lunedì, dicembre 15, 2025

Creature fantastiche letterarie

Certi eventi, situazioni o incontri del passato si ripercuotono nel presente come un fulmine a ciel sereno, come un lampo di gioia che ti induce a seguire dei fili che ti conducono poi da qualche parte.

Una varrebbe l’incontro con storie che, pregne di magia e fantastia, hanno come protagonisti animali dalle fattezze straordinarie e meravigliose. Creature che, non come quelle della Rowling, mostrano o rivelano splendide fattezze, concepiti da autori di cui tanto tempo fa mi indussero a divorarne le loro opere. Giunte nel mio personalissimo cerchio, in un momento imprecisato della mia vita, ignara di ciò che il mondo mi avrebbe riservato, nel giro di una manciata di giorni divenuti quegli amici più cari cui mi rifugiavo senza alcuna esitazione. Perchè queste creature belle e gigantesche, avevano ottenuto il monopolio della mia attenzione,  proprietario delle stanze polverose del mio animo che ancora oggi, seppur meno accogliente a quel genere di letture che io reputo inospitali, resta quel luogo più adatto per conservare certe storie. Stabilendo un contatto tra ciò che è arcaico e ciò che è tragico.

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Pagine di questo straordinario poema musicale. Vivrete di musica, parole, sogni e passioni, e leggerete Wintersong chiedendovi ogni volta se sareste potuto esserci molto prima.


Titolo: Wintersong

Autore: S. Jae Jones

Casa editrice: Newton Compton

Prezzo: 9, 90 €

N° di pagine: 448

Trama: E' l'ultima notte dell'anno. Ora che si sta avvicinando l'inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa … Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. E' cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

sabato, dicembre 13, 2025

Gocce d'inchiostro: Estremi rimedi - Thomas Hardy

Che cosa bellissima leggere Thomas Hardy! Non la persona più entusiastica del mondo, ma è abbastanza profondo, romantico che è quasi sempre una bellissima scoperta. Esatto, perché la goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'amore che io nutro nei suoi riguardi, da quant'è che ho fatto la conoscenza della sua dolce ma indifesa Tess. Con qualche eccezione, ho amato il suo amore incondizionato nei riguardi del tenebroso Angel. L'amore concepito da Hardy è di una bellezza e una intensità dell'animo inabissale.
Così sono stata 'educata' ogniqualvolta mi approccio a una nuova opera. E anche con Estremi rimedi è accaduta la medesima cosa. Sono giunta qui senza sapere nulla di ciò che questa nuova opera mi avrebbe riservato. Questa opera possiede un che di acerbo da renderla imperfetta, ma non cela la grandezza di un autore che parla al tuo cuore da miglia e miglia di distanza. Non sapendo come, né perché. Ma fornendo una prospettiva alquanto bellissima di ciò che è l'amore, assoluto, intransigente e necessario.


Titolo: Estremi rimedi
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N°di pagine: 540
Trama: Le sfortunate vicende di una giovane donna, Cytherea Graye, sono il tema portante del romanzo. Già orfana di madre, Cytherea perde anche il padre e rimane da sola con il fratello Owen; insieme decidono di trasferirsi in un'altra città, per trovare una casa e un lavoro e ricominciare da capo. Qui conoscono Edward Springrove, di cui Cytherea si innamora, corrisposta. Dopo vari tentativi falliti, la ricerca di un lavoro va a buon fine anche per lei e viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora che scoprirà poi essere il grande e sfortunato amore che suo padre aveva avuto i gioventù. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già fidanzato con un'altra donna. Delusa e sconcertata decide di dimenticarlo. È a questo punto che entra in scena un personaggio misterioso, Manston, inspiegabilmente spalleggiato e protetto dalla signora, che si intuisce debba avere con lui un legame segreto e molto speciale. Dopo un lungo e poco chiaro corteggiamento Cytherea acconsente, suo malgrado, a sposarlo, ma sarà solo per scoprire - per fortuna prima che il matrimonio avvenga - che la prima moglie di Manston non è affatto morta e che il fidanzamento di Edward è stato sciolto e lui è finalmente libero. 

giovedì, dicembre 11, 2025

Slanci del cuore: romanzi che desidero leggere entro l'anno 3°

 Identità represse che come bestie ringhiano e agognano la libertà; realtà distorte dove non esistono la compassione, il conforto, la felicità; amori segreti sopiti dal tempo. Una tela bianca imbrattata di nero. Sono questi quei romanzi che, prima che si concluda l’anno, mi piacerebbe leggere o rileggere. L'ingegno dei loro autori sta nel aver sprofondamento abilmente nel sotterraneo buio della psiche umana di cui non si trovano limiti, non si conosce la fine e che forse non dà alcuna via d'uscita. Invitandomi a percorrere questo cammino tenebroso avvicinandoci a tentoni verso suoni confusi. Rumori, voci, grida …. Qualunque cosa, qualunque sia la voce che ci sussurra il nostro cuore, che ci porta dritto all'isolamento. Anche sul finire di un altro anno, il mio stile di vita non si discosta dalla modestia, inducendomi a confondere

la realtà con la fantasia ma le cui immagini, figure recise i cui messaggi senza codice sono verità che salvano ergendosi discretamente dall'altura di un luogo sconosciuto, in una sfilza di avventure, eventi o fatti che hanno un ché di già visto e in cui si stenta a riconoscere persino i personaggi che tuttavia fanno parte di un disegno divino non ancora conosciuto. Un piccolo frammento di vetro infranto.

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Titolo: Frankenstein

Autore: Mary Shelley

Casa editrice: Bur

Prezzo: 16, 50 €

N° di pagine: 258

Trama: Nel 1816 Lor Byron, durante una tempesta nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti - Mary e Percy Shelley, e William Polidori - di scrivere, per gioco, un racconto dell'orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull'origine della vita: l'angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua anatomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell'orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.

martedì, dicembre 09, 2025

Gocce d'inchiostro: La rivincita di Gemma - Libba Bray

In svariati momenti della mia vita capita di imbattermi in romanzi che espugnano tematiche che non si conformano a quelle della mia anima, come è naturale che sia per ogni cosa, in cui l’atto di scoprire qualcosa che apparentemente sembra non fare al caso mio diventa un diritto, una sorpresa straordinaria, quando il mondo sembra scivolare via in una gora di ottusità e di grettezza materialistica. Non ci sono più ideali, non ci sono più virtù, non ci sono più sogni. Mi aggrappo a delle semplici pagine bianche affinchè la mia anima possa vivere meglio: non uno stile di vita, piuttosto un modo di essere. Raramente mi sono mai sentita a disagio quando mi imbatto in letture che richiedono un certo impegno, soprattutto quelle che ti trascinano fuori dalla tua comfort zone, privi di figure portanti o di personaggi amati. Ma per essere un lettore forte, un lettore volenteroso e coraggioso, bisogna saper cogliere quei pochi momenti in cui avviene qualcosa di straordinario.

I romanzi per giovani adulti, non quelli per ragazzi, badate bene, più di qualsiasi classico in circolazione, specie quello risalente al periodo vittoriano, non mi tengono più stretta nel loro freddo abbraccio, a causa del poco tempo che io trascorro assieme a loro. Diviene quasi un’aberrazione l’idea originale di stanziare in un posto nuovo chiedendo persino di starci confortevolmente, andarci di persona, magari. Ciò ha comportato, negli anni, ad indirizzarmi dritto dritto dinanzi ad altre letture, altri autori scoperti per caso, proprio perché chiacchierati e amatissimi, e che persino io stessa ho potuto constatarne la grandezza. E il suspense, l’arte di saper connettere sviate concezioni di paura, timori fisici o psicologici, non mi hanno aiutato semplicemente a dover stare più attenta a ciò che faccio o a chi mi circonda. Semplicemente a cogliere l’essenza delle cose, specie se queste sono invisibili agli occhi.

Titolo: La rivincita di Gemma

Autore: Libba Bray

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 667

Trama: Ritorna con il terzo libro l'eroina vittoriana e new gothic che ha affascinato milioni di lettrici nel mondo. Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all'appuntamento con la lugubre Spence Academy. L'Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tra amori impossibili, lacrime e sangue.

domenica, dicembre 07, 2025

Amori di carta: Henry James

Capitano dei momenti in cui improbabilmente mi trovo in luoghi, in compagnia di figure che razionalmente, in un momento imprecisato della mia vita, non avrei mai prestato attenzione. Una Londra fumosa, grigia e ovattata, due fanciulle che si apprestano ad affacciarsi sul palcoscenico artificiale della vita con nient’altro l’insano desiderio di risolvere qualunque problema il tempo, il mondo circostante gli propina, ritrovandosi poi l’una nell’altra cercando di fuggire da qualunque contrarietà. Se certi romanzi l’avessi letti in un momento in cui di tempo a disposizione non ne avrei avuto, quello cioè fondamentale per poter alternare questa lettura con altri romanzi, non credo che avrei potuto portarne a termine la lettura con costanza e concentrazione come invece è accaduto.

Perché, seppur scritti bene, uno spaccato politico e sociale dell’epoca che c’è stata in cui si assapora la debole incolore emozione delle cose, la disgressione di ogni cosa, l’orrore di un mondo circostante completamente diverso da quello attuale, tante pagine di troppo appaiono sprecate, fin troppo eccessive, quasi incomprensibili poiché entità piccolissima che non riesce a implodere in un unico splendido agglomerato. Ma solo in forme di persistente abnegazione, frustrazione, sentimenti contrastanti proiettati in un mondo di cui l’autore lo impreziosisce di magia e lirismo, quasi un magnifico apice di apoteosi giunto troppo in fretta. Sospeso in una grande e dorata isola in cui l’intimità, i gesti del cuore stonano con il grigiore di cui è inzuppato ogni cosa.

venerdì, dicembre 05, 2025

Sette gocce in sette giorni: romanzi vissuti in una settimana 8°

Ho studiato un piano, prima che giungessero questi ultimi giorni dell’anno, e sebbene di romanzi di cui parlarvene ce ne sono un bel pò, da considerarsi ineluttabili e inevitabili, mi è stato davvero impossibile non poter tuffarmi, in un mondo che mescola vecchio e nuovo, in storie brevi ma necessarie per arricchire il mio bagaglio culturale. Le vicende di alcuni, infatti, mi hanno coinvolto da molto vicino, più di quel che immaginavo. Altri, invece, mi hanno avvinta e stanziati nel nulla con una banale proposta per via telematica, mentre la mia vita continuava a seguire un processo tutto suo, di cui io ero solo spettatrice e non artefice, in cui i romanzi rappresentano quello splendido surrogato che, in un momento imprecisato, possono esplodere vulcanicamente, come non accade con nient’altro.


Ognuna di queste storie è stata messa al mondo, concepita con una certa cura, forse in modo inconsapevole, mossa dalla necessità di riconoscersi al mondo con un ruolo completamente diverso nel proprio destino, una funzione che li ha, ai miei occhi, trasformati in elementi imprescindibili nel carosello di quelle nozioni, dottrine utili ad arricchire il mio bagaglio culturale, redimendo ogni cosa dall'effimera condizione di romanzi scacciapensieri, che inconsapevolmente e con leggerezza avevo assegnato precedentemente.

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Titolo: I visitatori celesti

Autore: Chandra Livia Candiani

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 136

Trama: I visitatori celesti sono quattro figure che portano un messaggio: non si scappa dall'invecchiare, dall'ammalarsi, dal morire, ma c'è una Via, opposta all'oblio, che nell'affrontarli trascende il danno e la sofferenza. Per questo sono detti «messaggeri», perché portano notizia bruciante, messaggio che risveglia, e «celesti» perché non si limitano a rivelare l'ineluttabilità delle sfide radicali della vita, ma ci aprono anche la soglia di significati altrimenti ignorati: significati celesti, che vengono da un al di là della condizione rassicurante e confortante in cui di continuo ci rintaniamo, a causa dell'angoscia in cui la finitudine e il dolore ci gettano.

mercoledì, dicembre 03, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 55°

Nel pieno delle feste natalizie, in vista della conclusione di un anno, l’ennesimo, e l’inizio di un altro, di autori che in passato ho ospitato nel mio salotto letterario, nel secolo in cui si è già ascoltato e detto ogni cosa, è davvero impossibile che anche l'amore più oscuro, forte e violento, come quello che ci è narrato in queste pagine, ultime gocce di inchiostro rovesciate nel libro della mia vita, ultime naturalmente di quest’anno, che ad una semplice lettura divengono ardente. I lettori dall'animo già ben disposto a tutto questo, vivono e vedono questo tipo di storie con un certo entusiasmo.

Il mese di novembre è passato sulla mia testa senza che io me ne accorgessi, e questo ultimo, questo dodicesimo, come piace a me definirlo -, mi ha vista impegnata nella lettura di romanzi di cui so per certo serberò un ricordo particolare. Questa carrellata è l’ennesima, l’ultima di questo 2025 che alleggerisca ogni colpa sono stati costretti ad addossarsi i protagonisti, il suo pesante profumo di mancanza e solitudine, oppressa da un forte senso di vuoto, malinconia, un tipo di inquietudine spirituale da cui ci si presta confidando in un tempo, avvento migliore, ma non per questo impegnata a vivere quest'ennesime impennate letterarie. Nell'intimo, dal crescente ardore della passione per la letteratura soffoca qualunque ragionamento. Ma da dove partire per mettere in ordine i pensieri? Che cosa scrivere, quali parole spendere nei riguardi di quelle storie che, ogniqualvolta le leggo, mi lasciano in preda a sensazioni particolari?

Ed ecco come, per l’ennesima volta e l’ultima di quest’anno, abbraccerò

con un certo entusiasmo queste opere, mentre la neve, come una novità, posa delicatamente e impulsiva sui bordi della mia finestra, caratterizza predominante gli avvenimenti della mia vita, modifica anche un pò il mio stato d’animo contemplativa e palpitante come i personaggi hardiani. 

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Titolo: Il codice da Vinci

Autore: Dan Brown

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 516

Trama: Un delitto inspiegabile. Un messaggio nascosto nei secoli. Un segreto capace di riscrivere la storia. Quando il curatore del Louvre, Jacques Saunière, viene assassinato, l’ultimo enigma che lascia dietro di sé conduce a un nome: Robert Langdon. Il celebre professore di simbologia di Harvard viene convocato sulla scena del crimine, ma ben presto si rende conto di essere il principale sospettato. Affiancato dalla crittologa Sophie Neveu, nipote della vittima, Langdon inizia una disperata corsa contro il tempo tra Parigi e Londra. Il loro viaggio si snoda attraverso codici nascosti nelle opere di Leonardo da Vinci, antiche società segrete e un mistero legato al Santo Graal, capace di sconvolgere la storia del Cristianesimo. Ogni scoperta li avvicina alla verità, ma li espone a pericoli mortali.

lunedì, dicembre 01, 2025

Gocce d'inchiostro: I frutti di Jalna - Mazo De La Roche

Questa ennesima fatica letteraria della mia amata Mazo De La Roche è quel genere di storia a cui mi piace attribuirgli l'umoristico aggettivo di "particolare". Era piuttosto evidente che non si trattasse di una storia del tutto "normale", così come era evidente che non si sarebbe trattato di un romanzo d’amore che non avrebbe fatto faville.

Perché avrebbe decretato, per il momento, perlomeno, il punto finale a un pellegrinaggio di vita che, nonostante tutto, rappresenta un caso a parte. Un surreale dramma in cui fanno da sfondo vicende per nulla sconosciute, una prova letteraria dinanzi alle soglie morali del tempo, zeppo di personaggi che vanno e vengono.

Rincantucciata buona buona dentro le sue viscere, ho avvertito la De Roche dare forma ai suoi personaggi e, solo quando ogni cosa volse al termine, ho bevuto il tutto come tè dolce e bollente. Arrivando dritto dritto nel mio stomaco, acquietando il mio spirito.



Titolo: I frutti di Jalna

Autore: Mazo De La Roche

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 19, 50 €

N° di pagine: 414

Trama: Wakefield, ormai maggiorenne, lavora in un’officina ed è fidanzato con Pauline; il piccolo di casa finora non ha mai lasciato Jalna, ma i cambiamenti arrivano per tutti, prima o poi: a un passo dalle nozze, il ragazzo sorprende la famiglia con una decisione davvero radicale. L’ennesimo grattacapo per Renny, il quale, costantemente tormentato dalle sorti del parentado e dalle molte incombenze domestiche, dovrà affrontare un problema ben più grave: Alayne scoprirà di essere stata tradita, e di lui e dei Whiteoak non vorrà più saperne. Ma lasciarsi Jalna alle spalle è difficile: lo sa bene Finch, ormai concertista di successo, che rientra da Parigi insieme alla moglie Sarah. I due, però, faticano a trovare un equilibrio: lui è stremato e incolpa lei di tutto il suo malessere. La crisi della coppia ha strascichi pericolosi e minaccia di compromettere la stabilità dell’intera famiglia. Ancora una volta il nucleo rischia di sfaldarsi e i Whiteoak temono di perdere la proprietà, e con essa il proprio futuro e il proprio passato: riusciranno a salvaguardare l’amata tenuta per le nuove generazioni?

sabato, novembre 29, 2025

Romanzi su misura: Novembre

I romanzi che ho letto hanno goduto di grande attenzione. Vulnerabili agli attacchi inesorabili del tempo e priva di scelte, ho dovuto rimandare la lettura di certi testi a data da destinarsi. Mi affannavo a recuperare tempo prezioso in vista del Natale. Il lavoro mi aveva reso stanca e poco disponibile. Ora tuttavia ripongo queste poche righe concentrandomi su ciò che i loro autori mi avevano sussurrato questa volta. Tutto ciò che mi aveva trascinato fra le sue pagine era stato qualcosa di inspiegabile, foss'anche una certa smania di curiosità, l'elemento primordiale di ciò che mi ha indotta a divorarne le pagine come se animate di volontà propria. Se ci penso, la miscela disomogenea fra passato e presente, le vicende di personaggi che si intersecano, la "bellezza" di un potere che rende vittima di pregiudizi e fanatismi, e il ricordo del mio lasso di tempo fra le loro pagine, prese gran parte del merito per cui ho considerato queste letture non memorabile, alcuni intramontabili, altri semplici e di facile lettura. La solidarietà mista a una buona dose di comprensione e senso di conforto - si stanziavano come una sentinella all'orizzonte. Conosco a menadito certi passaggi di certi romanzi, quali strade imboccheranno i personaggi, i pregiudizi e le offese che vagano sull'atmosfera come invisibili volute di fumo. Ho rivisitato questo periodo grazie all'ennesima bella opportunità concessami dal Fato, risentendo il dolore di qualche ferita non ancora rimarginata durante la quale si facevano strada le vicende di svariati personaggi. Tutto questo mi ha sostenuto durante il corso della lettura, ma non senza una certa facilità. Troppo spesso mi hanno richiamato alla memoria altri romanzi e i luoghi dove mi trovai quando li evocai. Hanno giaciuto nel fondo di un vasto spartiacque nel tempo, non meno significativo di qualche evento storico. 

Era un disegno creato su tela con alcune screziature. E tutto ciò che ho fatto è stato quello di restare semplicemente ferma lì, a guardare ammaliata fino a quando le palpebre si fecero pesanti, gli occhi ne seguirono febbrilmente i contorni, voci concitate di ogni singola stanza, di queste storie, che mi si attorcigliarono addosso per richiamare la mia attenzione e io non feci nulla per oppormi in cui è possibile trovare un'enormità di cose provenienti da luoghi lontani o appartenenti ad altre vite.

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Romanzi su misura in carta e inchiostro:

Una storia romantica, bellissima che, accumulata in qualche zona segreta del nostro cuore, in una specie di limbo della memoria, è un urgenza imprescindibile della sete di coinvolgere ogni centimetro del nostro corpo. Un fiume che va nel mare, un satellite lungo la sua orbita che ci catapulta in un unico e indimenticabile viaggio.

Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo

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giovedì, novembre 27, 2025

Gocce d'inchiostro: A sud del confine, a ovest del sole - Murakami Haruki

Non volevo iniziare questa recensione così. Non ho ancora le idee chiare e volevo aspettare qualche altro minuto per buttare giù qualche parola. Ma ora che ho terminato questo bel romanzo da una manciata di minuti non ha alcun senso aspettare. La prima sorpresa riguarda il fatto che Murakami Haruki, ancora una volta, ha lasciato un segno, una traccia del suo passaggio. E ciò non desta scalpore nè tantomeno sorprende, perchè tornare ancora una volta fra le sue pagine è stato davvero molto bello. Mi immagino l'autore che siede alla scrivania a scrivere un nuovo romanzo. Del resto è quello che penso faccia qualunque autore. E Murakami Haruki, a questo proposito, è un lettore di anime che coglie l’anima di chiunque. Ogni cosa.

Fra le braccia di figure che non sono altro che soggetti dall'ambizione snodata e vacui e penitenti, che scavano nel cuore della gente per riempirla di illusorie aspettative, mascherando e allontanando ciò che è importante nella loro vita. Qui sono stati depositati tutti i sentimenti negativi che hanno coltivato per tanto tempo e che hanno nutrito con rabbia e invidia. Viaggiatori lasciati soli nell'immensità di un cosmo forse un po' troppo grande persino per loro, in una trama segmentata che scivola nei recessi della psiche umana, ergendo un muro di dubbi, paure e perplessità che inquinano lo spirito.

Titolo: A sud del confine, a ovest del sole

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13€

N° di pagine: 204

Trama: Fino ad allora Hajime aveva vissuto in un universo abitato solo da lui: figlio unico quando, nel Giappone degli anni Cinquanta, era rarissimo non avere fratelli o sorelle, aveva fatto della propria eccezionalità una fortezza in cui nascondersi, un modo per zittire quella sensazione costante di non essere mai lì dove si vorrebbe veramente. Invece un giorno scopre che la solitudine è solo un'abitudine, non un destino: lo capisce quando, a dodici anni, stringe la mano di Shimamoto, una compagna di classe sola quanto lui, forse di più: a distinguerla non c'è solo la condizione di figlia unica, ma anche il suo incedere zoppicante, come se in quel passo faticoso e incerto ci fosse tutta la sua difficoltà a essere una creatura di questo mondo. Quando capisci che non sei destinato alla solitudine, che il tuo posto nel mondo è solo là dove è lei, capisci anche un'altra cosa: che sei innamorato. Ma Hajime se ne rende conto troppo tardi - è uno di quegli insegnamenti che si imparano solo con l'esperienza - quando ormai la vita l'ha separato da lei. Come il dolore di un arto fantasma, come una leggera zoppia esistenziale, Hajime diventerà uomo e accumulerà amori, esperienze, dolori, errori, ma sempre con la consapevolezza che la vita, la vita vera, non è quella che sta dissipando, ma quell'altra, quella che sarebbe potuta essere con Shimamoto, quella in un altrove indefinito, a sud del confine, a ovest del sole. Una vita che forse, venticinque anni dopo, quando lei riappare dal nulla, diventerà realtà.

martedì, novembre 25, 2025

Danzando su carta: 36°

Isolata dagli altri, dal mondo esterno e circostante, mi sono mossa con regolarità, quasi meccanicamente, fra forme avvolte in un sudario di paure e oppressioni, l'aspetto penoso di creature prostrata dal dolore, dalle maldicenze, che a un osservatore più attento avrebbe dovuto proporre un'idea piuttosto corretta di ciò che è stato rappresentato. Questo era l’ennesimo, piccolo bottino di romanzi acquistati che, quasi inconsapevolmente, con una me avvolta in un’aura luminosa ed evanescente, senza pensare al futuro - o forse proprio perché studiato già precedentemente -, fui condotta in un posto che, a quanto sembrava, mi avrebbe tenuta impegnata per un bel po'.

Mi avrebbe allontanato da tutto e da tutti, in un luogo in cui in un modo o nell'altro ho fatto perdere volontariamente le mie tracce. 

Forse queste tracce erano facilmente riconducibili fra le pagine che ho scelto, gli autori che desidero affiancare, con i quali plasmare la mia anima, con estrema cura.


Titolo: Il codice da Vinci

Autore: Dan Brown

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 516

Trama: Un delitto inspiegabile. Un messaggio nascosto nei secoli. Un segreto capace di riscrivere la storia. Quando il curatore del Louvre, Jacques Saunière, viene assassinato, l’ultimo enigma che lascia dietro di sé conduce a un nome: Robert Langdon. Il celebre professore di simbologia di Harvard viene convocato sulla scena del crimine, ma ben presto si rende conto di essere il principale sospettato. Affiancato dalla crittologa Sophie Neveu, nipote della vittima, Langdon inizia una disperata corsa contro il tempo tra Parigi e Londra. Il loro viaggio si snoda attraverso codici nascosti nelle opere di Leonardo da Vinci, antiche società segrete e un mistero legato al Santo Graal, capace di sconvolgere la storia del Cristianesimo. Ogni scoperta li avvicina alla verità, ma li espone a pericoli mortali.

domenica, novembre 23, 2025

Gocce d'inchiostro: Le farfalle di Sarayevo - Priscilla Morris

Qualche volta un autore esordiente soggiorna per qualche tempo nel mio salotto letterario. Per qualche giorno mi affianco alle loro creature, e poi ci salutiamo dandoci un arrivederci. Anche con Priscilla Morris è stato così. E il nostro non è stato un arrivederci solo perché di lei e dei suoi figli di carta non ne voglio sapere più niente, ma, semplicemente perché il suo visto di alloggio era scaduto. Zora e la sua storia sono usciti di scena troppo presto. Così, per evitare mi lasci prendere dalla malinconia, non darò importanza a questa cosa. Piuttosto su quello che mi è stato confessato. Anche se non vorrei che si pensasse che per me ha contato poco. Affezionarsi a lei e alla sua triste storia, nonostante il suo temperamento freddo e distaccato, non è stato difficile, e continuo a sorridere se penso a quante barriere si sia circondato pur di combattere gli attacchi esterni.


Titolo: Le farfalle di Sarajevo

Autore: Priscilla Morris

Casa editrice: Neri Pozza

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 240

Trama: Sarajevo, 1992. Ogni notte bande di ultranazionalisti con la faccia coperta da calze nere trascinano in strada i mobili presi dalle case abbandonate ed erigono barricate che tagliano la città in enclave etniche. Ogni mattina, gli abitanti – musulmani, croati, serbi – rimuovono quelle barriere e affrontano la giornata fingendo di non vedere ciò che si addensa all’orizzonte. Tuttavia, inevitabilmente, arriva il giorno in cui la tragedia che incombe sulla città non può più essere ignorata, e Zora Kočović, pittrice e insegnante, decide che è giunto il momento di mandare suo marito e l’anziana madre fuori dal paese, al sicuro. Lei, invece, non lascerà Sarajevo, il suo studio sotto i tetti della Vijećnica, i ragazzi che si aggrappano ai suoi corsi di arte come all’ultimo brandello di normalità, i suoi quadri che raffigurano i tanti ponti, simbolo della città della convivenza. Le ostilità non potranno durare più di qualche settimana, la tempesta passerà. Ma la tempesta non passa e l’assedio chiude Sarajevo in una morsa. I suoi abitanti rimangono senza comunicazioni, senza luce, senz’acqua, senza medicine: dalle colline attorno la città viene bombardata, spazzata dai cecchini, martoriata. Muoiono a migliaia; le lapidi, bianche, sottili, riempiono ogni angolo, prato, cortile. Spariscono giorno dopo giorno gli alberi e gli uccelli. Nel palazzo squarciato dalle esplosioni in cui Zora vive ormai sola, si è formata una vera e propria comunità di fratelli e sorelle d’anima che si appoggiano gli uni agli altri, affrontano insieme il loro mondo che si sta disintegrando, si reinventano di nuovo e poi ancora, nel tentativo di non perdere la propria umanità. Tutto ciò che Zora e i suoi amici hanno di più caro viene distrutto, esposto allo scempio dalla crescente violenza degli assalitori: al posto delle rondini nel cielo di Sarajevo volteggia la cenere, uno sciame di farfalle nere. Eppure, dopo che si è perso tutto, lì, può esserci ancora straordinaria bellezza.

venerdì, novembre 21, 2025

Slanci del cuore: Romanzi ambientati nei paesi o nei borghi 2°

Mi sono trovata, persa, e poi ritrovata, in luoghi così belli, magici, quasi luminescenti, ma differenti da quelli vissuti in passato, in cui ho avuto modo di cadervi come la pioggia torrenziale di questi ultimi giorni di novembre, nel cuore di storie che hanno imperversato nettamente come il vento ululante, sferzandomi come schegge di vetro, fin quando ne fui completamente zuppa. Non avevo capito fino a quel momento che l’aura lucente di queste nuove parole provenisse dal luogo in cui erano confinate. Piccoli paesi, borghi, villaggi che, basta poco, un dettaglio, un dialogo fin troppo prolisso, una scena di sesso troppo spinta o volgare, per definirsi pregni di vita propria. Respirando e sussultando ad ogni battito del mio cuore. E vederne i loro abitanti prendere vita, muoversi sullo sfondo come silhoutte, prima in punta di piedi poi frettolosamente, richiese una notevole dose di attenzione e risorse. 

Alla fine, era rimasto tutto così estremamente reale che ogni cosa, persino la più insulsa, mi si incollò addosso quasi soffocandomi, passando tutto il tempo a rievocare il passato, a rimpiangere ciò che avevo vissuto solo in quel determinato momento, e non prima. Ma quasi sempre proiettati verso una certa luce,

il luccicchio della speranza a pochi chilometri da ansie, sogni, aspettative di personaggi soli, tristi e folli, di cui si nutre un certo riverente interesse. Operando così due forze: una volontà essenziale di sopravvivere e una volontà contingente che si oppone. Offrendoci così quello che è più di un semplice scorcio. E le opere di questi illustri autori, proiettati in questo tipo di scenario, si sbarazzano di inutili dettagli, rivelano il rivelante, maneggiano nel suo grembo i cuori caldi dei suoi protagonisti come se privi di vie d'uscita. 

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Titolo: Tsugumi

Autore: Banana Yoshimoto

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 7 €

N° di pagine: 158

Trama: È la storia di due ragazze, Maria (che narra in prima persona) e Tsugumi. A diciannove anni Maria lascia il piccolo paese sul mare per trasferirsi a Tokyo e iscriversi all'università. Anni dopo, decide di tornare al paese per le vacanze, dove ritrova Tsugumi, l'eroina del romanzo, bellissima e dispotica ragazza. Tutti tentano di essere indulgenti con lei, sperando di renderle migliore la vita che le resta. Infatti le è stata diagnosticata dalla nascita una malattia incurabile. Terminate le vacanze, Maria sta per tornare a Tokyo ma le condizioni di Tsugumi peggiorano e pare non ci sia più niente da fare. All'ultimo momento Tsugumi si salva, sentendosi vicina alla morte però aveva scritto a Maria una lettera-testamento e con questa si chiude il romanzo.

mercoledì, novembre 19, 2025

Gocce d'inchiostro: Fahreneit 451 - Ray Bradbhuri

La storia che ho letto fra le pagine di Fahrenheit 451 è stata davvero utilissima, seppur concisa. Io mi ero fatta un'idea dell'autore - ha sempre suscitato un certo fascino in me, ma mi rattrista leggere di efferati quanto ingiusti incendi soprattutto nella cosa che amo più fra tutti - e l'autore, Ray Bradbury, se n'è fatta una un po' particolare. Un'idea ingiusta, mi è parso di capire fra le pagine del suo romanzo più conosciuto, perché quando la sera mi mossi agile sotto la luce di lampioni a gas che si facevano sempre più tenui, strade buie e ombrose e un cielo luminoso, fulgido di stelle, scorsi una parte di me stessa, catapultata in una storia toccante, magica, oscura, la cui energia è celata nella cosa in se. Nella bellezza dei libri. Con la quale il mondo raccontato è dipinto, è caratterizzato, tetro come un fiore smorto.

Meraviglioso. Ma come non tornarci indietro? Cosa fare per coglierne la sua vera essenza?

Innanzitutto, procedo spedita con una recensione che pullula di ammaliamento persino di giorno. Mi scopro sbalordita, arrabbiata nel fissare magnifici libri che sovente vengono dati in pasto alle fiamme, in una dimensione affascinante come un dipinto, in cui le notti si rivelano spettacolo di grandi sofferenze, così spaventose che indugiano persino nella testa. Dissolvendo la tranquillità, la pace dei sensi, spingendo all'angoscia, alla paura nel cuore, afferrandolo e stringendolo nella presa salda del terrore.


Titolo: Fahreneit 451

Autore: Ray Bradbhuri

Casa editrice: Oscar Mondadori

Prezzo:12, 50 €

N° di pagine: 180

Trama: Morgan fa il pompiere in un mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Così vuole fa legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall'incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.

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