Talvolta la nostra anima cela qualcosa
di forte e inesprimibile, quasi come una malattia cui non c’è rimedio. Siamo consapevoli
di averla, rammentiamo quei momenti in cui eravamo asintomatici e forse con
questa malattia già in circolo, ma non diamo tanto peso alla cosa. Finchè un
giorno essa diventa un pensiero fisso. Un’ossessione. Amo la letteratura, i
libri, perché in un momento imprecisato della mia vita mi costrinsero ad andare
alla ricerca del mio Io, della mia identità, fin quando qualcosa dentro di me
non si << mosse >>. È difficile spiegarlo a parole, ma un vero
lettore sa a cosa mi riferisco. Perché leggere è solo uno dei tanti espedienti.
Così come la lettura, anche la scrittura funge da miglior surrogato per la mia
anima. Si pone l’idea che quelle pagine ancora di fresco e profumato siano
state generate per trasmettere qualcosa, qualcosa che forse comprenderò solo
io, cronache di assurde scorribande nel cuore di autori che non conoscerò mai
di presenza ma per me è come se fossero amici più cari. Questa lunga e forse
inutile riflessione solo per dire, che il saggio di cui vi parlerò quest’oggi è
solo un risvolto di chi l’ha scritto. È solo una mera illusione di quello che
potrebbe essere un testo critico poiché si orchestrano personalmente certi fattori
che l’autore riporta. Ricordi, segreti, pensieri di ciò che la scrittura
divenne per l’autore de Il grande Gatsby, in un momento imprecisato della sua vita.
La folgorazione a forme di coraggio a voler esprimere qualcosa di più grande di
lui in cui, nel momento in cui la follia prese il sopravvento, il suo animo
colse i misteri dell’arte della scrittura.

Titolo: Nuotare sott’acqua e trattenere
il fiato
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Casa editrice: Minimut Fax
Prezzo: 8 €
N° di pagine: 114
Trama: Questo volume
raccoglie le riflessioni e i giudizi espressi dal grande scrittore americano,
lungo tutta la sua vita, sul tema dello scrivere: cos'è lo scrittore e che cosa
fa, cosa vuol dire scrivere, come si gestiscono i personaggi di un romanzo,
qual è il rapporto tra lo scrittore e il mondo dell'editoria e della critica.
L'autore simbolo dei Roaring Twenties fornisce suggerimenti assai vari,
assecondando la sua naturale tendenza a insegnare, a comunicare la propria
esperienza. In tempi in cui tutto sembra procedere verso lo smascheramento
dell'apparenza, Fitzgerald va nella direzione opposta, lontano dalle certezze
che ostacolano il cammino verso l'illusione della bellezza. "Scrivere
bene", dice, "è sempre nuotare sott'acqua e trattenere il fiato".