mercoledì, marzo 25, 2020

Gocce d'inchiostro: Emma - Jane Austen

Non era prevista una visita della Austen. Non ero preparata, e non declinando la sua offerta di stare in compagnia di uno dei suoi figli di carta meno amati, pur di non essere assalita dai sensi di colpa e dover dunque rimandare occasione a data da destinarsi, non avrei mai saputo che esiste, o, perlomeno, dopo questa splendida lettura, si è instaurato un legame indissolubile fra me ed Emma Woodhouse. Il giorno in cui ciò accadde si svolse in un periodo ingarbugliato, travolgente e preoccupante, di cui l’ardire di trovarsi al cospetto di questa nobildonna inglese accese  un riflettore su una miniatura del tempo, di cui la Austen accese continuamente mediante diverse figure femminili, ma proiettata in Emma un intelligenza spiccata che coincide col sacrificio nel combattere per qualcosa di indispensabile. Quel tanto da rischiare un epoca soggetta a dogmi morali e civili che brancola nel buio, quel tanto da distinguerne i contorni debordanti dell’anima messa a nudo di una giovane intrappolata nell’animo di una vecchia, e il suo essere enigmatica, più avanti di chi la circonda. Più avanti, e con occhio clinico, comprenderemo certi suoi comportamenti, ma, per quanto mi riguarda, Emma mi ha concesso di scrutarne l’anima ma non scandagliandola, piuttosto guardandola da una parete, che la nasconde da false certezze, innumerevoli dubbi, fagocitandoci in un ambiente che ingenuamente credevamo potesse aiutarci a dimenticare chi ci sta dentro, trasformandolo in uno specchio che riflette solo quello che succede al suo interno.


Titolo: Emma
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 8 €
N° di pagine: 608
Trama: Emma è una ragazza viziata, spregiudicata e vanitosa che ha un unico obiettivo: progettare matrimoni per gli altri, anche quando non c’è nessun presupposto. Lei, al contrario, dice di non volersi sposare, di non voler perdere la propria libertà. 


La recensione:

Non vi è incontro paragonabile alla tenerezza del cuore. Nulla che possa venirle messo a confronto, un cuore affettuoso e tenero, con modi cordiali e sinceri eserciterà sempre un’attrativa superiore a qualsiasi lucidità intellettuale.

Una specie di specchio, perlopiù, quello ritratto in Emma dalla meravigliosa penna di Jane Austen, ristretto spazio fra lei e chi la circondava nel suo squallido presente, soggetta a eventi e situazioni che modificarono il suo modo di pensare rispetto ai suoi << simili >>. Dalle recensioni poco entusiastiche, Emma, sembrava non simpatizzare ne essere ampiamente ricordata per il suo atteggiamento altezzoso, viziato, e per un’intelligenza spiccata che la marchiò come diversa dai suoi affetti, o per essere più precisi, la isolò da un mondo artificioso in cui non c’è spazio per la redenzione e la libertà, sebbene i personaggi austeniani patteggiano per proclamarla. Perché Emma fu discriminata, dotata di un certo riserbo che molti interpretano con alterigia, senza nessun serio sforzo da parte sua? Si trattava di un dono della cosi poco generosa Madre Natura, ma che in relazione col prossimo ebbe l’effetto di restringere gli infiniti spazi di un futuro qualunque in qualunque luogo a un luogo preciso, con una miriade possibilità che non potesse esserci che una semplice simpatia. Eppure, in una manciata di giorni, a qualche anno di distanza dalla sua ultima lettura, una me più matura e consapevole scoprì in Emma un’anima appassionata, in lotta con le ragioni dell’interesse sui contorti meccanismi del cuore umano.
In Emma la Austen ritrae le vicende di una giovane e perbene signorina londinese, che affetta da una forma di <<malattia>>, riunisce vicende, eventi famigliari, incidenti del cuore umano che definirono questo romanzo “insolito” rispetto alle altre opere, prima di questo mai così dedico ad un processo di scrittura perfezionistico, un susseguirsi di eventi in cui è difficile raccapezzarsi, in cui si discosta di molto dall’idea di libertà e redenzione a cui aspirano ad esempio Anne Eliot e il capitano Wentworth, sia pure provandoci, non c’entrando proprio niente con le altre eroine austeniane. D’altra parte però, c’è da dire che Emma fu quell’occasione, così smaniosa e insoddisfacente, di scovare quel giusto << individuo >> che possa tenerle compagnia, colmando quel vuoto incolmabile del padre assente e anziano, evitando gli sbarluffi di chi non comprende cosa significa sentirsi soli in una stanza piena di gente. Non solo, ci sono in gioco anche i sentimenti, che tuttavia la stessa Emma tiene a bada con un certo riserbo, aggiudicandosi un posto speciale nel mio cuore poiché entratavi impetuosamente secondo definizioni poco lusinghiere ma ricche di coraggio e risolutezza.
Sulla scorta di questo quadro impressionistico e intimistico, ottenni il favore di questa giovane eroina inglese, dispettita dal poco coinvolgimento emotivo col prossimo, e anche se giunse a distanza di tantissimo tempo, mediante uno scritto di quasi seicento pagine, quest’opera fu quella che parlò al mio cuore. Non come Elizabeth Bennet, ma componendo quella giusta melodia che giunse dritta dritta al mio cuore perché riconoscibile in alcuni suoi << aspetti >>. Ebbene si. Al di là di quella discutibile viziosità che la contrassegna, Emma è stata come una cara amica. L’intimità instaurata è stata alquanto potente, e l’altezzosità per cui molti lettori l’avevano giudicata in malo modo, a prescindere dalle origini famigliari da cui essa deriva, non mi disturbò più di tanto. Emma, dopotutto, poteva ottenere qualunque cosa il suo cuore desiderava. Ma purchè il suo cuore fosse completamente appagato gli affetti, le attenzioni di persone care e dispensabili avrebbero dovuto seguirla passo dopo passo. Se non ci si aggrappa agli affetti, chi sfrutterebbe certe possibilità?
Dilemmi e amore. Solitudine e intelligenza. Eterni contrasti, che in Emma sembrano stonare fra loro, così opachi nella semplicità delle cose, silenziose e luminose che tuttavia dicono più di quel che tacciono. Ma sussurrate nel tempo davanti agli occhi del mondo, rispecchiano l’idea di amore e comprensione di un mondo in cui la donna intellettuale o coscienziosa spicca fra anime umili e semplici. Massima che compone il ciclo della produzione austeniana, trasportata dalla corrente del tempo, spettatrice attenta dell’inutilità di un mondo fatto di cose grandi e piccoli di ricchi signori acutamente consapevoli del loro status sociale, protagonista di un destino incerto, Emma induce a scoprire la natura delle nostre opinioni, a combattere affinchè essi siano valide, in contrasto alle massime preferite, descritta in tutta la sua meravigliosa essenza, conferendo un ritratto ricco della vita che c’è stata. Fanciulla scalta e sveglia, che scenderà a patti con il vuoto morale dei suoi tempi, provando sulla sua pelle l’essenza della solitudine, negli affetti buoni o garbati, nella più assoluta perfezione. La Austen ci sospinge verso un lento processo di scoperta verso una parte dell’anima che per molti era irraggiungibile, regalando a questa sua eroina un certo rispetto nell’adattarsi alla mentalità chiusa del tempo ma anche una certa forza per contrastare ciò che non era consono.
Il dolce richiamo a una delle più acclamate opere della letteratura inglese, lucido, travolgente e passionale, mi rese prigioniera delle stesse colpe inflitte alla giovane Emma che scevra di fremiti dell’autoaffermazione dell’anima, aprì una crepa nel mio cuore e lì beatamente ci stese. Lei, così alata e inavvicinabile. Ma non per me, che condivisi ogni momento della sua << turbolenta >> vita. Desiderosa ad assistere a qualcosa di più forte, che impallidirà persino dinanzi al bagliore bruciante di un sole nel limpido cielo.

Valutazione d’inchiostro: 4

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, ho letto "Emma" un bel po' di anni fa, quando ancora frequentavo le scuole superiori... nel complesso non mi era dispiaciuto ma "Orgoglio e pregiudizio" mi è piaciuto molto di più :-)

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    1. Orgoglio e pregiudizio così come Ragione e sentimento rientra tra i miei preferiti, ma anche Emma devo dire che non mi è dispiaciuta affatto ☺️☺️

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  2. Bella recensione! Io non ho mai letto il libro "Emma" ma ho visto il film e mi è piaciuto. :)

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