domenica, dicembre 26, 2021

Gocce d'inchiostro: Merrick la strega - Anne Rice

Anche questo volume, l’ennesimo di questa straordinaria e bellissima saga, venuto ad incalzare i miei ritmi, la mia vita come parte integrante della stessa, ebbe un netto cambiamento. Già Merrick la strega non mi conquistò esattamente come i suoi predecessori, me lo ha confermato la stessa strega. La situazione che è stata messa al bando vedeva di tanto strane forme di potere, vampirismo, che entrano e escono senza degnarsi di uno sguardo, fin quando non raggiungono l’apice. Il momento culminante. Niente di personale, ma Merrick la strega non ha scaturito ciò che desideravo. Il suo successore, invece, divenne quell’aria pura, fresca, << balsamica >> che invase il mio spirito e lì ci rimase. Dunque un’altalena di emozioni, sensazioni attraverso cui ho accettato di abitare in un posto, starci lì, confondendo la realtà con la finzione, erigendo un nuovo tempo altrove e il problema che alla sua conclusione avrebbero comportato la lettura fervida di altri tre libri… e dopo? Dopo cosa ci sarebbe stato? Ancora non so dirlo. La vita ci riserva sempre strane e strambe sorprese, e in un batter d’occhio ogni cosa era in subbuglio.

 Titolo: Merrick la strega
Autore: Anne Rice
Casa editrice: Tea
Prezzo: 8, 60 €
N° di pagine: 370
Trama: Chi potrebbe aiutare Louis De Point Du Lac a ritrovare la sua amata e perduta Claudia, se non una strega? La bellissima Merrick discende dalle “gens de couleur libres”, una potente casta legata al voodoo nella quale si congiunge il sangue degli africani e dei francesi di New Orleans. Sue antenate sono le grandi streghe Mayfai, delle quali lei non sa nulla, pur avendone ereditato il potere e il sapere magico. Ed è David Talbot, eroe, narratore, avventuriero e vampiro a narrare la fascinosa e inquietante storia di Merrick, detta la strega di Endor, che spazia dalla New Orleans passata e presente alle giungle del Guatamala, dalle rovine dei Maya fino ad antiche civiltà ancora inesplorate.

 

La recensione:

 

Non riesco a pensare nient’altro che a lei. Ti assicuro che è come se non avessi mai amato. Dico sul serio, è come se non avessi mai conosciuto l’amore o la sofferenza. È come se fossi uno schiavo. Ovunque io vada, qualunque cosa faccia, penso continuamente a lei.

 

Mi preoccupai inanzitutto che il tempo trascorso in queste pagine stesse lentamente per ridursi. Come avrei dovuto proseguire, quali altri romanzi avrebbero folgorato la mia anima… volevo delle risposte, ma non possiedo alcuna capacità né il Giratempo di Hermione Granger per scorrazzare da un posto a un altro, un luogo un altro, ma questo sembra l’ennesima lamentela letteraria per ragioni che effettivamente non esistono: i libri si possono rivivere e vivere, soprattutto, quando ci pare e piace. È incredibile, ma non comprendo i motivi per cui la mia mente si lascia talvolta attanagliare da certi pensieri. Questo volume, quello riguardante le sorti di questa strega, non fu quella che destò scalpore. Non mi attrasse come le altre, ma circumnavigò un gruppo di bevitori di sangue individualiste che mentono sulle proprie origini, tormentano rispettive prede mortali, tentano di tiranneggiare ciò che è impossibile conquistare in un modo che può disgraziatamente causare altri problemi. No. In questo volume non ho trovato ciò che cercavo, ma non sdegnò l’ennesimo passaggio a girare intorno alle sorti di nuove creature, nuove potenze o entità che avrebbero dovuto riportare in vita qualcuno di estremamente basilare.
Queste Cronache dei vampiri sono comunque un paradiso per turisti, turisti di qualunque sesso o razza che sebbene non cerchino niente di speciale trovano tutto  e lo trovano a minor prezzo che altrove, perché porto libero senza alcun vincolo: un legame forte e indissolubile, una congrega di streghe e donne avvenenti e bellissime, un oggetto prezioso.
Questo volume come dicevo, non ha consumato la mia anima come è successo in precedenza, non avendo bisogno di grandi paroloni per scandire il panorama di una città che è il centro della vita, punti di ritrovo, di riflessione, divertimento, svago, piacere. La Rice mantiene sempre assetti psicologici in cui il dolore, la sofferenza, il risentimento non svaniscono né riescono ad innalzarsi verso il cielo per poi precipitare cancellando ogni risultato e qualunque consolazione dell’uomo. Differente da quegli esseri fatti di materia, indissolubili che si muovono ai bordi  dando un certo peso, mescolando certe cose, proseguendo un viaggio che in un certo senso mi ha discostato dal resto del mondo. Come? Proiettandomi in quello strano posto da cui derivo. Presto mi sono resa conto, che nonostante non abbia infervorato la mia anima le modalità per cui questi vampiri si sono mossi in questa società, hanno accarezzato così bene il mio cuore credo proprio dipenda dal saper destreggiarsi in un universo estremamente ampio, complesso che anche nel suo essere atipico ti porge un’attenzione particolare che toglie e aggiunge qualcosa.
Ma sempre grazie alla Rice che sono stata trascinata nel centro della modernità, che ha rimodellato questo universo donandogli una forma che non ha propriamente sposato i miei gusti ma messo comunque in piedi l’amministrazione più efficiente e meno corrotta di sempre, pagando questi vampiri come dirigenti di un universo. Sono loro che hanno stabilito delle regole e i cui << spettatori >> non avrebbero dovuto fare nient’altro che adattarsi. Non c’è dubbio che cela del potenziale.
Quale? Lo scoprirò molto presto, in questa landa desolata ma bellissima, un popolo straordinariamente magnetico e seducente, il cui sistema politico ha delle apparenze di democrazia che non lascia adito a dubbi che il suo potere è estremamente superiore a qualunque serie di vampiri abbia mai letto. Servendosi di ogni forma possibile, distruggendo ogni cosa, ogni rimasuglio non avendo alcuna possibilità di sfogare e sfidare il loro potere. Soffocando sul nascere qualunque dissenso, assumendo il controllo cercando di riscrivere una storia in cui non si dimentica il passato ma lo si evoca in forme più potenti.

Valutazione d’inchiostro: 4

2 commenti:

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