Sono stata in un posto che mi ha portato lontana, più lontana di
quel che credevo, sfogando la monotonia di un pomeriggio di metà marzo, il mio
senso di impotenza, nella marcia dirompente dell'ennesimo brillante racconto di
un autore che qualche tempo fa ho avuto il piacere di ospitare qui, su Sogni d'inchiostro. Sto parlando di
Simone Censi, e il post a cui mi appresto a riporre queste poche righe
quest'oggi prevedono in assoluto la sua ultima - per me -, ma prima opera con
cui si affacciò nel mondo letterario. Immersa sola nei pensieri dei suoi protagonisti,
senza curarmi delle cose intorno.
Che cosa ho visto o scorto così in questo lasso di tempo, se non una
storia ambiziosa di amicizia, segreti perpetuati nel tempo? E proseguendo raggiante,
mi sono accorta come Simone mi ha rapita ancora una volta, persino dalla cosa
più piccola potesse esserci.
Titolo: Amico, nemico
Autore: Simone Censi
Casa editrice: Montag
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 97
Trama: Proveniente da storie familiari simili, due ragazzi si
conoscono e stringono una solida amicizia all'interno di un istituto industriale
irlandese, struttura d'ispirazione cattolica con lo scopo di accogliere ragazzi
abbandonati o provenienti da famiglie disagiate. Amici, con caratteri diversi ma
uniti dalle difficoltà vivranno fra malnutrizione e soprusi, vittime delle particolari
attenzioni di chi dovrebbe garantire la loro salute e formazione. Gli eventi scardineranno
la loro amicizia fino a farli allontanare e perdere di vista. Si ritroveranno
più avanti, in qualità di insegnanti, ognuno su barricate differenti, ma qualcosa
di profondo e terribile li avrà cambiati per sempre.
La recensione:
Mi
sento soddisfatta di avere stabilito un certo contatto con un autore esordiente
come Simone Censi, e il nostro ennesimo incontro ha sortito l'effetto desiderato,
e in definitiva mi ha reso alquanto entusiasta. Perché anche se quelli di Simone
non sono dei veri e propri romanzi, opere dalla mole gigantesca dal carattere
enigmatico e complesso, non posso fare a meno di pensare come ogni tanto ci sia
bisogno anche di queste storie …. allusioni di una realtà distorta o effettivamente
realistica, i cui messaggi ci sono trasmessi mediante situazioni o eventi
semplici, come se il suo stesso autore volesse comunicarci qualcosa ma non osasse
esprimersi chiaramente. Certamente i personaggi, le storie di Simone sono quel
genere di racconto che in un modo o nell'altro si legano alla tua anima, si
riconoscono in te fin dal principio. Stando così le cose, Il garzone del boia così come Amico,
nemico si stanziano nell'abisso del nulla come piccole fiaccole che non
splendono ancora di luce propria, ma perpetuano nella memoria dell'individuo
proprio per il suo essere immersi nel mondo. Come un irrestibile desiderio di
essere capiti o compresi, di cui l'autore tiene vivo questo suo obiettivo
scrivendo ma arrivando dritto dritto al cuore di chi legge... Oppure no! Simone
forse sapeva di scrivere solo per se stesso, e se lo sapeva conosce anche la sua
identità. Il ruolo che svolge in questo piccolo angolo di mondo. Un po' come
tutti noi.
Ritornando
ad Amico, nemico mi viene in mente
come certe storie riempiono anche il più piccolo vuoto della tua anima mediante
frasi, espressioni o gesti che nemmeno il più solerte avrebbe potuto esprimere
completamente su carta.
Quando
arrivai, la prima cosa che mi affascinò fu vedere come due giovani ragazzi si
fossero confidati come se stessero parlando con una vecchia amica, ed io non ho
potuto non custodire il loro piccolo segreto come un dolce scherzo della natura,
un piccolo gioco che il Fato aveva inventato affinchè io potessi custodirlo.
Però un episodio banalissimo, situazioni incresciose o eventi repentini, mi
fecero ricredere della veridicità di un sentimento forte come l'amicizia e che
come una folata di vento ha spalancato una porta su un mondo la cui aria lucente
ha avuto la stessa vivida e vivace bellezza dei sogni.
Ho
tracciato una linea invisibile su un foglio bianco, come un gesto
semplicissimo. Ho cercato di spiegare per filo e per segno quali sentimenti scaturiscono
dai romanzi che leggo, e se ne sono o meno in grado di farlo francamente me ne
infischio. Eppure, nel caso del romanzo di Simone, come raccontare qualcosa di
breve e coinciso senza rischiare di cadere nella prolissità? Se chiudo gli
occhi e penso alla melodia che hanno sprigionato le sue corde invisibili, quando
involontariamente sono state toccate, so già di aver sprecato un mucchio di parole,
nel tentativo di scrivere questa recensione, col risultato che ho già riempito
un foglio di Word.
Ebbene
in Irlanda non ci sono ne c'ero mai stata, ma delimitare i contorni o scrutando
inavvertitamente ciò su cui ruota questa storia mi fa pensare ad altre storie, altri
luoghi, altri romanzi, che compaiono come una figura misteriosa nel manto
oscuro della notte.
Un
bel giorno Simone e i suoi protagonisti si sono infilati come un tasso nelle stanze
buie e polverose del mio animo, e ne è rimasto con una vasta gamma di tesori.
Folgorata da vecchie o nuove storie, abitate da gente comune, le cui gesta marchieranno
per sempre da dentro. E non a caso le opere di Censi non hanno una particolare
importanza nel panorama letterario, ma un significato profondo, forse persino
incomprensibile per molti. Altrimenti perché certe immagini l'hanno ossessionato
a tal punto?
E
a questo tipo di ossessione a cui mi riferisco per esplicare questa ennesima
esperienza di lettura con Simone. La scrittura ci fa scorgere la luce dinanzi all'oscurità,
ci fa esaltare valori come la lealtà, la sincerità, l'amicizia o l'amore, e
consapevole come talvolta essa possa insegnarci ad interpretare il mondo con maggiore
intensità si cerca di capirlo con il suo linguaggio particolare evidenziando,
primo fra tutti, come i romanzi siano stati un surrogato per la sua anima
semplice ma profonda.
In
un teatro di azioni che recideranno il passato e il presente dei due protagonisti,
Amico, nemico è un racconto che qualunque
lettore può scoprire fra le sue pagine qualcosa di "nuovo" e accedere
così alla soffitta delle loro anime. Ritratto umano terribilmente coinvolgente
di protagonisti soli e incompresi che in pagine bianche macchiate di disagi e
soprusi vivono, pulsano, in cui possiamo riconoscere un pezzo di noi stessi.
Valutazione
d'inchiostro: 3
Interessante.
RispondiEliminaSempre bello scoprire nuovi autori, piccole realtà editoriali, perciò grazie.
Grazie a te! :)
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