martedì, novembre 29, 2022

Gocce d'inchiostro: Il mistero di Paradise Road - Pietro De Angelis

Le letture inaspettate, quelle che ti colgono alla sprovvista col loro clamore, non mi entusiasmano mai di primo achito come solitamente accade con l’approccio di opere che conosco e desidero leggere da tempo. Ma abbastanza validi, per inserirsi nella lunga TBR del mese e il mio entusiasmo nell’abbracciare tutto questo, tra cui gli immancabili classici e qualche acquisto compulsivo. Di questo romanzo non sapevo assolutamente niente, tanto meno la sua esistenza e l’unico modo per conoscerlo era leggerlo: inutile cincischiare in quinsquiglie varie. Era ora di cogliere l’occasione al volo! Molti lettori, prima di me, hanno valicato i cieli celesti di questo luogo, che in effetti di celestiale possiede ben poco, ma con una trama che strizzava l’occhio ai romanzi del mio amato Dickens non potevo assolutamente esimermi. Il risultato non è stato così esilarante come credevo. In parte ha frantumato quella barriera di forte interesse che avevo riservato a queste pagine, ma, il suo risiedere fra le sue pagine tutto sommato è stato << comodo >>. Poiché fautore di un qualcosa che disgraziatamente nessuno eguaglierà mai, quello cioè di valicare l’intento dickensiano, è un romanzo gotico italiano che mi ha affascinata per la visione personalissima che l’autore riversa per la poesia, e, di questo fantomatico mistero, solo l’ombra. Rinchiuso in una zona remota della nostra coscienza, e forse anche di Londra, metafora di un regime totalitario in cui l’uomo non è essenzialmente libero poiché incompreso e non considerato. Non così fascinoso come sembra, giallo che ha una visione claudicante e attiva di una società che c’è stata.


Titolo: Il mistero di Paradise Rohal
Autore: Pietro De Angelis
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 15€
N° di pagine: 316
Trama: Il 15 gennaio del 1875 a Paradise Road, una via di linde casette a schiera alla periferia di Londra, morirono nella stessa notte dodici persone. Né Scotland Yard né la scienza riuscirono mai ad appurare la causa di quei decessi. Soltanto alcuni decenni dopo viene alla luce il documento che svela finalmente la verità su quel caso, di cui fu protagonista Lionel Morpher, impiegato esemplare all’Ufficio Brevetti, la cui moglie Alphonsine fu “vittima” di una passione totalizzante per la poesia. In una Londra nebbiosa e carica di mistero, Lionel si imbarcherà in un’impresa per salvare la moglie dalla sua “follia”, entrando in un nuovo mondo, ricco di incredibili scoperte scientifiche che annunciano l’arrivo della modernità. Un romanzo avvincente e appassionante, un omaggio originalissimo alla letteratura del mistero e alle atmosfere vittoriane di autori come Wilkie Collins e R.L. Stevenson.

domenica, novembre 27, 2022

Classic booktag

Sciami di persone, checchè siano di carta e inchiostro o di carne e ossa non ha importanza, soggiornano nel mio salotto letterario per qualche tempo. È sempre bello vedere così tanta gente attorniarsi sulla soglia di casa tua: nel giro di un anno, ne ho incrociato e ospitato tantissime. Soprattutto gente di un’altra epoca, che indossavano vestiti dai colori sgargianti, lunghi abiti da sera, e soprattutto condividevano modalità di pensiero che naturalmente non coincidono con la mia filosofia di vita.

Nell’insieme hanno organizzato bellissime sorprese che ho vissuto con piacere. Perché le migliori avventure le vivo sempre nei romanzi d’altri tempi. Questo booktag in un certo senso esplica questa mia concezione, formando un cordone intorno a me che ci tiene legati, uniti affinchè qualunque legame intercorso nel tempo non si frantumi ma persista nel tempo.


Un classico celebre sopravvalutato che non ti è piaciuto

Sicuramente il capolavoro di Pirandello. Letto quando ero adolescente, riletto in età adulta. Romanzo che narra una vicenda interessante, ma che, a me, ha annoiato parecchio.




venerdì, novembre 25, 2022

Gocce d'inchiostro: Diego e Frida. Un amore assoluto e impossibile sullo sfondo del Messico rivoluzionario - Jean Marie G. Le Clèzio

Frida Kahlo e Diego Rivera. Più che altro la bellezza di questi due artisti non tanto quanto la magnificenza di opere per me ancora incomprensibili, quanto il trasporto dal tempo a i sensi, il piacere di un’insaziabile forma di autorealizzazione in cui è impossibile non nutrire tenerezza, strazio, estasi, sebbene qui proiettati in meno di duecento pagine, con una gita in un luogo straordinario che continua a mantenere intatto il suo fascino. La promessa mantenuta con una mia amica di leggere di loro per qualche tempo non mi parve più bella e straordinaria come questa, evitando ogni tentazione possibile, attaccandomi alla loro anima come una scialuppa di salvataggio dinanzi a un mare in tempesta. Attaccandosi perfettamente alla mia anima, leggendo solo di loro e lasciandomi inebriare dal profumo dolce e antico di poter studiare e comprendere opere che sono frutto di atti di comprensione dell’anima, specchi in cui si riflette la modernità, la storia, la religione così come la libertà degli uomini.


Titolo: Diego e Frida. Un amore assoluto e impossibile sullo sfondo del Messico rivoluzionario
Autore: Jean Marie G. Le Clèzio
Casa editrice: Il Saggiatore
Prezzo: 12, 50 €
N° di pagine: 192
Trama: Quando nel 1929 la giovane pittrice messicana Frida Kahlo annuncia le sue nozze con Diego Rivera, nessuno accetta il matrimonio tra questa ragazza vivace ma di salute precaria e il genio dei muralisti messicani che ha il doppio dei suoi anni, il triplo del suo peso e una reputazione di orco e seduttore. Il loro passato travagliato, il loro incontro, la fede nella rivoluzione, il viaggio in America e il fascino inaspettato del capitalista Henry Ford, i rapporti con Breton e Trotskij sono raccontati in queste pagine, in cui lo stile del grande romanziere francese fa rivivere due icone del Novecento. Quella di Diego e Frida è una storia d'amore fuori dall'ordinario, attraversata da tradimenti e fughe, vivida e intensa come i colori della loro pittura.

mercoledì, novembre 23, 2022

Echi assordanti dal passato: romanzi nostalgici dell'infanzia che ho amato

Probabilmente non saprei rispondere nemmeno io, così, di primo acchito, ma quando si parla di romanzi, le idee sono sempre innumerevoli. Imperversano nel mio spirito, attanagliano la mia coscienza, pensando all’emozioni, al loro modo di stare nel mondo. Prima di leggere classici, prima di scoprire questo meraviglioso mondo, la mia infanzia fu costellata di letture che in un modo o nell’altro mi segnarono. Mi resero la persona che sono adesso, scrivendo di me e parlando al mio spirito come nessuno. Credo che, in un angolino mancato di paradiso in cui si parla di libri, sia necessario presentare quei romanzi che in un certo senso mi hanno formato. Ed ecco che traendo esempio da ogni emozione, tutto si riduce a un’unica domanda: chi sarei stata se nella mia vita di bambina queste letture non avessero surclassato il mio spirito? La risposta è celata in queste pagine, e mi piacerebbe sapere quali sono state le vostre letture dell’infanzia. Letture che vi hanno accompagnato per brevi o lunghi periodi della tua vita, sfruttando ogni situazione pur di conoscere e scandagliare la tua anima.

Primo romanzo di questa lista, un fantasy che lessi fra i banchi di scuola. La maestra ci assegnò, per le vacanze estive, questa lettura. Ricordo che, sebbene a tratti poco semplice per una bambina di all’epoca dieci anni, mi piacque molto.

Titolo: I maghi di Caprona
Autore: Diana Wynne Jones
Casa editrice: Salani
Prezzo: 7, 80 €
N° di pagine: 280
Trama: La città di Caprona può considerarsi il luogo più magico dell'universo e le magie più grandi, a Caprona, sono senza dubbio quelle compiute dalle famiglie Montana e Petrocchi. Finché, un brutto giorno, l'ostilità esistente fra le due stirpi di potenti maghi diventa così violenta da mettere in pericolo la sicurezza e la sopravvivenza stessa della città e dei suoi abitanti. Soltanto Tonino Montana e Angelica Petrocchi, entrambi poco più che bambini, riusciranno, superando i pregiudizi e l'avversione reciproca, a scoprire la terribile verità celata dietro il lento dissolversi della forza magica di Caprona.

lunedì, novembre 21, 2022

Gocce d'inchiostro: Assolutamente musica - Murakami Haruki e Ozawa Seiji

Quando mi si presentò l’occasione di leggere qualcos’altro del mio amato Murakami, non ci pensai due volte ad accaparrarmi una copia di questo romanzo – per me inedito -, e fiondarmi nell’immediato fra le sue pagine. Rivivere un’esperienza bellissima, emozioni che credevo di aver perduto, giusto per non aver più dubbi. Qualche giorno dopo la sua lettura, eccomi qui a riporre nero su bianco le mie vivide impressioni, il cui elemento di studio questa volta non avrebbe previsto la corsa o gli elementi surreali cui siamo abituati, quanto la musica. Più precisamente quella jazz che compromise in un certo senso la capacità della realizzazione di qualcosa, l’atto di creare qualcosa dal nulla. Cosa avrebbe comportato tutto ciò? In altre parole, la visione di una magia che non ha tale caratteristica esclusivamente udendola ma che emetta qualcosa che arrivi dritta dritta al cuore di chi l’ascolta, focalizzandola e imprimendola come idea.
Sotto certi aspetti, per nulla dissimile al celeberrimo saggio L’arte di correre ma in cui l’autore qui non si annulla poiché dotato di un sottile incanto, qualcosa che valica ogni confine, qualunque limite del possibile, risucchiando le tenebre, ogni grigiore, esistendo esclusivamente per donare felicità.

Titolo: Assolutamente musica
Autore: Murakami Haruki e Ozawa Seiji
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 312
Trama: «Se in un testo non c’è ritmo, nessuno lo leggerà», afferma Murakami Haruki, che ha imparato a scrivere ascoltando musica. La sua passione è nota a tutti i lettori: non solo i suoi romanzi sono percorsi da una costante colonna sonora, ma l’autore giapponese ha anche gestito un jazz club a Tōkyō. E può vantare un amico d’eccezione: il grande maestro Ozawa Seiji, che ha diretto le orchestre piú importanti del mondo, tra cui la Boston Symphony Orchestra. Spinti dal profondo amore per la musica, l’appassionato e il professionista hanno deciso di scrivere insieme questo libro: sei conversazioni e quattro interludi che spaziano da Beethoven ai collezionisti maniacali di dischi, da Brahms al rapporto tra musica e scrittura, da Mahler al blues. Un’insolita guida all’ascolto, capace di farci rivivere l’armonia di un pomeriggio tra amici che parlano di ricordi. E capace di farci emozionare.

sabato, novembre 19, 2022

I problemi del lettore booktag

Da come scrivo e parlo dei libri sembrerebbe non ne posso proprio fare a meno…. Quanta verità celano queste parole! Forse è per questo che oggi mi trovo nuovamente qui, in queste lande desolate, a riporre queste poche righe e a parlare, ancora una volta, di libri. Altrimenti dove starebbe il bello? Soprattutto se sei un lettore, e di << problemi >> spesso se ne riscontrano. E non pochi! Ed ecco che, quest’oggi, vi parlo di alcuni di questi problemi XD Voi vi rispecchiate? Io, in qualcuno…. Lettrice che negli anni ha maturato una certa esperienza, e che, alla fine, si finisce ad avere fiuto per certe cose.

Hai 20.000 libri nella tua tbr. Come diavolo decidi cosa leggere dopo?

Da qualche tempo a questa parte stilo una presunta TBR con un numero discreto di libri che mi premuro a leggere e rispettare ogni mese. Dunque seguo la lista di questa presunta lista, e se non dovessi rispettarla ascolto il mio cuore. Guardo la mia libreria, e valuto ciò che il mio cuore mi sussurra in quel momento.

giovedì, novembre 17, 2022

Gocce d'inchiostro: Anaïs Nin. Nel mare delle menzogne - Lèonie Bischoff

Ci sono autori, che seppur letti e amati a dismisura, in un momento imprecisato della tua vita, nel mentre ci si affanna fra una cosa e un’altra, ti rendono omaggio di pregevoli sorprese. L’epidemia di sete insaziabile di letture che mi contraddistingue, da qualche tempo, che giorno dopo giorno si diffonde sempre più, mi spingono delle volte a compiere passi azzardati. Questo romanzo fu un acquisto compulsivo e assolutamente inaspettato, che posto in uno scaffale zeppo di romanzi sembrava fosse lì, per me, ad aspettarmi e poiché di libri non ne acquistavo da un sacco di tempo, questa sembrava l’occasione più che adatta. Fa niente se le mie tasche si svuoteranno irrimediabilmente. I libri mi rendono felice, ed io non posso farci niente. La bellissima e prorompente storia di questa donna, dunque, mi sconvolse, mi travolse, mi sedusse a tal punto da desiderare, una volta letto, di rileggere l’intera produzione della Nin. Partendo dai suoi diari, di cui ho purtroppo solo il primo, ma che pian piano mi premurerò ad acquistare gli altri, riposando silenziosamente e restando lì, fagocitata fra la sua irrefrenabile passione per la carne e la scrittura.


Titolo: Anaïs Nin. Nel mare delle menzogne
Autore: Lèonie Bischoff
Casa editrice: Ippocampo
Prezzo: 19, 90 €
N° di pagine: 192
Trama: Inizio degli anni Trenta. AnaÏs Nin vive nella banlieue chic di Parigi e lotta contro l'angoscia che la sua vita da sposa di banchiere le impone. Più volte strappata alle sue radici, è cresciuta tra due continenti e tre lingue, lottando per trovare il suo posto in una società che relegava le donne a ruoli di secondo piano. Decisa a diventare scrittrice, si è inventata fin dall'infanzia una via di fuga: il suo diario. Un diario che diviene droga, compagno e doppio dell'autrice, permettendole di esplorare la complessità dei propri sentimenti, e la ricchezza della propria sensualità. Un graphic novel bello quanto un'opera Art déco, ipnotico quanto un quadro di Klimt... Con l'aiuto di una matita dalla mina multicolore, Léonie Bischoff illustra un racconto di grande potenza onirica e sensuale. Dalla relazione passionale di Anaïs Nin con Henry Miller al rapporto incestuoso con il padre, l'autrice ci svela una personalità frammentata, in cerca di emancipazione e di assoluto.

martedì, novembre 15, 2022

Slanci del cuore: romanzi che desidero leggere entro l'anno

Così tanti libri, così poco tempo!... quanta verità celano queste parole? Mentre osservo le mie strapiene librerie penso sorridendo a quanti libri ho letto nei miei pochi anni di vita. E quanti vorrei leggerne, e ne leggerò nel tempo che scandisce la vita da ragazza a quella adulta. Richiamando alla mente certe cose, malgrado le pile svettanti di libri, ce ne sono tanti altri che vorrei acquistare, leggere. 


Desidero ardentemente come una bambina la notte di Natale attende un gigantesco pacco. E pur quanto le parole portino lontano, cosa fare se non lasciarsi andare all’inesorabile strisciare del mondo? Vivere prendendo la vita assolutamente per com’è: una bellissima avventura di cui conosci l’inizio ma non la fine.

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Titolo: Il regno
Autore: Emmanuel Carrere
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 428
Trama: “In un certo periodo della mia vita sono stato cristiano” scrive Emmanuel Carrère nella quarta di copertina dell’edizione francese del Regno. “Lo sono stato per tre anni. Non lo sono più.” Due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di “tornarci su”, di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente, questa volta, bensì da investigatore. Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così, conducendo la sua inchiesta su “quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo”, Carrère fa fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l’ebreo Saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone Luca ( quelli che oggi conosciamo come l’apostolo Paolo e l’evangelista Luca); ma anche il giovane Timoteo, Filippo di Cesarea, Giacomo, Pietro, Nerone e il suo precettore Seneca, lo storico Flavio Giuseppe e l’imperatore Costantino – e l’incendio di Roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto ciò, è stato scritto.

domenica, novembre 13, 2022

Gocce d'inchiostro: Malice - Heather Walter

Se non mi fossi fatta sedurre dalla copertina, bellissima e inequivocabile, non credo ora sarei qui, a riporre queste poche righe, scrivendo l’ennesima recensione riguardante la mia ultima lettura. Allo stesso tempo non accettare di leggerlo voleva dire farsi sfuggire un’occasione straordinaria come questa, ma generalmente i romanzi young adult e LGBT sono garanzia di diniego e insoddisfazione per la mia anima semplice, ed io francamente non volevo incappare nell’ennesima delusione letteraria. Ma, adesso che Malice è approdato nel mio Kobo, mentalmente torno in quei luoghi facendo attenzione a ciò che le sue pagine mi avrebbero riservato. Cosa? Beh, innanzitutto un mondo straordinario e visionario a tratti atipico a tratti affascinante, in cui sono rinchiuse figure di diverso stato sociale. Una certa malinconia che pervase queste pagine, gli ultimi giorni del mese di settembre in un mondo sorretto da sistemi magici che sono affidate a delle famiglie, custodiscono le loro << origini >> come doni nascenti. Tra l’altro rinchiudersi in questo posto sarebbe stato ideale per comprendere questo meccanismo letterario e, nonostante sia trascorso qualche giorno dalla sua ultima lettura, desidero tornarci molto presto. Basta recuperarne la copia cartacea, infilarla assieme ai suoi compagni d’inchiostro, attendendo che quella voce flebile che durante il corso della lettura si è sprigionata dalle sue pagine sovrastasse ogni cosa.

Titolo: Malyce
Autore: Heather Walter
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 468
Trama: C'era una volta, tanto tempo fa, una strega malvagia che, per vendetta, gettò su una stirpe di principesse una maledizione mortale. Una maledizione che poteva essere infranta solo dal bacio del vero amore. Già sentita, vero? Il principe azzurro, "e vissero per sempre felici e contenti…" Sciocchezze. No, davvero, a nessuno importa cosa succede alle principesse di Briar. Ai suoi abitanti interessano solo i gioielli, le feste e gli elisir magici delle Grazie. Anch'io pensavo che non mi interessasse. Fino a quando non l'ho incontrata. La principessa Aurora, l'ultima erede al trono di Briar. Bellissima. Intelligente. Forte. La regina di cui il regno avrebbe bisogno. A cui non importa che io sia Alyce, la Grazia Oscura, da tutti disprezzata per la magia nera che mi scorre nelle vene , la stessa che ha maledetto la corona. Umiliata e offesa da quegli stessi nobili che pagano care le mie pozioni e poi mi additano come un mostro. Aurora dice che dovrei essere orgogliosa dei miei doni. Dice… che mi vuole bene. Manca meno di un anno perché quella maledizione la uccida, ma se la chiave della salvezza è il bacio dell'ennesimo principe insulso, lei non lo accetterà. E io… voglio aiutarla. Se il mio potere è all'origine della sua maledizione, forse può segnarne anche la fine. Forse insieme possiamo dare vita a un mondo nuovo. Sciocchezze anche queste. Perché sappiamo tutti come finisce la storia, no? Aurora è la bella principessa e io… Io sono la cattiva.

venerdì, novembre 11, 2022

Booktag: l'autunno dei lettori

Organizzarmi è sempre stato il segreto del mio successo. Sin dall’adolescenza, qualunque momento libero era motivo di organizzazione. Studiavo, leggevo, tentavo in ogni modo di dedicare del tempo per me stessa non dovendo rincorrere il minuto. Ho deciso di trattenermi nel web con l’avvento di questo booktag, non propriamente nuovo ma sempre molto carino e divertente, affinchè chi mi legge possa scoprire qualcosa in più su di me, comunicando maggiormente emozioni e sensazioni che in un certo senso confido possano allietare lo spirito, o, perlomeno, divertirvi così come mi sono divertita io 😊

Che cosa ami dell'autunno?

Certamente l'ambiente circostante. Le foglie che si tingono di rosso e arancione, i viali alberati che conferiscono un certo non so che, ma, soprattutto, sedermi nella mia poltrona preferita, avvolgermi nel mio morbido plaid, ed immergermi nell'unico mondo in cui desidero viverci: quello della carta e dell'inchiostro.

mercoledì, novembre 09, 2022

Gocce d'inchiostro: Billy Summers - Stephen King

Leggere l’ennesimo romanzo di Stephen King distanza di qualche settimana dalla sua ultima lettura è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso riguardo ad alcune decisioni che influenzeranno la mia vita. Raccontare in forma di prosa e vestendo i panni di osservatore esterno non dovrà essere stato, secondo me nemmeno lontanamente, facile. Eppure, Stephen King - non a caso soprannominato il re dell'horror - ci è riuscito. La sua è una prosa diretta, priva di fronzoli, a tratti solenne a tratti ricercata da cui, un giorno, dal nulla, fuoriuscì dalla punta invisibile di una penna, si sedette alla scrivania del suo studio, aprì il computer e descrisse bellissime epopee riguardo i suoi innumerevoli personaggi e le sue folle gesta. Billy Summers, a quanto ho letto sul web, è un’opera meno spaventosa e crudele delle opere che resero l’autroe celeberrimo. Ora che l’ho concluso, confermo tutto questo: è una storia che scava più sulla psicologia individuale che sulla profondità dei sentimenti. Ma strisciò impunemente nel mio cuore propinandoci una storia che ai più romantici avrebbe fatto palpitare il cuore. Ho trascorso 4 intensissimi giorni in sua compagnia e, com'era logico, ho osservato con una certa attenzione ogni cosa affinchè potessi percepire il minimo sentore di particolarità. Questo tipo di particolarità a cui mi riferisco, infatti, sopravvenne come mi immaginavo, ed io non potei non essere più felice di così. Sicura che fra queste pagine avrei ritrovato il King del mio passato.

Titolo: Billy Summers
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperlyng & Kupfker
Prezzo: 21,90 €
N° di pagine: 545
Trama: Billy Summers è un sicario, il migliore sulla piazza, ma ha una sua etica: accetta l'incarico solo se il bersaglio è un uomo davvero spregevole. Ora ha deciso di uscire dal giro, ma prima deve portare a termine un'ultima missione. Veterano decorato della guerra in Iraq, Billy è tra i più abili cecchini al mondo: non ha mai sbagliato un colpo, non si è mai fatto beccare – una specie di Houdini quanto si tratta di svanire nel nulla a lavoro compiuto. Cosa potrebbe andare storto? Stavolta, praticamente tutto.

lunedì, novembre 07, 2022

Le TBR: richiami dell'anima 19°

Novembre decreta il penultimo mese dell’anno. E tanti progetti letterari e non che confido possano essere soddisfatti. Mi chiedo se, chi mi legge, non pensa che io possa essere un po' pazza. Così tanti progetti… e così tanti modi per realizzarli. Si, perché alla fine ci riesco sempre. Non importa quanto tempo passa, non importa cosa succede: alla fine il mio è sempre un trionfo assicurato. Non mi piace vantarmi, ma è grazie a questa tempra, questa forte determinazione che nella vita sono sempre arrivata lontana. Dubito quindi che le letture che desidero vivere a Novembre non saranno vissute. Perché sono quasi tutte opere che saltano all’occhio, e che ho segnalato un centinaio di volte. Ma questa volta, che devo assolutamente concludere entro la fine dell’anno. La mia coscienza suggerisce effettivamente che potrebbe anche non accadere. E se non accadrà… beh, almeno ci ho provato!

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Titolo: Il regno
Autore: Emmanuel Carrere
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 428
Trama: “In un certo periodo della mia vita sono stato cristiano” scrive Emmanuel Carrère nella quarta di copertina dell’edizione francese del Regno. “Lo sono stato per tre anni. Non lo sono più.” Due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di “tornarci su”, di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente, questa volta, bensì da investigatore. Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così, conducendo la sua inchiesta su “quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo”, Carrère fa fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l’ebreo Saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone Luca ( quelli che oggi conosciamo come l’apostolo Paolo e l’evangelista Luca); ma anche il giovane Timoteo, Filippo di Cesarea, Giacomo, Pietro, Nerone e il suo precettore Seneca, lo storico Flavio Giuseppe e l’imperatore Costantino – e l’incendio di Roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto ciò, è stato scritto.

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sabato, novembre 05, 2022

Gocce d'inchiostro: La bella e la bestia - Gabrielle Suzanne Barbot de Villenueve

Non avevo alcuna intenzione di procrastinare. Questo fu un acquisto compulsivo e impulsivo che sentì l’esigenza di portare a casa, stringere al petto, riporlo sullo scaffale assieme agli altri amici d’inchiostro, con l’intento di leggerlo. La mia conoscenza nei riguardi di questa lettura era vasta, ma in cartaceo non ne sapevo assolutamente niente. Era un mondo sconosciuto che avrei dovuto valicare anni e anni fa, ma ora che ne ebbi occasione perché non approfittarne? In fondo, le occasioni non mancano a nessuno. Bisogna solo essere capaci di afferrarli. Ed ecco che, muovendomi fra le fauci di una storia che possiede tutto e niente, ho letto questa bella fiaba, annegando in fiumi di parole bellissime, rindondanti e magiche, che hanno sbattuto contro le pareti solide della mia anima. precipitando furiosamente e poi posandosi leggiadre nel mio cuore.

Titolo: La Bella e la bestia
Autore: Gabrielle - Suzanne Barbot de Villenueve
Casa editrice: RBA
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 208
Trama: Lasciatevi trasportare dall'incantevole favola della Bella e la Bestia. Con inediti elementi interattivi in 3D, fra cui un quadrante da girare per scoprire il guardaroba della Bella, un pieghevole che svela l'interno del palazzo, finestre pop-up che si aprono sulle scene a cui assiste ammirata l'eroina, e tanto altro ancora. Dalla sua prima pubblicazione nel 1740 ad opera di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, questa favola senza tempo che vede una bellissima fanciulla innamorarsi di una bestia feroce ha affascinato generazioni di lettori. Con delicate illustrazioni ed elementi interattivi firmati dallo studio MinaLima, il libro vi invita a esplorare il palazzo incantato della Bestia insieme alla Bella e a un corteo di magiche creature.

giovedì, novembre 03, 2022

Romanzi su misura: Ottobre

Le letture di cui spesso vi parlo vengono poi recluse in un post, nel wraup up del mese, ma lasciano sempre una traccia del loro passaggio. Quale? Innanzitutto, un guazzabuglio di ricordi, sensazioni che sconvolgono o proiettano in uno spazio grigio. Dopo averli letti li osservo intrappolati lì, sulla mensola strapiena della mia libreria, ed ecco trovarmi nuovamente di fronte a situazioni vissute nemmeno qualche settimana fa. Le storie che leggo sono sempre più o meno le stesse: generalmente il mio è uno stile letterario che non cambierà tanto facilmente in quanto non mi piace incappare in qualche delusione. E dunque, se soddisfacenti, ecco venire su qualcosa che ha la stessa parvenza di una piccola luce il cui bagliore si è intensificato man mano che mi inoltravo in luoghi che non avevo ancora esplorato. Per me il divertimento puro. La bellezza di certi paesaggi, uno stile ricercato e appassionante, una me quasi sempre uguale ma più matura e consapevole. Fatico a credere che non si è fortunati ad scovare certi piccoli tesori: il segreto è saper cercare a fondo.

Romanzi su misura in carta e inchiostro:

Non il tipo di cui molti credo abbiano la pazienza di perdere del tempo prezioso in sua compagnia, ma ricco di spunti di riflessione che mi coinvolsero maggiormente. A dispetto di Emma, ottenere il suo favore non è stato difficile, e anche se giunse nell'immediato quest'opera è un'altro raffinato quadro di fine ottocento. Potente nell'intimità instaurata, solitaria ma ambiziosa che tuttavia dice molto più di quel che tace. Sciorinata dinanzi agli occhi del mondo, rispecchiando l'idea di anti protagonista immune ai continui sbalzi temporali.
Valutazione d’inchiostro: 4


martedì, novembre 01, 2022

Gocce d'inchiostro: Stazione 11 - Emily St John Mandel

Mentre prendo posto sulla panca invisibile della Vita, così accogliente dinanzi a me, penso che ci sono un sacco di libri che mi piacerebbe leggere e di cui disgraziatamente non possiedo il cartaceo. Fisso le strapiene librerie, scaffali zeppi di colori e sorrido. Li leggerò in ebook, questo è vero. Ma poi recupererò il cartaceo. È un pensiero folle, forse esagerato, ma nel silenzio delle mie riflessioni i libri, la letteratura hanno sempre arricchito la mia vita. Mi hanno resa la persona che sono adesso, regalano conforto e felicità. Non un semplice pretesto ma uno stile di vita. Questa lunga e forse insulsa riflessione per dire, che il romanzo di cui vi parlerò quest’oggi giunse inaspettatamente e inaspettatamente mi fu dato come tentativo di valicare i confini di un genere che non sempre valico: quello della fantascienza. A quel punto leggerlo sembrava la migliore scelta, e un’interruzione precoce alla mia consueta routine fu un tentativo disumano di essere sballottolata da un posto a un altro, in un mondo crudele che ha tratti e parvenze simili a quello in cui vivo, in cui l’anima è stata ridotta completamente a pezzi, si annulla completamente nel momento in cui prende consapevolezza di ciò che le accade. Di questo romanzo non credo ne serberò un ricordo particolare: la sua esperienza di lettura mi ha servito per arricchire il mio bagaglio culturale ma anche per saziare quella insaziabile sete di curiosità. Il risultato è stato soddisfacente, positivo, sciorinato mediante forme sofisticate di bellezza in cui, sebbene si tenti di raggiungere la perfezione, scovare la felicità, alla fine il suo battito si affievolisce e poi arrestarsi. Lettera d’amore in formato requiem che nonostante alcuni assetti crudeli non è cupo e violento come sembra, ma dotato di una visione ottimistica che ha a che fare con la speranza.

Titolo: Stazione 11
Autore: Emily St John Mandel
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 412
Trama: Kirsten Raymonde non ha mai dimenticato la sera in cui Arthur Leander, famoso attore di Hollywood, ebbe un attacco di cuore sul palco durante una rappresentazione di Re Lear. Fu la sera in cui una devastante epidemia di influenza colpì la città, e nel giro di poche settimane la società, così com'era, non esisteva più. Vent'anni più tardi Kirsten si sposta tra gli accampamenti sparsi in questo nuovo mondo con un piccolo gruppo di attori e musicisti. Tra loro si chiamano Orchestra Sinfonica Itinerante e si dedicano a mantenere vivo ciò che resta dell'arte e dell'umanità. Ma quando arrivano a St. Deborah by the Water si trovano di fronte un profeta violento che minaccia l'esistenza stessa di questo piccolo gruppo. E man mano che gli eventi precipitano, in un continuo viaggiare avanti e indietro nel tempo, mostrando com'era la vita e com'è dopo la grande epidemia, ecco che l'imprevedibile evento che unisce tutti i personaggi viene rivelato. Riuscirà a quel punto l'umanità a sconfiggere i suoi fantasmi e conquistare un nuovo futuro?
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