lunedì, aprile 07, 2025

Nel folto della macchia: gli animali in letteratura

Ed eccoci qui, a parlare di animali in letteratura! Ve lo aspettavate, da una che legge così tanto, divora romanzi, uno dopo l’altro, come se fossero Nutella?!? Forse si, se avrete imparato a conoscermi, in così tanti momenti in cui, mediante letteratura, mi metto a nudo, mostro ogni parte del mio spirito, oramai completamente libero di vagare dove mi pare e piace. Eppure, ora che ci penso, di animali in letteratura, sino ad ora, non ne avevo mai parlato… Buffo, dato che uno dei miei tanti autori preferiti, Murakami Haruki, tanto per cambiare, nei suoi romanzi li osanna. Sono onnipresenti, immancabili, legati a mondi a dir poco surreali e onirici… Ma non è ugualmente bello creare questo post, in cui i principali protagonisti sono gli animali in letteratura? La maggior parte, figure presenti, in carne e ossa, in altri, invece, riferiti alle azioni o ai gesti che spesso l’uomo, essere rozzo e primitivo, induce a compiere. Gesti che macchiano la sua anima di azioni e gesti da cui sembra non esserci alcuna cura. Ma, nell’insieme, conferendo un quadro forse un po ' stucchevole di queste creature, non sempre amabili e comprensive.

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Una miriade di situazioni forti, passionali, che trascinano in un turbinio di emozioni inspiegabili, attraverso una sorta di monologo interiore che mette a nudo l'anima dei protagonisti. Un harem fatto di lettere che tuttavia prende vita, ci divora da dentro anche solo per poco tempo, pochi secondi. Impressi nella nostra anima, e già conoscerlo a memoria.


Titolo: Il delta di Venere

Autore: Anaïs Nin

Prezzo: 12, 00 €

Casa editrice: Bompiani

Trama: Un misterioso collezionista di libri nel 1940 offrì a Henry Miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. Miller cominciò entusiasta, ma si stancò presto e passò l'incarico all'amica Anais Nin che aveva bisogno di soldi. "Cominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità" ricorda Anais Nin. "Passavo giorni in biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltavo le avventure più spinte degli amici.. Tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia..." Solo ogni tanto riceveva una telefonata dal mandante. Una voce diceva: "Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non è sesso. Si concentri sul sesso." Nacquero così questi racconti erotici che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.

sabato, aprile 05, 2025

Gocce d'inchiostro: La ragazza che leggeva nei cuori - Teri Brown

La tradizione prevede che, ad ogni romanzo letto e vissuto, se ne sussegua un processo di analisi, ricerca e scrittura. Una grande composizione che nel tempo si è intensificata mediante la lettura di testi che, nel Bene e nel Male, mi hanno arricchita, culturalmente e spiritualmente parlando. Ho intrapreso e appreso delle nozioni, che qualche anno fa ignoravo impunemente, e che con la lettura di svariati saggi, testi di critica letteraria, hanno diradato quella fitta nebbia dello sconosciuto e dell’ignoranza. La lettura di questo testo e ciò che hanno trapelato le loro pagine, durata una manciata di giorni, era stata ancor più divertente della volta precedente, con una me ingenua e imberbe nel panorama della critica letteraria, nella valutazione di un testo, specie se ci fosse un confronto o un giudizio in cui i valori sociali sfornassero un sistema sociale e culturale mediante cui la conoscenza, la mia, potesse essere diffusa. Quando decido di leggere questa tipologia di testi, tuttavia, di diffusione conoscitiva a dire il vero se ne diffonde molto poco, dato che trattasi di testi innocui, di poco conto che possono definirsi << fortunati >> di essere letti semplicemente perché possessori di qualcosa, elementi o tematiche che stuzzicano la mia curiosità, altrimenti incuneati nel dimenticatoio, nell’inutilità di aprire un libro datato, consapevole che la sua storia avrebbe sortito non pochi effetti benefici. Eppure, a volte, mediante certi periodi che si vivono, certe letture si rivelano adatte, salvifiche. specialmente se reduci da un’immersione letteraria come quella donchisciottiana, e la fortuna incastonata fra me e questo testo fu quella relativa al nostro incontro. Un Incontro non destabilizzante, ma gradevole, lieto, come fu quello di scovare anche la bella America degli anni 20, che tuttavia mi ha permesso di sopravvivere, dinanzi al incontrollabile strisciare del mondo.


Titolo: La ragazza che leggeva nei cuori

Autore: Teri Brown

Casa editrice: Corbaccio

Prezzo: 14, 90 €

N° di pagine: 320

Trama: 

New York, anni Venti, i famosi Roaring Twenties: Anna ha sedici anni e fin da bambina aiuta la madre, una famosa medium, negli spettacoli. Ma, contrariamente a sua madre che è un’abile attrice, Anna ha veramente il dono di «sentire» le emozioni altrui e di predire il futuro. E in questo futuro vede sua madre in pericolo: le sue visioni si fanno sempre più intense e spaventose, al punto che Anna decide esplorare fino in fondo questa parte di sé che aveva sempre negato. Così, quando Cole, un ragazzo misterioso, si trasferisce in un appartamento vicino e introduce Anna a una società segreta che studia proprio persone come lei, Anna si trova costretta a confrontarsi con il suo passato e con le certezze della sua vita. Ma Anna è anche una sedicenne come tante altre, con i suoi istinti ribelli, i suoi capricci e la sua rabbia esplosiva. E, come tutte le ragazze della sua età, anche lei è alla ricerca dell’amore dellʼaffermazione di se stessa. Riusciranno le sue abilità a districare la rete di intrighi in cui, suo malgrado, è caduta? E, soprattutto, la sua sensibilità sarà in grado di farle individuare qual è il suo vero destino? Riuscirà Anna lʼillusionista, brava a liberarsi da quasi tutto, a liberarsi dei condizionamenti e a seguire il suo cuore?

giovedì, aprile 03, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 48°

Di romanzi da leggere, di pile gigantesche e svattanti giungere fino al soffitto, questo profilo, questo salotto letterario, non ne sarà mai privo, arido. Nel mio salotto o santuario magico, come mi piace definire questo mio piccolo angolino, i romanzi fungono una parte essenziale del mio spirito. Sono slanci di un cuore avido di storie, passione, magia i cui versi, le cui strofe, riassumono l’intera visione di vite che, affollandosi nella lotteria della vita, tentano di carpire l’anima. Io carpisco la loro, e viceversa.

In un mese di letture di svariato tipo, possono accadere tante cose. Le TBR, immancabili da qualche tempo a questa parte, non rivelano niente che non sia stato già detto, ma semplificano e rendono meno accidentato quel percorso che intrapresi tantissimo tempo fa, e che, nel Bene e nel Male, mi conduce sempre lontano. Anche questa volta, dinanzi ad un’unica e sola verità: la Verità, il sapere non può essere racchiuso o rinchiuso in una manciata di giorni, in trenta giorni, ma perlomeno si tenta di farlo. E questa ennesima pila, forma di manifestazione di felicità perenne, che solo la parola scritta, quella che vibra di significato, può trasmettere, è la mia pienezza che si manifesta come agitazione.

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Si, lo so cosa state pensando... Potrei anche farne a meno di leggere nuovamente Hardy, no?!? Beh, non è detto che ci riesca, ma... speriamo XD


Titolo: Due occhi azzurri

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 420

Trama: La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quanso questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.

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martedì, aprile 01, 2025

Gocce d'incchiostro: Il giovane Holden - J. D. Salinger

Davanti a me un ragazzino introverso, solo e alquanto eccentrico che, pian piano lo conoscevo, si fece più forte, ribelle, e suggerì di rivolgergli completamente la mia attenzione. Stava penetrando nella mia mente, l'atmosfera attorno sembrava alquanto famigliare… Ero tornata nella mia splendida Tokyo murakamiana?
So perfettamente come comportarmi quando mi imbatto in romanzi di questo tipo. E so perfettamente quali sono le mie considerazioni al riguardo, a fine lettura. Se una storia non lascia particolarmente una traccia del suo passaggio, ma solo un impronta, ciò non vuole dire che la melodia sprigionata sia stata rumorosa o stridula. Tutt'altro!
Quella de Il giovane Holden è quel genere di romanzo che io ho ricevuto forse troppo "tardi". Tardi, si intende, prima di conoscere Murakami Haruki, pungendomi e colpendomi come non mai. Holden e la sua turbolenta storia sarebbero stati inevitabili, e dopo tante letture e tante vicende, volgergli le spalle sarebbe stato una specie di insulto.
Con ancora in testa la voce gracchiante del giovane Holden, ho così raggiunto anch'io questo bel posto di cui ci parla Salinger. E venendo incontro a una carrellata di personaggi che non avevo mai incontrato, mi ha concesso una bella opportunità. Una bella occasione di aver finalmente conosciuto Holden e i suoi amici.

Titolo: Il giovane Holden
Autore: J. D. Salinger
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 248
Trama: Sono passati cinquant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi.

domenica, marzo 30, 2025

Nella baia delle parole: romanzi metropolitani parte 2

I luoghi in cui. mediante letteratura, sprofondo, mi hanno sempre spinta a compiere passi o gesti per cui dovetti affidarmi, e non poche volte, a dei modelli che hanno funto da ispirazioni o concretizazzione attraverso diversi aspetti. Rinunciando alla mia inutilissima vita di tutti i giorni, rinfrescando il mio spirito di una luce tutta sua. Questa seconda parte di quei romanzi ambientati nelle metropolitane, non toglie ma aggiunge qualcosina a quei luoghi in cui potei perdermi non molto tempo fa, che con questo ennesimo post, mi impegno a voler valicare, quando posso, e a mio piacimento.

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Buenos Aires: Un romanzo che conduce a Buenos Aires, dove ci attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso.


Titolo: Frieda

Autore: Christophe Palomar

Casa editrice: Ponte delle  Grazie

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 306

Trama: La Frieda che dà il titolo a questo sorprendente romanzo è Frieda von Richthofen, figlia di un alto ufficiale tedesco, cugina del Barone Russo e musa di D. H. Lawrence, il chiacchierato e geniale autore dell’ << Amante di Lady Chatterley >>. Donna dalla personalità eccezionale, è lei la grande fonte d’ispirazione e di passione del protagonista e voce narrante del romanzo, Joachim von Tilly. Questi, rampollo di una famiglia di conti tedeschi, sembra destinato a seguire le orme paterne a capo delle acciaierie di famiglia. Nella bellezza della Capri del primo Novecento, Joachim avverte tuttavia la possibilità di un’altra vita. Inizia allora per lui una fuga senza fine, costellata d’incontri, amori, speranze e tradimenti. Una fuga che lo porta da Vienna e Berlino fino a Buenos Aires, dove lo attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso.

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