venerdì, agosto 01, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 52°

Non ci si abitua mai agli inconvenienti della vita – specialmente per chi conduce uno stile di vita intenso e frenetico – senza alcuno sforzo. E stilare l’ennesima lista di letture, nonostante l’impegno che ripongo in ogni cosa che faccio, presto o tardi mi degna della sua attenzione. Non accade spesso che incontri qualcosa o qualcuno che impartisca certe lezioni a un popolo di lettori che non ha idea di cosa possa celare la bellezza di uno scritto, quali meccanismi adoperare affinchè sprigioni un suono, una melodia, come adoperarsi per arrivare dritto al cuore di chi legge. Se chiudo gli occhi e mi concentro, in un certo senso, questo è ciò che mi impongo quando scrivo. Mi concentro, osservo chi e cosa mi sta attorno e lascio che i pensieri restino tali senza la necessità di tradurli in suoni, in parole. Mi basta, l’esperienza che vivo sulla pelle. Non ho bisogno di produrre mondi nuovi e fantasiosi!

Il mese che ci stiamo lasciando alle spalle passò in un soffio, con i giorni sbilanciati e gestiti fra lavoro e mare, frenetici e intensi, scanditi da un preciso ritmo che, con la sua regolarità, non lascia spazio alle ansie delle scelte. Tutto era previsto, organizzato. Questa sono io. Una lettrice ambiziosa, precisa, meticolosa che odia farsi prendere in contropiede. Avanzare nella landa deserta della mia coscienza senza alcuna meta.Il tintinnio di esercizi, metodologie, espedienti per scrivere, padroneggiare il linguaggio che in un pomeriggio di fine luglio pendette nel silenzio delle mie riflessioni sistemandosi nelle stanze remote della mia coscienza per una manciata di giorni. Sembrava che i romanzi scelti ad Agosto avessero le fattezze di un tempio, un santuario magico che io in un certo senso stavo violando, in cui la grande cerimonia del suo esserci guidava alla riflessione, allo studio, all’attenzione. Quasi una lezione che, sarò onesta, ho già vissuto in passato e, a mio avviso, esperienza che desidero vivere nuovamente sulla pelle, che nel momento in cui il sole cadde glorioso dietro le montagne, l’aura fievole che mi circondava divampò. Come un rintocco, si insinuò nei meandri della mia coscienza godendo del fruscio delle pagine, dei profumi che la brezza tiepida della sera mi regalò. E questa ennesima pila di romanzi, occupa un posto significativo in quella lista di libri da leggere perchè si tratta di testi che volevo rileggere da un pò. Disvelando quegli imprescindibili segreti di un anima che ama raccontare e vivere di storie. 

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Si, lo so cosa state pensando... Potrei anche farne a meno di leggere nuovamente Hardy, no?!? Beh, non è detto che ci riesca, ma... speriamo XD

Titolo: Due occhi azzurri

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 420

Trama: La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quanso questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.

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