Si sa, il Natale, persino
mentre scrivo questa parola, è l’avvento di una delle festività più belle che
ci siano. Anno dopo anno, non nascondo, che me ne innamoro sempre di più, ed è
talmente bello sentire l’atmosfera natalizia: le luci sfavillanti e scintillanti
illuminare viali lunghi e alberati, la neve che condensata in piccoli fiocchi
si deposita nel palmo di una mano, gli alberi grandi e svettanti ricchi di
addobbi e regali. Attira tanta gente il Natale, e come loro anche me, che da
sempre lo sogno magico e indimenticabile come quello della famiglia McCallister
dopo che ritrovano il figlio scomparso. Non soltanto i regali, l’avvento di
Babbo Natale e le sue vecchie renne, ma la magia, l’aura di misticismo e
surrealismo che si deposita, nella notte
del 24 dicembre.
Il post di quest’oggi,
tuttavia, non vuole presumere o divulgare le mie idee in proposito, bensì
consigliare, persino a me stessa, quale tipo di lettura è più adatta in questo
periodo. Con trame di tutto punto, copertine che ritraggono paesaggi innevati o
con stelle natalizie, pronti ad essere accolti da un numero discreto di lettori
che potrebbero poi divenire memorabili nel tempo. Una volta che si prova a
leggerne anche uno solo, ci si prende gusto. Dio, come se no!
E dopo oltre un centinaio di recensioni,
riepiloghi mensili, autori preferiti, la mia voce nel bel mezzo di tante altre desidera conferire un chè di natalizio a questo piccolo angolo virtuale.
Come? Oh, proprio portandovi nel cuore del Natale. Dentro fino al collo, per un
mesetto circa.
E stregata da tutto questo,
quale miglior modo se non leggere di Natale e di eventi che accadranno esclusivamente
in questo periodo in romanzi di cui non ne conoscevo nemmeno l’esistenza.
Non perdiamo allora altro tempo,
e carta e penna alla mano non abbiamo bisogno di altro. Non preoccupatevi!
Muoio dalla voglia di sapere cosa
invece leggerete voi, cari amici! Nel frattempo, spero di riuscire nel mio intento
e, in questi ultimi giorni, tenervi impegnati con le recensioni di alcuni di questi
romanzi J
Titolo: La leggenda della rosa di
Natale
Autore: Selma Lagerlof
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 128
Trama: Una foresta innevata che
si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano
miniere d’argento, schiere d’anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite
da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle
antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlof, quella dei miti e
delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche.
Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri,
le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate
che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore
in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che
impara l’umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un’apparente semplicità emerge
una sottile indagine dell’animo umano: non c’è mai un “vissero felici e contenti”
nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l’accettazione di
un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E
quasi sempre il “miracolo” avviene attraverso un racconto nel racconto, quell’inesauribile
potere dell’immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla,
di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell’imperatrice Maria Teresa, e
di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.