lunedì, aprile 22, 2024

Gocce d'inchiostro: Il peso delle parole - Pascal Mercier

La frenesia del quotidiano, gli innumerevoli impegni, e, soprattutto, le innumerevoli letture, le sfide che giorno dopo giorno abbraccio, mi hanno visto e mi vedono in cima al raggiungimento di obiettivi, progetti che scandagliano la mia vita di lettrice. Certamente si tratta di progetti di lettura che ambisco, che mi piace realizzare e che, nel momento in cui ci vado, prendo consapevolezza di ogni cosa. Ogni conseguenza, ogni espediente mi induca a perderci qualche minuto o una manciata di giorni. Questi sono assetti del mio essere lettrice in cui mi ritrovo quasi sempre, in un’oasi di pace, di ordine e di pulizia, con pile vertiginose di libri ancora da leggere, liste di autori ancora da conoscere e scoprire. E godo di tutto questo poiché rappresenta la linfa vitale della mia esistenza. Questa lettura tuttavia non era prevista, così come non era previsto il mio stare qui, tra queste pagine, in un’atmosfera fumosa, ottenebrante e oppressiva avvolta nel buio e intrappolata nel tempo. E proprio di tempo, di parole è la linfa vitale di questa storia, il cui respiro si è unito al mio, ogni cosa sembrava si dilatasse e restringe, in un tenero oblio, davanti a una piacevole imperturbabilità come distacco dal mondo, forma archetipa di abbandono. Restando tuttavia sospeso in un marasma di parole, che in un momento particolare hanno funto da scialuppa di salvataggio, assimilando la poesia, scivolando nel sogno e nell’illusione, ma in forme di puro sconforto ma coinvolgimento emotivo reso ai limiti dell’estremo.

Titolo: Il peso delle parole
Autore: Pascal Mercier
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 588
Trama: Sin dalla sua infanzia, Simon Leyland è affascinato dalle lingue. A dispetto dei suoi genitori, diventa un traduttore e persegue con determinazione il suo obiettivo di imparare tutte le lingue parlate nel Mediterraneo. Da Londra segue la moglie Livia a Trieste, dove lei ha ereditato una casa editrice. In questa città di importanti letterati crede di aver trovato il luogo ideale per il suo lavoro, finché un errore medico non lo porta fuori rotta. Tuttavia, questa apparente catastrofe si rivela un punto di svolta e un'opportunità per reinventare ancora una volta completamente la sua vita.

sabato, aprile 20, 2024

Slanci del cuore: Romanzi che ho divorato come fossero Nutella

La Nutella, la mia cara e amata Nutella…. No, non sono pazza! Voi non lo sapete, ma un’altro dei miei più grandi amori è la Nutella, una delle mie più grandi tentazioni che, solo perché dotata di una buona dose di autocontrollo, mi induce a combattere innumerevoli e silenziose battaglie affinché io la mangi sempre con moderazione. Perché parlare di Nutella, dunque? Cosa c’entra con i libri, queste inutili risme che per molti non hanno alcun senso, quanto per me che racchiudono la vita?? Ebbene, moltissimo. Perchè ci sono state storie, opere i cui protagonisti sono state donne coraggiose e caparbie, uomini soli e impavidi, che ho divorato nel giro di qualche giorno, in un’unica seduta o, per la voluminosa mole, in una manciata di ore. Una melanconica dichiarazione d’amore, l’ennesima, che tuttavia si tinge di cioccolato, che trasmette sempre il buon umore, la felicità, puntati sempre verso il mio cerchio, la mia anima, che quando scova certe storie, certe prelibatezze, tentano di strappare non solo sorrisi ampi, ma, esagerando, persino il cuore.
Una lettura semplice che mescola storia, fabula e romanzo, ma un atto di comprensione della realtà umana nel suo essere imperfetto. E ciò che ci porta nell’insieme è un espediente che dovrebbe aiutare a riflettere. 
Titolo: La Bella e la bestia
Autore: Gabrielle - Suzanne Barbot de Villenueve
Casa editrice: RBA
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 208
Trama: Lasciatevi trasportare dall'incantevole favola della Bella e la Bestia. Con inediti elementi interattivi in 3D, fra cui un quadrante da girare per scoprire il guardaroba della Bella, un pieghevole che svela l'interno del palazzo, finestre pop-up che si aprono sulle scene a cui assiste ammirata l'eroina, e tanto altro ancora. Dalla sua prima pubblicazione nel 1740 ad opera di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, questa favola senza tempo che vede una bellissima fanciulla innamorarsi di una bestia feroce ha affascinato generazioni di lettori. Con delicate illustrazioni ed elementi interattivi firmati dallo studio MinaLima, il libro vi invita a esplorare il palazzo incantato della Bestia insieme alla Bella e a un corteo di magiche creature.

giovedì, aprile 18, 2024

Gocce d'inchiostro: La malattia - Alberto Barrera Tyszka

Lentamente il mondo finirà per tutti, anche per chi crede di essere invincibile e ingenuamente eterni. Alla fine dei giochi, ogni cosa che era sembrata terribile o bellissima, a seconda dei casi, calerà il sipario, su qualunque scenario ci si trovi, e ci recheremo nell’unico posto in cui saremmo liberi di essere: nel paradiso. Da credente e cristiana praticante, credo fortemente che esista un paradiso, un luogo specifico per ogni anima, checchè essa sia buona o cattiva, ma il cui destino non è molto differente dal mondo fuori. La gente all’inizio si impelaga in inutili discussioni, in questioni che non hanno una vera e propria origine, quanto domare quella bestia della solitudine, tutta presa ad annientarla completamente. C’è chi fa di tutto questo una sorta di alleanza, fa si che la solitudine diventi la sua unica amica, chi invece impiega ore preziose del suo tempo a colmarla, in qualunque modo. Il protagonista di questa storia, in un certo senso attua comportamenti simili. Combatte una lotta impari con la morte, la solitudine, ma allo stesso tempo sa che di questo ennesimo scontro non avrà esito positivo, poichè perdente dall’inizio, avendo consapevolezza che questa volta la motivazione di certe acute e profonde riflessioni sia più importante di quel che si crede. Questo silenzio, sin dal principio, si muove in una bolla di solitudine, in sentimenti di angoscia e repulsione dell’anima che sono facilmente riconducibili alla vita che lentamente sta appassendo, giorno dopo giorno. La vita e la morte, anime affini che divengono sguardo o squarcio sul tempo, sulla vita in generale da cui ci si impegna a scorgere uno sprazzo di luce, in una cortina di oppressione e poca lucidità. Non potendo nemmeno sfuggire alla protezione o alla garanzia di chi lo affianca, come il protagonista di questa storia, limitando a questi la stessa libertà.


Titolo: La malattia

Autore: Alberto Barrera Tyszka

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13, 50 €

N° di pagine: 159

Trama: Andrés Miranda è medico. Quando viene a sapere che suo padre è gravemente ammalato, si vede costretto ad affrontare una situazione angosciosa e del tutto inedita: l'etica professionale gli suggerisce di dire la verità, il sentimento lo induce a tacerla, tradendo però così i principi di reciproca lealtà che sino a quel momento hanno caratterizzato il rapporto fra padre e figlio. Ernesto Duràn è un suo ex paziente che soffre di tutti i sintomi di un male che, secondo lui, lo porterà alla morte; preda di un'ossessione che trascende la semplice ipocondria, inizia con crescente insistenza a scrivergli e-mail che rimangono però senza risposta. La presenza della malattia nella vita di queste due persone tanto diverse - il medico che conosce i segreti del corpo umano ma che è ostaggio del silenzio, e il paziente che l'ansia rende loquace impedendogli allo stesso tempo di vivere - è l'architrave su cui poggia questo intenso romanzo sulla fragilità dell'esistenza, sul dolore e sulla malattia come elemento sostanziale della vita.

martedì, aprile 16, 2024

Un atlante storico della cultura contadina 2

Gli stessi romanzi che in passato ho amato, diffuso come un virus, mi hanno permesso l’opportunità di vedere il mondo sotto nuovi occhi, nuove prospettive. Mi avevano parlato della vita umile di contadini, agricoltori, donne forti e coraggiose di cui nemmeno lo scorrere inesorabile del Tempo potrà contrastare, e in cui io ho potuto rifugiarsi in un piccolo e sperduto paesino tenuto su da un meccanismo meta letterario, che, alla fine, mi sconvolgeva quasi sempre.

Ognuna di queste storie, ogni romanzo che vi presenterò quest’oggi adotta una certa tradizione: quella che presto o tardi io vi faccia ritorno, quasi improvvisa vertigine che decreta il mio personalissimo sè. C’è chi lo fece attraverso i delicati petali di fiori che bisognava cogliere e chi invece mi intrappolava in un bellissimo giardino. Nell’insieme facilmente riconducibile ad una terra zeppa di magnificenza in cui la voce altisonante di donne e uomini umili, rozzi o perbene avrebbe sovrastato persino l’eco altisonante del mio cuore.

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 Un giro di vite di personaggi potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori, capaci di affrontare qualunque imprevisto. Una lettura bellissima, sorprendente, zeppo di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza e una certa malinconia. Popolato da anime inquiete che vagano lungo la riva dell'assurdo. Un'ora, un minuto del suo amore non valgono forse tutto il resto della vita, sia pure fra i tormenti del disonore? Andare da lei, solo da lei, guardarla, ascoltarla, senza pensare a nulla, dimenticare tutto il resto, anche solo per questa notte, per un'ora, per un istante.


Titolo: I fratelli Karamazov

Autore: Fedor Dostoeviskij

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 32 €

N° di pagine: 1080

Trama: << I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile … non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all’Edipo re di Sofocle, all’Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna … >>

domenica, aprile 14, 2024

Gocce d'inchiostro: I doni della vita - Irène Nèmirovsky

L’ennesima lettura con la Nèmirowsky ebbe termine sul finire di un pomeriggio di metà marzo, con il relativo guazzabuglio di sensazioni ed emozioni. Pe tutto il tempo la voce della sua autrice si era levata più alta del tono concitato del mio cuore; non c’erano frasi di discolpa di alcun genere e non ne ero sorpresa.
Ma l’aspetto assolutamento positivo dei romanzi di questa autrice, come sempre del resto,è dovuto dal fatto che I doni della vita sono immersi in un’atmosfera di forte attesa, sospensione, immobilità, in cui si alena un forte senso di protezione, che va di pari passo con il rispetto e la ricchezza , e a cui ci si affida alla Provvidenza, nel momento in cui la vita ci spiattella innumerevoli responsabilità, tante angosce, tante prove che nell’insieme arricchiscono il nostro animo. La sua anima è alquanto semplice, il tono diretto ma provato … diabolicamente imprigionati in un mondo che ti tarpa le ali,come se non ce ne fosse assolutamente bisogno di far sentire la propria voce in un cosmo che non ha voce. Questo romanzo mostra una notevole predisposizione agli atti disperati, affannosi, relativi alla sopravvivenza, come condanne da accettare e a cui si cercano delle garanzie. Ed io non ho potuto non vivere, e poi morire, in qualunque sostanza, forma, mutando e nascendo nella sua meravigliosa essenza.

Titolo: I doni della vita
Autore: Irene Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 218
Trama: Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera “fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni”, e la legge non scritta per la quale di generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama.
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