Il numero spropositato di letture che entrano ed escono dalla porta
invisibile di questo spazio letterario, con un piccolo taccuino dalla costa
dorata e una penna per prendere appunti, monta scarabocchi, sghiribizzi,
pensieri sparsi da cui tiro fuori recensioni che talvolta non hanno un senso
logico se non per me stessa. Da sotto questa cortina di parole, inchiostro
ancora fresco, tiro fuori un bendiddio con cui ho valicato una serie di mondi
di cui avrei voluto farci parte in eterno. Mischiare la mia inutile esistenza a
quella di personaggi che esistono solo nella mia testa, che dimostrano l’apparenza
illusoria del colore acceso di cui si tingono le mie giornate, prendono una
forma e rendono il tutto più bello e confortevole. Una condizione, uno stile di
vita che adotto oramai da anni e che rendono me più felice. E poi, perché non inseguire la felicità in un
mondo in cui sembra non essercene?
Quello di cui ho bisogno sono nient’altro che pagine stampate che per me sono mondi inesplorati, porte magiche che una volta entrataci non vorrei mai più abbandonare, alcuni che conoscono a memoria, altri che mi hanno regalato bellissime sensazioni dicendo fra me e me che di storie sorprendenti non se ne ha mai abbastanza. Ed ecco che anche in questo sesto mese dell’anno, perseguo questo cammino con una certa soddisfazione continuando a perseguire scopi, progetti, obiettivi annuali che ricordano chi sono e cosa sono. Ognuno di loro racconta una piccola storia, evidenzia un piccolo frammento della mia anima. Parla di ciò che più mi piace, e mi fa stare bene.