venerdì, settembre 30, 2022

Gocce d'inchiostro: Le bostoniane - Henry James

Ho scelto di leggere Henry James perché qualche mese fa, prima che giungesse il caldo e la bella stagione, lessi Le ali della colomba e, sulla scia di un sentimento che generò entusiasmo, gioia, curiosità, sulla mensola delle mie strapiene librerie attendono ancora qualche altro romanzo, e fra questi Le bostoniane spiccava in tutta la sua rigogliosa bellezza. In fondo il mio destino aveva previsto questo incontro: il mio intento di smaltire la pila della vergogna si fa sempre più pressante, e questa lettura non sarebbe stata un’eccezione: forse ancora più bello de Le ali della colomba. Se non altro risente di un forte dualismo poiché l’autore ebbe origini americane e inglesi e dunque ogni sua opera riflette questa contrapposizione fra, mondo vecchio e mondo nuovo. Il primo, quello cioè raffinato e affascinante, il secondo quello nuovo e sicuro di sé, schietto ed intrappolato nelle puritane convenzioni sociali. Incontro/ scontro che è un assetto primordiale del romanzo. Dipanato in una linea retta, rigidissima, severa, fatalista, drammatica e sofferente in cui si avverte questa sofferenza quasi come se portassimo addosso il peso di una condanna. Una condanna che in un certo senso non ci appartiene né compete, ma di cui la vita stessa è la migliore fonte per scovare ed estirpare qualunque forma di cattiveria, malvagità, così imperiosa ed iraconda da non lasciare alcuna via di scampo.

Titolo: Le bostoniane
Autore: Henry James
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 512
Trama: Ne «Le bostoniane», ovvero "Le donne di Boston", ovvero "The Bostonians", come recita il titolo originale, Henry James racconta quel particolare momento della storia americana che segue la fine della Guerra di secessione (1861-1865) e segna la nascita degli Stati Uniti. È il momento in cui si confrontano, ma potremmo anche dire "in cui vengono in contatto e a conoscenza", gli Stati del Nord, aperti all'influenza dell'Inghilterra e dell'Europa, e alle ideologie e alle culture liberali, con gli Stati del Sud, ben stretti attorno ai loro interessi economici agrari, ancora fondati sulla schiavitù e l'oppressione. Protagonista (o filo conduttore del racconto) è Basil Ransom, affascinante giovanotto del Mississippi, che è tra i primi "sudisti" a tentare l'avventura nella ricca e promettente New York (solo quattro ore da Boston, che ne è quasi una dépendance). La vicenda si sviluppa attorno alla passione che coglie Ransom per la bella e giovanissima Verena, figlia di un guaritore mesmerico, che egli riuscirà, sì, a sposare ma non senza una durissima lotta con la ricca e bellissima Olive Chancellor, che la ama senza veli di sorta, di un amore sul quale Henry James stende un discretissimo velo di silenzio.

mercoledì, settembre 28, 2022

Back to school: romanzi ambientati nelle scuole o nei college 2°

Sono romanzi, questi, che mi hanno trasmesso un’infinità di sensazioni. Nient’altro che sedermi nella mia stanza, con un libro appoggiato sulle gambe a mò di leggio. Ma come uscirne da una storia, nel momento in cui si entra? Semplice, è davvero impossibile. E francamente non voglio valicare questo confine. Confido nella magia della letteratura, delle parole, che continueranno a risuonare nella mia testa. E con questa ennesima carrellata credo di poterne trasmettere qualche messaggio.

Un’opera in cui il vecchio si mescola al nuovo, colmo di speranza, romanticismo, magia ed esoterismo, che riesce a spiccare il volo e a compiere persino innumerevoli voli pindarici. Questa, la storia di Eloise e Axel, raffigurata come un’eroina testarda in combutta col suo amato principe. Questa, la storia di passioni sopite dal tempo, vampiri di casate nobiliari e antiche leggende, scoprendomi ai confini di una realtà dura e un po' ingiusta, sciorinata fra le fatiscenti mura di un college.

Titolo: Black Friars. L'ordine della spada
Autore: Virginia De Winter
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 19,50€
N° di pagine: 682
Trama: Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per l'eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane? La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell'irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d'aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare.

lunedì, settembre 26, 2022

Cinque gocce in cinque giorni: romanzi vissuti in poco tempo

Una manciata di giorni dopo l’ennesima lettura dell’ennesimo classico, mi trovai dinanzi l’ennesima sfida di lettura: leggere 5 libri in 5 giorni. Sfogliando e spulciando qualche titolo dalla libreria virtuale del mio Kobo, fu così che in sette pomeriggi estremamente tedioso e in concomitanza alle ferie e al mio compleanno, mi vide cimentarmi nella lettura di sette romanzi letti in sette giorni, che hanno allietato il mio spirito. Desiderosa di mettermi alla prova, incuriosita di cimentarmi in questa nuova sfida maturando la consapevolezza che si trattava dell’ennesima sfida che mi avrebbe indotto a smaltire qualche titolo dalla mia TBR virtuale. A questi sette romanzi mi sono approcciata casualmente credendo che il Destino aveva in serbo per me qualcosa di più grande. Voglio dire, leggendo così tanti classici, non credo che semplici storie di stampo moderno o classico non avrebbero potuto scalfire la mia corazza. Un barlume di verità fondata dopo sette giorni di intensissima lettura, in cui l’angoscia del cuore che ha prevalso ha gravato sulla solitudine del cuore, sull’amarezza, sulla consapevolezza che il passato è così remoto e lontano che valuta e rappresenta la nostra vita. Una vita un po’ scialba ma ricca di costrinzioni, di cui bisognerà fare ammenda sulle azioni che spingono spesso l’uomo a compiere follie. E di follie io ne compio spesso e molte, e questa ennesima sfida ne è una prova, che inevitabilmente mi ha indotta ad accogliere

romanzi di narrativa, apparentemente banali ma di forte impatto, il cui tema centrale è l’amore per i libri, i legami famigliari e la buona letteratura. Come tali romanzi siano giunti nel mio personalissimo cerchio, che mi siano piaciuto o meno non ha importanza, e durante il tempo che impiegai in compagnia di queste letture persi un po' la direzione, nel senso che abbracciai questa ennesima sfida quasi impulsivamente, frequentando questi circoli librosi quasi come se fosse una seconda casa. Del resto, i libri colorano e conformano la mia vita. Sembra assurdo concepire questa idea come una dipendenza, ma leggere talvolta ci aiuta a conoscere se stessi, capire perché siamo al mondo e per quale motivo abbiamo adempiuto a certi ruoli. E se poi avvengono quei magici incontri che non ti aspettavi potessero avvenire, in un periodo particolare della tua vita, niente di tutto questo sarebbe stato possibile se non amassi così intensamente la letteratura. Amore profondo e indissolubile che non svanirà tanto facilmente.

🌺🌺🌺🌺🌺

Titolo: La professione della signora Warren
Autore: George Bernard Shaw
Casa editrice: Edizioni Clandestine
Prezzo: 7, 50 €
N° di pagine: 112
Trama: Questa commedia, scritta nel 1893 e rappresentata per la prima volta a Londra nel 1902, vede il confronto - scontro tra due figure femminili. Da un lato, la signora Warren, nata in un contesto di indigenza, dove la lotta per la sopravvivenza porta a scegliere tra un lavoro onesto, e umiliante e la pratica illecita, ma proficua del meretricio, che le permette di divenire, col tempo, ricchissima proprietaria di diverse 'case'. Dall'altro, la giovane Vivie, che grazie al denaro materno, di cui ignora la provenienza, consegue una laurea in matematica e si fa strenua sostenitrice di un'etica professionale che non conosce compromessi. Quando ella scopre la reale professione della madre, lo scontro diviene inevitabile. Fino a che punto è possibile una riconciliazione tra chi ritiene prioritari l'onestà e il rispetto di se stessi e chi mai potrà rinunciare al lusso e alla totale sottomissione all'imperio di una logica capitalistica? In tutto questo, un coacervo di personaggi minori: dal vizioso baronetto George Crofts, al candido intellettuale Praed, allo sfrontato e ambizioso Frank, che, pur rimanendo di sfondo rispetto alle due figure femminili, permettono all'autore di scandagliare ogni aspetto dell'animo umano.

sabato, settembre 24, 2022

Danzando su carta 24°

Da quanto tempo non scrivevo un post riguardante un Bookhoul! Non me lo ricordo nemmeno io, che da quant’è è iniziato l’anno aveva promesso a se stessa di non acquistare libri se non prima del suo compleanno e di smaltire qualche titolo dalla pila della vergogna. Forse ho esagerato ad aspettare tutto questo tempo, ma una volta passato ogni cosa la vita assume nuove sfumature: più colori, più livore, più accessibili al nostro animo semplice. 

Accogliere nel mio cantuccio l’idea di portare con me nuovi amici di carta era per me motivo di orgoglio, felicità. E queste dunque le storie che mi sono accaparrata, e che svettano qui, alla mia sinistra. Nel pantano della frenesia di questi giorni lavorativi in cui sono rimasta invischiata, impossibilitata a compiere alcun altra scelta.


Titolo: Pippi Calzelunghe
Autore: Astrid Lindgren
Casa editrice: Salani
Prezzo: 15, 90 €
N° di pagine: 316
Trama: "Un tempo avevo paura di rimanere in casa da sola, ma ora non più, perché Pippi è con me" ha scritto ad Astrid Lindgren una bambina giapponese. "Pippi Calzelunghe" è un libro conosciuto in tutto il mondo e tradotto in 54 lingue, di cui l'ultima dell'elenco è lo zulù. Anche voi troverete in Pippi una compagna forte, allegra, furba e ricchissima; vive sola a Villa Villacolle e non ha paura di niente: sta benissimo anche senza genitori, perché così nessuno le dice quando è ora di andare a letto o le insegna le buone maniere, che non servono a nulla se non si è veramente generosi. E Pippi, appunto, lo è. Leggete le sue avventure e vi sentirete, come lei, tanto forti da sollevare un cavallo. 

giovedì, settembre 22, 2022

Gocce d'inchiostro: Drive in. La trilogia - Joe R Lansdale

Doveva essere una lettura che avrei vissuto esclusivamente per partecipare all’ennesima sfida indetta su Facebook. Dovevo leggere questo romanzo perché così era stato stabilito, e siccome languiva sui miei scaffali da qualche tempo quale migliore occasione se non questa per sentirsi pronta a valicare i confini di una storia che, in un bellissimo connubio fra scrittura e letteratura, mi avrebbe buttata giù con generico fervore in un vortice di attività contraddittorie. Quando questo romanzo approdò nel mio cerchio personale, lo iniziai i primi giorni di agosto e lo terminai qualche giorno dopo, senza che nessuno mi rivelasse niente e dichiarasse alcunchè, non credevo che ciò che avrei riscontrato fra le sue pagine fosse qualcosa di completamente diverso da ciò che mi ero immaginata. Non che la storia tendenzialmente non mi entusiasmasse, ma divertente, appassionante, folle, assolutamente folle, il cui tono coinvolgente, amichevole, quasi derisorio funse da espediente per vivere l’ennesimo straordinario viaggio che parlasse di libri e scrittura, quanto una confessione lanciata dalla soglia morale del protagonista, che vagando come un anima lungo il sentiero insidioso della vita, si pose dinanzi a disamine dei meriti equivalenti e opposti a una vita quasi sempre uguale a se stessa, insapore e incolore su cui l’autore gli diede una certa verve. Un’apparizione dunque straordinaria che si è rivelato assolutamente appassionante, un piccolo Inferno che ha una sua delirante forma, sostanza in cui quei poveri viandanti che fanno di queste storie la loro linfa vitale avessero compiuto un passo lungo << la giusta direzione >>. Opera radicalmente diversa da ciò che avevo immaginato, per sensibilità e tecnica narrativa, che non brilla di emozioni e sentimenti, seppur profondamente umano, ma sostenitrice di forme di sublimità e efficienza che disgraziatamente non otterranno mai ma sono un esame attento sull’identità dell’individuo e il suo modo di relazionarsi col prossimo.

Titolo: Drive in. La trilogia
Autore: John Lansdale
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 546
Trama: Immaginate il più grande drive-in mai esistito: l'Orbit. Siamo in Texas, è un venerdì sera e l'Orbit è stipato di gente che sgomita per popcorn e coca-cola, pregustando la Grande Nottata Horror. Ma sul più bello, il drive-in stesso si trasforma in un film dell'orrore: gli spettatori diventano gli involontari ed esterrefatti protagonisti di un incubo orchestrato dal mostruoso Re del Popcorn, sintesi delle peggiori conseguenze dell'ossessione al consumo. E se in "Drive-in 2" vediamo i personaggi sopravvissuti aggirarsi in un paesaggio irriconoscibile, "La notte del drive-in 3" ci catapulterà definitivamente in un microcosmo ancora più delirante, un mondo di misteriose e inclassificabili meraviglie, in cui ci si imbatte in inondazioni di proporzioni bibliche, in un pesce gatto che aspira a ingoiarsi la balena di Giona e in una schiera di creature oscure, di una malvagità paragonabile solo a quella dell'essere umano al suo peggio.

martedì, settembre 20, 2022

Back to school: romanzi ambientati nelle scuole o al college 1°

L’estate è oramai giunta al termine, sebbene il caldo non cessi di persistere con la sua irrimediabile presenza. Niente di così terribile, ma mai come quest’anno desiderosa possa svanire completamente… almeno anche solo in parte. Il mese di settembre comunque è intrappolato nell’inizazione, nell’atto di ricominciare, in un’accidia tipica da annichilire chiunque. E, fra i tanti inizi, quello fra i banchi di scuola. Piccole anime condannate a sedere ina una stanza e seguire lezioni che poi l’avrebbero avviati lungo un particolare percorso di studi. Il mio tempo di sedere fra i banchi di scuola è passato da un bel pezzo, ma alla soglia dei trent’anni vedo il mondo solo attraverso un’ottica completamente diversa da una me diciottenne e ancora ingenua. Leggere mi ha sempre aiutato a vivere delle vite degli altri. E di libri interessanti che esplicano questo tema ce ne sono a bizzeffe.
Questa una prima parte di questa carrellata che mostra titoli a mio avviso interessanti, che la prima volta che li lessi mi coinvolsero nella trama, e a poco a poco scordarmi completamente di chi sono.
🌺🌺🌺🌺🌺

Primo di questo romanzo, un classico della letteratura che non è incentrato prevalentemente in un aula scolastica. Ma narra il forte sentimento che lega un professore di letteratura e una ragazzina.

 

 

Titolo: Lolita
Autore: Vladimir Nabokov
Casa editrice: Gli Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 395
Trama: << Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo - li - ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita >>.

domenica, settembre 18, 2022

Gocce d'inchiostro: Foglie cadute - Wilkie Collins

I romanzi gialli non sono propriamente il mio pane quotidiano, ma sortiscono in me quasi sempre un certo fascino. A volte, inconsapevolmente, accolgo il richiamo di queste storie non sapendo dove mi avrebbero portato, infilandosi come entità magnetiche nella lista di letture accumulate in un mese, e un paio di volte mi lascio sedurre dal loro contesto. La loro anima, lo so bene, ha un chè di magnetico che non mi sembra possibile che al termine della sua lettura possano sorgere riflessioni di diniego o disgusto. So che potrebbero piacermi, affascinarmi, ma so anche che ogni storia è una storia a se. Io li definisco compagni di viaggio con temperamenti e caratteri diversi, ma non tutti hanno una verve che possa conquistarmi. Foglie cadute rientra in questa categoria, poiché giustifica solo in parte quei connotati che poggiano le basi sulla figura vera e leggendaria della donna recisa dal passato e dalla miseria. Eppure, qualcosa di nascosto ha allietato il mio spirito, l’entusiasmo che riservo all’ignoto, alla bellezza che celano certe letture, estratto da un cassetto della memoria che non credo perpetuerà a lungo ma il tempo necessario a scandire la sua presenza nel mondo.
Titolo: Foglie cadute 
Autore: Wilkie Collins 
Casa editrice: Fazi 
Prezzo: 18 €
N°di pagine: 478
Trama: Wilkie Collins mette in scena, attraverso un intreccio sapiente e personaggi indimenticabili, le questioni sociali che affliggono l'epoca vittoriana, e lo fa superando i limiti dei generi romanzeschi che lui stesso ha contribuito a creare, ibridando il sensation novel con il poliziesco, e dando vita a un romanzo d'intrattenimento ricco di colpi di scena, drammi sociali e amorosi, contrasti politici ed economici, che tengono il lettore incollato alle intricate vicende fino al loro scioglimento. Il giovane Claude Amelius Goldenheart, a causa di una relazione con una donna più grande di lui, disapprovata dalla comunità, viene allontanato e spedito dall'Illinois alla sua terra d'origine, l'Inghilterra, a fare esperienza del Vecchio Mondo. L'incontro con Mr Farnaby, un ricco e ambiguo uomo d'affari, lo avvierà alla conoscenza della sua onestà, dalla sua profonda empatia nei confronti dei deboli e degli ultimi, dal suo atteggiamento sincero e fiducioso verso l'umanità intera.

venerdì, settembre 16, 2022

I romanzi dell'autunno 3°

L’autunno è una delle stagioni maggiormente colorate, accese. Generalmente, il preludio a mesi freddi, bui, talvolta inquieti, talvolta all’insegna della solitudine, ma con in mano un libro e una tazza fumante sono l’antitesi della felicità…. Perlomeno, per me. Da lettrice curiosa e appassionata, non ho mai scisso né dato peso alle stagioni, quando si parla di letteratura. Credo che ogni momento libero sia adatto per vivere una storia, checchè essa sia ambientata in autunno o in estate. Qualcosa che credo invece abbia a che fare col nostro stato d’animo, con l’approccio che riserviamo a una determinata lettura. Quindi, come l’anno scorso e l’anno prima ancora, rieccomi a consigliare qualche lettura a tema che, in passato, mi hanno letteralmente stregata con il loro modo di raccontarsi. Pure ma dal tratto solenne, affrettandosi a stabilirsi in un angolino del mio cuore. Stanziarsi lì, e non lasciarlo più.

Primo di questa piccola carrellata, quella melanconica alcova nel quale la sua autrice ha dato risalto alle tenebre. Ritraendo la realtà circostante come qualcosa di imperfetto, ma vicinissimo all’idea di tristezza e rammarico che suscitano le sue pagine.

Titolo: Dio di illusioni
Autore: Donna Tartt
Casa editrice: Bur rizzoli
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 622
Trama: Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A  loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d’amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro ancora più spietato…


mercoledì, settembre 14, 2022

Gocce d'inchiostro: Mary Barton e Ruth - Elizabeth Gaskell

Delle volte credo di essere pazza. Si, forse lo sono. Sono una pazza che ama i libri, la letteratura. Ama inebriarsi di storie che in un certo senso non le appartengono, ma sono uno specchio in cui può riflettersi la sua anima semplice e appassionata. Lo so. I libri, più di qualunque altra cosa al mondo, mi fanno questo effetto. È una malattia incurabile che negli anni si è intensificata maggiormente. Sono consapevole di ciò e anche di come, nel tempo, come e dove mi abbia portato. È nato un sentimento e poi è divenuta passione, ossessione. Mi ci sono persa nel magico mondo delle parole, e da lì non ho più voluto sottrarmi. Da questo magico mondo, la mia libreria vanta ancora qualche romanzo non letto. Storie di autori conosciuti e non che mi hanno percorso l’animo, in un momento imprecisato del loro acquisto compulsivo, indifferente della loro potenza. Ma ecco che, qualche anno fa, precisamente prima che nascesse la Pandemia, mi misi in gioco e decisi di smaltire la pila della vergogna. Sarebbe stato un percorso lungo, ma… chi se ne importa? L’importante era raggiungere il mio obiettivo. Valicare il traguardo. Tanti romanzi sono stati letti da quel giorno a adesso. L’altro giorno fu la volta di un romanzo di Roth, ora di un’autrice di cui quasi un anno fa conobbi mediante la lettura di un romanzo che era per me sconosciuto. Questo invece si mostrava più forte, più insidioso di sentimenti ed emozioni umane da sembrare quasi un gesto di comprensione ai più sensibili, e quando la dolce Mary raggiunse il mio cuore ogni cosa fu più chiara. Una volta incontrata non le avrei mai più potuto volgere le spalle, se non avessi scoperto cosa mi avrebbe riservato. Il risultato? Assolutamente straordinario, triste ma zeppo di sentimenti in cui il cuore ha goduto del pathos, della forza che anima i cuori dei personaggi dell’autrice. Mossa nel bel mezzo di gruppi di anime che mi hanno fagocitato nel loro insieme.
Così passano i giorni e le tanto attese sono giunte anche per me. Adesso che ripongo queste poche righe, sono nel loro vigore, ma voi che le leggete, non se ne scorge più nemmeno l’ombra. Succede che, ad un certo punto, in una banalissima mattina di metà agosto, fui chiamata da Elizabeth Gaskell. Prima fu la volta del suo intensissimo e bellissimo Mary Barton, ora di Ruth. Era da tempo che languivano sui miei scaffali, e credo che questo fosse il momento più che ideale per lesinare del tempo a mia disposizione. In fin dei conti, leggo ogni cosa che compro. Si tratta solo di questione di tempo e non reputo necessario relegare in una zona remota certe letture. Certe storie che, una volta, mediante aperte, non sono semplici racconti quanto mondi di inesprimibile bellezza. Valuto la necessità di viverci al loro interno, scandagliare ogni momento in loro compagnia e ponderare tutte le conseguenze, i pro e i contro. E, in questo caso, non aver preso in considerazione l’idea che la vita che stava sbocciando era così opaca, quasi amorfa, ma trattata con estrema cura. L’uomo non dovrebbe lasciarsi irretire dal peccato quanto adempiere a compiere buone azioni, mediante cui l’autrice rifacendosi alla parabole del Nuovo Testamento fissa dei temi particolari di cui persino l’uomo moderno dovrebbe prestare fede. Parabola umana estremamente sensibile e drammatica che annienta qualunque intento maligno e recriminoso.

Titolo: Mary Barton
Autore: Elizabeth Gaskell
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 19, 50€
N° di pagine: 378
Trama: A Manchester, negli anni dell'Inghilterra vittoriana, vivono due famiglie proletarie: i Barton e i Wilson. Mary Barton, orfana da poco della madre, lavora come sarta, abita col padre John, fervido sostenitore dei movimenti sindacali, ed è corteggiata sia dall'onesto e affettuoso Jem Wilson che dal ricco e insidioso Henry Carson. La volontà di emanciparsi economicamente, una punta di vanità e la paura di diventare una delle tante "donne perdute" del tempo portano Mary a non accettare l'affetto sincero di Jem per assicurarsi un matrimonio più solido con Henry. Una scelta che le costerà cara...

lunedì, settembre 12, 2022

Nel folto della macchia: romanzi che meritano maggiore visibilità 4°

Dopo una serie di letture in ebook cominciai ad avere nostalgia. Mi mancava presidiare in quei salotti classici, in compagnia di qualche avvenente dama, descrivendo la loro infelice vita, il modo in cui si muovono le cose, rispondere a domande che forse non potremo mai giungere a delle risposte. Come la prima parte, questa seconda mette in mostra autori e opere che francamente non conoscevo nemmeno io, prima di leggerle, ma che dimostrano ed espugnano forme monumentali, bellissime e straordinarie, le cui parole luminose e indimenticabili riporteranno a modo loro nel mondo dei vivi.
La vita semplice e inappagante di una donna comune possa divenire una confessione sussurrataci con una certa forza e insoddisfazione morale, che ha sprigionato una melodia che è arrivata dritto dritto al mio cuore rimpicciolendolo, frantumandolo in minuscoli pezzettini da cui si possono ancora scorgere frammenti di un mondo prismatico.


Titolo: Fantasia
Autore: Matilde Serao
Casa editrice: Otto/Novecento
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 280
Trama: «Quando muore uno scrittore, vorrei che chi gli vuol bene lo commemorasse in silenzio rileggendo di lui il libro più caro, non solo per ravvivare la gratitudine e il rimpianto, ma anche per riconoscere alla prova questo primato dei poeti e degli artisti, anche di quelli più affannati e derelitti, sul resto degli uomini: che il meglio di loro rimane sempre vivo e respira. Per affetto a Matilde Serao, io mi rileggo sotto questa abetina Fantasia, che ha quarantaquattr'anni. Davanti al frontespizio è una litografia col ritratto della scrittrice quando ancora ella aveva un mento solo e un collo fuor dalle spalle rotonde. [...] Se oggi uscisse un romanzo con questa rapida presentazione di dieci, di venti ragazze, chiuse in collegio, allineate sui banchi della classe o della cappella, definite al primo tocco, Caterina, Artemisia, Ginevra, Carolina, e Giovanna che senza leggere, gli occhi socchiusi, mordicchia una rosa, e la pallida Lucia dai lenti capelli, dalle labbra troppo rosse, che si regge la fronte con la mano e guarda il professore attraverso le dita, sarebbero gridi di meraviglia: sia detto senza offesa pei viventi.»

sabato, settembre 10, 2022

Gocce d'inchiostro: Ho sposato un comunista - Philip Roth

Non si riesce a spiegare il motivo per cui talvolta certi romanzi si collochino come << debolezze >> del nostro spirito. A causa della mia natura sentimentale e irruenta immagino una situazione, rischiosa e difficile, in cui un autore del calibro come Philip Roth si trovò intrappolato in un situazioni in cui uscirne è stato davvero difficile. Dilaniante, massacrante in cui trapela l’anima di figure forti, colti e orgogliosi il cui istinto di rivalsa, il cui desiderio di raggiungere certi scopi sono una miscela disomogenea e compatta in cui qualunque forma di cambiamento, affonda nel passato. Il vero problema si riassume nell’identificazione della natura del problema stesso. Prima di tutto: bisognerebbe influenzare chiunque voglia unirsi in un coro di voci e suoni in cui l’indipendenza, la forza del più forte sul più debole non siano facilmente rintracciabili in qualunque tentativo di risanare ferite inferte dal passato, dominando la sprezzante reazione alla diversità. Un’opera completamente attuale ma esotica in cui si combatte contro il capitale, contro ogni discriminazione in cui l’umanità ha fatto scempio di idee più nobili che divengono man mano sempre più gigantesche, grottesche.
Titolo: Ho sposato un comunista
Autore: Philip Roth
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 350
Trama: Negli anni Cinquanta Iron Rinn, attore radiofonico e attivista sindacale, sposa Eve Frame, una bella e ricca ex diva del cinema muto. Lui è di estrazione proletaria, lei ha pretese snobistiche, e il matrimonio è destinato a fallire. Cosi, quando Eve rivela a un giornale che suo marito è una spia dell'Unione Sovietica, il dramma privato diventa scandalo nazionale. Una storia di crudeltà, umiliazione, tradimento e vendetta.

giovedì, settembre 08, 2022

Le TBR: richiami dell'anima 17 °

 Un tempo sbeffeggiavo chi stilava TBR. Ho sempre creduto che un romanzo sia in attesa del suo momento, e le letture programmate non possono adempiere ai nostri bisogni o alle nostre emozioni …. Pur quanto sia una sostenitrice di questa dottrina, negli anni, ho constatato la validità delle TBR. Grazie a una programmazione effettuata qualche giorno prima termini il mese stilo una lista di letture che più mi aggravano, e se poi tale progetto non riesco a raggiungerlo ci riprovo il mese successivo. Così, da quasi un anno a questa parte, leggo libri su libri, storie appassionanti e non che caratterizzano, giorno dopo giorno, la persona che sono adesso. Scandiscono attimi di vita comune e irreversibile. Perché leggere è sempre una bellissima sorpresa. Alla fine non importa quanti libri leggi ma quali perché ognuno di essi cela un tesoro di inestimabile bellezza.  Ci ho sempre creduto, e probabilmente la magia di cui spesso parliamo credo proprio evochi questi aspetti.

🌺🌺🌺🌺🌺

Titolo: La coppa d’oro
Autore: Henry James
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 736
Trama: Pubblicato nel 1904, "La coppa d'oro" è l'ultimo romanzo scritto da James. La coppa del titolo è un oggetto-simbolo centrale nella storia: desiderata, acquistata, distrutta di volta in volta da ciascuna delle tre donne che amano il protagonista, la coppa è metafora del sesso femminile, e si trasforma alla fine del libro, una volta rotta in tre pezzi, nell'immagine per frammenti delle tre donne. Romanzo di arabeschi e intrecci amorosi, "La coppa d'oro" racconta le vicende di quattro personaggi principali, due uomini e due donne, che si amano e si lasciano in un continuo alternarsi delle possibili coppie.

martedì, settembre 06, 2022

Gocce d'inchiostro: Nuotare sott'acqua e trattenere il fiato - Francis Scott Fitzgerald e I tre sconosciuti e altri racconti - Thomas Hardy

Talvolta la nostra anima cela qualcosa di forte e inesprimibile, quasi come una malattia cui non c’è rimedio. Siamo consapevoli di averla, rammentiamo quei momenti in cui eravamo asintomatici e forse con questa malattia già in circolo, ma non diamo tanto peso alla cosa. Finchè un giorno essa diventa un pensiero fisso. Un’ossessione. Amo la letteratura, i libri, perché in un momento imprecisato della mia vita mi costrinsero ad andare alla ricerca del mio Io, della mia identità, fin quando qualcosa dentro di me non si << mosse >>. È difficile spiegarlo a parole, ma un vero lettore sa a cosa mi riferisco. Perché leggere è solo uno dei tanti espedienti. Così come la lettura, anche la scrittura funge da miglior surrogato per la mia anima. Si pone l’idea che quelle pagine ancora di fresco e profumato siano state generate per trasmettere qualcosa, qualcosa che forse comprenderò solo io, cronache di assurde scorribande nel cuore di autori che non conoscerò mai di presenza ma per me è come se fossero amici più cari. Questa lunga e forse inutile riflessione solo per dire, che il saggio di cui vi parlerò quest’oggi è solo un risvolto di chi l’ha scritto. È solo una mera illusione di quello che potrebbe essere un testo critico poiché si orchestrano personalmente certi fattori che l’autore riporta. Ricordi, segreti, pensieri di ciò che la scrittura divenne per l’autore de Il grande Gatsby, in un momento imprecisato della sua vita. La folgorazione a forme di coraggio a voler esprimere qualcosa di più grande di lui in cui, nel momento in cui la follia prese il sopravvento, il suo animo colse i misteri dell’arte della scrittura.

Titolo: Nuotare sott’acqua e trattenere il fiato
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Casa editrice: Minimut Fax
Prezzo: 8 €
N° di pagine: 114
Trama: Questo volume raccoglie le riflessioni e i giudizi espressi dal grande scrittore americano, lungo tutta la sua vita, sul tema dello scrivere: cos'è lo scrittore e che cosa fa, cosa vuol dire scrivere, come si gestiscono i personaggi di un romanzo, qual è il rapporto tra lo scrittore e il mondo dell'editoria e della critica. L'autore simbolo dei Roaring Twenties fornisce suggerimenti assai vari, assecondando la sua naturale tendenza a insegnare, a comunicare la propria esperienza. In tempi in cui tutto sembra procedere verso lo smascheramento dell'apparenza, Fitzgerald va nella direzione opposta, lontano dalle certezze che ostacolano il cammino verso l'illusione della bellezza. "Scrivere bene", dice, "è sempre nuotare sott'acqua e trattenere il fiato".

domenica, settembre 04, 2022

Nel folto della macchia: romanzi che meritano maggiore visibilità 3°

Durante i lunghi anni della mia carriera di lettrice è capitato di leggere romanzi, perlopiù classici, in cui il mio stato d’animo si può definire ambivalente e incuriosito. In un primo momento destabilizzata, in un altro in armonia con l’autore e l’anima del romanzo, così naturalmente fusa alla mia, che contro ogni previsione amai moltissimo, ma che mi fecero prendere consapevolezza come alla maggior parte fossero del tutto sconosciuti. Basta guardarsi attorno: quante volte, quando dobbiamo consigliare dei classici, citiamo sempre << i soliti? >> passano i giorni, gli anni, ma di classici mai sentiti non ne sento effettivamente mai. Ne qui, ne su altre lande deserte di internet. Perciò ho come avvertito il desiderio di partire per una spedizione solitaria, l’ennesima, sapendo benissimo che il mondo non avrà bisogno di questo mio ennesimo post. Molto probabilmente nessuno mi leggerà, ma non mi importa niente. È qualcosa che sento di fare. Ed ecco che, suddiviso in due parti, propongo una carrellata di romanzi classici per la maggior parte sconosciuti ma che detengono il mio amore per l’ambiente vittoriano.

Primo di questa lista, un romanzo che è la proiezione drastica di un assetto biografico e intellettuale dell’autore che ha più forza di quel che si crede.


Titolo: Martin Chuzzlewit
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 1289
Trama: “Voi sapere con altrettanta sicurezza di me, che io giudico il “Chuzzlewit” la mia opera senza confronti migliore, sotto infiniti aspetti. Che io sono cosciente delle mie forze come mai prima d’ora. Che io so che, se la salute mi assisterà, potrò conservare il mio posto nell’animo degli uomini pensanti, anche se cinquanta romanzieri cominciassero a scrivere domani stesso”.


venerdì, settembre 02, 2022

Gocce d'inchiostro: Nel bosco - Thomas Hardy

Capisci di leggere un buon libro, quando le sue pagine sembrano animate di vita propria. Nel giro di qualche ora, la sua lettura diviene un viaggio fantastico e straordinario che mi vide impelagata in una vicenda il cui tono, la cui anima è attecchita e fiaccata da emozioni che languiscono nell’animo. Un’intimità quasi borghese si realizza in un chè di incantato, col tempo sarebbe stata rivelata l’anima di una storia che avrebbe sciolto qualunque cuore freddo e ostile.
Da quant’è Thomas Hardy è approdato nel mio cerchio personale, desideravo leggere questo romanzo consapevole che dopo non ci sarebbe stato più niente. Sapevo che la sua lettura mi avrebbe indotta a valicare cieli di inestimabile bellezza, e una volta compresa la sua anima, il gesto migliore potessi mai fare sarebbe stato quello di farmi posto in mezzo a gruppi di anime che si nascondevano dietro maschere di false apparenze.
Nel bosco è una storia molto bella, appassionante ma drammatica in cui l’amore avrebbe funto da espediente per estirpare il male, la malinconia che appesantisce il nostro cuore saturando l’aria di un piccolo paesino sorretto da una monarchia costituzionale da cui se ne ritraggono vantaggi. Un sudario di vicende che proiettano dinanzi a una realtà parecchio simile alla nostra, che arreca ai cuori dei più sensibili suppliche di aiuto e comprensione, rivolte all’esigenze morali e all’infinita ricerca dell’amore, come espediente per interpretare ciò che è gelosamente nascosto nelle maglie del tempo.

Titolo: Nel bosco
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 510
Trama: "Nel bosco" ("The Woodlanders", 1887) è forse il più struggente tra i romanzi di Hardy per intensità espressiva e sentimentale. Racconta della storia d'amore fra un ragazzo di paese, Giles Winterborne, e la giovane Grace Melbury, figlia di un commerciante di legname, la quale però, tornata al villaggio provvista di un'istruzione, preferisce sposare un medico. Hardy contrappone con maestria due modelli di vita: l'esistenza semplice e dignitosa dei boscaioli e dei contadini e quella raffinata e artificiosa dei personaggi di alto lignaggio. Il contrasto è inevitabile e profondo, e la giovane Grace, la protagonista, è il punto di luce e di improvviso ardore tra gli uni e gli altri, tra la felicità e la disperazione. L'opera non si risolve comunque in una parabola morale intorno ai limiti delle nostre scelte. Possiede il fascino della maggiore letteratura dell'Ottocento: la grazia di uno stile acuto e piacevole, la forza di un'eccezionale tensione narrativa. Le passioni, gli amori dei protagonisti avvengono nel respiro segreto degli alberi e degli animali del bosco, osservatori muti di una felicità che sfugge agli uomini e alle donne del romanzo. La natura in Hardy, più che essere protagonista, appare legata alla vita dell'uomo, una sola cosa con lui, non in senso estetico ma vitale, e con essa la vita riacquista la propria autenticità.
You can replace this text by going to "Layout" and then "Page Elements" section. Edit " About "
 

Sogni d'inchiostro Template by Ipietoon Cute Blog Design and Bukit Gambang