Numerosi sono i romanzi che leggo. Numerose le storie che vivo.
Dalla mia personale cabina di comando ogni giorno sento la voce di autori che,
affacciatosi da poco o da molto nel campo dell'editoria, osservano il mondo per
la prima volta, ancora attaccati al mondo di fuori.
Fra scrittori c'è quasi sempre
un'immediata fratellanza . Fra lettore e autore s'instaura nell'immediato una
certa intesa, e l'io, che altrove ha sempre bisogno di affermarsi, di
difendersi, fra le pagine bianche di un romanzo si sente tranquillo.
Così mi sono sentita fra le
pagine di Crash, romanzo
di un'autrice emergente davvero molto brava la cui proposta di leggere il suo
primo figlio di carta si è rivelata una grande occasione. Opportunità in cui mi
è stato possibile raccogliere tutte le ossa che si vuole, costruire la parte
più splendida del mondo, e creare una sorta di battesimo magico che riesca a
mettere in contatto questo mondo con quello dell'altro.
Titolo: Crash
Autore: Barbara Poscolieri
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook: 3, 99 €
Prezzo: 12, 90 €
N° di pagine: 200
Trama: Alessandro Alari è un giovane
pilota romano della scuderia Speed - Y, in corsa per il titolo mondiale del
Grand Race. Durante il Circuito di Roma rimane vittima di un incidente in cui
perde entrambe le gambe. Il mondo dei motori è sconvolto, così come tutte le
persone vicine al pilota. Solo Alessandro crede che un ritorno alle gare sia
ancora possibile, con o senza gambe. Inizia quindi un percorso di accettazione
e di riabilitazione, supportato dalla fidanzata Federica, dai genitori e dagli
amici, con l'obiettivo di riguadagnarsi il posto che merita nella vita e in
pista. Ma nel frattempo la Speed - Y ha trovato un nuovo pilota. Ma nel
frattempo la Speed - Y ha trovato un nuovo pilota e sembra non credere nel suo
recupero. La fiducia di Alessandro vacilla e anche il rapporto con Federica ne
risente. Si rifugia quindi nel suo piccolo paese d'origine, dove ritrova la
serenità in una vita semplice. Ma il Grand Race invoca il suo nome e, per
quanto Alessandro cerchi di ignorarne il richiamo, le corse restano parte di
lui.
Romanzo vincitore del concorso Dunwich
Life dedicato alla narrativa italiana.
La recensione:
Ogni romanzo ha un suo modo di
presentarsi, di farsi vedere al suo meglio. Quello di Barbara è Crash. Crash è il suo figlio di
carta, la sua anima, la sua faccia imbellettata, il suo biglietto da visita.
Lettori curiosi, avidi di sapere approdano fra le sue pagine da ogni parte e in
realtà non ci sarebbe bisogno di vedere altro, perché Crash è il concentrato di tutto quel che
Barbara ha riversato, mediante quel contenitore imperfetto che è la scrittura,
in poco meno di duecento pagine: la sua efficienza, la sua profondità, la sua
intensità, il suo ordine, il suo modo di essere pulito e onesto.
Io, data la mia condizione di lettrice
onnivora e curiosa, non potevo di certo esimermi di entrarci e, come tutti
quelli che avevano varcato la soglia, anime desiderose e insaziabili senza vizi
se non quello della lettura, poveri immigrati ed esploratori, approdai a Roma
con un invito inaspettato: via e mail, sollecitata da un'autrice emergente che
aveva deciso di prestare attenzione a me e al mio blog. Fu così che, all'inizio
di maggio, arrivò Barbara. In quei giorni non mi immaginavo di certo che in
poco tempo mi sarei trovata a vagare in un buio e ampio orizzonte. Facendo rotta
fra le pagine bianche di una storia che enfatizza ed esplica il coraggio e la
forza come elemento primordiale. Ero rimasta incastrata nel momento culminante.
E sapevo che, quando mi fossi inoltrata ulteriormente nella storia, non avrei
fatto tanto facilmente ritorno. Ma in questi giorni non mi è importato proprio
di nulla: Alessandro mi aveva trattenuta e non volevo congedarmici. Le gare, le
corse erano il suo legame con il mondo, la Speed Y era la sua ricchezza e verso
il Grand Race erano puntati tutti i cannoni delle sue formidabili energie.
Energie che disgraziatamente sono servite solo in parte. Un terribile incidente
l'ha distolto dal sentiero della felicità semplicemente risucchiandogli l'anima
e tutto ciò cui teneva di più caro al mondo. Allo stesso modo non farsi
intenerire è stato dannatamente difficile, andando a vederlo, appena alzata, o
prima di andare a letto, repentinamente e impreparata di cosa potessi ancora
aspettarmi.
L'arrivo nella capitale, non ha avuto
niente di speciale, niente di particolare. Al crepuscolo, da un finestrino di
una macchina proveniente dal centro della mia città, sullo sfondo di un sole
rossissimo, col fragore delle macchine e il fetore dei gas di scarico, conobbi
Alessandro come mi è capitato di conoscere ragazzi della mia età: con una
simpatia contagiosa, un sorriso smagliante, un animo puro e onesto rimasugli
della sua natura sempre pronta a riguadagnare terreno se lasciata a se stessa.
Contemplando l'immagine ritratta in
copertina, penso a quanto sia stato terribilmente difficile restare impassibile
alla sua storia. E' stato terribilmente difficile ignorare il brusio sommesso
di un ragazzo, che ha cercato nelle corse la sicurezza che aveva inseguito per
tanti anni invano, fra le pareti di casa, in compagnia di una dolce metà che lo
appaga ma non completamente, quando scopri che nascere lo ha costretto a
strisciare a terra come un bruco. Avanzare a tentoni, e poi tramutarsi in
farfalla e spiccare il volo. In un mondo invisibile agli occhi, guardandosi
attorno nell'oscurità del suo animo, aggirandosi come una sagoma vibrante di
luce, catapultandoci in una dimensione dove il cielo ha il colore degli oceani
e le nuvole assomigliano a schiuma bianca infranta sugli scogli.
Alessandro ricorda il bruciore di una
ferita ancora aperta. Quel momento in cui tutto accadde, dovette mettere a
tacere la sua voce interiore per perdonarsi gli errori commessi in passato e
per accettarsi; così fragile, smarrito, costretto a una vita che non gli
appartiene più. Con un passato tutto da scoprire alle spalle, una sfilza di
sogni infranti con un bagaglio vasto di esperienze.
Ogni cosa richiede tempo. A volte pensiamo
che sia qualcosa destinato a durare in eterno, ma non è così. La vita è una
continua tempesta di cambiamenti e, mentre noi affoghiamo nel dolore e nella
disperazione, una catena di eventi tesse inevitabilmente il nostro personale
destino. Ci riserva una serie di occasioni, opportunità che, se ignorati,
potrebbero tramutarsi in rimpianti. E, pur quanto questa cosa sia terribilmente
ingiusta, talvolta è un semplice contatto che ci fa ritrovare nella nostra
solitudine. Fino al giorno in cui spireremo e leggiadre saliremo al cielo fra
le avverse stelle. Un romanzo che lascia segni concreti del suo passaggio,
che ha fatto vibrare le corde dei sogni, e che, come una lieve carezza che
sfiora il viso, conquista per la sua indubbia forza. Per l'energia, il coraggio
che Alessandro ci trasmette così bene. Un pezzo di vita che potrebbe essere di
chiunque in cui ci si rammarica di quanto sia effimera la vita dei comuni
mortali, ma illudersi facilmente che vivremo per sempre.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ciao Gresi, dalla tua bella recensione sembra un romanzo molto intenso e ricco di spunti di riflessione! Complimenti all'autrice!
RispondiEliminaCiao, Ariel! Si sono d'accordo ☺ ha scritto proprio un bel romanzo ☺
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