzi non troppo impegnativi che espugnano semplicità, leggerezza, distrazione, isolotto magico in cui albergare per qualche tempo.

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Vivida manifestazione del racconto di una vita che lentamente sembra stia per appassire, per nulla, candida e semplice, un'iniezione di vita dalle tonalità drammatiche e intense che inonderà di luce il fosco e tetro paesaggio della sua vita.


Titolo: La chiave della gioia

Autore: Liam Callanan

Casa editrice: Nord

Prezzo: 19, 80 €
N° di pagine: 352
Trama: Guardando il sole svanire tra i palazzi di Trastevere, Claire si rigira tra le mani una vecchia chiave e si chiede quale sarà il proprio destino. Dopo vent’anni passati a crescere una figlia da sola e a lavorare senza sosta, ora ha il tempo di fermarsi e di dedicarsi a se stessa. E ciò la terrorizza.Al suo arrivo in Italia quattro mesi prima, era sicura che vendere il convento in dismissione sarebbe stato il suo ultimo incarico come agente immobiliare. Una volta tornata negli Stati Uniti, avrebbe finalmente cambiato vita, realizzando il desiderio cui aveva dovuto rinunciare tanti anni addietro: prendere i voti. Poi, però, le cose si sono complicate. Non solo perché le suore del convento, determinate a salvare la loro casa, le hanno proposto di unirsi a loro, raggiungendo così il numero minimo per garantire la sopravvivenza dell’ordine, ma anche perché, più si avvicina il momento della scelta, più Claire si ritrova a pensare a Marcus, il suo amico più caro, l’uomo che le è sempre stato accanto, nella buona e nella cattiva sorte… Dilaniata dal dubbio, Claire si rende conto che l’unico modo per illuminare il suo futuro è fare chiarezza sul passato, a partire proprio da quella chiave trovata nella cella della badessa, di cui nessuno sembra sapere nulla. Forse, svelando quel mistero, Claire riuscirà anche ad aprire le porte del suo cuore e a ritrovare la felicità.

giovedì, giugno 12, 2025

Gocce d'inchiostro: Reckless. Lo specchio dei mondi - Cornelia Funke

Non vi mettevo piede da più di dieci anni. Per il mese che ci stiamo per lasciare alle spalle continuo imperterrita il mio percorso di leggere ciò che ancora non conosco, o, meglio che non ricordo. Ricordi sbiaditi, inavvicinabili, e una rispolverata è la cosa più adatta. Cornelia Funke, quando scrisse questo romanzo, era già piuttosto celebre, ed io, che all’epoca avevo letto e riletto la saga di Cuore d’inchiostro un mucchio di volte, restituì alle soglie del tempo una storia per giovanissimi, carina ma non dirompente e di forte impatto. La me del passato l’avrebbe apprezzato maggiormente, prima infervorandosi per il suo protagonista poi perché desiderosa di conseguire un certo obiettivo: divenire parte del Mondo di Sopra.
Queste mie incursioni improvvise, queste rispolverate, mi concedono quasi sempre l’opportunità di scoprire o riscoprire autori o opere che ricordo molto poco. Ed è così che mi sono approcciata a Reckless, con la consapevolezza di una lenta traversata di una manciata di ore che mi ha piacevolmente intrattenuto, si, semplicemente intrattenuto, accompagnandomi nei suoi loschi meandri, cospirando a creare un’atmosfera di esplicita rilassatezza.


Titolo: Reckless
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 10, 90 €
N° di pagine: 250
Trama: C’erano una volta due fratelli … Jacob ama la notte. Ne avverte l’oscurità sulla pelle come un mantello intessuto di libertà e pericolo. E di notte lo specchio, occhio scintillante tra le librerie, lo attira, denso di promesse, dallo studio del padre scomparso. “Torna!” scrive il ragazzo nella polvere dello scrittoio, mentre Will, il fratello minore, dorme con la luce accesa. Però sarà Jacob a varcare la cornice di vetro e a non tornare. Il Mondo Oltre lo Specchio è un luogo terrificante, ma a volte gli fa meno paura di quello reale. Sembra abitato da unicorni, geni dell’acqua o innocui nani, e invece è la Terra dei Goyl, creature di corniola e ametista, guerrieri di un regno spietato. Sembra popolato di magici oggetti, ed è la magia di un amore disumano. Sembra che vi pulsi il cuore di una fata da amare, tradire, e amare ancora, e sono le rosse falene, intrise di veleno, della sua Oscura Sorella. L’infanzia, tuttavia, dura un minuto e pesa come polvere di elfo. Will, ormai adulto, attraversa lo specchio per inseguire suo fratello. I Goyl, però, si inseguono lui. Vogliono che diventi uno di loro, vogliono trasformare i suoi ricordi in giada. Quanto tempo ha Jacob per salvarlo?

martedì, giugno 10, 2025

Nella baia delle parole: Romanzi salutari parte 1

Di vita la letteratura ci conferisce degli splendidi tramonti. Come osservando una cartolina, si osservano questi splendidi paesaggi in cui la vita è strettamente legata alle sorti di gruppi di anime, creature che si incontrano o si scontrano nella lotteria della stessa e che, entrando in contatto, concedono un po di libertà alla gente, il nucleo primordiale di queste storie in cui si tenta di scovare forme di indipendenza. La vita, come dicevo, è strettamente legata alle storie che leggiamo, alle storie che ci piace vivere, forgiando o creando un impero in cui le parole danzano su carta, contro ogni dissenso o richiesta di maggiore autonomia. Suddiviso in due parti, questa la prima parte di quei romanzi in cui la parola vita è strettamente legata non solo alla sua importanza, ma anche alla lotta di svariati territori, quelli perlopiù dell’anima, che reprimono o spazzano via ogni entità maligna.

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Come dimenticare le avventure del piccolo Philip Pirrip, detto Pip, che, molti anni fa, raggiunse i cancelli frastagliati della mia casa, dove si sono raggruppati altri diavoli prima di lui, esibendo una certa dose di fascino mista a malinconia, in attesa che la mano benevola di qualche benefattore lo scegliesse per scaricare le proprie fortune su questo sfortunato ragazzo?!?


Titolo: Grandi speranze

Autore: Charles Dickens

Casa editrice: Oscar Mondadori

Prezzo: 10, 50€

N° di pagine: 656

Trama: La misteriosa fortuna che la sorte assegna all'orfano Pip, il suo altezzoso rifiuto dei vecchi amici, le sventure e le sofferenze che segnano il suo percorso esistenziale verso una consapevole maturità costituiscono la base di un racconto ove il senso di colpa e la violenza si fondono con spunti grotteschi nei quali la commedia assume connotazioni caustiche e crudeli. Dal momento in cui, nelle spettrali paludi del Kent, Pip si imbatte in Magwitch, un forzato evaso, fino all'ultimo incontro con la bella e cinica Estella che suscita in lui emozioni e turbamenti, il lettore si trova coinvolto in una vicenda tanto drammatica quanto affascinante.

domenica, giugno 08, 2025

Gocce d'inchiostro: Giustizia - Fredrick Durrenmatt

Quando si leggono testi in cui il sistema che li sorregge è corrotto da forme belliche devastanti e crudeli, nell’immediato si creano delle barriere che, costruiti attorno come una specie di fortezza, avrebbero dovuto fornire nuove idee, nuove forme democratiche. Il romanzo inchiesta in cui Durrenmatt fu impegnato a scrivere e a revisionare per quasi vent’anni, era proiettato su un sistema molto simile a quello di cui vi facevo prima cenno, un sistema condotto da Napoleone che fece piazza pulita e da cui nacquero nuove forme ideologiche che avrebbero dovuto condurre alla prosperità, alla rinascita. Eppure l’epoca ritratta in questo testo continuava ad essere sorretto da forme politiche in cui gli uomini continuavano a compiere gesti immorali. Per l’autore però la vita era priva di valore, intrinseca ad alcunchè, asserendo o conforme all’uomo come attore di un mondo che recita una parte in cui è responsabile di ogni gesto o azione. Gesti a volte folli, altre volte sconsiderati da cui però non vi è principio.

Con Giustizia, Durrenmatt apre le porte al significato dell’esistenza. Nulla che non fosse stato redatto, scritto o diffuso dai suoi << colleghi >> filosofi, quanto dipingendo la vita mediante assetti legati al pensiero, da cui è possibile riconoscere una certa tensione. Una tensione che coincide con la realtà, quella intrinsecamente legata ad una visione umanistica che è in perenne contrasto. L’estetica, la ricerca di scovare forme di felicità perpetua che tuttavia si protraggono all'infinito, ma privi di valore in cui l’etica, il paradosso di credere o aggrapparsi a simili forme di giustizia, sono forme contrapposte alla cultura occidentale.

Titolo: Giustizia

Autore: Fredrick Durrenmatt

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 20 €

N° di pagine: 211

Trama: Tutta giocata di sponda è la partita di biliardo (umano) su cui si impernia questo romanzo giallo: o meglio "antipoliziesco", giacché sin dall'inizio ci esibisce l'assassino. La prima palla a finire in buca, per un colpo a la bande, è la testa calva del professor Winter, esimio germanista: centrato dai proiettili dello squisito consigliere cantonale Kohler, cade con la faccia nel piatto di tournedos Rossini che stava gustando nel ristorante Du théâtre. Quindi, a una a una, rotoleranno in buca le altre palle - un playboy, una squillo d'alto bordo, una perfida nana, un protettore -, delineando un autentico rompicapo: "II comandante era disperato. Un omicidio senza motivo per lui non era un delitto contro la morale, bensì contro la logica". Kohler, poi, in galera è l'uomo più felice del mondo: trova giusta la pena, meravigliosi i carcerieri, e intreccia serafico ceste di vimini. Ha un unico desiderio: che l'avvocato Spät, squattrinato difensore di prostitute, si dedichi finalmente a un'impresa seria (ma a lui sembrerà pazzesca) e riesamini il caso partendo dall'ipotesi che non sia Kohler l'omicida: "Deve solo montare una finzione. Come apparirebbe la realtà, se l'assassino non fossi io ma un altro? Chi sarebbe quest'altro?". Accettata la sfida, Spät precipiterà ben presto in un gorgo, in una surreale commedia umana e filosofica che tiene tutti - lettori in primis - col fiato sospeso: per quale ragione Kohler è di umore tanto allegro? E perché mai ha ucciso Winter?

venerdì, giugno 06, 2025

Un'attrazione rischiosa: sconti Mondandori 2025

Gli sconti librosi, in questi ultimi giorni di primavera, richiamano quasi sempre alla mente ciò che per molti è superficiale, quasi invisibile, anche se, chi legge, li considera inestimabili. Occasioni da non poter farsi sfuggire. Il divieto di comprare libri, di far esplodere le nostre già strapiene librerie, soprattutto di romanzi ancora da vivere e leggere, è una legge già osservata che spiega le differenze fra chi è << normale >>  e chi non lo è. Fra chi è un lettore razionale e chi invece, come la maggior parte, affetti da una malattia incurabile. Un cavillo attualissimo, quello dello shopping libroso compulsivo, che il tempo espugnerà con la scienza o con la semplice intelligenza pur di aggirare tutti quei pregiudizi di incomprensione, nonostante i comportamenti di ciò che sta attorno a questi gesti splendidi e folli non lascia spazio a equivoci, proclamandosi al mondo non come paladini dei più deboli ma potendo persino distruggere una stessa famiglia.

Certamente per me, così come altri lettori, non sarà semplice resistere, condannarsi pur di tenere a bada quella giusta forza che ci tenga lontani dall’ennesima distrazione. Ma nel momento in cui la voce carezzevole di certi autori giungono all'orecchio presentandomi una storia che in un certo senso mi ha << contaminato >>, letture straordinarie che ho vissuto, diviene un’impresa ardua resistere. Eppure…. eppure questa volta non coglierò nella sua interezza tutto questo, quanto semplicemente propinarvi alcuni consigli. Romanzi letti in passato che, in maniera diversa, nel loro insieme, hanno lasciato un segno del loro passaggio.

Una favola moderna talmente bello, un po' più maturo della saga delle Cronache lunari, in cui mi sono immersa al punto tale da non saper distinguere la realtà dalla finzione. Semplice ed emozionante, il romanzo funge come una sorta di omaggio alle favole di Perrault ed, efficace e fantasioso, traccia una linea invisibile tra presente e passato. 


Titolo: Gilded

Autore: Marissa Meyer

Casa editrice: Oscar Vault

Prezzo: 24 €

N° di pagine: 552

Trama: C'era una volta la figlia di un mugnaio… Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti. Ma una delle sue storie attira l'attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro – come ha affermato – o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l'aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio. Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.

mercoledì, giugno 04, 2025

Gocce d'inchiostro: La pasticceria incantata - Byeong-mo Gu

Per chi non ama leggere o scrivere i romanzi appaiono come <<cose da niente >>, tele di ragno legate alla vita di tutti i quattro gli angoli di cui sono ben pochi coloro che per periodi lunghi o brevi ne interpretano il messaggio. Eppure, se si prestasse un po' di attenzione, risulterebbe chiaro che, ogniqualvolta si decide di imbarcarsi in viaggi letterari che non hanno mai fine perché continuano oltre la carta, avviene qualcosa di straordinario. Fantocci fatti esclusivamente di carta e inchiostro, in una manciata di pagine, lasciano dietro di loro spazi che hanno la forma di una persona. Una storia che non possiede niente di particolare, se letta in un momento specifico della nostra vita, potrebbe rappresentare un sollievo più che una condanna.


Titolo: La pasticceria incantata

Autore: Byeong-mo Gu

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 168

Trama: In fuga da una situazione familiare difficile e solo al mondo, il ragazzino protagonista della storia accetta di buon grado la proposta del pasticcere che gli offre vitto e alloggio in cambio di un aiuto nel gestire gli ordini. Ancora non sa che lo attende un viaggio fra le luci e le ombre della magia, e una consapevolezza nuova sul potere e sulle conseguenze delle proprie azioni.

lunedì, giugno 02, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 50 °

Con la testa si fanno spesso voli pindarici. Si sorvolano cieli celesti che forse non vedrò mai con i miei occhi, quanto comodamente seduta sulla mia poltrona preferita e, grazie a Dio, quando ciò accade, sono entusiasta. Felicissima che in questi viaggi, in ogni singolo viaggio possano nascondersi delle sorprese. Anche questo mese non credo desterà scalpore vedere o scrutare l’ennesima gigantesca pila di romanzi che desidererei leggere, con l’estate quasi alle porte. Romanzi che, perlopiù, ho già letto e vissuto, qualche anno fa, altri con in mano piccoli tesori di cui mi è stato affidato il compito di custodirli.

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Un dramma sentimentale, realistico e profondo che mi ha resa prigioniera delle stesse colpe, degli stessi peccati di Maggie. Un opera raffinata, delicata come un tulipano, che non rileggo da tempo e che mi piacerebbe esplorare nuovamente.

Titolo: Il mulino sulla Floss

Autore: George Eliot

Prezzo: 10, 50 €

Casa editrice: Oscar Mondadori

N° di pagine: 638

Trama: Cresciuti insieme e legati da un tenace affetto i due figli del mugnaio Tulliver vedono le loro strade dividersi drammaticamente quando l'impetuosa Maggie scopre che la società, e il suo stesso fratello, non le lasciano spazio per vivere e amare.

sabato, maggio 31, 2025

Gocce d'inchiostro: La figlia di Debussy - Damien Luce

I giorni passano senza che io nemmeno me ne accorga. Oltre la monotonia, la quotidianità in cui sono completamente immersa, mi congratulo con me stessa per l’ostinazione cui perseguito i miei obiettivi. Leggere un discreto numero di letture, e, ogni tanto, accogliere nel mio salotto virtuale autori emergenti che timidamente bussano alla mia porta con nient’altro che l’umile richiesta di regalargli qualche ora del nostro tempo. Fu così che sul finire del mese di marzo, approdò fra gli scaffali della mia libreria un romanzo dalla copertina color affascinante il cui primo impulso fu di divorarne le pagine e custodirne gelosamente il suo contenuto. Praticamente come accade quasi sempre, quando leggo. Abbraccio storie, autori sconosciuti e non, e non rinuncio al proposito di separarmene se non nel momento in cui avrei combattuto la curiosità, le ingiustizie del mondo assurdo in cui ogni tanto mi sembra di vivere. Scrivere una recensione è quasi sempre un impresa per nulla semplice. Crea confusione, combattimento, con la testa zeppa di parole che non vogliono sapere di essere riempite, in balia di sensazioni a cui non sempre riesco a dar voce. Questo è quello che è accaduto con questo testo. Un volume dalla mole alquanto ridotta, che ho letto in pochissimo tempo, e fra le cui pagine si nasconde il nome di un autore che, nel tempo, pronunciando quelle giuste parole, ha infuso vita persino alle cose inanimate. Narrandoci la storia di uno dei più celebri compositori francesi fosse sua. Imprecisa, imperfetta, ignota destinata a divenire massima di vita, istinto e carne.


Titolo: La figlia di Debussy

Autore:  Damien Luce

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 141

Trama: "Ogni settimana suonerò un pezzo di Claude Debussy. Sarà il mio modo di decorare la sua memoria, di riviverlo. Ripercorrerò la sua vita passo dopo passo, nota dopo nota". È la primavera del 1918, Claude Debussy muore a Parigi. Claude-Emma, l'unica e amatissima figlia del compositore (cui dedicò i sei brani del Children's Corner), decide di ripercorrere la sua storia attraverso la musica. Ha solo tredici anni. Morirà l'anno dopo di difterite. Damien Luce ricostruisce un diario immaginario di "Chouchou" - come era chiamata affettuosamente dal padre - attraverso cui rivivono le musiche, la vita, le storie personali e quelle di famiglia del musicista, il suo rapporto speciale con la figlia, il clima di paura e disperazione nella capitale francese ai tempi della guerra. Chouchou ricorda di quando era più piccola, quando passava il tempo sotto il pianoforte ad ascoltare il padre, in quella che era la sua "capanna" personale. Nel filo dei pensieri, filtrati da uno sguardo di tenerezza, le ombre della disgregazione si trasformano in luci di gioia in questo poetico e delicato omaggio all'amore celato dietro l'arte musicale del grande compositore.

giovedì, maggio 29, 2025

Romanzi su misura: Maggio

Quale altro modo per definire una passione, un’azione effettuata e ripetuta all’infinito, può ancora essere in grado di destare scalpore? Forse si, dato il numero esorbitante di letture effettuate, in una manciata di giorni, il mio desiderio di rigenerarmi, produrre alcuni modelli, la cui ispirazione è tratta dalla mia vita quotidiana? Quella della lettura, all’inizio un semplice passatempo, nel tempo è divenuta parte integrante del mio spirito, assurdo tentativo di porre fine a ogni imprevedibilità del Caso, del Fato, e, in particolare, sistemare ciò che richiede ordine o misura. Quella linfa vitale capace solo di definirsi mediante il respiro di altri autori, mediante cui posso coltivare quell’illusione di distendere, il filo rosso dell’eternità, come mi pare e piace. Perché di libri non se ne avrà mai abbastanza, la mia sete di conoscenza insaziabile. il mio bagaglio culturale sempre più ampio ad ospitare qualunque concetto, qualunque elemento possa ristorarmi.

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Romanzi su misura in carta e inchiostro:

Avvolgente, romantico, surreale il romanzo saprà come incantare sin dal primo sguardo. Marchiare come un segno indelebile il cui ricordo, rimarrà per sempre immerso nella mia mente.

Valutazione d'inchiostro: 4

martedì, maggio 27, 2025

Gocce d'inchiostro: Dance dance dance - Haruki Murakami

Ci sono autori che mi hanno sempre dato un po' alla testa. Predisponendomi a pensieri fantasiosi, scaldando il mio cuore con forza e intensità, vivendo con coraggio, orgoglio, amore, pianti e sorrisi storie che sono beneficio per la mia anima sognatrice dinanzi al fragore del mondo. Rughe di un volto maturo che sgorgano dalla punta acuminata di una penna come se fossero intrappolate nella soffitta dell'anima, riempiendo quel contenitore imperfetto che è la scrittura di pensieri e ricordi altrettanto imperfetti.

Haruki Murakami è uno di questi. E, Dance dance dance, in una libreria zeppa di romanzi di ogni tipo, non può di certo passare inosservato. Una proiezione astrale di un giovane uomo; uno spaccato di vita coinvolgente ed emozionante che combina il piacere di sfruttare la condizione umana. Questo è quello che ci racconta quest'ennesimo ritratto di vita di uno dei più grandi autori del XXI secolo. Coinvolgente, surreale, introspettivo il cui richiamo è stato inconsueto e particolare.


Titolo: Dance dance dance

Autore: Murakami Haruki

Prezzo:  15, 00 €

Casa editrice: Einaudi

Trama: Il protagonista, un giornalista freelance costretto dalle circostanze a improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti attraverso una Tokyo iperrealistica e notturna, una Sapporo resa ovattata da una nevicata perenne e tranquillità illusoria dell'antica cittadina di Hakone. Una giovane ragazza dotata di poteri paranormali lo accompagna nella sua ricerca. Ma troviamo anche una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione.

Esiste un collegamento fra tutte queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento. L'unico modo per trovarlo è non avere troppa paura, e un passo dopo l'altro continuare a danzare.

domenica, maggio 25, 2025

Instillati di letteratura: romanzi fantasy per giovani adulti 2°

Non occorre sapere che ogni particolare tipo di storia sia derivazione di tante altre. Abbia un particolare costrutto, un suo significato, e pur quanto delle volte possa sembrare vano, quasi ridicolo, è una pietra, una piccola scultura, ogni pinnacolo in un tassello dell’immenso mosaico della vita che doveva o dovrebbe raffigurare tanti modi, compreso quello che si conosce. Non occorre aver letto un numero esorbitante di letture per instillare, nel cuore di chi ancora non legge, il seme della curiosità. L’amore per i libri e la parola scritta è derivazione di un percorso, un processo formativo che prevede quel momento di coesione o comunione con l’anima di chi legge e di chi scrive. C’è chi, questo momento sacro, lo abbia scovato in età adulta, chi, come me, è divenuto lettore per eccellenza, solo nel periodo più turbolento dell’umanità: l’adolescenza. Quella fascia d’età in cui ogni cosa sembrava molto più malinconica, molto più tragica di quel che sembrava e di letture appassionanti e meravigliose me ne cibavo esclusivamente solo quelle dedicate al mio gusto. Suddiviso in due parti, questo post è una bella dichiarazione d’amore al passato, a una me giovane e ingenua che, fra i banchi di scuola, si struggeva nel desiderare di essere una protagonista di storie in cui l’amore idilliaco coincideva con quello dei sogni repressi.

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Titolo: Stardust

Autore: Neil Gaiman

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 10 €

N° di pagine: 245

Trama: In una fredda sera di ottobre una stella cadente attraversa il cielo e il giovane Tristan, per conquistare la bellissima Victoria, promette di andarla a prendere. Dovrà così oltrepassare il varco proibito nel muro di pietra a est del villaggio e avventurarsi nel bosco dove ogni nove anni si raccoglie un incredibile mercato di oggetti magici. E' solo in quell'occasione che agli umani è concesso inoltrarsi nel mondo di Faerie. Tristan non sa di essere stato concepito proprio lì da una bellissima fata dagli occhi viola e da un giovane umano e non sa neppure che i malvagi figli del Signore degli Alti Dirupi sono anche loro a caccia della stella...

venerdì, maggio 23, 2025

Gocce d'inchiostro: Da domani mi alzo presto - Simona Toma

Forse perché giovane e affascinante, forse perché sentii crescere il bisogno di trovare la storia giusta che facesse al caso mio, il tardo pomeriggio di qualche giorno fa mi vide recarmi in un bel posto in cui ho volontariamente fatto perdere le mie tracce, prima di vagare per casa come un'anima in pena, dopo aver letto un numero spropositato di racconti. Ad accrescere questo mio desiderio fu anche una strana fame letteraria accumulata nelle settimane primaverili. Da quando il mio tempo libero a disposizione scarseggia, la mia vita si è come paralizzata, e un forte impulso come questo mi rese intrepida, affamata, quasi smaniosa. L'ombra di una nuova storia mi fu di sollievo, l'intrico armonioso e non sempre semplice della trama mi parve incantevole. Superati gli scaffali della mia strapiena libreria - dove sfoglio pagine ricche di nomi, mistero e amori inconfessabili - ho così aperto una porta su un mondo che, in poche righe di brutale neutralità, ha riassunto tante vite. La mia e quella di Michela. Seduta alla scrivania in attesa di trovare l'ispirazione, ricordo il mio entusiasmo, qualche giorno fa, di quando avevo aperto una finestra che aveva fatto luce su un mondo che mi aveva procurato una fame intensa: quella delle parole, dei libri. Repentinamente, un brusco salto nel vuoto mi ha fatto tornare alla realtà e fatto prendere consapevolezza che Da domani mi alzo presto non è esattamente il romanzo che mi aspettavo, e che la sua lettura non mi ha donato ciò che cercavo. Eppure, con un debole fruscio, confidando che le sue pagine bianche mi avrebbero catapultato in una straordinaria avventura amorosa. In un guazzabuglio di immagini ed emozioni ancora così vivide, che si sono staccate dallo sfondo come miraggi su carta, possedendo quell' armoniosa bellezza con il quale il lettore purifica con delicatezza la sua mente.

Titolo: Da domani mi alzo presto

Autore: Simona Toma

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 17, 90 €

N° di pagine: 239

Trama: Michela ha fatto il grande salto. Dalla sua Piccola Città del Sud è arrivata a Milano piena di entusiasmo e aspettative. L'ha amata da subito e, quando ha trovato impiego in una famosa agenzia pubblicitaria e anche un fidanzato, ha pensato che tutto quello che voleva era esattamente lì e in quel momento. Peccato che ora, dopo nove anni di vita nella metropoli, le tocchi fare ritorno al paesello, senza lavoro e senza fidanzato. A trentasei anni, quasi trentasette, è comprensibile che non l'abbia presa bene. E che si trascini dal letto al divano di casa dei suoi, fumando una sigaretta dietro l'altra e nutrendosi solo di Lexotan, non fa pensare che possa riprendersi in fretta dalla batosta. Per fortuna però ci sono l'inarrestabile cugina Giulia - l'unica in famiglia con uno stipendio fisso, quello che le passa l'ex marito - e una bimbetta di dieci anni sbucata un giorno sul pianerottolo. Sguardo vispo e parlantina sciolta, ma un fardello troppo grande per la sua età, Aurora vive sola con il papà, un bell'uomo schivo e dai modi un po' formali. Sarà lei a riscuotere Michela dal suo torpore e, con la saggezza dei dieci anni, a farle capire che la vita ti regala di continuo nuove occasioni. Basta saperle cogliere.

mercoledì, maggio 21, 2025

La locanda delle famiglie: viaggi nel tempo e nello spazio 2°

Da quant’è leggo, ho incrociato storie di ogni tipo. Di ogni forma o sostanza, sempre storie di trattino, e, come diceva il buon Tolstoj, di famiglie, che << è infelice a modo suo >>. Da qualunque prospettiva la si osservi, spicca quasi sempre un elemneto, un refuso a fine paragrafo, che li definiscono simili o uguali a tante altre. Le tracce di tali elementi facilmente poi riscontrabili dovunque, nell’invisibile carica di dolore che si è accumulata come una piccola e grigiastra nuvola sopra le loro coscienze, riempiendo l’aria, appesantendo ogni silenzio e rendendo insonni le loro notti. Anch’io non ho potuto ignorarne la loro << chiamata >>, i suoni concitati di frasi, parole che si afrastelòlano nella risacca disomogenea del tempo, voci o suoni che si unifiscino in un’unica macchia, e la lro anima che necessitava di essere interrogata come si fa con i petali di una margherita: << Moriranno? Non moriranno? >> Ad un certo punto, pur quanto il piacere del leggere prevalga su tutto, su ogni cosa, non si può continuare ad ignorare tutto questo senza pensare quale fosse la ragione, la causa di tali malesseri. E, nei romanzi che vi presento quest’oggi, tale ragione spicca nel bel mezzo di questa massa grigiastra, come un pallido sole. Alla fine, cambiano i nomi, i luoghi, le provenienze, ma siamo tutti figli di un unico Dio, e a differenziarci non è assolutamente niente. Delle volte così ciechi a comprenderlo, a modellare persino quella natura voluttuosa che li indusse a perdere la loro semplice innocenza.

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Eliza risponde d'impulso a un annuncio misterioso che la conduce nel Norfolk, a Gaudlin Hall, dove diventa l'istitutrice di Isabella ed Eustace, due bambini deliziosi ma elusivi, possessori di una ricca ma misteriosa famiglia.


Titolo: La casa dei fantasmi

Autore: John Boyne

Prezzo: 15, 30 €

Casa editrice: Rizzoli

Trama: "Se mio padre è morto la colpa è di Charles Dickens." La vita cambia all'improvviso nell'arco di una settimana per Eliza Caine, giovane donna beneducata ma di carattere, amante dei buoni libri e di famiglia modesta ma rispettabile. Un'infreddatura le porta via il padre che, a dispetto di una brutta tosse, ha voluto ad ogni costo assistere a una lettura pubblica del grande scrittore inglese in una sera di pioggia londinese. Disperata per la morte del genitore, Eliza risponde d'impulso a un annuncio misterioso che la conduce nel Norfolk, a Gaudlin Hall, dove diventa l'istitutrice di Isabella ed Eustace, due bambini deliziosi ma elusivi. Nella grande casa sembra che non ci siano adulti, i genitori dei piccoli Westerley sono di fatto assenti in seguito al terribile epilogo di una storia di abusi, ossessioni e gelosie. Ma contrariamente a quel che sembra, nei grandi ambienti della villa non è il silenzio a regnare: in quelle stanze vuote spadroneggia un'entità feroce e spietata, decisa a imporsi sulla donna per impedirle di occuparsi dei bambini.

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