domenica, aprile 13, 2025

Gocce d'inchiostro: Papà Gambalunga - Jean Webster

Di storie famigliari incasinate, caotiche e catastrofiche, la letteratura, quella odierna ma anche classica, ci dona un corrolario di informazioni infinitesimali. In un modo o nell’altro, come diceva il buon Tolstoj, “ tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo", e pur quanto passi il tempo, cambino i luoghi o le tempistiche, quando ci si imbatte nuovamente in una storia che avevo vissuto, parecchio tempo fa, in veste cinematografica, ora letteraria, mi indusse a pormi una serie di riflessioni sul concetto di vita e destino. Ogni cosa, qualuncue cosa, ha un suo perchè, una sua importanza, e quando certe storie sortiscono certe riflessioni è bene accettarsi della loro validità. Ho letto questo piccolo gioiellino della letteratura per ragazzi con San Valentino alle porte, e in cui ho potuto soggiornare, per non più di due soli giorni, a dire il vero, nel mondo di una ragazzina che aveva le fattezze di un piccolo elfo ma il cui visto nel mondo dei normali era come un invito per un altro giro di giostra.

Quale giro? Quello attorno al cerchio ottenebrato da una spessa coltre di ansie o dubbi di una ragazzina, desiderosa di scoprire la sua identità, il suo perchè, il suo stare sul mondo, in un processo di anestesia in cui non saranno ottenebrati solo i sensi ma anche i sentimenti, quelli che forti e indomabili ci indurranno a valicare verità scomode, a vivere avventure non sempre avvincenti e piacevoli, a valicare i confini celesti di un mondo in cui la pace, la felicità è solo rappresentazione, forma d’arte cui molti suoi coetanei, prima di lei, hanno rincorso.

Titolo: Papà Gambalunga

Autore: Jean Webster

Casa editrice: Caravaggio

Prezzo: 15, 50€

N° di pagine:264

Trama: Jerusha Abbott (Judy) è un’orfana dell’Istituto John Grier, una ragazza sola e senza speranze. Un “deprimente” mercoledì, la sua vita cambia radicalmente e in modo inaspettato: grazie alle sue ottime potenzialità, in particolare nella scrittura, un misterioso benefattore decide di pagarle gli studi presso un prestigioso college, in modo da permetterle di conquistare istruzione e indipendenza; ciò a due condizioni: Judy dovrà scrivere regolarmente all’ignoto filantropo, che ribattezzerà Papà Gambalunga (avendone visto solo la lunga ombra proiettata su un muro), per aggiornarlo sui suoi progressi, e il benefattore stesso dovrà restare sempre nell’anonimato. Inizierà così questo splendido romanzo epistolare “a senso unico”, ma capace – grazie alla simpatia, al senso dell’umorismo e alla sfrontatezza di Judy – di coinvolgere fino all’imprevedibile finale.

venerdì, aprile 11, 2025

Anime alla deriva: la malattia in letteratura 1°

Quando si parla di malattia ci sarebbe da fare un discorso un po più ampio. Non mi riferisco, naturalmente, a qualcosa che inevitabilmente si contrae, in un dato momento della nostra vita, quanto a una specie di condizione o condanna a cui ci si lascia andare, oppure tentiamo di domare o cavalcare come un’onda, che si fa strada nella nostra coscienza.

Non mi vergogno a dirlo, ma quando si parla di malattia io sono una di quelle pazienti meno avvezze a lamentarsi. Silenziosa e riservata per natura, mi lascio andare ad inutili piagnistei e lamenti solo quando necessari, solo quando sopraggiungono o toccano il limite, e in letteratura, nei romanzi che leggo e che mi piace leggere, non poche volte mi è capitato di incontrare figure, dilaniate dal passato o da un presente peccaminoso che, in un dato momento della loro vita, contraggono malattie incurabili a cui ci si lascia andare con rammarico o, con, rassegnazione, fin quando non sopraggiunge la morte. Nel bene o nel male, alla fine, queste storie, tracciano un segno del loro passaggio da cui io stessa posso osservare tante cose. Faccio testo di nozioni, paradigmi, vivo esperienze, altre vite, altre coscienze, che effettivamente non mi appartengono ma sono il fulcro della mia intere esistenza. Suddiviso quindi in due parti, ecco questo primo post in cui la malattia è al centro di certe narrazioni, certi classici, che, nel tempo, ho compreso, amato, lambiccato il cervello affinché qualcosa, quel qualcosa di malato che pulsava all’interno del loro piccolo cuore, non solo mi aveva fagocitato ma espulso una cura mediante cui ho interpretato il mondo.

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La piccola Ruth, la protagonista di queste pagine, vivrà stuazioni talmente rischiose in cui mi sono trovata invischiata, che lascia poco spazio all’immaginazione, specie per la ricerca spirituale. La letteratura, i libri, nel tempo, diverranno medicina per l’anima. Non solo per la sua, ma anche di chi legge.


Titolo: Storia della pioggia

Autore: Niall Williams

Casa editrice: Neri Pozza

Prezzo: 9,00 €

N° di pagine: 367

Trama: Ruth Swain, viso affilato, labbra sottili, pelle pallida incapace di abbronzarsi, lettrice di quasi tutti i romanzi del diciannovesimo secolo, figlia di poeta giace a letto, in una mansarda sotto la pioggia, "al margine tra questo e l'altro mondo". Un giorno è svenuta al college, e da allora, malata, trascorre le sue ore in compagnia dei libri ereditati dal padre. Romanzi, racconti e versi attraverso i quali si avventura su sentieri sconosciuti, apprende cose che pochi sanno: che Dickens, ad esempio, soffriva d'insonnia e di notte passeggiava per i cimiteri; o, ancora, che da giovane Stevenson aveva attraversato la Francia dormendo sotto le stelle, in compagnia di un'asina. Mentre la pioggia batte sul tetto della mansarda, Ruth rovista così tra i libri e legge e raduna attorno a sé tutto quello che può: la vecchia edizione arancione di Moby Dick della Penguin, la copia di Ragione e sentimento con il ritratto di Jane con la cuffietta in testa, le memorie del Reverendo, il bisnonno che nella sua mente assomiglia al vecchio Gruffandgrim di Grandi speranze, gli appunti di Abraham, il nonno, che anziché abbracciare la chiamata del Signore abbracciò quella della pesca al salmone, i quaderni da bambino su cui Virgil, figlio di Abraham e suo amato genitore, annotava con la matita le sue poesie. Storie che, come tutte le storie, si raccontano e si leggono per scacciare il male di vivere o, come nel caso di Ruth, per mantenersi ancora "al margine tra questo e l'altro mondo".

mercoledì, aprile 09, 2025

Gocce d'inchiostro: Guanciale d'erba - Natsume Soseki

Essere vuoti come un guscio, desiderosi di essere riempiti da qualcosa, in una realtà che è un grande tuffo nel vuoto, è davvero logorante. Viaggiare, dunque, identificarsi e stabilire dei rapporti col prossimo è la linfa vitale dell'anima. Rinascita di un nuovo sole, come quello della Creazione, mentre alcune forme oscure escono da un'oscurità cosmica per svanire completamente come per dare speranza, sulla soglia della vita e della morte. Pur quanto possedeva ogni ingrediente, in questo ricettacolo acceso della vita, quella di Guanciale d’erba non fu quel genere di storia che, come tanti altri romanzi di questo tipo, ha istigato delle nozioni, mi ha impartito delle lezioni da cui ne sono uscita diversa,  un piccole lentamente sboccerà maggiormente. Ma proveniente da un mondo in cui la ragione spiega tutto e la solitudine è l’unica forma concreta per comprendere noi stessi. Dove ogni cosa è precaria, la certezza e l'incertezza divengono enormi masse congenite. In compagnia di un viandante che, a tentoni, diverrà poi fiore. La sua anima cresce e dà frutti e i suoi vizi lavati via dalla fatica del viaggiare, che reclama la nostra attenzione. Ma che in forme sofisticate e anonime di insoddisfazione, come aggregati di un universo nell’immensità del cosmo, non sortisce l’effetto desiderato.


Titolo: Guanciale d’erba

Autore: Natsume Soseki

Casa editrice: Beat

Prezzo: 9 €

N° di pagine: 173

Trama: Un giovane artista, pittore e poeta, si avventura per un ameno sentiero di montagna di un piccolo villaggio giapponese. Lungo il cammino, in un'atmosfera incantata, incontra viandanti solitari, contadini, paesani, nobili a cavallo e ogni specie d'umanità, finché, sorpreso della pioggia, si rifugia in una piccola casa da tè tra i monti. Qui, dalla dolce voce della vecchia tenutaria, apprende la storia della fanciulla di Nakoi, che ebbe la sfortuna di essere desiderata da due uomini e di andare in sposa a quello che lei non amava. Il giorno in cui partì, il suo cavallo si arrestò sotto il ciliegio davanti alla casa del tè e dei fiori caddero come macchie sul suo candido vestito.

lunedì, aprile 07, 2025

Nel folto della macchia: gli animali in letteratura

Ed eccoci qui, a parlare di animali in letteratura! Ve lo aspettavate, da una che legge così tanto, divora romanzi, uno dopo l’altro, come se fossero Nutella?!? Forse si, se avrete imparato a conoscermi, in così tanti momenti in cui, mediante letteratura, mi metto a nudo, mostro ogni parte del mio spirito, oramai completamente libero di vagare dove mi pare e piace. Eppure, ora che ci penso, di animali in letteratura, sino ad ora, non ne avevo mai parlato… Buffo, dato che uno dei miei tanti autori preferiti, Murakami Haruki, tanto per cambiare, nei suoi romanzi li osanna. Sono onnipresenti, immancabili, legati a mondi a dir poco surreali e onirici… Ma non è ugualmente bello creare questo post, in cui i principali protagonisti sono gli animali in letteratura? La maggior parte, figure presenti, in carne e ossa, in altri, invece, riferiti alle azioni o ai gesti che spesso l’uomo, essere rozzo e primitivo, induce a compiere. Gesti che macchiano la sua anima di azioni e gesti da cui sembra non esserci alcuna cura. Ma, nell’insieme, conferendo un quadro forse un po ' stucchevole di queste creature, non sempre amabili e comprensive.

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Una miriade di situazioni forti, passionali, che trascinano in un turbinio di emozioni inspiegabili, attraverso una sorta di monologo interiore che mette a nudo l'anima dei protagonisti. Un harem fatto di lettere che tuttavia prende vita, ci divora da dentro anche solo per poco tempo, pochi secondi. Impressi nella nostra anima, e già conoscerlo a memoria.


Titolo: Il delta di Venere

Autore: Anaïs Nin

Prezzo: 12, 00 €

Casa editrice: Bompiani

Trama: Un misterioso collezionista di libri nel 1940 offrì a Henry Miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. Miller cominciò entusiasta, ma si stancò presto e passò l'incarico all'amica Anais Nin che aveva bisogno di soldi. "Cominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità" ricorda Anais Nin. "Passavo giorni in biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltavo le avventure più spinte degli amici.. Tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia..." Solo ogni tanto riceveva una telefonata dal mandante. Una voce diceva: "Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non è sesso. Si concentri sul sesso." Nacquero così questi racconti erotici che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.

sabato, aprile 05, 2025

Gocce d'inchiostro: La ragazza che leggeva nei cuori - Teri Brown

La tradizione prevede che, ad ogni romanzo letto e vissuto, se ne sussegua un processo di analisi, ricerca e scrittura. Una grande composizione che nel tempo si è intensificata mediante la lettura di testi che, nel Bene e nel Male, mi hanno arricchita, culturalmente e spiritualmente parlando. Ho intrapreso e appreso delle nozioni, che qualche anno fa ignoravo impunemente, e che con la lettura di svariati saggi, testi di critica letteraria, hanno diradato quella fitta nebbia dello sconosciuto e dell’ignoranza. La lettura di questo testo e ciò che hanno trapelato le loro pagine, durata una manciata di giorni, era stata ancor più divertente della volta precedente, con una me ingenua e imberbe nel panorama della critica letteraria, nella valutazione di un testo, specie se ci fosse un confronto o un giudizio in cui i valori sociali sfornassero un sistema sociale e culturale mediante cui la conoscenza, la mia, potesse essere diffusa. Quando decido di leggere questa tipologia di testi, tuttavia, di diffusione conoscitiva a dire il vero se ne diffonde molto poco, dato che trattasi di testi innocui, di poco conto che possono definirsi << fortunati >> di essere letti semplicemente perché possessori di qualcosa, elementi o tematiche che stuzzicano la mia curiosità, altrimenti incuneati nel dimenticatoio, nell’inutilità di aprire un libro datato, consapevole che la sua storia avrebbe sortito non pochi effetti benefici. Eppure, a volte, mediante certi periodi che si vivono, certe letture si rivelano adatte, salvifiche. specialmente se reduci da un’immersione letteraria come quella donchisciottiana, e la fortuna incastonata fra me e questo testo fu quella relativa al nostro incontro. Un Incontro non destabilizzante, ma gradevole, lieto, come fu quello di scovare anche la bella America degli anni 20, che tuttavia mi ha permesso di sopravvivere, dinanzi al incontrollabile strisciare del mondo.


Titolo: La ragazza che leggeva nei cuori

Autore: Teri Brown

Casa editrice: Corbaccio

Prezzo: 14, 90 €

N° di pagine: 320

Trama: 

New York, anni Venti, i famosi Roaring Twenties: Anna ha sedici anni e fin da bambina aiuta la madre, una famosa medium, negli spettacoli. Ma, contrariamente a sua madre che è un’abile attrice, Anna ha veramente il dono di «sentire» le emozioni altrui e di predire il futuro. E in questo futuro vede sua madre in pericolo: le sue visioni si fanno sempre più intense e spaventose, al punto che Anna decide esplorare fino in fondo questa parte di sé che aveva sempre negato. Così, quando Cole, un ragazzo misterioso, si trasferisce in un appartamento vicino e introduce Anna a una società segreta che studia proprio persone come lei, Anna si trova costretta a confrontarsi con il suo passato e con le certezze della sua vita. Ma Anna è anche una sedicenne come tante altre, con i suoi istinti ribelli, i suoi capricci e la sua rabbia esplosiva. E, come tutte le ragazze della sua età, anche lei è alla ricerca dell’amore dellʼaffermazione di se stessa. Riusciranno le sue abilità a districare la rete di intrighi in cui, suo malgrado, è caduta? E, soprattutto, la sua sensibilità sarà in grado di farle individuare qual è il suo vero destino? Riuscirà Anna lʼillusionista, brava a liberarsi da quasi tutto, a liberarsi dei condizionamenti e a seguire il suo cuore?

giovedì, aprile 03, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 48°

Di romanzi da leggere, di pile gigantesche e svattanti giungere fino al soffitto, questo profilo, questo salotto letterario, non ne sarà mai privo, arido. Nel mio salotto o santuario magico, come mi piace definire questo mio piccolo angolino, i romanzi fungono una parte essenziale del mio spirito. Sono slanci di un cuore avido di storie, passione, magia i cui versi, le cui strofe, riassumono l’intera visione di vite che, affollandosi nella lotteria della vita, tentano di carpire l’anima. Io carpisco la loro, e viceversa.

In un mese di letture di svariato tipo, possono accadere tante cose. Le TBR, immancabili da qualche tempo a questa parte, non rivelano niente che non sia stato già detto, ma semplificano e rendono meno accidentato quel percorso che intrapresi tantissimo tempo fa, e che, nel Bene e nel Male, mi conduce sempre lontano. Anche questa volta, dinanzi ad un’unica e sola verità: la Verità, il sapere non può essere racchiuso o rinchiuso in una manciata di giorni, in trenta giorni, ma perlomeno si tenta di farlo. E questa ennesima pila, forma di manifestazione di felicità perenne, che solo la parola scritta, quella che vibra di significato, può trasmettere, è la mia pienezza che si manifesta come agitazione.

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Si, lo so cosa state pensando... Potrei anche farne a meno di leggere nuovamente Hardy, no?!? Beh, non è detto che ci riesca, ma... speriamo XD


Titolo: Due occhi azzurri

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 420

Trama: La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quanso questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.

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martedì, aprile 01, 2025

Gocce d'incchiostro: Il giovane Holden - J. D. Salinger

Davanti a me un ragazzino introverso, solo e alquanto eccentrico che, pian piano lo conoscevo, si fece più forte, ribelle, e suggerì di rivolgergli completamente la mia attenzione. Stava penetrando nella mia mente, l'atmosfera attorno sembrava alquanto famigliare… Ero tornata nella mia splendida Tokyo murakamiana?
So perfettamente come comportarmi quando mi imbatto in romanzi di questo tipo. E so perfettamente quali sono le mie considerazioni al riguardo, a fine lettura. Se una storia non lascia particolarmente una traccia del suo passaggio, ma solo un impronta, ciò non vuole dire che la melodia sprigionata sia stata rumorosa o stridula. Tutt'altro!
Quella de Il giovane Holden è quel genere di romanzo che io ho ricevuto forse troppo "tardi". Tardi, si intende, prima di conoscere Murakami Haruki, pungendomi e colpendomi come non mai. Holden e la sua turbolenta storia sarebbero stati inevitabili, e dopo tante letture e tante vicende, volgergli le spalle sarebbe stato una specie di insulto.
Con ancora in testa la voce gracchiante del giovane Holden, ho così raggiunto anch'io questo bel posto di cui ci parla Salinger. E venendo incontro a una carrellata di personaggi che non avevo mai incontrato, mi ha concesso una bella opportunità. Una bella occasione di aver finalmente conosciuto Holden e i suoi amici.

Titolo: Il giovane Holden
Autore: J. D. Salinger
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 248
Trama: Sono passati cinquant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi.

domenica, marzo 30, 2025

Nella baia delle parole: romanzi metropolitani parte 2

I luoghi in cui. mediante letteratura, sprofondo, mi hanno sempre spinta a compiere passi o gesti per cui dovetti affidarmi, e non poche volte, a dei modelli che hanno funto da ispirazioni o concretizazzione attraverso diversi aspetti. Rinunciando alla mia inutilissima vita di tutti i giorni, rinfrescando il mio spirito di una luce tutta sua. Questa seconda parte di quei romanzi ambientati nelle metropolitane, non toglie ma aggiunge qualcosina a quei luoghi in cui potei perdermi non molto tempo fa, che con questo ennesimo post, mi impegno a voler valicare, quando posso, e a mio piacimento.

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Buenos Aires: Un romanzo che conduce a Buenos Aires, dove ci attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso.


Titolo: Frieda

Autore: Christophe Palomar

Casa editrice: Ponte delle  Grazie

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 306

Trama: La Frieda che dà il titolo a questo sorprendente romanzo è Frieda von Richthofen, figlia di un alto ufficiale tedesco, cugina del Barone Russo e musa di D. H. Lawrence, il chiacchierato e geniale autore dell’ << Amante di Lady Chatterley >>. Donna dalla personalità eccezionale, è lei la grande fonte d’ispirazione e di passione del protagonista e voce narrante del romanzo, Joachim von Tilly. Questi, rampollo di una famiglia di conti tedeschi, sembra destinato a seguire le orme paterne a capo delle acciaierie di famiglia. Nella bellezza della Capri del primo Novecento, Joachim avverte tuttavia la possibilità di un’altra vita. Inizia allora per lui una fuga senza fine, costellata d’incontri, amori, speranze e tradimenti. Una fuga che lo porta da Vienna e Berlino fino a Buenos Aires, dove lo attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso.

venerdì, marzo 28, 2025

Gocce d'inchiostro: Nel segno della pecora - Murakami Haruki

Era scoppiata, di nuovo a dire il vero, la febbre murakami, una brutta malattia di cui sono affetta e da cui non c’è cura o rimedio, da molti anni. La temperatura corporea aumenta, le nozioni acquisite accrescono sempre più, il piacere di assaporare e divorare un testo dopo l’altro convergente a quello di scoprire i segreti, la nobile arte del suo mondo, i cui simboli, così folli e poco intelligenti, sono in realtà rappresentazione di una realtà che fa parte di un tutt’uno. Di elementi che tracciano un universo vermicolore, e in cui la mediocrità, l’insoddisfazione, l’insofferenza, la mancata fiducia in se stessi, convergono nell’atto di proprietà di ogni individuo. Ispirato a Karl Marx, e all’idea di proletariato, l’uomo murakamiano è un essere che vaga lungo la riva dell’assurdo, analitico alla lotta fra classi, ai problemi del capitalismo e ad una previsione delle potenziali forme future del comunismo. Romanzo costola di un ciclo di romanzi detti del << Sorcio >>, che a distanza di qualche anno genera ancora un certo ammaliamento, un certo fascino da cui, il surrealismo che lo resero noto, divengono qui una forma già tracciabile di un formidabile disegno di macchinazione e individualità.


Titolo: Nel segno della pecora

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 12, 50 €

N° di pagine: 315

Trama: "In una semplicissima newsletter, un giovane agente pubblicitario inserisce la fotografia, in apparenza banale, di un gregge: uno degli animali, una pecora bianca con una macchia color caffè sulla schiena, suscita tuttavia l'interesse di un inquietante uomo vestito di nero, stretto collaboratore del Maestro, un politico molto potente i cui esordi si perdono nel torbido passato coloniale giapponese. Al giovanotto viene affidato l'incarico - ma si tratta in sostanza di un ordine - di ritrovare proprio quella pecora: unico indizio, la foto in questione, ricevuta per posta dal Sorcio, un amico scomparso da anni. Accompagnato da una ragazza con le orecchie bellissime e dotata di poteri sovrannaturali, attraverserà tutto il Giappone sino a raggiungere la gelida regione dello Hokkaido, vivendo una vicenda mirabolante e al tempo stesso realistica nella descrizione di luoghi e circostanze. Considerato l'esordio letterario di Murakami, 'Nel segno della pecora' introduce molti dei temi cari all'autore: la solitudine dell'uomo, l'arroganza e lo strapotere della politica, la nostalgia per l'atmosfera esaltante degli anni Sessanta, la passione per il rock e il jazz, l'irrompere del surreale nella prosaicità della vita quotidiana. Un romanzo che ci trasporta in uno di quegli scenari onirici che nelle storie di Murakami fanno da cassa di risonanza ai nostri dubbi e alle nostre ansie più profonde." (Antonietta Pastore)

mercoledì, marzo 26, 2025

Romanzi su misura: Marzo

Una roba che la si conosce, si tenta di interpretare e, a fine mese, pagare una specie di dazio. Uno scontrino che riepiloga le nostre entrate, e anche le uscite, e, in particolare, cosa ne rimane, in spericolate e folli immersioni dell’anima, in cui i libri non sono solo battelli da cui assaporare ogni cosa, valicare ogni confine, quanto opportunità sull’anima. In una manciata di giorni, esattamente in trenta, possono accadere tante cose, ma i libri, i romanzi, una costante, nello stradario quasi sempre aggiornato di opere che hanno a che fare con la mia vita. Sono strettamente in contatto col mio mondo, e fanno di esso un posto splendido e luminoso. Non c’è che dire, i libri sanno come lenire la mia anima con estrema cura. E ciò che ne ricavo, è un beneficio mediante cui posso toccare ogni cosa. Frutto di pace, inizio di ogni cosa, essenza di libertà. E, alla fine di ogni mese, ciò che ne resta è sopravvivenza di ciò che se ne ricava. Tutti all’ombra del grande albero della mia coscienza. Cosa ho ricavato da questo ennesimo mese di letture? Sicuramente un guazzabuglio di tante cose, una piccola fortezza su cui le fondamenta sono solide dalla parsimonia, l’amore e la passione che ricavo, giorno dopo giorno.

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Romanzi su misura in carta e inchiostro: 

Una storia che altri non è che la storia di un deterioramento graduale da un mondo a un altro, dalla presa di coscienza di una nuova realtà del tutto sconosciuta, radicata nel profondo di noi stessi che come foglie secche si libra e si rigira nell'aria e scende sprofondando al suolo.

Valutazione d'inchiostro: 4

lunedì, marzo 24, 2025

Gocce d'inchiostro: Guida al trattamento dei vampiri per giovani casalinghe - Grady Hendrix

Il Maine sa essere splendido di notte..Non trovate? Quei piccoli sobborghi in cui sono rintanati gruppi di anime che abbiamo letto o visto, in qualche serie televisiva o letteraria, strade serpeggianti che si svuotano nel momento in cui sopraggiunge il crepuscolo, e le fiaccole dei lampioni che si accendevano quando la notte sopraggiungeva, conferendo un chè di spettrale. Un’inquietudine che i romanzi del Re ci hanno fatto conoscere, toccare con il palmo delle nostre mani, ma a cui si torna quasi sempre, a distanza di poco o molto, in una fredda e ostile immersione.

Giungendo nel piccolo paesino in cui sono capitata, quando decisi di leggere questo testo, fui sulle prime travolta da una specie di esperienza spirituale in cui il mio essere si fosse discostato dal corpo, avesse lasciato questo piccolo contenitore e trovato un posto nel paesino che stava prendendo vita, nella mia testa. Non fu difficile trovare un posto in quanto ogni cosa, questi piccoli sobborghi, la paura che serpeggiava in ogni angolo, risucchiata a tal punto da dimenticare cosa e chi mi circondava. Collezionando così innumerevoli momenti in cui a muoversi era qualcosa di forte e indefinito, che non si incaponirà sulle figure pure dei fanciulli, quanto su gruppi di casalinghe che colmano la loro sete di conoscenza e pettegolezzi mediante la lettura di romanzi. E, nel giro di una manciata di giorni, costruito un isolotto di magia in cui il tempo sembrava essere sospeso, la realtà cozzava con i ricordi che lacerano da dentro, costruendo quel filo invisibile che ha riempito il mio cuore. Avrei continuato a lungo, avrei letto altre mille pagine, se fosse stato necessario. Non avrei voluto abbandonare tutto questo, ma, alla fine, ho dovuto accettare di essere giunta alla fine di un qualcosa a cui non ci sarà un effettivo rimedio – crescerà dentro la nostra anima, si espanderà come un tumore, fagociterà le nostre fragili membra -, e resteremo colpiti dall’idea che un semplice essere  aveva mosso le paure di chiunque.


Titolo: Guida al trattamento dei vampiri per giovani casalinghe

Autore: Grady Hendrix

Casa editrice: Oscar Vault

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 464
Trama: 

Difficile la vita di Patricia Campbell: divisa tra un marito troppo impegnato col lavoro, i figli e l'anziana suocera, la sua unica oasi felice è un gruppo di lettura di libri true crime. Un giorno al gruppo si unisce James Harris, bello, misterioso e sensibile, che fa sentire alla donna cose ormai non provate da anni. Eppure c'è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando alcuni bambini scompaiono senza che la polizia faccia nulla, Patricia e le amiche sospettano che James sia un serial killer. Sono loro ad aver letto troppi libri true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero?

sabato, marzo 22, 2025

Nella baia delle parole: romanzi metropolitani parte 1

Parlando di romanzi, si possono trarre idee, nozioni che potrebbero essere o fungere da espediente per diffondere il mio amore per la letteratura. Del resto, la creazione di questo post, l’ennesimo che parla di libri, cuore pulsante o linfa vitale di questo salotto virtuale, estrapolato dal nulla una mattina di inizio marzo, si distanzia nell’isolotto della mia coscienza mediante un chiaro progetto: quali romanzi possono considerarsi come delle grandi gigantesche metropoli? Quelli che, a dispetto di dove essi siano ambientati, costituiscono quella solida fortezza, in cui schiere di lettori, in passato, al presente o al futuro, si sono persi, si perdono o si perderanno, e per non parlare della grande componente di tradizioni di ogni luogo da cui spesso estraggo delle forme di conoscenza di cui assimilo e traggo ispirazione non solo per il mio rendimento culturale ma anche personale.

Alla fine sono arrivata a comporre una discreta pila di romanzi ambientati in delle splendide metropoli, che disgraziatamente ho << visto >> solo su carta, ma a cui mi premuro di voler visitare, osservare in un futuro non troppo remoto. Le grandi metropoli di cui vi parlerò, prevedono come protagonisti romanzi in cui, in un modo o nell’altro, rivelano quasi sempre una traccia di me. Costruiti nel tempo, negli anni, quelle fondamenta solide che mi premuro a voler osservare, esplorare, quando mi pare e piace, al loro dolce richiamo. Questa dunque la prima parte di questa irruenta immersione in quei luoghi magici che finiscono poi per mettere praticamente al bando qualunque tentativo di voler tornare a casa, alla vita di tutti i giorni, riscoprendo ogni luogo, pur di percorrere questi impervi terreni camminando passo dopo passo.

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Barcellona: Quando si parla di Barcellona, questo luogo magico in cui i libri non solo scintillano ma respirano, come non ricordare quella fumosa e ombrosa di Carlos Ruiz Zafon?!?


Titolo: L’ombra del vento

Autore: Carlos Ruiz Zafon

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: € 13

N° di pagine: 439

Trama: “Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.”

giovedì, marzo 20, 2025

Gocce d'inchiostro: Piovevano uccelli - Jocelyne Saucier

Le storie in cui finisco per essere sballottata, qua e là, da un luogo ad un altro, sono quasi sempre quelle che posseggono anime sporche, grumi di passato che con opacità contornano il tutto e rendendo ogni cosa poco visibile ad occhi umani. Ma gli occhi umani, perlomeno quelli dei lettori, in un modo o nell’altro, da questa opacità, alla fine, riescono sempre a vedere, scorgere qualcosa e in questo qualcosa colgono una certa luce, un rantolo, un lamento. Nell’insieme, la razza umana, che in ogni forma o sfaccettatura la si osservi, trasmette qualcosa. Basta scambiarci due parole, uno scambio preciso e netto di suoni ed ecco come una storia che apparentemente sembrava non potesse trasmetterci niente, diviene poi una fotografia da cui è possibile scorgere la vita. Una galleria d’arte in cui la scintilla di cui facevo cenno prima è relativa alla razza umana e ad una fase di cui, presto o tardi, giungeremo un pò tutti. La vecchiaia. Imprescindibile a spianare il sentiero di una lunga riflessione sul senso della vita, intingendo nei colori della vita quel pennello che avrebbe poi lasciato un segno indelebile nell’etere.

Titolo: Piovevano uccelli

Autore: Jocelyne Saucier

Casa editrice: Iperborea

Prezzo: 16, 50 €
N° di pagine: 210

Trama: Tre ottantenni che amano la libertà hanno scelto di vivere gli ultimi anni a modo loro, quasi senza contatti con la società, ciascuno nella propria capanna di legno nel folto della foresta canadese dell'Ontario settentrionale: Charlie, che ha rifiutato un destino di cure ospedaliere, Tom, che ha voltato le spalle a una vita dissoluta tra alcolismo e assistenti sociali, e Boychuck, taciturno e dall'oscuro passato. Unico contatto con il mondo esterno sono due personaggi ai margini della società: Steve, gestore di un albergo fantasma nella foresta, e Bruno, intraprendente coltivatore di marijuana. La visita di una fotografa sulle tracce degli ultimi sopravvissuti ai Grandi Incendi che hanno devastato la regione quasi un secolo prima sembra solo una breve parentesi nel loro isolamento, ma quando un'altra donna, fuggita dall'ospedale psichiatrico, arriva in quell'angolo sperduto del mondo, niente sarà più come prima: con l'aiuto dei suoi nuovi amici, l'anziana Marie-Desneige, un essere etereo e delicato che custodisce il segreto di amori impossibili, riuscirà a riprendere in mano la sua vita e a cambiare per sempre le regole di quella piccola e insolita compagnia. Il cauto, rigoroso rispetto degli spazi di ciascuno lascia il posto a un nuovo senso di comunità, a una condivisione delle emozioni e degli affetti che solo chi ha a lungo vissuto e sofferto può esprimere nella loro pienezza. Sullo sfondo silenzioso dei grandi spazi del Nord canadese, tra drammi del passato e nuove tenerezze del presente, Piovevano uccelli costruisce una storia luminosa di dignità e sopravvivenza, innalzando un inno alla libertà, fosse anche quella di ritirarsi dal mondo e scegliersi un'altra vita o quella di morire.

martedì, marzo 18, 2025

Danzando su carta 34°

Ognuno di noi, ogni anima che vaghi in questa landa desolata, sembra avere un proprio ristoro. Una pace segreta che coincide con le passioni o i sentimenti che albergano in ognuno di noi e del modo in cui l’uomo risponde a questi stimoli. Racconto sempre a me stessa, sì, in quell’incessante dialogo fra il mio spirito e la mia coscienza, che quella della lettura non è un semplice hobby, un semplice modo per colmare alcune ore del nostro tempo a disposizione. Quanto un processo volontario, esattamente come l’atto di respirare, in cui da qualche anno ho potuto prendere consapevolezza che rappresenta la mia personalissima felicità. La mia panacea in cui l’atto di avere e possedere, coincide con la gioia, la felicità che certi << gesti >> impulsivi emettono. Leggo sempre così tanto, e desidero leggere sempre più, circondarmi di libri letti e non che non tutti i libri del mondo penso non basterebbero a saziare questa sete bruciante, questa necessità incolmabile. Ma nel tempo ho imparato a scovare una cura mediante lo shopping compulsivo. Libri e ancora libri.. Era questa la felicità? Assolutamente. Ma la vita adulta, presto o tardi, ci induce ad aprire gli occhi e a compiere delle scelte. I libri ci saranno sempre, i bookhaul pure, ma il numero dei libri ridotto. Esiguo ma necessario per colmare ogni mancanza, ogni desiderio sopito. E, a distanza di pochissimo, ecco come un’altra bellissima pila campeggia in tutta la sua splendida essenza. Luoghi che mi premurerò ad osservare, valicare come magiche barriere, alcuni già valicate altre invece ancora da percorrere. Ma, nell’insieme, convergenti in quelle uniche condizioni che sono diventate indispensabili per me stessa.

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Letto l’anno scorso, saggio di crescita personale che desideravo possedere in cartaceo, perchè aveva rischiarato la mia anima di una luce che ho trovato quasi due anni fa. Forse l’avevo già trovata, ma inconsapevole di esserne stata inondata, celata nella quotidianità, nella ripetizione di gesti meccanici, di abitudini che, fra le altre cose, mi rendono produttiva, contenta, felice, combattendo giorno dopo giorno una guerra silenziosa indipendente, che appartiene solo ed esclusivamente a me.


Titolo: Il club delle 5 del mattino. Inizia presto la giornata, dai una svolta alla tua vita

Autore: Robin Sharma

Casa editrice: Tea

Prezzo: 10 €

N° di pagine: 352

Trama: Ci sono buone abitudini che, una volta acquisite, ci aiutano a vivere meglio. Svegliarsi presto la mattina per seguire una routine fatta di azioni e di gesti salutari è senza dubbio una delle più importanti, perché ci permette non solo di affrontare la nuova giornata con vitalità e ottimismo, ma anche di pianificare, nella calma delle prime ore, azioni da compiere e obiettivi da realizzare. Attraverso la storia di due insoliti personaggi, una giovane imprenditrice e un eccentrico pittore, e del loro incontro con uno stravagante e simpatico miliardario che li guiderà in un percorso di crescita individuale, Robin Sharma, esperto di leadership e di sviluppo personale, ci propone un programma basato proprio su alcune abitudini mattutine da seguire ogni giorno, per migliorare produttività e rendimento, e in generale la qualità della propria vita. I «grandi» mattinieri della Storia sono molti. Come loro, anche noi, possiamo aspirare a qualcosa di significativo e soddisfacente. E Robin Sharma ci indica la strada giusta per arrivarci... mattino dopo mattino.

domenica, marzo 16, 2025

Gocce d'inchiostro: Le notti bianche - Fredor Dostoevskij


La bellezza di certe notti è davvero impareggiabile. Ma la loro comunità internazionale non prevede che si assista, si osservi questo splendido dipinto con distacco, quanto con i sensi acuiti e vigili. Le notti che sono ritratte in questo testo sono piene di disincanto, orribili e malinconiche poiché esprimono una realtà, quella pietroburghese dell’autore in cui è stato possibile identificarsi in un periodo di tempo in cui l’avvento dell’estate era un paradosso, sembrava appartenesse a una dimensione parziale, sospesa tra reale e immaginazione. Perché da tale vita non si può avere certezze, quasi fallimento. E quando lo si designa il tutto come una visione sentimentale, lo spettatore non è del tutto consapevole che trattasi di un parossismo in quanto è egli abitante di un universo bipolare in cui sembriamo vittime sacrificali che, mediante gli ingranaggi del sogno, è possibile interpretare la mente umana. Le contraddizioni della mente umana, l’inarrestabile conflitto fra interiorità psichica, individuale e sociale che smascheri lo scontro caotico fra pulsioni e sentimenti in cui i valori estetici ed etici divengono più netti.


Titolo: Le notti bianche

Autore: Fredor Dostoevskij

Casa editrice: Bur Rizzoli

Prezzo: 9,90€

N° di pagine: 230

Trama: Eroe del romanzo breve "Le notti bianche" è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in uno sterile mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'eka. "La mite" e "Il sogno di un uomo ridicolo" sono due capolavori dello scrittore russo. Dostoevskij ci presenta nel primo il racconto introspettivo di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; il secondo è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso ad uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, dove gli uomini vivono in uno stato di felicità, privi della sofferenza e del peccato.

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