Ci sono esperienze che non credevo possibili.
Come la vita, in generale, anche le mie letture spesso e non poche volte mi inducono
a vivere esperienze, a dare peso a fattori o elementi che in un primo momento
non avrei visto, non chiedendo nient’altro che un briciolo della nostra
attenzione. Il caso in questione accadde, recentemente, con la mia ultima
lettura. Un romanzo che scoprì per caso, per l’ennesima sfida di lettura
indetta su Facebook, un mezzo per smaltire la pila della vergogna che lentamente
vedo ridursi ogni giorno sempre di più, una disamina dei meriti che non ho potuto
fare a meno ad elargire alla sua autrice per aver scritto un romanzo
apparentemente semplice e banale ma profondo, intenso e romantico che mi ha
sorpresa moltissimo. Certe letture appaiono esattamente per come sono, si
rivelano dei piccolo gioiellini che, alla fine della loro lettura, rammaricata pensi
alle innumerevoli opportunità avute nello scoprire il romanzo e la sua autrice
parecchio tempo prima, stampato da una casa editrice di un certo rispetto,
incuriosita dall’anonima copertina. Poteva essere una buona occasione per
conoscere la Falchi e la sua figlia di carta parecchio tempo fa. I libri
fortunatamente sono pazienti, e incuriosita e lusingata di essere anche io
approdata in questo cerchio, misi piede sulla sabbia ardente di una città che
confido di poter visitare un giorno, naturale ad abbracciare la storia di una
ragazza che in una manciata di pagine avvertii come mia. Un’opera ambientata
nella bella e soleggiata Sardegna, radicalmente diversa dal genere di romanzi
cui sono solita affiancare, ma dotato di un tono, una sensibilità e tecnica
narrativa così semplice, diretta ma drasticamente intima e confidenziale che
sarebbe stato impossibile non lasciarsi coinvolgere.
Titolo: La spiaggia di quarzo
Autore: Anna Maria Falchi
Prezzo: 17 €
Casa editrice: Guanda
N° di pagine: 232
Trama: Dopo anni di lontananza,
Alessia torna nella terra dov'è nata, la Sardegna, e a una spiaggia che le è
molto cara. Il contatto con i bianchi granelli di quarzo la riporta indietro
nel tempo, al ricordo di un'estate che ha segnato indelebilmente la sua vita,
un'estate degli anni Ottanta, quando le ragazzine leggono Cioè e appendono in
camera i poster di Miguel Bosé. Alessia ha un'amica del cuore, Mariella, e a
quattordici anni le amicizie sembrano destinate a durare per sempre. Mentre lei
è studiosa, timida e un po' goffa, Mariella è già civettuola e disinvolta, e
Alessia stenta a credere che la voglia con sé in una breve vacanza che segna la
conclusione delle scuole medie. La prima estate con il motorino, il Sì Piaggio
rosso fiammante che Alessia si guadagna raccogliendo pomodori nei campi di uno
zio, pegno da pagare per l'ingresso nel mondo degli adulti. Loro due da sole,
lontane dai genitori, in uno di quei casotti sulla spiaggia che gli isolani
usano per godersi il loro mare. Il primo assaggio di libertà, con la scoperta
del corpo, il desiderio di spiccare il volo e la paura di essere se stessa, il
bisogno di rivelare i propri sentimenti che si mescola al timore di essere
fraintesa, allontanata, tradita. Intorno alle due protagoniste, tutto un mondo
di personaggi che raccontano un intreccio di temi fortemente legati alla terra
sarda: il profondo attaccamento alle tradizioni, il dramma dei rapimenti, il
paesaggio ferito di un'isola che non vuole avere padroni.