mercoledì, dicembre 30, 2020

The Best Books of... 2020 Un anno pieno di parole: carta e inchiostro

L’ultimo giorno dell’anno, quasi sempre funge da ripristino di speranze e ricordi dimenticati. Come credevo, nonostante l’anno terribile e surreale che ci stiamo lasciando alle spalle, l’approccio esorbitante di letture che mi hanno affiancato in questo 2020 vanta un numero nettamente superiore ai miei propositi, e fortunatemente funse come antidoto alla tristezza, alla monotonia di certe giornate in cui siamo stati disgraziatamente confinati. Perciò, senza dilungarmi troppo mki ritrovo sui miei passi, a riflettere sul da farsi. Se valga o meno la pena spendere del tempo prezioso per raccontare questo anno in libri. Ebbene, se ripongo queste poche righe, evidentemente ciò denota una certa importanza, ed ecco come l’anno scorso e gli anni precedenti mi approccio a riporre quelle che non sono state altro che le migliori letture. Una vasta scelta, una varietà di gusti e pietanza, romanzi che rispecchiano il mio animo, altri che mi hanno guardato dentro.


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 Miglior Biografia: 
 

Un ampio spettro di vedute che vanno dal bianco al nero con un’infinità di grigi intermedi. Tutti da investigare, valutare, misurare, codificare. Tinteggiate da pennellate di forti accenti,gamma variante di sentimenti irriducibili e impossibili da imprigionare che dipesero dalle razioni di momenti in solitudine che questa donna dovette vivere, lontana dal suo amato, nel momento in cui ripose queste poche righe.

lunedì, dicembre 28, 2020

Gocce d'inchiostro: Semplicemente perfetto - Jostein Gaarder

La fine dell’anno diventa sempre più vicina, pressante, spasmodico in cui ho accettato di abbracciare tutto questo con un entusiasmo che non credevo di riservare da tantissimo tempo. Hanno fatto seguito giorni di spericolati viaggi, avventure nel più profondo degli oceani, che mi hanno tenuta dentro, fatto parte di storie d’amore, comuni o individuali in cui mi è stato possibile riconoscermi. Specchiarsi affinchè qualcosa andasse al suo posto. Perciò le letture che propongo, specialmente in questi ultimi giorni, fanno testo a sentimenti forti, emozioni vivide che pronunciano una dose di sconcertato fascino. Niente di nuovo, praticamente. Solo qualche lettura in più per colmare la monotonia di questi ultimi giorni. E fu così che mi imbattei in questo piccolo, delizioso romanzo in cui l’uomo buono è creatore del suo destino, ma anche pretenzioso a volerlo cambiare. Ci si guarda attorno per comprendere cosa e chi effettivamente non ci soddisfa, ci si nasconde dietro ricordi, sqaurci di vita che tengono in vita, ma soprattutto alle possibilità che essi possano rievocare momenti che vengono spesso soppiantati.

Semplicemente perfetto è un alcola di momenti, attimi in cui ci si rifugia staccandosi dal mondo esterno e, aspro, quasi cinico, gira e rigira sulla nostra identità, il modo di essere integrati nel mondo degli altri, come comportarsi nell’effettivs visione delle nostre funzioni.

 

Titolo: Semplicemente perfetto
Autore: Josteein Garder
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 16, 90 €
N° di pagine: 144
Trama: E’ il suo primo giorno all’università di Oslo quando il diciannovenne Albert nota una ragazza dalla quale non riesce a distogliere lo sguardo. Il suo nome è Eirin. Non si sono mai visti prima e nonsi lasceranno mai. Dopo trentasette anni di vita passati insieme., Eirin è in Australia a un congresso di biologia marina quando Albert riceve dal proprio medico una notizia devastante. Come può andare avanti dopo aver saputo? Per trovare una risposta, si rifugia nella Casa delle fiabe, il cottage immerso nel verde sulla riva del lago dove è solito ritirarsi con la famiglia nel tempo libero. Completamente isolato, si concede ventiquattro ore per scrivere il suo addio al mondo e alle persone che ama. Vuole raccontare tutto, anche quello che fino a oggi ha tenuto gelosamente segreto, ma vuole anche interrogare se stesso su quale sia il senso dell’ultimo del nostro esistere. E proprio quando si è sicuro che ogni speranza è spenta, quando ha davanti solo la tenebra più fitta, come le notti in cui cui remava fino al centro del lago per scrutarne l’abisso, Albert capisce che c’è ancora una risposta, c’è uno spiraglio che si apre sul buio.

sabato, dicembre 26, 2020

Gocce d'inchiostro: La felicità sulla porta di casa - Jason F Wright

Dopo l’avvento del Natale, certe letture sembrano obbligatorie nonostante io abbia letto questo romanzo prima di Natale, in un pomeriggio, mentre il mondo proseguiva il suo lento corso. Di altre letture in programmazione ce ne sono a bizzeffe, che volontariamente sto procrastinando all’anno venturo. Ma con questo romanzo accadde una cosa piuttosto strana, o interessante, o una cosa stranamente interessante, comunque inattesa, o almeno così sembrò all’inizio, ma adesso che ripongo queste poche righe constato come si tratti dell’ennesimo espendiente magico. Non qualcosa che ha a che fare con l’illusione, ma col richiamo intrinseco di certe storie di reclamare la nostra attenzione in un momento imprecisato della nostra vita. Questo romanzo, la cui copertina è di per sé bellissima, natalizia, si sporse dinanzi a me guardandosi attorno, scrutando una parte di me stessa, che è sempre disponibile a cibarsi di questo tipo di letture. E devo dire che la sorpresa è stata delle più piacevoli. Certamente non quel tipo di lettura per cui rinuncerei a qualunque cosa, a ciò che mi è più caro, ma che esplica svariati significati. Alla fine il bello di certi libri sta nel significato che celano le loro pagine, ciò che quel determinato autore vuole trasmetterci. Sia nel Bene sia nel Male. Ma questo romanzo non possiede niente di malvagio, fasullo, intricato. Si pone esattamente com’è: una proposta natalizia che interpreta il mondo e la realtà circostante da un Io completamente diverso dal mio, e che ho abbracciato con grande fascino.

Titolo: La felicità sulla porta di casa

Autore: Jason Wright

Casa editrice: Garzanti

Prezzo: 16 €

N° di pagine: 144

Trama: E’ il 25 dicembre quando Hope Jensen riceve un dono inaspettato: sulla porta di casa trova un barattolo pieno di monete, avvolto in un grande fiocco rosso. Nessuna traccia del mittente, nessun biglietto. Il regalo, però, riesce a strapparle un sorriso, dopo tanto tempo. Questo, per lei, è un Natale particolarmente difficile, perché ha appena perso la donna che l’ha cresciuta come una figlia. Quando, grazie al suo talento di giornalista, Hope scopre di non essere l’unica persona ad aver ricevuto un << barattolo di Natale >> da parte di un benefattore anonimo, non riesce a crederci. Si trova di fronte a una vera e propria gara di solidarietà, un’iniziativa ispirata da sentimenti di amore e gentilezza. Un piccolo gesto, capace di cambiare la vita di persone che attraversano un momento di sofferenza. Per questo, ognuno di loro decide di farlo proprio e di ricambiarlo. Hope deve scoprire dove tutto ha avuto inizio, perché trovare quel barattolo le ha aperto gli occhi sulla magia delle luci che addobbano la città. Ha fatto crescere dentro di lei un senso di speranza che credeva perduto. Ancora non riesce a immaginare dove la porterà quella ricerca, ma in fondo il desiderio più bello è quello che non abbiamo mai espresso.

giovedì, dicembre 24, 2020

Gocce d'inchiostro: Abbandonare un gatto e Gli assalti alle panetterie - Murakami Haruki

A quanto pare sono innamorata di Murakami Haruki. Dal periodo in cui lo conobbi con Kafka sulla spiaggia, ma all'epoca ero fin troppo ingenua per capirne la sua natura, nonostante fu la scintilla che fece scoccare l'amore dal nostro incontro. E quando seppi della pubblicazione di questo piccolo racconto, e di un'altra pubblicato già qualche tempo fa ma non ancora approdato nel mio salotto virtuale, avevo già letto quasi tutto di lui, oltre che i suoi racconti, le storie più brevi. Come confesso alla mia anima, fra il silenzio delle mie riflessioni, Murakami legge la mia anima come nessuno, chiusa nel fragile bozzo della crescita, del mutamento, non sapendo se ciò dipenda effettivamente da ciò o da qualcosa di estremamente intrinseco. Tanto meno che un banalissimo uomo di settant'anni scrivesse, raccontasse cose cui segretamente esplicano molto più di quel che sembra.
Venni informata di questi due racconti non volendo sapere niente di preciso - come mai non ne fossi a conoscenza, dove sarebbe avvenuto il nostro ennesimo incontro - e nel giro di un pomeriggio ho scrutato a fondo la coscienza tranquilla di chi ama cibarsi di libri e letteratura. Osserva la vita come studiando un campo di battaglia, che al di là dell'apparente senso di quiete in cui vi è immersi, si avverte l'eco del caos. Non un chiarimento definitivo di ciò che esplica l'autore, ma un breve squarcio in cui può riconoscersi chiunque.
 
 
Titolo: Abbandonare un gatto
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 15€
N° di pagine: 76
Trama: Nei suoi romanzi e racconti Murakami ha creato un'infinità di mondi, e ne ha svelato ogni segreto ai lettori. Ma c'è una dimensione in cui la sua penna non si è quasi mai avventurata: la sua vita. Con Abbandonare un gatto, Murakami scrive per la prima volta della sua famiglia, e in particolare di suo padre. Ne nasce un ritratto toccante, il racconto sincero del << figlio qualunque di un uomo qualunque. >>. E forse proprio per questo speciale. 

martedì, dicembre 22, 2020

Gocce d'inchiostro: Nona Grey. La trilogia - Mark Lawrence

Non seppi mai bene come accadde, se fu la stessa Nona, protagonista indiscussa di questo romanzo a chiamarmi, o se accadde tutto nel momento in cui la mia anima e la sua coincisero, nel più breve sfrigolio delle pagine e il profumo della carta appena stampata, l’inchiostro rovesciato, un sibilio seguito da un frastuono assordante, un frastuono seguito da un sibilo, o un sibilo o un frastuono insieme, ma comunque successe in tutta fretta, e dopo qualche settimana ero ancora intrappolata fra le sue pagine. Ebbene si, perché rimasi bloccata bonariamente per quasi tre settimane, e lì sono rimasta finchè non sono giunta all’epilogo. Di forte impatto, smanioso, febbricitante, fra il silenzio delle mie riflessioni con nient’altro che analizzare pensieri che nella mia testa hanno avuto un particolare senso e sperare che la magia che circondò ogni cosa svanisse.
La trilogia di Nona Gray è un ciclo di romanzi davvero straordinari, un viaggio che mi ha condotta alla serenità verso stati d’animi che scovano una certa parvenza di tranquillità, solitudine, concetrazione, nonostante l’aura in cui è immerso, che tuttavia placa le paure, lascia da parte qualunque sofferenza. Perché esso, assieme a una buona dose di parsimonia, serenità spirituale scova qualcosa che ha un chè di sacro e inimmaginifico che si ripete continuamente. Una reliquia sacra che terrà intatto ogni cosa, persino l’irrimediabile lotta alla sopravvivenza.

Titolo: Nona Grey. La trilogia

Autore: Mark Lawrence

Casa editrice: Oscar Vault

Prezzo: 30 €

N° di pagine: 1581

Trama: Nel convento della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi dello spionaggio, l’uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre. Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l’accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell’Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero? Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo.

domenica, dicembre 20, 2020

Gocce d'inchiostro: La nemica - Irène Némirovsky

Non mancano mai l’eccezioni, spericolate avventure che mi avrebbero condotta nei cuori di chi è rimasto per tanto tempo nell’ombra, storie di uomini e donne soprattutto del tutto dilaniati da un passato atroce di cui una donna in particolare studiò sin da quando nacque cosa e chi le stette intorno. Questa donna fu la mia amata Irène Nèmirovsky, una creatura assolutamente ammaliante la cui produzione letteraria è un beneficio per la mia anima semplice e appassionata. Una ragazza dallo sguardo un po’ vacuo che non era né bella né brutta ma straordinario come nessuna ai miei occhi, rimpiattata in se stessa come nessuno ai miei occhi come un intrepido animale prigioniero in uno zoo, che da dietro le sbarre osserva con calma chi lo osserva e si chiede chi avrà il coraggio di dargli da mangiare.Questo piccolo libriccino indica l’ennesimo turbinio di sensazioni altalenanti, devastanti e prorompenti che mi si presentò sussurrando alla mia anima con una voce semplice, soave, sensuale che sembrava provenire dalla soffitta buia del suo spirito, non solo perché proveniente da un posto in cui ci sono stata recentemente ma anche perché rispose agli incauti sussulti del mio cuore. Libera di corteggiare l’ennesimo capolavoro nèmirovskiano, oramai quasi giunta nel raggiungimento del mio scopo: cibarmi di tutto ciò le sue fragili mani riposero su carta.

Titolo: La nemica

Autore: Irène Nèmirovsky

Casa editrice: Passigli

Prezzo: 10 €

N° di pagine: 150

Trama: Irène Nèmirovsky aveva pensato di iniziare questo suo secondo romanzo, “La nemica”, con una citazione tratta dal “Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde: “I figli iniziano amando i propri genitori; più tardi, li giudicano; mai o quasi li perdonano”. Quali ragioni l’abbiano poi spinta a non farlo, è difficile a dirsi; resta il fatto che tutto questo breve ma intensissimo romanzo si incentra sul complesso, drammatico rapporto tra una madre e una figlia, intorno alle quali l’intero mondo “familiare” diventa quasi un campo di battaglia che non risparmi né colpi né vittime. La “nemica” è infatti la madre, una donna frivola, incapace di amare altri che se stessa, tutta rinchiusa nella sua ansia di piacere, di essere amata, di non invecchiare, del tutto indifferente rispetto ai bisogni prima delle due figlie e poi dell’unica figlia che le resterà: Gabri, che coverà fin da bambina un rancore tale da soggiogare la propria stessa vita, da renderla una sorta di controfigura della madre, in attesa soltanto della sua vendetta finale. 

lunedì, dicembre 14, 2020

Gocce d'inchiostro: Canto di Natale - Charles Dickens

Le tradizioni. Sacre, coinvolgenti, e, per certi versi, misteriose. Come figure sapienti, incutono rispetto, dinanzi al quale bisogna camminare in punta di piedi. Parlare sottovoce. E purché radicati nella memoria dell'uomo, se visti da prospettive differenti, possono talvolta ripristinare legami o affetti che si credevano perduti.
Come ogni anno, anche quest'anno Canto di Natale è arrivato nel mio cantuccio personale, con una copertina che dice tutto e niente. Una storia cruda e realistica scritta con intensità, in un montaggio di vicende struggenti e drammatiche.
Straordinario affresco della letteratura vittoriana, romanzo che lega indissolubilmente nella sua morsa glaciale, e che ci trascina in un gioco di luci e ombre che ci catapulteranno il più lontano dal mondo.




Titolo: Canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Prezzo: 10 €
Casa editrice: Feltrinelli
N° di pagine: 180
Trama: 
Nella fredda notte che annuncia il Natale, il vecchio Scrooge, visitato dal fantasma del suo vecchio socio in affari, si trova a compiere un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della sua miserevole vita. Solo messo di fronte a se stesso Scrooge imparerà il valore della solidarietà. Questa è la celeberrima trama di una delle storie più raccontate e rivisitate dal cinema e dalla letteratura mondiale. Il classico di Dickens, presentato nella sua veste originale, riesce ad affascinare come sempre, e rievoca magicamente lo spirito natalizio.

giovedì, dicembre 10, 2020

Nient'altro che libri e fiocchi di neve 2°

 Libri a tema natalizio. Quale miglior modo per rallegrare un lettore? Il mio proposito di consigliare qualche lettura a tema fu una decisione che presi inconsapevolmente, e che feci come mia nel momento in cui mi resi conto che al Natale, alla fine dell’anno manca oramai davvero poco … e per fortuna! Non potrei chiedere di meglio. Dimenticare un anno così disastroso, difficile e assurdo. Ma senza andare oltre, ecco che certe passioni aiutano a rimpiazzare il vuoto che hai dentro. La lettura è davvero una valvola di sfogo, riempie qualunque momento della tua vita, ma soprattutto ti permette di viaggiare comodamente seduta. Cos’altro chiedere di meglio?
Ebbene, questi i miei consigli a tema natalizio. Romanzi che ho letto e vissuto qualche tempo fa ma che, talvolta, mi piace rispolverare. Storie che stanziano ai bordi delle nostre anime, che conducono in tanti posti, regalano avventure o momenti indimenticabili senza chiedere nulla in cambio.

domenica, dicembre 06, 2020

Una tana piena di libri: romanzi vissuti casualmente

Non che di romanzi da leggere ne mancano o ce ne siano mai abbastanza, opere di autori sconociuti e non, esordienti o famosi, sono la linfa vitale di questo blog, l’atmosfera carica di passione, magia, meraviglie in cui amo viverci e respirare con un vasto emporio di colorature, figure evanescenti, luoghi di cui non se ne conosce l’esistenza, l’efficienza e la determinazione con cui perseguito questo percorso così folle, accativante, spesso incomprensibile, ma sano, benefico per me, per le numerose sensazioni che sortiscono così bene. Ricordi sbiaditi o vividi che prendono forma e poi intercorrono in situazioni in cui sei costretta a guardarti dentro, finestrelle da cui mi barrico dagli assalti esterni della realtà, ognuna con una porzione di felicità e tranquillità fatta apposta per me. E una volta selto il romanzo, ogni cosa acquisisce una sua magia.

Da quant’è sono approdata nel mondo dei social, una volta scelto di farmi conoscere anche da voci che seguono silenziosamente il tuo percorso senza chiedere niente in cambio. È stato così, come niente, che ai tanti libri che compongono gli scaffali delle mie librerie si sono aggiunte letture che avevo ignorato impunemente ma che, grazie al passaparola e al polverone di entusiasmo sollevato, hanno contagiato anche me. Così solidi, affidabili, che prima di leggere avevo evitato come la peste. Ma come ogni cosa, la vita ci riserva delle gradite sorprese qualche volta. Ed ecco un pezzo di anima che si incastra alla mia, che ha rifornito il mio spirito, hanno girato attorno al mio cerchio, e lì ci sono rimasti.

mercoledì, dicembre 02, 2020

Romanzi su misura: Novembre

Niente di nuovo. Solo un numero spropositato di letture, che fra l’altro non sono una novità da quant’è che ho abbracciato la passione della lettura. Praticamente da sempre, io non ricordo un momento della mia vita in cui i libri non siano stati compagni di sedute repentine, avventure straordinarie ed esagitate che vanno al di fuori delle stesse pagine. E avendo così maturato una certa propensione per i classici e la narrativa contemporanea, avendo oramai tracciato un percorso tutto mio nell’ambito letterario, ho vissuto così questo ennesimo mese – oramai freddo e perennemente piovoso – con calma e rassegnazione. Dopo i miei quotidiani doveri, trascorro pomeriggi perlopiù nell’ambito famigliare e i romanzi, gli autori che amo o che non ho ancora conosciuto sono figure amabili che rendono la mia vita meno complicata del previsto rispetto agli altri, ma forse anche più ricca e stimolante, avendo letto tanto e desiderosa di leggere altrettanto. Ed essendo consapevole di tutto ciò, ecco spiegati i motivi per cui i mesi che mi lascio alle spalle sono sempre zeppi di romanzi di svariato tema. Proseguono un percorso che non avrà mai fine, perlomeno per me, superano qualunque ostacolo o divergenza che rivelano con estrema cura la mia anima. Esplica i motivi per cui ho sempre desiderato vivere di libri, anziché per i libri.


Romanzi su misura in digitale:

Racconto che non cela niente di particolarmente memorabile, che non sa cosa dimostrarci, ma trascinante, gotico e a tratti banale che è una chicca per gli amanti di questo genere.

Valutazione d’inchiostro: 3

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