lunedì, maggio 06, 2019

Gocce d'inchiostro: Sette giorni perfetti - Rosie Walsh

Ho deciso di abbracciare questa storia, senza rallentare l'andamento o dirigere la rotta su tutt'altro filone letterario, come una colomba di ritorno al nido. Ben presto ho capito che quella narrata da Rosie Walsh in questo romanzo, col suo tratto spiccatamente femminile, è quel genere di storia che forse avrei apprezzato maggiormente molto anni fa. Ma, adesso, che alberga in me una cura per le parole, una certa attitudine per quel genere di letteratura che dà voce a chi non ha voce, ho impiegato dunque un certo lasso di tempo per scegliere e comprendere le motivazioni per cui questo romanzo non mi ha convinta.
Forse sono io che interpreto e analizzo i libri in tutta la loro meravigliosa essenza, anziché in una parte sola? Forse non sono riuscita a "vedere" oltre. Oppure ho visto anche abbastanza, ed io stavo sprecando il mio tempo prezioso. Mi pento di una cosa soltanto: Sette giorni perfetti è proiettato in un quadro straordinario, a mio parere bellissimo. Dunque, questa la motivazione principale per cui mi sono precipitata fra le sue pagine repentinamente. E senza pensare a cosa andavo incontro ho seguito il percorso di una dodicenne, intrappolata nel corpo di una donna di quarant'anni, e del suo inesauribile e imprevedibile sogno ad occhi aperti.

Titolo: Sette giorni perfetti
Autore: Rosie Walsh
Casa editrice: Longanesi
Prezzo: 16, 90 €
N° di pagine: 400
Trama: Si incontrano per caso in un caldo pomeriggio di giugno alla fermata dell'autobus e fin dal primo momento Sarah e Eddie si piacciono da morire. A quasi quarant'anni e con un divorzio alle spalle, Sarah non si è mai sentita così viva. E le sembra che Eddie la aspettasse da sempre. Così, dopo una settimana perfetta passata insieme, quando Eddie parte per un viaggio fissato molto prima di conoscerla e promette di chiamarla dall'aeroporto, Sarah non ha motivo di dubitare. Ma quella telefonata non arriva. E non arriva nemmeno il  giorno dopo, né gli altri a seguire. Incredula, gli occhi fissi sullo schermo del cellulare che non suona, Sarah si chiede se lui l'abbia semplicemente scaricata o se invece gli sia successo qualcosa di grave. Dopo giorni di silenzio, mentre tutti gli amici le consigliano di dimenticarlo, Sarah si convince sempre più che ci sia qualcosa dietro l'improvvisa sparizione. Tuttavia le settimane passano e Sarah non sa più darsi spiegazioni. Fino al giorno in cui inaspettatamente scopre di aver avuto sempre ragione. C'è un motivo se Eddie non l'ha più chiamata. Un segreto doloroso che li avvicina e insieme li allontana. L'unica cosa che non si sono detti in quei sette giorni trascorsi insieme …

La recensione:

<< Non sono convinto che l'amore debba essere come un'esplosione. Non deve essere drammatico o famelico, o avere la qualità che hanno attribuito scrittori o musicisti. Sono convinto che quando lo sai, lo sai. >>

I romanzi dalle bellissime copertine, le indimenticabili e sfavillanti emozioni che la loro lettura esercitano, hanno quasi sempre un effetto calamitante su di me. Non mi considero quel genere di persona che giudica un romanzo dalla copertina, ma certe letture bisognerebbero essere analizzate già dalla copertina. Per quanto non mi consideri una persona superficiale, certe storie spiccano come un insetto gigante nello yogurt.
Nella mia carriera di lettrice sono state parecchie le storie nel quale si tiene spesso a colpire più emotivamente che cognitivamente. Certe storie esercitano ruoli di una certa importanza; quando li si pone sullo scaffale certi posti, luoghi o eventi restano saldamente ancorati alle stalagmiti della coscienza. Nella maggior parte dei casi, positivamente. In altri, invece, le si leggono come viaggi interiori che sebbene poco soddisfacenti vantano una bella grafica o una certa padronanza del linguaggio.
Il romanzo di Rosie Walsh, da parecchi punti di vista, e soprattutto per quanto riguarda il fulcro primordiale su cui ruotano le vicende della protagonista, rientra disgraziatamente in quest'ultima categoria. E' indubbiamente una storia carina, ma improbabile, ingenua, sempliciotta, quasi banale il cui andamento, scandito da continui immersioni nel più totale dei pessimismi cosmici leopardiani, fanno pensare che si vivesse in un perpetuo stato di attesa, e attorno a tutto questo il nulla. Gli amici, i parenti, le commoventi storie di un nonno attento e comprensivo sbiadiscono alla luce morente di un tramonto di fine stagione: sarebbe bastato pochissimo perché tali elementi si congiungessero in un'unica linea. Nell'insieme, il messaggio trasmesso è molto dolce, ma dopo settanta pagine il suo andamento diviene indigesto. Un disastro nell'approccio col prossimo.
In un contesto del genere, l'amore l'ho visto come << corpo estraneo >>. La stonatura che rompe l'armonia e crea una dissonanza hanno contribuito a fami sentire fuori posto: un intrusa che si era infilata tra loro per sbaglio e che per sbaglio aveva condiviso un pezzo di cielo che disgraziatamente per me non ho avvertito così intensamente come credevo. Non c'è una vera e propria spiegazione da dove provenga questo mio sentirmi a disagio, eppure non c'è alcun dubbio che una storia del genere, scritta forse da autrici come Paullina Simmons o, addirittura, Murakami Haruki, avrebbe ancora riportato i segni, i dolori atroci di certi sentimenti. Di certo la Walsh avrà preparato un disegno tutto suo. Ma cosa sarà andato storto? Forse gli stessi fattori individuali e amorosi che hanno determinato l'aspetto di questa storia, per qualche ragione, non hanno coinciso con i miei.
Se non fosse stato per la mia insaziabile sete di conoscenze, Sette giorni perfetti sarebbe stata una lettura assolutamente sconosciuta. Il tipo di storia indimenticabile e spasmodica che chiunque avrebbe invidiato. Ma la presenza di un fantasma fidanzato ha provocato in me espressioni di perplessità e sconcerto. La dea della bellezza sarà certamente inciampata con la Walsh, e magari per questo stesso sgambetto si è insinuato in lei, o, per meglio dire, nel suo romanzo d'esordio, un certo difetto.
Io però non ho sofferto troppo di questa situazione. Certamente non mi sono sentita contenta nel constatare come una bella copertina, proprio come quella di questo romanzo, mi hanno indotto ad espormi. In questi casi non riesco ad armarmi di pazienza, ed i miei pensieri non mancano di immaginazione. Letture come queste solitamente estrapolano bellissime emozioni, ricordi indimenticabili sopiti dal tempo e dall''incuria. Sette giorni perfetti, per quanto mi riguarda, non possiede nulla di perfetto a eccezione del titolo. La sua lettura non ha riempito il mio animo di un piacevole senso di benessere, ne ha celebrato con molto poco fervore il suo apparire nel mondo. La Walsh è indubbiamente abile nel parlare di sentimenti, ma lo fa con una storia troppo semplice, quasi infantile, deteriorata dalla figura misteriosa di un uomo che, in pochissimo tempo, sconvolgerà completamente l'universo personale della fragile Sarah. Marionetta senza anima e corpo, tormentata continuamente da ansie e paure e dal demone perfido del tempo e dell'attesa che la costringeranno a ridurla in un involucro senza anima.
Ho letto Sette giorni perfetti come se sperassi di trovare un grande serbatoio di rimedi, per il cuore e per l'anima, e sufficientemente è stato così. Un romanzo che è un altalena di sensazioni, emozioni discostanti e scostanti che avrebbero potuto tormentare il mio animo con momenti di tensione crescente. Il risultato, invece, è una lettura semplicissima, noiosetta in cui l'amore è somministrato in una dose eccessiva, come una malattia per lo spirito.

Magari sei dappertutto. Mi piace di più questa idea. Lassù nelle nuvole rosate. Quaggiù nell'umidità dell'alba. Ovunque vado, io ti cerco. E ovunque sono, io ti vedo.

Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. All'inizio ispirava, ma passo oltre: via!

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  2. Ho iniziato questo libro nei giorni scorsi ma lo sto leggendo a rilento. Mi risulta un po' troppo melenso e non capisco gli atteggiamenti della protagonista. Hai proprio ragione: una dodicenne nel corpo di una quarantenne! Finirò di leggerlo solo perché sono curiosissima di capire che fine abbia fatto lui. Spero in un finale non banale, ma a quanto pare non sarà così xD

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