Titolo: La principessa degli elfi. La maledizione.
Autore: Licia Oliviero
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook:
N° di pagine: 478
Trama:È passato del tempo da
quando gli Elfi della Luce hanno vinto la battaglia contro le forze
dell’Oscurità e per loro la vita è tornata a scorrere serena e tranquilla, ma
la pace non è destinata a durare.
Amos è determinato ad
annientare coloro che lo hanno sconfitto, attuando una terribile vendetta:
improvvisamente dal regno della Luce i bambini iniziano a sparire senza
lasciare traccia.
Layra, Anter e Ally si
troveranno di nuovo al centro della tempesta, stavolta nel regno degli Elfi
Oscuri, lontani dai loro affetti e da chi possa offrire loro aiuto.
Siamo alla resa dei
conti, ma sconfiggere Amos sembra impossibile finché la maledizione che lo lega
a Layra è attiva, tuttavia non è l’unico ostacolo.
Fra alleati inaspettati
e terribili segreti sepolti nel tempo, la Luce riuscirà a trionfare anche
questa volta?
La
recensione:
Sapevo che, quando sarebbe finito, avrei avuto molto da perdere.
Inaspettatamente, involontario, necessario e tutto questo era niente che avessi
voglia di fare. A portarmi lì era stata una giovane autrice italiana che, in un
periodo estremamente confuso, avvilente, un disordine martellante che ha
annientato il mio spirito, mi ha sottratto dalla frenesia del giorno, spazzando
via pensieri torbidi e turbolenti. La mia presenza lì aveva avuto l'effetto
desiderato. Una settimana tranquilla, una dolce storia d'amore in compagnia di
due giovani il cui cuore ancora sanguina. Un sole caldo e splendente che è
sorto e tramontato all''orizzonte. La fine della corsa.
Non era niente che potesse essere paragonato a qualcosa di tragico,
eppure separarmi da Layra e Anter, da questi combattenti forti ma immuni,-
nonostante abbiano strisciato sullo stomaco attraverso lotte agghiaccianti,
attraverso continenti su chiodi segregati e arrugginiti, flagellati per i loro
peccati, picchiati e dissanguati, pur di tornare sempre l'uno fra le braccia
dell'altro - è stato davvero terribile. Il mio nome, la mia identità, la mia
anima, tutto quello cui un tempo sarei ricorsa per definirmi, non mi parevano
più <<miei >>. Non mi riconoscevo più in questa nuova identità. Mi
sentivo diversa. Una combattente. Ribelle. Sprazzi di vita che ho vissuto,
della vita di due estranei che non ho mai concepito come tali e cui ho goduto,
ma che ho assimilato come pezzi della mia vita che mi ha portato prima alla
gioia e all'appagamento, poi al resto, lasciandomi tutto alle spalle per
avviarmi verso qualcosa di completamente nuovo e diverso che potesse allietare
il mio spirito.
Il mio cervello stava già cominciando ad concepire l'idea di un
arrivederci, e accipicchia se non è stato difficoltoso come tutte le altre
volte in cui ho sentito così intensamente una storia.
Ero Layra, ero Anter, in un harem privato di un regno bellissimo e
indimenticabile, folle di potere e coraggio, consapevole di non avere una
strada spianata davanti. Ero protagonista di una lotta, che tuttavia costringe
a trascinarci il peso delle incombenze passate.
L'anima del romanzo era tutta nei miei pensieri e, riflettendo su ciò
che avrei voluto dire, ero tuttavia consapevole del fatto che è impossibile
identificare con esattezza le "cause" di ciò che ci succede, quando
ci si lascia andare a questo tipo di magia. Certo, fra le ragioni immediate di
questo quesito c'è una sana amicizia con l'autrice, il desiderio di voler
coglierne completamente l'essenza e quello di metterlo alla prova; ma
soprattutto c'è la convinzione che la nostra vita è anche un moto perpetuo di forza.
Anche quando sembra tutto perduto, trovare la forza per andare avanti.
Ho voluto leggere la storia di Licia per pura curiosità. Con un esistenza
più tranquilla e meno avventurosa della loro, vissuta, per quanto mi è stato
possibile, entro i limiti autoimposti dalla mia coscienza. Per tutto questo
tempo sono stata un'osservatrice attenta, scrupolosa, discreta. E poi, cosa
accadde? Presi un treno che mi condusse in un luogo sconosciuto, nonostante
talvolta si impantanava in stazioni tetre e fosche.
Licia e la sua appassionante saga mi hanno trascinata dalla routine,
dalla frenesia di questi ultimi giorni d'ottobre, dalla solitudine,
dimostrandomi quanto d'importante ci sia nella vita. Dando sfogo ai miei più
grandi e tormentati desideri, fin quando non ho visto anch'io il deserto arido
della loro anima fiorire di vita. Timorosi del senso del tempo e della vita, di
non trovare più alcuna via d'uscita e non essere più liberi, materie finiti in
uno spazio infinito.
Così assetato di
meravigliosa magia, supremazia e amore, mi sono fatta avvolgere completamente
dalla storia che, se dovessi inventarmi il sogno del mio entusiasmo nei
riguardi di questa storia, penserei a un vortice inaspettato. Un romanzo che consiglio
caldamente a chiunque mostri anche una parvenza d'interesse e che, magari come me, si rallegrano nel leggere talvolta
storie di questo tipo. Storie che nascondono il loro potenziale non nella trama
o nella caratterizzazione dei personaggi, ma nella tangibilità di alcune immagini che l'autrice riesce
magistralmente a evocare e che si camuffa tra le mura di un mondo ombroso e
suggestivo proprio come questo.
Valutazione d'inchiostro: 4
Deve essere una bella lettura!! interessante!!! :)
RispondiEliminaLo è! 😉😊
EliminaCara Gresi, sono felicissima che la mia trilogia ti sia piaciuta ^_^ Ti ringrazio tanto per questa bellissima e intensa recensione. ♥
RispondiEliminaGrazie a te, Licia! Ancora una volta 😊
EliminaCiao, quanto è bella la cover di questo romanzo... Poi la tua recensione interessante come sempre! ❤
RispondiEliminaOh, ma grazie a te! Il libro è davvero molto bello :) Non solo la cover ;)
EliminaIo devo leggere ancora il primo :D le tue recensioni però mi invogliano a velocizzare i tempi :)
RispondiEliminaGrazie, Claudia! Se vuoi te lo posso passare tramite e-mail 😉
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