martedì, ottobre 13, 2020

Gocce d'inchiostro: La saga dei Cazalet. Confusione - Elizabeth Jane Howard

Niente esperienze spiacevoli, niente incontri da cui uscirne colmi di rammarico o rimorso, e a ben vedere i romanzi che costellano la mia strapiena libreria fungono da testimonianza. Che si tratti di una cosa ovvia o meno perché sono diversi e numerosi è un dato di fatto, che non pongono alcun limite alla mia sete di conoscenza, al mio amore incommensurabile per Elizabeth Jane Howard, che non pone quesiti o situazioni bizzarre o inconcepibili con cui è stato davvero impossibile non impersonare quel carosello di personaggi che, in una manciata di pagine, erano divenute persone, attraverso il quale ho potuto << toccare >> le loro fragili anime. D’altro canto, classificare come memorabili un qualsiasi viaggio spericolato e indimenticabile con questa autrice è davvero riduttivo. Sincere e disarmanti, tratta tematiche non propriamente accoglienti ma realistiche e solidali in cui è stato davvero impossibile non personificare, squarci di anime distaccate ma non incomprensibili, assolte con competenza e raffinatezza. E Confusione non possiede nulla di nuovo dai suoi predecessori, sennonchè fra me e questa storia la scintilla di reciprocità divampò, e fu proprio il prezzo che dovetti pagare per sfruttare queste ore di letture rubate dalle soglie del tempo.


Titolo: Confusione
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 526
Trama: Archiviata ormai da tempo la leggerezza dei primi anni e terminata finalmente anche la lunga attesa che ne è seguita, assistiamo finalmente all’ingresso nel mondo delle giovani Cazalet. La fine della guerra, ormai prossima, sta per aprire le porte a un mondo nuovo, più moderno e con inedite libertà, soprattutto per le donne. E infatti Louise, Clary, Polly e Nora si avvieranno su strade disperate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più libero, in cui le donne lavorano e vivono a testa alta, senza troppe complicazioni, la loro vita amorosa e sessuale.


La recensione:
 
L’arco della vita umana è troppo breve. Se vivessimo per sempre e non cominciassimo a invecchiare prima di compierne cento, avremmo il tempo di diventare saggi o almeno il tempo di liberarci delle brutte abitudini.
 
Sono pochi quegli autori con cui sono a mio agio, così serena e tranquilla di gironzolare dove mi pare e piace, e alla fine, anche se avrei voluto che certe dimostrazioni continuassero sino alla fine, troppo eccitata per pensare ad altro. Penso spesso che, quando un romanzo, una saga, mi appassiona così tanto, le vicende che popolano queste pagine segneranno presto la fine, sebbene Confusione scandisce una sorta di interludio, il cosidetto romanzo di mezzo, che devo dire ho divorato con una certa fretta, una certa avidità, e trattenermi più del dovuto è stato davvero impossibile. Felicemente avvolta nel mio plaid preferito, spaparazzata sulla mia morbida poltrona, fortunatamente ci sono ancora ben due volumi per trattenermi fra le sue pagine, a discutere di cose che non svaniscono dalla mia mente con semplicità,  perché ciò che scandaglia l’anima del romanzo non è tanto cosa succede, gli eventi, le situazioni che si snodano come un groviglio indistricabile, bensì cosa accade alle loro anime. Quali battaglie, conflitti interiori sono stati soggetti a vivere, commenti evasivi che non mi sarei mai aspettata, perché quando cominciai non sapevo assolutamente cosa avrei potuto leggere, sennonchè forme riconoscibili di spiritualità e individualismo che sono sempre sottoposte ad analisi. Esame attento di ciò che ha più importanza, in squarci di vita quotidiana che hanno dell’incredibile, dell’appassionante, del surrreale, e che strappano alla vita reale con prepotenza e impetuosità.
Sempre affascinata, sempre a seguire qualunque direzione avrebbero preso, sempre a girare in tondo, sempre più confusi e distratti, la famiglia Cazalet ha sofferto per tutta la vita dell’incapacità di orientarsi nello spazio, nelle relazioni sociali, nel saper tenere stretto ciò che avrebbe dovuto essere più saldo, e anche la bellissima Inghilterra in cui ciò è ritratto, la città sotto questo aspetto più gestibile del mondo, la città dove la stessa Howard trascorse gran parte della sua vita, spesso impelagata in vicende che hanno dell’inverosimile. Un capitolo apparentemente concreto, statico e banale, giunge sulla vetta di un localizzatore di punti di riferimento che convergono in un'unica direzione, nonostante i personaggi prendano strade separate, anche quando avrebbero voluto puntare nel senso sbagliato, e per correggersi avrebbero voluto l’opposto. Anime che vagano lungo la riva dell’assurdo. Ma in grado di ritrovarsi, nel momento del bisogno, consapevoli di essere dove dovrebbero essere, dove avrebbero voluto essere, persi per sempre nel momento, nel vuoto di ciascun successivo momento che li avvolge, del tutto ignari di quale luogo avrebbe potuto rivelarsi confortevole, effimero, pacifico.
Una specie di specchio, perlopiù, quello ritratto in Confusione, ristretto spazio fra me e chi mi circondò nello squallido presente, soggetta a eventi e situazioni che modificarono il corso degli eventi. Questo terzo volume, a mio avviso, è stato ancor più appassionante di Il tempo dell’attesa, calorosamente accolto dalla sottoscritta per il suo essere caotico, vivace, emotivamente vulnerabile, una spiccata propensione al dramma e alla tragicità che mi marchiò con i suoi svariati affetti, isolandomi completamente da un mondo artificioso in cui non c’è spazio per la comprensione, l’amore, la libertà nonostante i personaggi howardiani patteggiano per proclamarla. Perché ognuno di loro sarà soggetto ad un esame attento, dotati di un certo riserbo che molti potrebbero interpretare come alterigia, senza nessun serio sforzo da parte della stessa autrice. In relazione col prossimo ebbe l’effetto di restringere gli infiniti spazi di un futuro qualunque in qualunque luogo a un luogo preciso, con una miriade di possibilità che non potesse esserci che una semplice impossibilità. Ed fu così che lentamente ho scoperto l’anima più matura e consapevole della famiglia Cazalet, i loro contorti meccanismi, vicende ed eventi che per un certo senso ho definito << insolito>> rispetto ai romanzi precedenti, un susseguirsi di eventi in cui è stato davvero difficile raccapezzarsi, in cui si discosta di molto dall’idea di libertà e redenzione a cui aspirano ad esempio Louise o Rachel, sia pur provandoci.
L’ìintimità instaurata, romanzo dopo romanzo, diviene sempre più potente. Se non ci si aggrappa agli affetti chi sfrutterebbe certe possibilità? Dilemmi e amore. Solitudine e intelligenza. Eterni contrasti che in Confusione sembrano stonare fra loro, così opachi nella semplicità delle cose, silenziose e luminose che tuttavia dicono più di quel che tacciono. Ma sussurate nel tempo davanti agli occhi del mondo, rispecchiano l’idea di amore e comprensione di un mondo in cui la donna intellettuale o coscienziosa spicca fra anime incomprese e semplici. Scoprendo la natura contorta dei sentimenti, delle nostre opinioni, a combattare affinchè esse siano valide, in contrasto con le massime ritratte precedentemente, conferendo un ritratto più ricco della vita che c’è stata.
Valutazione d’inchiostro: 5

8 commenti:

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