venerdì, gennaio 31, 2025

Gocce d'inchiostro: Le streghe di Manningtree - A K Blakemore

In qualche modo si torna a valicare i confini di mondi che in passato abbiamo vissuto. Che si provino i medesimi sentimenti della prima volta, alla prima lettura, con tante altre storie che reclamano la tua attenzione, non riesco a distaccarmi dal corpo, diventare materia e guardarmi attraverso gli occhi di un altro. Non riesco a non giudicarmi, in quanto di primo acchito la lettura di questo romanzo mi ricordò il celeberrimo La lettera scarlatta, romanzo che mi segnò solo dopo una ennesima rilettura. Si, nel senso che non lo considero fra le mie migliori letture ma un romanzo assolutamente degno di nota. Il romanzo d’esordio della Blackmore, un piccolo frammento, inestimabile, audace, solenne, moralista e dignitoso che si è incassato fra le pieghe del mio animo come non credevo, è la possibile forma letteraria di romanzo a tema il cui messaggio perpetuerà nel mio spirito per molto più di tempo di quel che credo. Perché mediante un sofisticato, poetico meccanismo storico letterario terrà saldo il legame che incorre tra presente e passato, oggetto di ignominia alla miseria, allo squallore economico e sociale di un secolo che sembra ormai perduto e il suo coraggio di combinare le basi di una storia complicata, uno stile aulico, solenne, poetico che come una ferita brucia ancora sulla mia pelle. Coscientemente riassume bene quanto fosse ingiusta la vita di qualsiasi donna sul finire del 1600. Quasi un cervo che non si lascia prendere, nonostante talvolta si sia fermato esausto e assetato, ma determinato a scappare, vivere, sopravvivere.

Titolo: Le streghe di Manningtree

Autore: A K Blakemore

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18, 50€

N° di pagine: 336

Trama: Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante… Le streghe di Manningtree è la storia di una piccola comunità lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata.

mercoledì, gennaio 29, 2025

Slanci del cuore: Le migliori biografie del 2024

Le biografie non sono il mio forte. Per meglio dire, non ne leggo tanto e spesso. Ascolto la voce gracchiante di chi li scrive, e a sentir loro pare che il mondo o il tema trattato fosse un posto migliore di quel che sembra. Quell’autore o quell'autrice acquisisce una nuova luce, una nuova visione, onnisciente, onnipresente, saggia e giusta che la maggior parte delle volte non coincide con la verità: scritto con gli occhi del cuore. I testi di questo tipo a mio avviso sono perlopiù romanzi o, testimonianze, che hanno una certa attendibilità compatibile al tema trattato ma non sempre veritiera perché oscurata dai sentimenti di chi c’è dietro. Alla fine a scriverli sono quasi sempre chi ha amato, letto o vissuto certi autori, in momenti particolari della loro vita, non riuscendo ad essere coerente quanto condizionato dalle stesse. Difficilmente ci si imbatte in un testo autobiografico che analiticamente esplichi la vita dell’autore, la sua poetica, l’importanza delle sue chiavi di lettura, senza non farsi travolgere dalle emozioni. Eppure quelle poche testimonianze letterarie che ho letto in questo 2024 qualcosa hanno sortito. Con la loro miscela disomogenea di colori e sapori tipici del paese e un corollario di nozioni che hanno arricchito il mio bagaglio culturale.

Opere che sono radicate nel territorio dell'immaginazione urbana e neli spazi urbani, in cui fa quasi sempre da sfondo una Londra distesa in una cappa di vapore. In un palcoscenico frenetico in cui il lungo viaggio del protagonista o dei protagonisti entrano in contatto con diversi meccanismi: la famiglia, l'istruzione, la prigione. Viaggi in cui si ha la consapevolezza di vivere amori folli, ardenti, malesseri e benesseri, in cui si cerca di crescere in questa tetra landa. Rifocillando l'anima, e ripristinando quel briciolo di serenità che ancora ci è riservata.

Titolo: Charles Dickens

Autore: Peter Ackroyd

Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 25 €

N° di pagine: 587
Trama: Il 9 giugno 1870 Charles Dickens muore a cinquantotto anni a Gads Hill, la sua casa a Higham, nel Kent. La notizia del suo decesso fa subito il giro del mondo. Negli Stati Uniti, Longfellow, il poeta più famoso del secondo Ottocento americano, dichiara di non aver mai assistito a un cordoglio tanto diffuso per la morte di un autore, con «il Paese intero colpito dal lutto». Il giorno successivo alla sua dipartita, il Daily News sentenzia: «È stato senza dubbio il romanziere di quest’epoca». In Inghilterra l’opprimente senso di perdita attraversa tutte le classi sociali, in primo luogo la classe lavoratrice che si è sentita ampiamente rappresentata nelle sue opere. La percezione generale è che l’anima stessa del popolo inglese, il suo umorismo e la sua malinconia, la sua baldanza e la sua ironia, abbiano trovato una piena espressione nei romanzi di Dickens. Scrivendo questa imponente biografia dell’autore di Grandi speranze e di altri capolavori della letteratura mondiale, Peter Ackroyd non soltanto non si sottrae alla percezione dei contemporanei di Dickens, ma mostra come la sua morte, per tutti i vittoriani, sia stata la testimonianza di un’enorme transizione. Più della stessa regina Vittoria, Charles Dickens appare, in queste pagine, il rappresentante illustre di un’epoca non perché ce ne restituisce semplicemente la testimonianza, ma perché percepisce, saggia, proclama, nella sua narrativa, le svolte e i passaggi fondamentali di un secolo, sino al punto che la sua stessa vita si trasforma in «un simbolo di quel periodo».

lunedì, gennaio 27, 2025

Gocce d'inchiostro: L’uomo che voleva essere amato e il gatto che si innamorò di lui - Thomas Leoncini


Questo saggio, così come tanti altri che leggo e con cui mi piace intrattenermi, fu un immenso calderone di quisquilie e spossatezza, morte e dacadimento e la sua importanza rispecchia la stranezza, le sfide che ogni tanto dobbiamo affrontare. Il potere di queste sfide, alla fine, è celato nel modo in cui tentiamo di affrontarle: chi barricandosi dietro una corazza forte e invincibile, chi invece si lascia attecchire non provandoci nemmeno a sfidarla. In entrambi questi casi, mettendoci alla prova, scolpiti nella mente di chi legge, come una profezia, o un ammonimento. O semplicemente la constatazione dell’immutabilità della vita che è sempre gioia e violenza, piacere e tortura. Accanto a scene di vita non sempre piacevoli, quanto spaventose e sofferenti, esistono anche quelle di grande serenità, accanto a boia che tengono in mano asce che incutono terrore, macchine che possono radere al suolo intere città, ma in cui danzano ballerine dai corpi sinuosi, nel bel mezzo di certe macerie fioriscono fiori dallo stelo forte e rigoroso. Questo purtroppo non è stato il caso di questo testo, il tutto sotterrato nei grandi sorrisi di pietra, sotto gli occhi socchiusi delle innumerevoli maschere che ci mostra la vita.

Titolo: L’uomo  che voleva essere amato e il gatto che si innamorò di lui

Autore: Thomas Leoncini

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 17, 90 €

N° di pagine: 198

Trama: La felicità è il superamento delle difficoltà, dei problemi, è quell'intervallo in cui tutto torna alla legge naturale dell'equilibrio tra gli opposti. Christian è un ricco broker immobiliare, guida una Porsche e vive in una sontuosa villa. Quando conclude un ottimo affare, a cui aspirava da tempo, non si sente come sperava e si trova a chiedersi: il denaro, l'ambizione e il successo sono davvero la chiave per la felicità? È così che, seguendo misteriosi bigliettini anonimi che qualcuno gli fa trovare, l'uomo intraprende un cammino fisico e spirituale in una riserva naturale in cui incappa quasi per un segno del destino. A fargli compagnia, un gatto rosso, ribattezzato Joshua, che sembra non volerlo lasciare solo in questa avventura. Immerso in una natura pacifica e piena di meraviglie nascoste, Christian incontra un ex manager che ha trovato conforto nella solitudine, una misteriosa monaca, un giovane che vive con gli animali, e altri personaggi tra il sacro e il profano che lo faranno riflettere su quella perfezione che ha sempre tentato di inseguire e non ha mai raggiunto davvero. Quel viaggio, che qualcuno ha voluto per lui, lo aiuterà a comprendere il vero significato della vita e della felicità.

sabato, gennaio 25, 2025

Slanci del cuore: I migliori saggi del 2024

Quest’anno ho ponderato bene il mio tempo. Mi sono organizzata al punto che, il tempo speso per la lettura, è stato a dir poco arricchente. Ponderando bene il mio tempo, ho così letto tanto. Nella mia vita disgraziatamente la lettura non è l’unica attività a cui mi dedico con passione: anche la scrittura svolge un certo ruolo. Ma, come dicevo, ponderando bene ogni cosa, ho così letto tanto. Classici, romanzi di narrativa contemporanea, ho abbracciato sfide letterarie i cui autori non sarebbero comparsi lontanamente in questo salotto virtuale. Ho ampliato le mie conoscenze mediante ricerche e surclassato ogni idea di superficialità, inerzia che generalmente può sortire dalla lettura di un testo impegnativo o cerebrale. Di testi di questo tipo però, da qualche tempo a questa parte, me ne nutro: sono il fondamento principale della mia esistenza. Il pilastro su cui ruota l’idea che attribuisco alla letteratura. Quel sapere magico che, se ben sfruttato, come una chiave segreta può aprirci infinite porte di infiniti mondi. Ho così aperto tante porte, e fra queste un certo spazio l’ho riservato anche ai saggi, di crescita personale o testi scientifici che, fondamentali o meno, hanno funto da espediente di conoscenza insita, nascosta e poi svelata in ognuno di noi.

Ho intrapreso anche io questo percorso, approfondendo esami di coscienza in relazione al mondo che mi circonda pensando, riflettendo su ciò che mi aveva impartito questa semplice ragazza, a cominciare dall’importanza di alzarsi presto al mattino, al non lasciarsi andare alle distrazioni, ad un esame attento su ciò che voglia dire e comporti essere produttivi.


Titolo: Atomic habits. Piccole abitudini per grandi cambiamenti

Autore: James Clear

Casa editrice: Dea

Prezzo: 16, 90 €

N° di pagine: 336

Trama: Mental coach, formatori, guru motivazionali: tanti dicono che nella vita è fondamentale porsi obiettivi ambiziosi, decidere dove si vuole arrivare e fare di tutto per arrivarci. Ma è davvero questa la chiave del successo? Perché allora è così difficile fare quello che continuamente diciamo di voler fare? Per quale motivo non riusciamo a dimagrire, ricominciamo a fumare, perdiamo ore incollati a uno smartphone? Perché non costruiamo davvero relazioni più salutari, carriere più soddisfacenti? In questo manuale brillante e innovativo, diventato nel giro di pochi anni un classico contemporaneo, James Clear ci spiega che stiamo semplicemente sbagliando bersaglio. L’ossessione per gli obiettivi, invece di aiutarci a migliorare, rischia di diventare un’ulteriore fonte di stress, e perfino di farci fallire. Noi non siamo i nostri obiettivi: siamo la somma delle nostre abitudini. Per questo, secondo Clear, è dalle abitudini di ogni giorno – e proprio dalle più piccole, le abitudini “atomiche”, invisibili ma potenti come un atomo – che dobbiamo partire per imprimere alla nostra vita una nuova direzione. Il vero cambiamento non nasce da una singola grande svolta, ma dalla combinazione di tanti miglioramenti quasi impercettibili: un piccolo passo alla volta, un progresso quotidiano dell’uno per cento.

giovedì, gennaio 23, 2025

Gocce d'inchiostro: Tu l'universo e il denaro - Chris Tomei

Salute e mente. Che ci faccio io con romanzi che ci impartiscono delle lezioni sulla crescita spirituale, sull’apprendimento? Cosa ne ricavo? Non è una perdita di tempo, solo baggianate? Da un pò ho sollevato queste domande, ho interrogato il mio spirito e in questo lasso di tempo, creato una bolla personale in cui ho potuto creare o modificare la mia identità. I saggi, i romanzi di crescita personale sono divenuti nel tempo un’ottima occasione per guardarsi dentro. In cuor mio ho sempre saputo che, nella mia vita già ordinata ed equilibrata, dovesse esserci uno stimolo, una spinta maggiore per vedere, scrutare al di là di quell’invisibile barriera che divide netta due mondi, quello personale e quello reale, e tutto quello che ne ho ricavato sono delle lezioni che ho appreso, fagocitato, assorbito e, all’età di trentadue anni, fatto prendere consapevolezza della persona che sono oggi. Non più quella brutta e sbiadita copia dell’adolescente che arrancava in fiumi di perplessità e di abnegazione, quanto una copia che giorno dopo giorno è soggetta a modifiche di una giovane donna che fa di questo piccolo ma inestimabile tesoro dei paradigmi, slanci sul cuore e sulla mente, attraendo, trasmettendo qualcosa che da qualche tempo a questa parte ha affondato le sue radici. E a cui sto prestando attenzione, sto riponendo delle particolari cure da cui, presto o tardi, potrò ricavarne bei frutti.


Titolo: Tu l’universo e il denaro

Autore: Chris Tomei

Casa editrice: Nuova Edizione

Prezzo: 11, 90

N° di pagine: 245

Trama: Questo libro vi aiuterà a conoscere e comprendere meglio voi stessi, a superare le vostre paure e conquistare la vostra mente. Prenderemo in esame il potere che è dentro di noi per ottenere tutto ciò che desideriamo tramite lo studio delle Leggi Universali (come la Legge di Attrazione) e come possiamo migliorare anche la nostra situazione economica. Durante la lettura riusciremo a comprendere quali paradigmi e quali pattern non ci aiutano a realizzare tutto ciò che desideriamo, con pratici esercizi e mantra ci ripuliremo dalle limitazioni autoimposte e convinzioni più radicate per vivere la vita che abbiamo sempre desiderato. Tutto quello di cui hai bisogno per vivere i tuoi sogni è dentro di te, libera il tuo potenziale...

martedì, gennaio 21, 2025

Slanci del cuore: I migliori fantasy del 2024

Trovo magnifico, nel mentre ci si imbatte in un testo, le emozioni che tale testo sortiscono. Risme di carta per molti, per me rappresentano mondi di inesplorabile magia a cui la mia esistenza è strettamente legata ad un filo. Senza i libri, la letteratura sarei un contenitore privo di anima. Vuoto, inconsistente, senza contenuto o sostanza. E l’ho constatato questo, durante gli anni, specialmente in alcuni momenti in cui mi viene chiesto: << Ma come fai a leggere così tanto? Una settimana senza leggere… ci riusciresti? >> Beh,... no! Affatto! E quando si parla di dipendenze, schiavitù questa è una di quelle. Non l’ho mai vista sotto questo aspetto, ma è così. Nei trentadue anni vissuti col naso chino su un libro - non trentadue per intero, sia chiaro -,  ho visto cose che, se le raccontassi, non mi avrebbero creduto. Ho conosciuto persone a cui ogni tanto busso alla loro porta di casa chiedendo vitto e alloggio. Sarei presa per matta se rivelassi tutto ciò, ma ho visto questo e ne sono orgogliosa. Sono entusiasta, contenta. La mia vita ha un senso, acquisisce una sfumatura di colori più accesi. I loro raggi caldi ogni tanto non hanno raggiunto il mio cuore, ma nella maggior parte dei casi mi hanno scottata. E proprio di queste scottature ancora mi sto prendendo cura. Recentemente avvenuta con l’ennesimo classico. Quest’oggi però non parlerò di classici, quanto di narrativa, di fantasy. Quanti bellissimi mondi ho vissuto e il cui ricordo è ancora nitido in me?!? Ebbene, questo uno squarcio di ciò che mi hanno lasciato alcuni.

🌺🌺🌺🌺🌺

Scorgendo il bagliore lucente di una storia zuccherosa, sotto certi aspetti ridicola e banale, innumerevoli fattori che hanno una parvenza brusca ma mancano di spessore, non avrei dovuto dare peso al fatto che il suo contorno fosse contagioso, così forte e indelebile da indurmi a non poter essere razionale, quanto contenta di vivere sulla pelle qualcosa che ho avuto e che desidero ottenere nuovamente, quindi accolto con fervore, entusiasmo, così ammaliata da voler leggere subito il seguito.


Titolo: Divini rivali

Autore: Rebecca Ross
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 408

Trama: Mentre una sanguinosa guerra tra divinità infuria nel paese, la diciottenne Iris Winnow cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Il fratello è partito per la guerra e non dà notizie di sé, la madre annega i dispiaceri nell’alcol, il lavoro da giornalista non le dà soddisfazioni. Sogna un futuro in cui la sua scrittura farà la differenza grazie alla promozione a editorialista, ma per ottenerla deve competere con l’affascinante e scontroso Roman Kitt. L’unica valvola di sfogo, per Iris, è la sua macchina da scrivere, dono dell’amata nonna, con cui spera di mettersi in contatto con il fratello scomparso, ma le lettere che infila sotto al guardaroba finiscono proprio nelle mani di Roman, che decide di risponderle anonimamente avviando così un rapporto epistolare. Questo legame speciale e inaspettato farà nascere tra i due complicità e attrazione, trascinandoli nel vivo di un conflitto che deciderà le sorti non solo del loro paese ma anche del loro amore.

domenica, gennaio 19, 2025

Gocce d'inchiostro: Yellowface - R F Kuang

Anche l’uomo che non è avvezzo alla lettura, quello che ignora la splendida magia che celano i libri, sa dell’esistenza degli scrittori. Sa che, uscendo da una caverna per andare a caccia, tornano da una realtà personale e illusoria che, messa in relazione col mondo circostante, avrebbero dovuto instillare qualcosa. Nelle loro piccole coscienze, sarebbe dovuto essere acchiappato una misera idea, una prospettiva di significato che, urlando poi al mondo, avrebbe dovuto sfamare la sua inattaccabile integrità. Scrivere per molti autori, soprattutto quelli giovani e odierni, determina in un certo senso la nostra vita. La loro, che se capaci di pregustare quel successo tanto sperato diverranno celebri e letti, e la nostra, quella dei lettori che credono che qualcosa delle loro storie sia legato alla nostra vita. La influenzi a tal punto da indurci a credere che siamo noi i veri responsabili di quel che succede, e quel battesimo magico che lega il mondo di qua con quello di là sia solo una fantasia… Non potrei essere più d’accordo! Certe storie, certi lettori, attribuiscono la magia di una determinata storia mediante il modo in cui essa è raccontata. La gente si lascia irretire dal sapore di una bella storia, di quei trope comuni che delle volte non hanno niente a che vedere con le intenzioni del suo autore, ma trattasi semplicemente di modo o stile. E di stile, di talento, la Kuang, ne possiede, e non poco. E quando si parla di talento in letteratura bisogna dare atto all’idea che si tratti di una questione di duro lavoro. Se innato è un buon incentivo, ma il duro lavoro produce effetti e risultati. E l’ennesimo risultato di questa giovanissima autrice ha prodotto in me qualcosa da cui ancora sono impigliata, con la consapevolezza che quella libertà di leggere l’ennesima opera del tuo autore preferito sia anche una responsabilità.

Titolo: Yellowface

Autore: R F Kuang

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 22

N° di pagine: 384

Trama: Che male può fare uno pseudonimo? Juniper Song ha scritto un libro di enorme successo. Però forse non è esattamente chi vuole far credere di essere. June Hayward e Athena Liu, giovani scrittrici, sembrano destinate a carriere parallele: si sono laureate insieme, hanno esordito insieme. Solo che Athena è subito diventata una star mentre di June non si è accorto nessuno. Quando assiste alla morte di Athena in uno strano incidente, June ruba il romanzo che l'amica aveva appena finito di scrivere ma di cui ancora nessuno sa nulla, e decide di pubblicarlo come fosse suo, rielaborato quel tanto che basta. La storia, incentrata sul misconosciuto contributo dei cinesi allo sforzo bellico inglese durante la Prima guerra mondiale, merita comunque di essere raccontata. L'importante è che nessuno scopra la verità. Quando però qualcosa comincia a trapelare, June deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi pur di mantenere il proprio segreto.

venerdì, gennaio 17, 2025

Slanci del cuore: I migliori romanzi di narrativa del 2024

La pace si crea o si stabilisce in specifici momenti. Quando la nostra anima, in linea con i tempi, non si vede sottratta da questo piccolo angolo di paradiso ne surclassata o manomessa da fattori esterni. La pace è per ognuno di noi uno stato emotivo che coincide con momenti, situazioni o fatti che, come lo si voglia, prospettano un profondo stato di benessere. Adesso che ripongo queste poche righe mi sento in pace, tranquilla, in linea ai miei obiettivi, ai miei progetti, e con una nuova pila di romanzi da leggere e da mostrarvi. Sono contenta ed entusiasta che un altro anno ci ha lasciato, e a spintoni ci facciamo largo in quello nuovo. Quello in cui personalmente non sarà fautore di eventi eclatanti, quanto oscuro e ignoto come per molti comuni mortali. Di certezze in questi casi ne possiedo ben poco. L’oracolo del tempo potrà solo rispondere ai nostri quesiti. E, al presente, donarvi un breve, breve si fa per dire, resoconto di quelle migliori letture di narrativa vissute quest’anno. Letture che, nel bene e nel male, hanno lasciato un segno del loro passaggio. Rievocando situazioni, attimi di vita che quasi sempre coincidono con la mia e che, nel silenzio delle mie riflessioni, eliminano qualunque bruttura del mondo.

🌺🌺🌺🌺🌺

Rivisitazione di un classico in chiave moderna, fiaccola dalla cui scintilla nascono due entità pronte ad implodere ed amalgamarsi, un romanzo che parla della solitudine del cuore, conosce la malinconia, il languore, il dolore di chi è desideroso d'amare, concependo la drammaticità come qualcosa di talmente grande da risultare vistoso. Una lettura sentimentale che si divora in una manciata di giorni. Un romanzo che traccia il labile confine fra sogno e realtà, in cui si istaura nell'immediato una certa intesa.


Titolo: Le affinità alchemiche

Autore: Gaia Coltorti

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 15€

N° di pagine: 360

Trama: Giovanni ha diciotto anni, trascorsi quasi tutti a Verona, dove è nato. Una vita tranquilla, qualche amico e, ogni giorno, i lunghi allenamenti in piscina per prepararsi alle gare. Anche a casa regna la quiete: Giovanni vive solo con suo padre, notaio, in quel genere di grande appartamento abitato da due uomini che ogni donna può immaginarsi. Selvaggia ha diciotto anni, molte amiche e diversi spasimanti, vive sul mare e assapora l'estate appena iniziata quando sua madre le sconvolge la vita: si trasferiranno per ragioni di lavoro. Selvaggia cambierà scuola, dovrà ricominciare tutto da capo e lo dovrà fare a Verona, la città dove è nata e da cui proprio la mamma, tanti anni prima, l'aveva portata via, separandola dal padre e dal fratello gemello. Quando Selvaggia varca per la prima volta la soglia della nuova casa, Giovanni è rintanato in camera sua. Gli basta la voce di lei per capire che nulla sarà più come prima. Giovanni scopre quella voce come un regalo, ma al tempo stesso la riconosce, è un suono che vive da sempre dentro di lui: Selvaggia, la sorella perduta, è tornata nella sua vita, per sempre. Lei a Verona non conosce nessuno: solo Johnny - come lo ha subito ribattezzato - può farle da guida e tenerle compagnia nei tre lunghi mesi che devono trascorrere prima della ripresa scolastica. Selvaggia è bellissima, piena di fascino ma anche capricciosa fino allo sfinimento, croce e delizia per il fratello ritrovato. Presto tra i due si sprigiona un'elettricità, un magnetismo, un'affinità...

mercoledì, gennaio 15, 2025

Gocce d'inchiostro: Burr - Gore Vidal

Nel corso della mia vita, di combattenti letterari, ora che ci penso, ne ho letto molto molto pochi. E quei pochi letti, finiti nel dimenticatoio. Leggendo tanto, dedicando del tempo a quegli autori che considero vitali come l’aria che respiro, sembra più che logico che certe << figure >> la mia coscienza le fagociti ma li annulli, completamente, nel tempo. Quest’anno sarà all’insegna delle nuove possibilità, delle nuove opportunità, di progetti che sono stati idealizzati e iniziati nel tempo e adesso soggetti a un lavoro finale di finitura, di conclusione. Burr giunse in un momento in cui questi progetti di cui faccio cenno non erano nemmeno a metà dell’opera, in un momento in cui desideravo leggere di un uomo celebre come Gore Vidal ma in cui ho potuto godere del viaggio. A volte certe letture possono essere benefiche, di grande aiuto per mantenere in forma non solo lo spirito ma anche la mente che l’anima durante il loro impervio cammino. E molto meno grandioso di quel che si crede, la figura austera di Burr si mimetizza nelle maglie di un racconto in cui l’approccio umano è di forte spessore e il tono alleggerito da forti digressioni relativi alla vita privata del valoroso Burr, in un tuffo nel passato che è preludio di un epoca, di un frammento storico in cui l’America aveva emesso il primo vagito.


Titolo: Burr

Autore: Gore Vidal

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 20 €

N° di pagine: 608

Trama: New York, 1833. Il colonnello Aaron Burr, settantasette anni, si è appena sposato. È ormai un anziano politico considerato da molti un mostro, ma è determinato a raccontare la sua storia. Sceglie di confidarsi con un giovane giornalista, Charles Schermerhorn Schuyler. Insieme, esplorano il suo passato. Nel 1804, da vicepresidente, Aaron Burr sfida in un duello la sua nemesi politica, Alexander Hamilton. Lo uccide. Nel 1807 viene arrestato, processato e infine assolto dall’accusa di tradimento. La cronaca che emerge è la parabola travagliata di un uomo, statista di successo spesso temuto, sullo sfondo del continuo dramma civile di una giovane nazione. E laddove l’antieroe protagonista è un affascinante gentiluomo, i suoi avversari altro non sono che comuni mortali: George Washington è un ufficiale militare incompetente che ha perso la maggior parte delle sue battaglie; Thomas Jefferson è un ipocrita che ha ordito un complotto contro di lui; Alexander Hamilton è un opportunista di nascita bastarda troppo ambizioso.

lunedì, gennaio 13, 2025

Slanci del cuore: I migliori classici del 2024

Alla fine dell’anno, si sa, si tirano le somme. Si compiono innumerevoli liste, per chi ama farlo, e in una libreria fin troppo stipata di romanzi, si sorteggiano quelli che, in trecentosessantacinque giorni, si sono rivelati indimenticabili. Magnifici viaggi in carta e inchiostro, a cui tornerò, presto o tardi. Il bello di queste liste, è che ricavo poi quasi sempre grandi sbocchi sul tempo, altri inducendoci ad elaborare e lavorare su diversi piani per uno sviluppo o un bagaglio di conoscenze maggiore. Si parte con i classici, la mia comfort zone, le letture che più amo vivere, che sulla carta divengono più importanti di quel che credo. Ed categoricamente ai vertici di qualunque classifichi io stili, da adesso in poi.

Un’ opera solennemente letteraria che evidenzia come la bellezza talvolta può essere colei che lega qualcosa di forte, tangibile, indelebile che ha funto da filo conduttore fra me e questo mondo, che però non fa trattenere il fiato come credevo ma richiama la narrativa romantica vittoriana a cui sono abituata, che, arrivando in sordina, mi ha reso partecipe di una vicenda dolce/ amara in un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.


Titolo: Una nobile donna

Autore: Frances Hodgson Burnett

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 256

Trama: Quale sorpresa sarà quest'incredibile romanzo per il lettore italiano. Chi si aspetta una semplice storia d'amore ambientata in epoca vittoriana o chi crede di ritrovarvi elementi comuni con la letteratura per l'infanzia ("Il piccolo Lord" e "Il giardino segreto"), per cui Frances Hodgson Burnett è maggiormente nota, rimarrà meravigliato e positivamente colpito. La scrittura e i contenuti eccezionalmente moderni, i protagonisti dallo spessore profondamente realista, i dialoghi vivaci, i temi trattati rivoluzionari per l'epoca e, in alcuni casi, persino per quella odierna rendono la storia di Clorinda, la nobile donna cui fa riferimento il titolo, un'eroina indimenticabile. La sua storia è emblematica di una condizione femminile comune nei secoli passati: alla sua nascita, la madre muore di parto e il fatto che sia una femmina la priva di ogni valore agli occhi del padre, il quale rifiuta ogni contatto e l'abbandona. Qualche anno dopo, l'uomo torna e trova una bimba fuori dal comune, i cui modi lo conquistano, creando così un forte legame tra loro, destinato a durare nel tempo. Clorinda diventerà una giovane donna dalla lingua tagliente e dalla volontà di ferro, capace di capovolgere gli schemi che la vorrebbero docile e sottomessa alla volontà degli uomini, una donna di nobili sentimenti in grado di affrontare ogni esperienza (incluso l'amore) con coraggio e determinazione.

sabato, gennaio 11, 2025

Gocce d'inchiostro: Voltare pagina - Ester Viola

Di storie d’amore, al giorno d’oggi, il web ne è zeppo. E’ una giungla di cuori infranti, che tentano di scovare una cura dalla incontrollabile strisciare del mondo. Colmando la solitudine, ogni sussulto del nostro cuore mediante la letteratura. Per un lettore mediante i libri, per altri mediante ciò che più lo appaga. Tentando di scovare una cura dalla sua inutile esistenza. Ester Viola, prima che leggessi questo suo manuale d’amore, era per me avvolta nella nebbia dello sconosciuto. Era una delle tante voci femminili italiane che ignoravo impunemente, e che, in nemmeno cento pagine, ci propina o conferisce un bel manuale per cuori infranti, suggerimenti in cui poter alleviare le nostre sofferenze. E reso essenziale, all’osso, descrivendo tutti quegli elementi che “ contornano” l’amore. Facendo della letteratura, della tragicità di alcune celebri storie d’amore, un espediente, un surrogato per lenire il cuore da qualunque assalto esterno, da pene d’amore che, ancora pulsanti come ferite aperte, bruciano l’anima.


Titolo: Voltare pagina

Autore: Ester Viola

Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14 €

N° di pagine: 144

Trama: Curare le pene d’amore coi libri si può, ma bisogna saper leggere. C’è una storia giusta per ogni struggimento del cuore, il romanzo perfetto per voltare pagina: è cosí che la penna sulfurea di Ester Viola diventa un balsamo per lenire le ferite. Anna Karenina, Nick Hornby, L’amica geniale, Sally Rooney, Domenico Starnone, Frammenti di un discorso amoroso: nelle loro pagine ogni innamorato tradito, geloso o non corrisposto potrà trovare risposte impreviste alle sue domande impossibili. Dieci racconti irresistibili, un manuale di self-help letterario, una microterapia per cuori infranti. «Non esistono libri capaci di salvare la vita ai lettori, ma alcuni ci provano meglio di altri». C'è chi non si è mai ripreso dal primo amore; chi di amori ne ha mille, e nessuno buono; chi è tradito e vede tutti traditori; chi è tradito e fa finta di niente, perché la coppia funziona meglio in tre; chi è alle prese con un narcisista. E poi c'è la ragazza che dalla vita ha avuto tutto e adesso non le piace niente; quella che non ha avuto niente e pensa che niente è quello che si merita... In una Milano scintillante ma severa, soprattutto negli uffici legali frequentati dalla protagonista di questi racconti, proliferano solitudini e matrimoni andati a male, rimpianti per la provincia e dipendenze dai social network. Ma l'amore rimane comunque un affare complicato, basta rileggersi Anna Karenina. Esistono i libri medicinali? Quelli capaci di farci «voltare pagina» nella vita? Ci si rifugia nei libri per distrarsi, per trovare conforto, per capire meglio cosa non ha funzionato e non ripeterlo. Una pagina, un personaggio, perfino una frase: a volte bastano per curare una ferita del cuore, se non per raddrizzare una storia storta. Perché se trovi le parole per raccontarle, «le cose perdono la punta, l'ago e il veleno».

giovedì, gennaio 09, 2025

Le TBR: richiami dell'anima 45 °

Non sono trascorse nemmeno 24 ore che io ero pronta, finalmente, a stilare l’ennesima lista di lettura. La prima del 2025, che mi darà, perlomeno lo confido, molte più soddisfazioni di quel che credo, partendo col botto, con quei pochi fuochi d'artificio che ancora odo dalla finestra della mia camera, dritto dritto come un siluro, pronto a squarciare la quiete in un normalissimo mattino di inizio gennaio. Diretta verso una meta ma ancora un pò lontana e quasi irraggiungibile, convinta - sì, assolutamente - di accogliere questo nuovo anno come l’inizio di una nuova avventura. Per me il capodanno, l’avvento di un nuovo anno sortisce sempre un certo effetto, e non può sembrare non più eccitante di così partire con una bella pila di romanzi, svettare sul mio comodino, pronta a viaggiare su navi che con il loro lento sciabordio mi condurranno chissà dove. In mare, ma anche a bordo di una zattera in cui mi impegnerò di comandare. Tornando salva, o perlomeno incolume, ma contenta di imbarcarmi nell’ennesimo entusiastico sbocco sull’anima.

🌺🌺🌺🌺🌺

Titolo: Il trasgressore

Autore: D H Lawrence

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17,50 €

N° di pagine: 232

Trama: Siegmund, violinista di mezza età e padre di quattro figli, si innamora di una sua giovane allieva, Helena, e fugge con lei per una vacanza segreta sull'isola di Wight. I due, però, fuori dal contesto metropolitano di Londra non riescono a trovare la pienezza dell'amore, né a isolarsi realmente dalle loro preoccupazioni cittadine. Invece di vivere in modo spontaneo il loro rapporto, si rifanno continuamente ai grandi miti della passione - come quello del "Tristano e Isotta" di Wagner - trasformando la fuga d'amore sull'isola in qualcosa di inautentico. La fallimentare trasgressione delle regole borghesi avrà un effetto incurabile su Siegmund, facendolo precipitare in un crescente stato claustrofobico. Pubblicato nel 1912, il romanzo prese spunto dal diario dell'amante di Lawrence, la scrittrice inglese Helen Corke. In esso Lawrence anticipò i temi su cui l'autore costruirà la sua fortuna: il conflitto tra passione e responsabilità etica, l'atmosfera esaltata e febbrile, il paysage moralisé, le fecondazioni wagneriane, la ricerca di una libertà effimera e ansiosa.

🌺🌺🌺🌺🌺

martedì, gennaio 07, 2025

Gocce d'inchiostro: Uno scià alla corte d’Europa - Kader Abdolah

Fu il Caso a farci incontrare. A fagocitare, in una manciata di ore, anche questo romanzo, la cui lettura ho rimandato per anni e di cui io stessa mi reputo responsabile del nostro incontro/ scontro. Queste pagine hanno funto da antidoto per chiunque, specie per chi è sprofondato in un limbo da cui non se ne scorge la luce, e mediante la lettura di parole che in un momento imprecisato della sua vita lo salvarono, il viaggio come rifocillazione terrena e non ci aiuta a prendere quella giusta direzione.Padrone di un tesoro di inestimabile bellezza, scovato tempestivamente in un epoca che sta avanzando in un lento declino, abile profanatori di teorie e critiche, desideroso di un'indipendenza fisica e morale che non tutti possiedono. Tanti, come me in questi primi giorni dell’anno, metaforicamente parlando partono lasciandosi alle spalle una realtà che non soddisfa nella sua massima integrità. Tanti si sono lasciati alle spalle monumenti, tombe, leggende, ricordi bellissimi e tantissimi fantasmi racchiusi in meno di cinquecento pagine che oggi altro non sono che un viaggio nella vita. Gran belle esperienze di vita nelle quali sono molto pochi coloro che vi vogliono abitare e posti in cui non si è mai soli.Ogni sera tra le rovine di un cuore giovane racchiuso nella gabbia toracica di una massa di carne instabile e alquanto malconcia ho visto la sagoma di un un uomo, un professore la cui anima non ha aderito perfettamente alla mia ma ci è andato molto vicino. 

Titolo: Uno scià alla corte d’Europa

Autore: Kader Abdolah

Casa editrice: Iperborea

Prezzo: 19, 50 €

N° di pagine: 365

Trama: Orientalista all’Università di Amsterdam, Seyed Jamal ritrova il diario di viaggio di uno scià che a fine ’800 lascia la Persia e con un infinito stuolo di principi, funzionari e mogli dell’harem intraprende il suo Grand Tour alla scoperta dell’Europa. Armato di curiosità e ironia, Seyed si unisce alla carovana del re e come una moderna Sherazade, fondendo realtà storica e fiaba orientale, narra le mille e un’avventura di questo viaggiatore d’eccezione, despota crudele e ingenuo, colto e infantile, facile preda del Grande Gioco europeo per il controllo del Medioriente, sovrano di un regno millenario e retrogrado a confronto con il progresso vorticoso che cambierà il mondo e plasmerà il nostro presente. Accolto come un vecchio amico dagli zar e dalla regina Vittoria, con cui condivide la via del tramonto in un decadente rituale di corte, lo scià attraversa la Germania di Bismarck e la Francia repubblicana, incontra Tolstoj, il padre di Stalin, Debussy e Monet, testa l’aspirina della Bayer e sperimenta le scoperte di Siemens e di Pasteur, capisce la portata rivoluzionaria della catena di montaggio e delle industrie inglesi, e assiste impotente alla ribellione di Banu, sua moglie prediletta, che ha letto, pensato e sognato troppo per non cercare in questo viaggio una fuga verso la libertà. Ma lo smarrimento dello scià di fronte al formarsi dell’Europa moderna si riflette in quello di Seyed per la crisi dell’Europa attuale, dove la Storia, con la stessa inesorabilità, lungo lo stesso tragitto seguito dal re persiano, conduce ondate di profughi intrecciando sempre più i destini di Oriente e Occidente, e dove uno scrittore rifugiato come Kader Abdolah, che con la «magia dell’immigrazione» si è ricostruito un’identità, cerca nella letteratura nuovi territori di incontro.

domenica, gennaio 05, 2025

Romanzi su misura: Dicembre

La fine dell’anno è anche la fine di svariati percorsi. La fine di mangiate letterarie, non solo di piatti vari e leccornie che, al solo pensiero, mi fanno sentire ancora piena, sazia di emozioni e attimi di serenità quanto di un percorso di crescita personale, letterario e mentale che ha a che fare con la felicità. Con la fine dell’anno ciò non toglie che, nel 2025, non mi premurerò a proseguire lungo questa strada, quanto a perseguire altri obiettivi, naturalmente librosi ma anche no, che se all’inizio hanno disegnato una linea di confine tra l’impossibile e il possibile, ora sono diretti lungo la strada del mai più ritorno. Questo 2025 sarà all’insegna del cambiamento, non confidando in qualcosa che ancora non possiedo, quanto lavorando bene e a fondo su ciò che possiedo già. Con al mio fianco un discreto numero di opere, autori che, come in questo anno ormai concluso, saranno in assoluto quei compagni di viaggio da cui vorrò essere affiancata. Ma pronta a qualunque sfida, qualunque intenzione il Fato voglia presentarmi, donarmi, affinché i sogni che custodisco gelosamente possano presto o tardi diventare realtà.

Questo lungo e forse inutile pippone per dire, che nel bel mezzo di tutto questo, queste letture hanno costellato il dodicesimo mese di un anno intenso, ma repentino. Veloce e inatteso come una scarica elettrica, da cui mi sono congedata grata, speranzosa che questo 2025 possa essere esattamente come desideriamo.

🌺🌺🌺🌺🌺

Una storia indimenticabile e perfetta che, nella sua brevità, riesce a trasmetterci un certo dolore. Un contenitore di verità fondamentali che pochi individui sono in grado di comprendere. Una ricostruzione attenta che funge da monito verso coloro che continuano a costruire delle solide barriere attorno a se stessi.

Valutazione d’inchiostro: 4

venerdì, gennaio 03, 2025

Gocce d'inchiostro: La colomba pugnalata - Pietro Citati

In qualche modo ho anche io << scritto >>. Si, ho scritto. Lo sto facendo adesso, che ripongo queste poche righe. L’ho fatto in passato, e lo farò anche in futuro. E, in qualunque caso, col cuore colmo di gratitudine, gioia. Un’intraprendente e folle viaggio per partecipare a quel l'ennesimo evento in cui la mia anima avrebbe potuto congiungersi non solo a quella dei suoi personaggi ma anche a quella dell'autore. Non scrivo questo perchè voglio sembrare arrogante, ma perchè trattasi di una certezza: la felicità di confidare in quel momento in cui le nostre anime si congiungono è desiderata con ansia, dolorosa e incontenibile attesa che sarà poi celebrata con ciò che resterà, alla fine, attraverso quel contenitore imperfetto della scrittura. Epifania di un mancato divenire dell’invisibile e del oltretempo. La bellezza e la felicità a cui mi riferisco, e che aprono le danze a questo nuovo anno, sono facilmente riconducibili ad un testo che ho letto dopo aver vissuto lo splendido ma difficilissimo viaggio della Ricerca. Un viaggio che si è protratto per quasi un anno e che le ore, i giorni, le settimane e i mesi che hanno scandagliato la lettura di un testo, un saggio, nella luce e nella musica, hanno funto da effetto dilatante. Poiché questo saggio, come tanti altri letti, fa parte di una splendida essenza, parte straordinaria e principale di un quadro, una magnifica architettura la cui linfa vitale risiede nel dolore, in quell’unica orma del povero Proust che penetrò non solo nel suo cuore ma anche nel cuore di chi lo lesse, lo conobbe e lo amò. Proprio come me.


Titolo: La colomba pugnalata

Autore: Pietro Citati

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 364

Trama: Né "La colomba pugnalata", Pietro Citati accetta una sfida temibile: avvicinarsi al mistero che fu Marcel Proust. Con la sensibilità e gli strumenti del narratore, con il rigore del saggista, egli ci rivela il paradosso di quest'uomo tutto dolcezza e passività che cela dentro di sé un grandioso architetto, un sublime legislatore, un pensatore metafisico capace di costruire una delle ultime cattedrali d'Occidente.

You can replace this text by going to "Layout" and then "Page Elements" section. Edit " About "
 

Sogni d'inchiostro Template by Ipietoon Cute Blog Design and Bukit Gambang