Dovevo essere in tutt'altro posto, e con tutt'altra
compagnia per l'adesione a una nuova lettura … ma il caso volle mi ritrovassi
nuovamente in compagnia della mia amica Vani Sarcia. Essere nuovamente con lei
è stato straordinario e stupefacente. Il mio stare bene in sua compagnia,
nonostante il temperamento difficile sia un discorso a parte, avendo deciso di
boicottare i miei propositi, minacciarono la mia strada in tutt'altra
direzione.
Perciò in meno di due orette mi trovai nella Torino
dei giorni nostri, con un bel personaggio: Vani Sarcia. Nota bene come
ghostwriter in carriera, bizzarra, complicata, il diamante meno tagliato della
natura.
Semplicemente vi parlo
di questo piccolo racconto per la ragione che mi induce spesso ad avventurarmi
in certi posti. E, da grande fan delle sue rocambolesche avventure, non potevo
di certo perdermi anche questa piccola novella.
Titolo: Nascita di una ghostwriter. Il primo lavoro di
Vani Sarcia
Autore: Alice Basso
Casa editrice: Garzanti
Prezzo ebook: 1, 99 €
Trama: Capelli corvini e abiti rigorosamente neri che
le danno un'aria misteriosa e impenetrabile: è il biglietto da visita di
Silvana Sarca, meglio nota come Vani, nel giorno del suo affrancamento. Da oggi
ha un lavoro vero. Uno di quelli con cui potrò finalmente mettere a tacere le
continue lamentele della madre sul suo modo di vestirsi e comportarsi. E' la
nuova ghostwriter delle Edizioni L'Erica, la casa editrice più illustre e
antica di Torino. Qui ha il delicato compito di redigere i libri degli altri
restando sempre nell'ombra: le bastano un'idea e pochi materiali da studiare
per calarsi nei panni dell'autore e scrivere esattamente come avrebbe fatto
lui. E ci riesce benissimo grazie al suo intuito infallibile e a uno spirito di
osservazione senza eguali. Doti che non tardano a vincere le riserve
dell'irrequieto direttore editoriale è una semplice ghostwriter, è molto di
più. E' la candidata perfetta per un lavoro che richiede massima discrezione e
riservatezza.
La
recensione:
Passai
due orette di un sabato pomeriggio uggioso ma mite in compagnia di una ragazza
dall'aspetto bizzarro. Una ventiseienne folgorata dalla passione per la
scrittura e la buona letteratura, desiderosa di mettersi in gioco, imparare
qualcosa che possa aiutarla a sopravvivere. Vani sa qual è il suo scopo di
vita, e sebbene la sua è una storia intrigante vi risparmio i dettagli, come un
attacco di tosse improvvisa.
Nel
mese di dicembre, la città di Torino diviene orripilante. Eppure siamo nella
stagione delle piogge e l'avvento di questa nuova lettura - che non coincise
proprio col periodo in cui ciò accadde - fu un enorme affresco di tante cose
che ho già visto, con personaggi già conosciuti, eroine problematiche ma
spiritose.
Sebbene
di poche pagine il racconto scorre velocemente, e a volte mi è sembrato
addirittura si trattasse di una storia a se stante. Inerpicarsi fra le sue
pagine, esplorare un altro pezzo dell'anima di Vani Sarcia è stato davvero
bellissimo. Ogni cosa ha avuto un giusto senso, e alla fine si ritorna con
qualche risposta in più nella propria valigia.
Questo
piccolo ebook è stato quella pausa, quella liberazione dalla routine. Spesso
trascorro lunghi pomeriggi in compagnia di amici in carta e inchiostro che la
mia passione per la scrittura, la lettura in generale mi concede. Questi pochi
minuti con Vani mi hanno colpito positivamente, come del resto l'ultima sua
entusiasmante indagine, perché io di questo piccolo pezzetto di vita confidavo
di leggerlo il prima possibile. Anzi, strada facendo avevo perso le speranze
che la lettura di questo ebook si profilasse all'orizzonte. Avevo perso le
certezze che prima credevo di avere. Tuttavia, il romanzo è giunto nel momento
perfetto. E, forse, sta qui la risposta di questa lunga attesa, sebbene io non
voglia ammetterlo. Alleggerendo il tono di un discorso ripetitivo e
inappagante, viaggiando come se la mia natura fosse quella di un evasa.
Un
racconto a cui è stato dato un certo respiro, colmato di sentimenti che altri
non sono che piccoli frastuoni dell'anima, come dei sassi in una macina. La
liberazione alla routine, alla vita in generale in cui confido io possa tornarci
presto. La Basso inconsapevolmente mi aveva scelto, ed io ora ne sono
fedelissima.