Da dove mi trovo adesso,
svetta una pila gigantesca di libri conclusi: si, la pila della vergogna sta
diminuendo sempre più! E sebbene quella di cui vi parlerò quest’oggi non ne
faccia parte, ho desiderato abbracciare il proposito di immergermi fra le sue
pagine affinchè la curiosità, i miei istinti repressi potessero essere domati. La
storia della vita di una diva hollywodiana è quella che ci viene raccontata in
queste pagine, e questi sette mariti cui fa cenno il titolo una cornice da cui
si sarebbero valicate più strade. Dove si nascondeva il mistero, dunque? A questa
domanda ho saputo rispondere solo quando avevo divorato un centinaio di pagine,
la cui anima aveva molto a che fare con quei romanzi d’epoca, di stampo
classico la cui autrice volle conferirci lo stato emotivo, conflittuale di una giovane
donna, come tante altre, il cui unico desiderio fu quello di poter essere libera.
Per la prima volta, da quant’è calcò il sipario e i riflettori, la sua voce
assunse una tonalità diversa. Si incrinò a tal punto che i suoi fan l’avvertirono
diversamente, quasi incrinata, tradendo un po’ d’emozione. Di emozioni
disgraziatamente io ne ho avvertito ben poche; il mio coinvolgimento emotivo è
stato povero, quasi scarso, poiché tutto si ridusse ad un'unica domanda: chi
erano questi sette mariti? Non mantenendo quel legame che avrebbe potuto
percuotere il mio spirito ma desiderosa di conoscere a fondo la verità, poggiando
su aspetti tendenzialmente classici, indagine psicologica che non regge il
paragone ad altri romanzi di medesimo stampo, quanto risposte a tremiti o
fremiti dell’anima.
Titolo: I sette mariti di
Evelyn Hugo
Autore: Taylor Jenkins
Reid
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 420
Trama: Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex
"divina" di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del
cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi
sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter
semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E
perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un
gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l'ha lasciata, e a trentacinque
anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto. L'incarico
di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l'occasione che
aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido
appartamento di Manhattan dell'attrice, Monique ascolta affascinata le parole
di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla
decisione di ritirarsi dalle scene trent'anni dopo, passando per i numerosi
matrimoni, l'attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa,
e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria
star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione,
appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile. I
sette mariti di Evelyn Hugo è un viaggio affascinante attraverso lo
splendore della vecchia Hollywood e le difficoltà del nostro tempo, che mette
in scena due indimenticabili figure di donne, alla scoperta di cosa significhi
– e di quanto costi – la verità.
NEW YORK TRIBUNE
All'asta gli abiti di Evelyn Hugo
DI PRIYA AMRIT
2 MARZO 2017
...
La leggenda del cinema e icona degli
anni Sessanta, Evelyn Hugo, ha annunciato l'intenzione di affidare a Christie's
dodici dei suoi abiti più memorabili. La vendita all'asta servirà a raccogliere
fondi in favore della ricerca contro il cancro al seno.
Nonostante i suoi 79 anni, la Hugo è ancora oggi l'emblema del fascino e
dell'eleganza. Nota per lo stile personalissimo, sensuale e misurato al tempo
stesso, ha trasformato alcuni dei suoi look più famosi in vere e proprie pietre
miliari della moda e della storia di Hollywood.
Coloro che desiderano aggiudicarsi un pezzo del suo passato resteranno
ammaliati non solo dagli abiti ma anche dall'atmosfera che evocano. Tra gli
articoli all'asta figura l'abito verde smeraldo firmato Miranda La Conda che la
Hugo indossò agli Oscar del 1959; quello in organza viola, con trasparenze in
tulle e scollatura profonda, che l'attrice scelse per la prima di Anna
Karenina, nel 1962, e l'abito in seta blu firmato Michael Maddax che indossava
nel 1982 quando vinse l'Oscar per All for Us.
La Hugo è sopravvissuta a una generosa dose di scandali hollywoodiani, non
ultimo quello dei suoi sette matrimoni, tra cui ricordiamo la lunga relazione
con il produttore cinematografico Harry Cameron. I due hanno avuto una figlia,
Connor Cameron, che ha senza dubbio ispirato la decisione di bandire l'asta. Si
è infatti spenta lo scorso anno per un tumore al seno, poco dopo il suo
quarantunesimo compleanno.
Al secolo Evelyn Elena Herrera, classe 1938, la Hugo è figlia di immigrati
cubani e ha trascorso l'infanzia a Hell's Kitchen, New York. Nel 1955 era già
approdata a Hollywood, si era fatta bionda ed era stata ribattezzata Evelyn
Hugo. Entrò a far parte dell'élite hollywoodiana praticamente da un giorno
all'altro. Rimase sotto i riflettori per oltre trent'anni prima di ritirarsi
dalle scene alla fine degli anni Ottanta e sposare Robert Jamison, esperto di
finanza nonché fratello maggiore di Celia St. James, l'attrice tre volte premio
Oscar. Vedova del suo settimo marito, la Hugo risiede attualmente a Manhattan.
Grazie a una bellezza fuori dal comune, uno stile inarrivabile e una provocante
sensualità, la Hugo è da sempre fonte di grande fascino per i cinefili di tutto
il mondo. Si prevede che la vendita possa produrre un ricavato superiore ai due
milioni di dollari.