venerdì, agosto 01, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 52°

Non ci si abitua mai agli inconvenienti della vita – specialmente per chi conduce uno stile di vita intenso e frenetico – senza alcuno sforzo. E stilare l’ennesima lista di letture, nonostante l’impegno che ripongo in ogni cosa che faccio, presto o tardi mi degna della sua attenzione. Non accade spesso che incontri qualcosa o qualcuno che impartisca certe lezioni a un popolo di lettori che non ha idea di cosa possa celare la bellezza di uno scritto, quali meccanismi adoperare affinchè sprigioni un suono, una melodia, come adoperarsi per arrivare dritto al cuore di chi legge. Se chiudo gli occhi e mi concentro, in un certo senso, questo è ciò che mi impongo quando scrivo. Mi concentro, osservo chi e cosa mi sta attorno e lascio che i pensieri restino tali senza la necessità di tradurli in suoni, in parole. Mi basta, l’esperienza che vivo sulla pelle. Non ho bisogno di produrre mondi nuovi e fantasiosi!

Il mese che ci stiamo lasciando alle spalle passò in un soffio, con i giorni sbilanciati e gestiti fra lavoro e mare, frenetici e intensi, scanditi da un preciso ritmo che, con la sua regolarità, non lascia spazio alle ansie delle scelte. Tutto era previsto, organizzato. Questa sono io. Una lettrice ambiziosa, precisa, meticolosa che odia farsi prendere in contropiede. Avanzare nella landa deserta della mia coscienza senza alcuna meta.Il tintinnio di esercizi, metodologie, espedienti per scrivere, padroneggiare il linguaggio che in un pomeriggio di fine luglio pendette nel silenzio delle mie riflessioni sistemandosi nelle stanze remote della mia coscienza per una manciata di giorni. Sembrava che i romanzi scelti ad Agosto avessero le fattezze di un tempio, un santuario magico che io in un certo senso stavo violando, in cui la grande cerimonia del suo esserci guidava alla riflessione, allo studio, all’attenzione. Quasi una lezione che, sarò onesta, ho già vissuto in passato e, a mio avviso, esperienza che desidero vivere nuovamente sulla pelle, che nel momento in cui il sole cadde glorioso dietro le montagne, l’aura fievole che mi circondava divampò. Come un rintocco, si insinuò nei meandri della mia coscienza godendo del fruscio delle pagine, dei profumi che la brezza tiepida della sera mi regalò. E questa ennesima pila di romanzi, occupa un posto significativo in quella lista di libri da leggere perchè si tratta di testi che volevo rileggere da un pò. Disvelando quegli imprescindibili segreti di un anima che ama raccontare e vivere di storie. 

🌺🌺🌺🌺🌺

Si, lo so cosa state pensando... Potrei anche farne a meno di leggere nuovamente Hardy, no?!? Beh, non è detto che ci riesca, ma... speriamo XD

Titolo: Due occhi azzurri

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 420

Trama: La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quanso questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.

mercoledì, luglio 30, 2025

Gocce d'inchiostro: La ragazza dello Sputnik - Murakami Haruki

Le pubblicazioni avvengono puntuali, nei primi mesi di luglio, con l'estate che prosegue imperterrita nel suo infuocato percorso, e noi lettori riduciamo il tempo della nostra impazienza nel salone circolare di una grande libreria.

Aspettando la frescura dell’autunno, ci muniamo innanzitutto di carta e penna. Poi, con un certo interesse, una certa curiosità, la stessa passione usata da anni, riversiamo attraverso quel contenitore imperfetto che è la scrittura alcune delle opere più belle e più originali del momento. Alcune che ci attirano particolarmente per la copertina incredibilmente attraente, invaghiti dallo sguardo accigliato della protagonista ritratta in copertina e i sorrisi divertiti per i loro compagni di penna. E ponendo nero su bianco i titoli,- la parola << novità >> riecheggia nella nostra testa - sentiamo la bellezza del manoscritto, il profumo di nuovo e inesplorato, che mi rendo conto ci attraggono come calamite: come la fatalità di una condanna.

Un pomeriggio, stavo sdraiata sul mio morbido letto in compagnia di un amico permaloso e inquieto, quando ebbi una sorta di chiamata. O diciamo piuttosto che qualcuno mi convocò senza che io sospettassi niente. Nel mio morbido letto quasi sempre mi lascio trascinare dalla risacca disomogenea dei ricordi che, frantumandosi come acqua sugli scogli, rivela sempre qualcosa di me. Una me giovane e ingenua. Una sognatrice sensibile e romantica, con un bagaglio di propositi e aspettative di cui solo il tempo saprà dare risposta. Questa volta si trattava della chiamata di un autore che amo molto e  che ho accolto, senza nemmeno farci caso, vagliando scrupolosamente il numero spropositato di possibilità che abbiano indotto l’autore di interagire con la sottoscritta, ancora una volta.


Titolo: La ragazza dello Sputnik

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 216

Trama:  Sumire è una ragazza impulsiva, disordinata, generosa, con il mito di Kerouac e della scrittura. Myu è una donna matura, sposata, molto ricca e molto bella. Sumire ama Myu come non ha mai amato nessun ragazzo. E Myu parrebbe provare lo stesso sentimento, ma uno schermo invisibile sembra separarla dal sesso, e forse dal mondo. Riusciranno a incontrarsi o si perderanno senza lasciare traccia come lo Sputnik, condannato a vagare nello spazio per sempre? A raccontarci la storia è un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare, innamorato di Sumire innamorata di Myu. E così i destini dei nostri tre protagonisti s'inseguono ma non si congiungono mai, simili a satelliti alla deriva per l'eternità.

lunedì, luglio 28, 2025

Romanzi su misura: Luglio

Dietro alla stesura di un buon romanzo c’è un vasto assortimento di nozioni, concetti che a seconda della strada che si vuole percorrere ti inducono a lavorare sodo per migliorare e migliorarti, tirare fuori un asso dalla manica, quello vincente, trascorrendo molto più tempo di quel che si crede fra le maglie di una storia che dice tutto e niente. I miei wraup up, negli ultimi tempi, non sono più dettati da quella semplice procedura del << avere un’idea >> a << metterla in pratica >>. Perchè leggere sfiora la mia arguzia, l’intelligenza, la ricchezza di svariati contenuti che evidenziano come l’autore sia un amante delle parole e della lettura andando dritto al bersaglio nell’immediato. Il mio problema quando mi imbatto in questo tipo di letture e si conclude un mese, l’ennesimo, è che, quando mi trovo automaticamente relegata fra gli squarci di pensieri di uomini o donne qualunque, mi vedo << condannata >> a raccoglierne le briciole sino alla fine. E il bello in tutto ciò è che ai miei occhi si pongono come delle sfide per aiutarti a vedere il mondo sotto nuovi occhi. Alla fine, mi accontento di vestire ruoli da lettrice subordinata dato che la mia coscienza in questi casi non è paragonabile a chi scrive. Non un modo per elevarsi nell’Etere letterario, ma il desiderio ardente di comprendere quale sia il cemento che tiene saldo ogni cosa. E limitandomi a raccontare la mia esperienza, ciò che questi testi hanno lasciato, come una traccia d’inchiostro fresco ancora profumato, ognuno di questo romanzo mi ha impartito esercizi, frasi, parole e immagini che, nel bene e nel male abbracciano la scrittura proprio per interpretare meglio il mondo che ci circonda. Zone affascinanti ma ricche di insidie, trasversalmente messe in pratica con trasporto di cui si trasgredisce alle regole della << normalità >> ponendosi delle domande su cui dovremmo avere delle risposte. Beneficio per l’anima di uomini o donne comuni, appassionati di letteratura e scrittura, constatazione di qualcosa che è potente, continua, minacciosa, reale.

🌺🌺🌺🌺🌺

Romanzi su misura in carta e inchiostro:

Una storia che, in una notte di fine luglio dall'aria torrida ma pulita, è emersa dal passato come un'immagine definita nell'immediato. Con una voce apprezzabile, matura, profonda, e i contorni simili a quelli degli antichi poemi cristiani.

Valutazione d'inchiostro: 4

sabato, luglio 26, 2025

Gocce d'inchiostro: Un indovino mi disse - Tiziano Terzani

La memoria, spesso ce lo dimentichiamo, ci fa strani scherzi. Si ricorda e si dimentica quello che vuole. E lo fa apparentemente senza alcuna ragione: almeno non chiara a noi che spesso crediamo di ricordare ogni cosa, o quello che ci appartiene, o che possiamo controllare.

Mi considero una lettrice attenta, ambiziosa, e amo rileggere i romanzi perché nel rileggere un testo scorgo cose o elementi che non avevo visto di primo acchito. Una volta mi disperavo, quando prendendo nuovamente un testo a distanza di qualche tempo e non ricordavo un passaggio, una frase. Qualcosa insomma. Ma a  pensarci bene, negli anni, ho constatato che non ha poi tanta importanza. Se oggi leggo un romanzo, e fra qualche mese potrei dimenticarlo non c’è dubbio che posso rileggerlo quando mi pare e piace. Tutto questo per dire che pur quanto cerchi di sforzarmi sicuramente della storia che Terzani si portò dentro qualche pezzo lo persi lungo la strada, qualche anno fa quando lo lessi per la prima volta, e ora che ho concluso anche questa ennesima rilettura. Poiché per certe letture necessito sicuramente di una seconda lettura. Ma al momento non è questa una delle mie preoccupazioni. Amo rileggere i romanzi, soprattutto quelli miei preferiti. Metto da parte questi inutili pensieri e tiro fuori, magari distorcendo e manipolando la realtà che mi circonda, andando a frugare nei recessi dell’anima di questo volume.

Quando la voce di Terzani giunse al mio orecchio non sapevo dove sarei approdata, quanto poco o nulla, ma questa storia mi ha in qualche modo colpito. Semplice, sparsa in una landa piatta e desolata, appoggiata ai bordi della mia anima, di cui mi è stato affidato il compito di mettere ordine in una cosa che mi è stata a cuore: i suoi ricordi. Il mondo esterno influì eccessivamente sui miei umori. E si osserva il mondo come se osservandolo attraverso un caleidoscopio: una piccola mossa e tutto ero rotolato come un tappeto dinanzi ai miei occhi.

Come la prima volta, anche questa seconda volta Terzani mi fece un ottima impressione e il nostro incontro fu uno squilibrio del mio percorso letterario. Il suo autore in un certo senso mi ha aiutato a carpirne la sua << forza vitale >>, ed io in un certo senso l’ho aiutato.




Titolo: Un indovino mi disse

Autore: Tiziano Terzani

Casa editrice: Tea

Prezzo: 10 €

N° di pagine: 429

Trama: Nella primavera del 1976, a Hong Kong, un vecchio indovino cinese avverte l'autore di questo libro: << Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai >>.

Dopo tanti anni Terzani non dimentica la profezia ( che a suo modo si avvera … ), ma anzi la trasforma in un'occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diviene così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. Il risultato di quell'esperienza è un libro fuori dall'ordinario, che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, narrazione di viaggio e grande reportage.

giovedì, luglio 24, 2025

The best and the world reading of mid year

Giungere a metà anno, stilare una lista di quelle che sono state le più belle e le più deludenti, con un sole bruciante che spacca persino le pietre, quasi una forma necessaria e ossessiva, mi ha indotta a dimenticare ogni cosa. A immaginare e scrivere di vivere una vita che non mi ha mai appartenuto, solo per trascinarmi nell'ennesimo ritratto artistico e fantastico. In questo caso, quello della mia vita, di sei mesi di letture, inconsapevole di riconoscere l’eco o a sopravvivere alla violenza, alla claustrofobia. A quella mano che ci serra la gola: il tempo. Essere qui, nel cuore pulsante di un anno che ci ha già lasciato qualcosa, ecco una pila non propriamente indifferente di libri che non ho potuto non classificare fra i più belli o i più brutti. La maggior parte, belle letture, belle tracce d’inchiostro da cui è possibile scorgere la speranza. Soprastando ogni cosa. Rinascendo dalle nostre stesse ceneri. Sopravvivendo e usando la testa per tenersi lontano da incongruenze e difficoltà che in picchiata si aggirano come rapaci. 

Le migliori:

🌺🌺🌺🌺🌺

Esplica mediante un certo potenziale, espresso in una dolcezza inquieta, breve e incompleta il cui titolo, il colore, rosso, è riferimento alle quattro divinità animaliste della tradizione cinese che impartisce quei principi solidi mediante cui dovremmo muoverci, vivere mediante una goffa ma pertinace analisi individuale.


Titolo: Attenta, Cappuccetto rosso

Autore: Shoji Kaoru

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 200

Trama: Tokyo 1969. La giornata di un ragazzo alle prese con le rivolte studentesche, una fidanzata permalosa che ogni due per tre dice di voler «mordersi la lingua e morire soffocata», signore della buona borghesia intente a combinare matrimoni, una dottoressa sexy e una bambina che lo farà piangere di dolore e di gioia. Un torrentizio flusso di parole in cui la polemica del giovane protagonista contro l’ipocrisia del mondo adulto e sempre intrecciata all’ironia e alla comicità. «La bulimia di "cioè", "in altre parole", "come spiegarmi?", "come farmi capire?" è la forma assunta dalla volontà di non cedere alla logica binaria del giusto / sbagliato, la rassegnazione accompagnata da un malcelato piacere nell'inseguire all'infinito un pensiero inafferrabile che è più sensazione che idea. Quando Kaoru si mette alle strette da solo ma è obbligato lo stesso a dare una parvenza di intelligibilità alle sue opinioni, allora ci investe con un profluvio di parole, i periodi si allacciano l'uno all'altro spasmodicamente in un rimando senza fine, i concetti si avvitano su sé stessi come in una spirale perpetua. Ma per nostra fortuna è un fiume di parole che si accompagna a una salutare dose di umorismo tutto sui generis, alla freschezza e all'ariosità di cui dicevamo e a un certo potere ipnotico» (dalla prefazione di Alessandro Clementi degli Albizzi).

martedì, luglio 22, 2025

Gocce d'inchiostro: La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Murakami Haruki

Sedetti sulla mia poltrona preferita con un uomo che ha reso il surreale, l’immaginifico uno stile di vita, dalla tempra non proprio forte ma costante che lo contraddistinguono dai tanti premi Nobel che ci sono al momento in circolazione. I protagonisti murakamiani non possono definirsi avvenenti, ma con uno strambo bagaglio di ricordi poco memorabili, in cui io, sfortunatamente per loro, li seguivo come un’ombra. La loro anima si librava leggiadra nel bel mezzo del nulla, in una particolare dimensione pronta a sconfiggere e contrastare ogni cosa, con chiaramente nessuna forma di alleanza e tolleranza. Reduci di lotte, scontri che inevitabilmente li inducono a crescere o cambiare. Credere che nel lottare per la vita si incorre spesso nella morte, ma se glielo avessero detto prima non credo ci avrebbe mai creduto. 

Prima di giungere ai bordi dell’anima di questa storia, l’ennesima splendida avventura folle e a dir poco pazzesca, confesso come ricordavo poco. Il posto accoglieva un discreto numero di persone. Avendo giurato e stipulato un patto con me stessa, è stato bellissimo, esattamente come la prima volta, avviarsi lungo una strada da cui sembra impossibile uscirne illesi. O capirci qualcosa.. Affinché la paura, i mostri del passato siano annientati, tornando dove si era stati, da dove l'avevo lasciato facendo un percorso diverso, questa volta molto più avvincente e avventuroso del previsto, o forse esattamente come la prima volta, chi può dirlo?!? - vedendo come il sinuoso scorrere del Tempo avesse adesso emesso un eco. 

Ma leggere Murakami Haruki, perlomeno a me, sortisce sempre questo effetto: riempie l’animo con una narrazione semplice ma a dir poco folle, impressionante, con una storia che non dice niente ma zeppa di eventi, cose e persone la cui lettura durerà molto meno del previsto. Poiché ha mangiato tutto. In quasi cinquecento pagine riferisce, oltre ai soliti concetti che intersecano fra Bene e Male quell'unico particolare che spicca fra tutti. La crescita interiore del protagonista, alter ego dell’autore, che giungerà, affinché avvenga, dall'orrore all'orrore, assumendo una certa importanza a certe immagini, tenuto a bada mediante una prosa semplice, coinvolgente, talvolta prolissa talvolta ripetitiva, che sarà da scissione dall'unità da dove proviene Murakami, il suo figlio di carta a quella dal momento in cui dovrà destarsi da questo sogno comatoso e appiccicoso.

Titolo: La fine del mondo e il paese delle meraviglie

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 515

Trama: In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelemente, in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel buio fitto della mente si troverà la situazione che lega i personaggi dei due mondi, in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni? O il viaggio rimarrà senza ritorno?

domenica, luglio 20, 2025

Instillati di letteratura: romanzi fantasy per giovani adulti 3°

In un cassetto della mia memoria è possibile pescare tante cose, tanti ricordi di gente recisa da creature fameliche, terribili e inquietanti, dalle fattezze splendide e avvenenti ma dal cuore algido e implacabile, di cui me ne sono cibata e subìto anche qualche brutto indigesto, quando ero solo una ragazzina. Le stesse storie che avevo sentito raccontare alle mie compagne di scuola, sussurrate fra una risata ed un’altra nei bagni di scuola, lì, poste ai bordi della mia anima, scolpite nella mia memoria a fuoco caldo. Nostalgia? Forse, o semplicemente la constatazione dell’immutablità della vita che è sempre gioia e violenza, certezza e incertezza, piacere e tortura. Quante volte sono morta, con i vampiri della Meyer? Quante volte sono sprofondata nello splendido Mondo d’inchiostro? Accanto a scene di vita comune in cui l’elemento fantastico conferiva serenità, quel piacere voluttuoso di perdersi, fagocitarsi a tal punto da divenire un unico essere.

🌺🌺🌺🌺🌺


Titolo: Buio, Ombra, Luce

Autore: Elena P Melodia

Casa editrice: Fazi

N° di pagine: 1800

Trama: Diciassette anni, bellissima, apparentemente sicura di sé ma fragile e inquieta, Alma ha un solo credo: “Sorrisi e lacrime possono essere molto pericolosi se lasciati fuori controllo.”: Se lo ripete ogni mattina, quando esce di casa per affrontare la Città là fuori e cammina sotto un perenne cielo grigio, diretta a scuola con il suo zaino, rigorosamente viola. Tutto ciò che Alma adora è il viola. Come la copertina del quaderno che ha comprato in una strana cartoleria del centro pochi giorni prima, quando tutto ha avuto inizio e la sua vita ha cominciato a scivolare in un assurdo incubo senza fine. Una serie di efferrati omicidi sta infatti trasformando in realtà i racconti che Alma scrive di notte, come in preda a un’inspiegabile trance, rendendosi conto solo al suo risveglio che i deliri di paura e violenza affidati alle pagine di quel quaderno anticipano le mosse dell’assassino. Mentre la polizia indaga senza risultati e i giornali si scatenano, Alma si ritrova sempre più isolata, alle prese con qualcosa di grande e oscuro, che sfiora la natura stessa del Male e che pure sembra riemergere dal suo passato, insieme ai continui, lancinanti mal di testa che la assalgono come per avvertirla di qualche pericolo. Soltanto Morgan, il ragazzo più misterioso e sfuggente della scuola, i cui incredibili occhi viola sanno leggere nel suo cuore come nessun altro, sembra in grado di fornirle le risposte sulle sinistre presenze che le si addensano dentro.

venerdì, luglio 18, 2025

Gocce d'inchiostro: Le braci - Sàndor Màrai

Sono trascorse alcune settimane prima che mi approcciassi a un autore ungherese, acclamato da critica e pubblico, come Sàndor Màrai. Terminato l'ultimo romanzo che mi aveva tenuto compagnia per una manciata di ore, decisi di leggere Le braci accettando l'invito che un generale ungherese, onesto, sensibile e galante mi aveva deliberatamente concesso. Tuttavia non mi illudevo che dietro a questa offerta ci fosse molto più di quel che credevo. Una certa concretezza, una certa passione, un certo sentimento, riversate in pagine che apparentemente non possiedono niente di speciale ma in cui serpeggia la perpetua sensazione che si nasconde qualcosa. Nelle ossa, nel sangue, nella carta, nel mistero del tempo e della vita, qualcosa che non si può comunicare agli altri e non si può tradurre in alcun modo: segreti che le parole non sono in grado di sostenere.


Titolo: Le braci
Autore: Sàndor Màrai
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 181
Trama: Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l'altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null'altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: " una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione". Tutto converge verso un "duello senza spade" ma ben più crudele. Tra loro, nell'ombra, il fantasma di una donna.

mercoledì, luglio 16, 2025

Danzando su carta: 35°

I bookhaul, le cosiddette entrate librose, da quant’è che Sogni d’inchiostro è in vita, non sono più assidue come un tempo, in quanto indirizzata nel leggere ciò che posseggo, o, comunemente, languisce sullo scaffale, anziché << acquistare compulsivamente >>, come disgraziatamente è accaduto in passato, in anni di passione e dedizione. Che pizza dover sacrificarsi, non lasciarsi sedurre dall’ennesima scontistica, che apparentemente sembrano voler attempare non solo alla nostra salute economica ma anche spirituale, trascinandomi per le strade di città roventi o nei cuori di personaggi algidi e implacabili.

Ma capitano dei momenti nel quale, nel cammino insidioso della tua vita, incroci uomini o donne che timidamente si affacciano sul tuo mondo con nient’altro che l’umile gesto di dedicargli qualche minuto del tuo tempo. In un vasto cosmo di tante cose, in cui linfa vitale è l’inchiostro di cui essi sono costituiti, senza dubbio quelle storie di quegli autori che personalmente prediligo maggiormente, come di certo è stato il mio desiderio di appropriarmi di questi testi, al quale ho riservato un certo entusiasmo nel rievocare il ricordo del nostro incontro, qualche settimana fa, a cui spettono questa volta le attenzioni di una donna, che tuttavia si lascia ancora irretire da certe cose. Figure di carta, espedienti mediante cui posso affrontare la vita rifugiandomi in un mondo tutto mio, un mondo popolato da amici immaginari, che vedono al di là di qualunque barriera. E mentre si veste altri panni, ci si sente parti integranti di qualcosa che in un certo senso ci tocca, fa vibrare le corde del nostro animo trovando quel coraggio di viverle in prima persona.

🌺🌺🌺🌺🌺

Questa fantastica, vivace, stimolante e divertente declinante forma d'amore per la letteratura inglese. Come una formale distinzione, che lessi tre anni fa, in ebook, e che adesso, in veste di carta e inchiostro,  è nelle mie mani.


Titolo: I segreti del college

Autore: Catherine Lowell

Casa editrice: Garzanti

Prezzo: 18, 60 €

N°di pagine: 325

Trama: Nelle antiche aule di Oxford riecheggiano le voci degli studenti seduti ai banchi in legno. Tra loro, Samantha sente di essere nel posto giusto. Anche se lei non è come le altre matricole: è la discendente delle famose scrittrici Charlotte e Emily Brontë. Un'eredità scomoda, un segreto che vorrebbe tenere solo per sé, perché ciò che più conta per lei è l'amore per la letteratura e per i libri. Un amore che le ha trasmesso suo padre, che l'ha cresciuta da solo e con cui condivideva il suo gioco preferito: una caccia al tesoro attraverso segnalibri nascosti nei romanzi. Quello stesso padre che, da poco, è scomparso nell'incendio dell'immensa biblioteca di famiglia. Samantha è al college per buttarsi tutto alle spalle e ricominciare. Ma, appena arrivata, il passato si ripresenta a darle il tormento: nella sua stanza trova copie di Jane Eyre e Cime tempestose che credeva distrutte dal fuoco. Non ci sono spiegazioni plausibili sul perché ora siano tra le sue mani. Giorno dopo giorno, i dubbi si fanno strada in Samantha, fino a quando un nuovo indizio la riporta a suo padre: dal testamento scopre che le ha lasciato un segnalibro, un semplice pezzo di carta che per lei ha mille significati. Lei sola sa che è una traccia per un percorso a ritroso nel tempo che non può esimersi dall'affrontare. Lo deve a lui. Lo deve al nome che porta e alla famiglia a cui appartiene. Perché Samantha ha la certezza che dietro quell'intreccio ci sia la verità che molti cercano da anni: il mistero delle sorelle Brontë e della loro opera, che nessuno ha mai svelato. E ora forse è arrivato il momento di farlo. I segreti del college è un romanzo unico che unisce segreti, letteratura e un'ambientazione senza tempo come le aule di Oxford. Un romanzo che la stampa e il passaparola hanno decretato come uno dei più grandi successi degli ultimi anni. Una storia in cui il fascino di Charlotte e Emily Brontë e dei loro libri amati da tutti si veste di un insolito mistero.

lunedì, luglio 14, 2025

Gocce d'inchiostro: Gli ultimi fuochi - Francis S Fitzgerald

Francis Scott Fitzgerald sarà stato un tipo incomprensibile – mezzo genio e mezzo pazzo – di cui ho potuto però comprendere bene il suo stato d’animo sin dal principio. Dieci lunghi anni fa, quando di classici e letteratura, quella con la L maiuscola ne capivo poco, e reso sensibilissimo sin dalla giovane età. Fitzgerald toccò il fondo quando meno se lo aspettò e da cui lo stesso Fato gli impartì bene nel suo cervello, completamente atrofizzato in una massa gommosa di fili mentali squagliato e valvole di linguaggio bruciato da tormenti e preoccupazioni varie, l’attesa di riporre in pagine bianche pensieri che si sono avvicendati dentro e che sono un eco stagnante della cittadella caotica della sua coscienza che lo divorarono come tarlo. D’altra parte, scrivere è qualcosa che ha a che fare con il perfezionismo, specialmente quando di mezzo ci sono quelle onnipresenti necessità, e vedersi avanzare come un’anima in pena in mezzo a donne avvenenti e uomini ricchi, richiede una bella strigliata. 

Estraneo del gioco perverso in cui sarà trascinato, condannato a vagare per il mondo in fiamme che lo ha segnato, in cambio di qualche attenzione in più o di una promessa che adesso sembra la più dolce delle ricompense -, Gli ultimi fuochi è quel capolavoro mancato, pubblicato incompiuto e postumo, un oscuro labirinto che, mediante un montaggio di immagini a rapidità, trasmette una piacevole inquietudine per tutto il tempo della lettura e, strutturato alla maniera dei romanzi della narrativa contemporanea, è ambientato in un epoca in cui il tempo e lo spazio scorrono a loro libero arbitrio.

Lontanissimo dal tipo di storie di cui sono avvezza, una storia che non mi ha soddisfatta completamente proprio per il suo essere incompleto, che è una nostalgica rievocazione del passato, nonché rivisitazione di un intero mondo di tenebre e ombre. Quale mondo? Quello, naturalmente, dell’autore.


Titolo: Gli ultimi fuochi

Autore: Francis S Fitzgerald

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 12 €

N° di pagine: 176

Trama: Gli ultimi fuochi è il lascito di un romanzo incompiuto che Francis Scott Fitzgerald non terminò a causa di un attacco cardiaco, e che possiede tutte le caratteristiche del capolavoro letterario. L’autore vi lavorò quando la sua stella era declinata e aveva cercato, senza successo, di far carriera nel mondo hollywoodiano come sceneggiatore. La sua esperienza trova eco nell’opera che solleva il sipario sul retroscena del mondo della produzione cinematografica: Fitzgerald coglie la cupidigia degli azionisti e dei direttori amministrativi, il servilismo dei dipendenti, l’esibizionismo delle star e la facilità con cui si entra e si esce dalla scena, per essere abbandonati lontani dai riflettori. Si contano innumerevoli appunti e commenti dell’autore, intenzionato dunque a scrivere un romanzo curato nei minimi dettagli e quanto più fedele al mondo reale. Nulla, invece, è stato ritrovato sull’epilogo e l’incompiuto lascia sempre spazio all’immaginazione del lettore e a tutte le possibili alternative.

sabato, luglio 12, 2025

Nella baia delle parole: Romanzi salutari parte 2

E' in questi momenti, dove il mio spirito sembra splendere di una luce tutta sua, che mi piace pensare che esistono testi che non sono altro che lettere indirizzate a nessuno in particolare. Fermi ai bordi dell'anima, come un brusco scorto di sensibilità che spiega qualcosa sull’autore o sulla sua trama contorta. Cose che si possedevano già sotto la pelle, ma che non sapevo dire. Ma, pur di scrollarsi addosso la tristezza, la curiosità, o l'inappagamento dei sensi, la scrittura avrebbe allietato ogni cosa. I miei pensieri, mentre leggo, rivolti chissà dove, verso mete sconosciute o luoghi da cui non so se ne uscirò più come prima, ma in cui ci si interroga quasi sempre sul vero e proprio significato della vita. Qual’è il suo significato? Quanto si può apprendere da ciò, e quanto si può fantasticare sulle vite altrui dall'osservazione di un dettaglio o un gesto? Da questa riflessione ho concepito il proposito di rispondere mediante letteratura, in un dato o specifico momento in cui ci sentiamo 

vuoti come gusci, desiderosi di essere riempiti da qualcosa, in una realtà che è un grande tuffo nel vuoto. Scrivere, identificarsi e stabilire dei rapporti col prossimo è la linfa vitale dell'anima. Rinascita di un nuovo sole, come quello della Creazione, mentre alcune forme oscure escono da un'oscurità cosmica per svanire completamente come per dare speranza, sulla soglia della vita e della morte. E di romanzi che parlano di vita, la letteratura ce ne conferisce un numero gigantesco, se non illimitato. Suddiviso in due parti, questo post promulga questo tema ed espugna la vita esattamente per com’è: crudele e spietata, delle volte, ma bella e soddisfacente, delle altre.

🌺🌺🌺🌺🌺

Racconto di vita di una giovane ragazza, ma anche omaggio alla libertà d'espressione e d'azione di cui Baricco ci parla come in un lungo sonno, in cui l'idea stessa di destino è una fantasia. Una favola per giustificare le proprie viltà.


Titolo: La sposa giovane

Autore: Alessando Baricco

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 17€

N° di pagine: 183

Trama: Siamo all'inizio del secolo scorso. La promessa sposa è giovane, arriva da lontano, e la famiglia la accoglie, quasi distrattamente, nella elegante residenza fuori città. Il figlio non c'è, è lontano, a curare gli affari della prospera azienda tessile. Manda doni ingombranti. E la sposa lo attende dentro le intatte e rituali abitudini della casa, soprattutto le ricche colazioni senza fine. C'è in queste ore diurne un'eccitazione, una gioia, un brio direttamente proporzionale all'ansia, allo spasimo delle ore notturne, che, così vuole la leggenda, sono quelle in cui, nel corso di più generazioni, uomini e donne della famiglia hanno continuato a morire. Il maggiordomo Modesto si aggira, esatto, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dietro il velo di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. Il padre, mite e fermo, scende in città tutti i giovedì. La figlia combatte contro l'incubo della notte. La madre vive nell'aura della sua bellezza mitologica. Tutto sembra convergere intorno all'attesa del figlio. E in quell'attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.

giovedì, luglio 10, 2025

Gocce d'inchiostro: L'arte di correre - Murakami Haruki

Mi domando se sia realmente possibile conoscere perfettamente una persona. Non mi riferisco esclusivamente alla persona come massa instabile di carne e ossa, no; non in questo momento. Piuttosto a figure di carta e inchiostro su cui puoi contare sempre e che, in una manciata di giorni, tracciano un segno del loro passaggio. Lasciano uno spazio vuoto che aveva una forma nitida e distinta.

Col romanzo di cui avrò il piacere di parlarvi oggi, del mio amato Murakami Haruki, mi sono trovata in una situazione analoga: anche quando mi sforzavo di conoscerlo, non riuscivo a cogliere a pieno la sua natura. Ma in che misura avrei potuto farlo? Forse sarebbe stato veramente essenziale conoscere esclusivamente quello che ho potuto vedere? A circa dieci anni dal nostro primo incontro, dopo aver chiacchierato con lui un mucchio di volte, dopo tanto tempo mi sono posta sul serio queste domande; fino ad allora non avevo mai preso seriamente a cuore certi problemi. Chissà come mai! Dopotutto sono già impegnata ad attribuire un significato alla mia inutile esistenza, nel faticoso compito di dargli una stabilità, e può mai essere possibile che la storia apparentemente semplice e innocua di un uomo come tanti detenga invece quel fascino che niente, nè il tempo o lo spazio, potrà mai dissipare? 

L’arte della corsa come espediente per concepire altri mondi, mettere in relazione qualcosa di irreversibile ma potente, trascinando nell'oscurità più profonda. In una trama in cui si può vedere solo il nulla, e di cui ne sono diventata parte. Nel fondo di un pozzo enorme in cui, alla fine, si acquisiscono facoltà, nozioni in cui afferrare l'estensione è un'impresa.

Titolo: L'arte di correre

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 11 €

N° di pagine: 146

Trama: Una riflessione sul talento, sulla creatività e più in generale sulla condizione umana; l'autoritratto di uno scrittore - maratoneta, di un uomo di straordinaria determinazione, di profonda consapevolezza - dei propri limiti come delle proprie capacità -, di maniacale disciplina nel sottoppore il proprio fisico al duro esercizio della corsa; e non da ultimo la sorpresa di scoprire che un autore celebrato per la potenza della sua fantasia sia in realtà una natura estremamente metodica, ordinata, agli antipodi dello stereotipo dell'artista tutto <<genio e sregolatezza>>.

martedì, luglio 08, 2025

Nella baia delle parole: romanzi intensi, ma difficili 2°

Non ci avevo mai fatto caso, fin quando non me lo fecero notare. Io amo la letteratura, quella con la L maiuscola, in cui protagonista sono quasi sempre i romanzi cervellotici, cerebrali, quelli << fuori di testa >> cui è davvero impossibile, delle volte, scovare un nesso, una razionalità, quanto lasciarsi andare ai sensi. Alla violenta scarica di certe emozioni che aspettano solo il momento più adatto per essere evocate, o rievocate, a seconda dei casi. La letteratura, come sempre, funge a questo proposito come un impero tenuto assieme e dominato da figure, re o sovrani giganteschi. Sono sovrani, imperatori che sicuramente avranno ignorato, quando erano in vita, che un giorno i loro testi potessero divenire dei pilastri, capisaldi dell’intera letteratura. Per me, respiro di tutta una vita, nonché espediente per raddrizzarla, comprenderla a pieno. Da qui l’ennesima riflessione librosa in cui l’occupazione di simili territori, quelli cioè della letteratura impegnativa, fungono da ruolo predominante per raddrizzare qualunque mondo, alleggerire certi pesi morali che ci trasciniamo addosso, o, semplicemente, accrescono il nostro bagaglio culturale. Io me ne cibo per tutte e tre le cose, e, amando questa tipologia di testi, quest’oggi in questo post mi premuro espugnarne una parte. La seconda, non perdetevela, saprà acquietare o accrescere maggiormente la vostra curiosità in merito, chi può dirlo?!?

🌺🌺🌺🌺🌺

Una lettura talmente bella e romantica che, silenziosamente, ha raggiunto il mio cuore di lettrice. Seducendo e rovinando il mio animo, facendo palpitare il mio cuore fino a confondere la realtà con la fantasia. Riscontrando nelle pene d'amore di Kafka e Milena il sogno di una storia d'amore che, come il canto di una sirena, mi ha attirato sugli scogli.


Titolo: Lettere a Milena

Autore: Franz Kafka

Casa editrice: Oscar Mondadori

N° di pagine: 319

Prezzo: 10€

·         Trama: Sul balcone della pensione Ottoburg di Merano, dove si era recato per un soggiorno di cura, Kafka scrisse, a partire dall'aprile del 1920, le prime lettere a Milena Jesenskà Pollak, una giovane traduttrice ceca che aveva conosciuto a Praga. Amici e amiche così la descrivono: "Fu prodiga di tutto in misura incredibile: della vita, del denaro, dei sentimenti... Non considerava vergogna avere sentimenti profondi. L'amore era per lei un che di chiaro, di ovvio". Kafka ne completa il ritratto: "Lei è un fuoco vivo come non ne ho mai visti". Prima di Milena ci furono altre donne nella vita di Kafka, ma nessun'altra riuscì a scandagliare così in profondità l'animo di un uomo costretto all'ascesi non per vocazione o come scelta di un atto eroico, ma per l'incapacità di scendere a compromessi. Le Lettere a Milena sono la cronistoria di un amore complesso, profondo e che già prima di iniziare sembrava destinato a finire.

You can replace this text by going to "Layout" and then "Page Elements" section. Edit " About "
 

Sogni d'inchiostro Template by Ipietoon Cute Blog Design and Bukit Gambang