lunedì, agosto 03, 2015

Gocce d'inchiostro: Nelle ombre dei sogni - Daniela Spezia

Ci sono molti autori per il quale il mondo della finzione rappresenta un'occasione per scalare montagne invisibili e descrivere gli infiniti regni della fantasia. Per Daniela Spezia, autrice esordiente, il terreno più fertile e affidabile per la propria ispirazione fu la letteratura cinquecentesca. Nelle ombre dei sogni, è inequivocabilmente un opera prima, che rivela la passione, il senso di conforto dell'autrice nella letteratura. E, facendo la propria passione come uno scopo narrativo, dipana in maniera piuttosto semplice una storia carina che rivela perfettamente del potenziale.
Una storia appassionante che vivrà sicuramente più a lungo di quanto pensi. Un romanzo sorprendente che si intreccia nell'universo della Francia del cinquecento.


Titolo: Nelle ombre dei sogni
Autore: Daniela Spezia
Prezzo Kindle: 4,99 €
Casa editrice: Self publishing
Trama: Kay Donovan è una giovane attraente, colpita più di quanto non pensasse dall'improvviso divorzio della sorella. Il rapporto fra le due donne è teso, talvolta conflittuale, eppure la notizia porta Kay in uno stato di stress che non si sarebbe aspettata di provare. Per smorzare la tensione si concede allora una vacanza in Francia, eppure quest'esperienza in apparenza rilassante si tramuta in una situazione dai risvolti inquietanti. Senza volerlo e con sempre maggior frequenza, Kay si scopre in grado di rivivere le esperienze di Louise de Meaursé, una nobildonna del sedicesimo secolo. Viene quindi immersa in quel lontano passato, percependo in prima persona le limitazioni e l'angoscia di un matrimonio infelice con un uomo brutale. Suo malgrado la giovane si trova ad essere sempre più coinvolta da questa vita che non le appartiene ma neppure le è del tutto estranea. Col passare dei giorni il legame fra Kay e Louise si amplifica e rafforza, finché il maniero che era stato la dimora della duchessina francese diventa il punto focale di uno scontro che, superando i confini del tempo, mescola le passioni del presente e gli intrighi del passato.

La recensione:
Non riuscii a rimanere seduta in camera. Ogni volta che arrivo in un posto nuovo ho bisogno di vedere dove mi trovo, di considerare cosa ho attorno e di prenderne le misure. Forse è l'istinto, una sensazione piacevole e sorprendente, come un animale che non entra da nessuna parte senza prima assicurarsi di poterne uscire.

Le immagini non erano perfette, eppure trasmisero quelle giuste informazioni che avevo bisogno: era notte fonda, una giovane attraente riviveva le esperienze di una nobildonna del sedicesimo secolo ed io mi mossi silenziosa in un giardino di gramigna, dove realtà e finzione si fusero, che avevo visto solo dalla piccola finestra delle parole. Era qualcosa di particolare: le limitazioni angosciose di un matrimonio egoista e brutale; sprazzi di una vita lontana, vissuta; un impotente maniero che, come la radura di un laghetto cristallino e gelato, si erge su una collina boscosa raggiungendo un mastodontico castello verso nord. Kay Donovan viveva evidentemente del fervore dei sogni.
Lei credeva nella magia? In quell'invisibile linea di demarcazione fra il possibile e l'impossibile? Non credo. Era una giovane disillusa e ansiosa con i piedi per terra. Ma non si meravigliava che molti ci credessero.
Col calar del sole, inerpicarsi sulla ripida salita verso un castello circondato da un ampio spazio verde non è stato facile. Così come riconoscere la provenienza di questa storia. All'improvviso, come talvolta mi capita, ho dovuto aspettare qualche momento pur di riconoscere la forma di idea che risiedeva nella mente dell'autrice, i cui tempi e  modi coincidono con la forma stessa. Qua e là si accesero delle piccole lampadine, la cui luce intensa mi condusse in Francia, così splendente e straordinaria. Alle soglie di un viaggio sorprendente e inatteso i cui personaggi appaiono soli e insoddisfatti. Inappagati, che camminano nella lotteria della vita, avvolti da una cortina di mistero, fra il fervore delle passioni, nella lucentezza dell'amore, che inghiotte ogni cosa. Il tempo. Lo spazio. Detriti trascurati.
Leggere la storia di Kay e del suo rapporto conflittuale con la sorella, entrare nel cielo dell'altra e trovarlo pieno di nuvole soffici e accoglienti, di un cuore infranto e un amore perduto e non ricambiato è stata piacevolissimo. Un treno vecchio mi ha condotto in un altro tempo, in un altro luogo, impantanandosi tuttavia in stazioni umide e soffocanti. Nell'insieme, sembrava ci fosse qualcosa di pianificato. Come se esistesse un disegno divino che mi avrebbe indicato la strada, una cospirazione per condurmi fra le pagine bianche di segreti foschi e rivelazioni sepolte da molti anni. Ma forse si tratta solo di sciocchezze sentimentali. Illusioni di una ragazza come tante altre, amante della musica e dei libri.
Scrivendo questa recensione mi viene solo da pensare che storie di questo tipo, percorrere meandri della memoria, anfratti bui, lampi di luce, mi ha sempre dato un po' alla testa predisponendomi a pensieri fastidiosi. Forse, la vera ragione è dovuta dal fatto che, in questi primi giorni di agosto, vedo tutto quello che mi circonda ma non riesco a darmi delle spiegazioni. Frustata, accaldata, ansiosa, un avventuriera sfuggita dal proprio tempo e ai propri luoghi alla conquista... alla conquista di qualcosa. Qualcosa che non mi appaga ancora del tutto, che ha spezzato in due il filo della routine e, specialmente, permesso di prolungare per qualche altro giorno l'avvincente viaggio di Kay. Poco importava se l'impresa era destinata a concludersi con una donna il cui passato era ancora per me sconosciuto, la visita di un maniero di campagna e, con un po' di fortuna, forse anche una bella storia d'amore.
Il silenzioso e inarrestabile passare del tempo avvolge come una ragnatela la possente struttura. Che, al momento, è indifferente della mia intrusione. Inoltrandomi nel portico di pietra, attraverso il corridoio a volta e, arrivando in fondo, entro in una sala circolare. Immersa nella pace del giorno, cammino per una decina di metri finché, me la trovo davanti: una figura evanescente che avanza verso di me. Una nobildonna di un antico maniero dai modi schivi e riservati. La perfetta scissione fra realtà e illusione.
Questa mia visita inaspettata, insieme con il sole che entra dalla finestra e l'odore di chiuso della stanza, mi rievocò una storia che avevo letto tempo fa: il racconto di donne forti e allo stesso tempo fragili. Un varco nei recessi più reconditi, che erige un palazzo al quale questo pomeriggio, fra le pale del ventilatore che girano vorticosamente e appunti, feci finalmente ritorno. In quel santuario, impregnato di magia, da cui ebbe tutto inizio. L'inizio. La rivelazione sconcertante di un divorzio. Timore. Sorpresa. Che reca il presagio di qualcosa di brusco e drammatico per la nostra protagonista, Kay, ma non per Fanny che, schiumante di follia, trovò conforto fra le braccia del suo amato.
Consapevole di un segreto celato per molti anni e adesso riesumato, incurante delle conseguenze e di tutto ciò che la circonda, Kay comincerà un viaggio nel passato di Louise de Meaursé. Un viaggio che avrà inizio proprio dall'imponente castello ormai in rovina, con i suoi segreti e misteri.
Il romanzo di Daniela è la bella celebrazione dell'amicizia, dell'amore, dei sogni che, nella sua semplicità e leggerezza, cela del potenziale. E' come sognare ad occhi aperti, tornare in un epoca che si conosce solo nei libri di storia e trovarsi davanti alla cancellata di questo impotente maniero. Per circa una settimana sono stata molto lontana, in un oscuro e severo castello della Francia, con una nobildonna, il suo ingombrante matrimonio e le rivelazioni sconcertanti di una giovane donna che, nei primissimi giorni di agosto, ho sentito come miei.
Racconto di donne timorose del senso della vita e del tempo, che non sanno cosa aspettarsi dal futuro, appassionante, sorprendente, Nelle ombre dei sogni è un affresco per gli amanti del romanzo gotico. Un affascinante intreccio di segreti, follia, passione, amori e misteri, ma anche un piccolo miracolo semplicemente per aver permesso sia a Louise sia a Kay di trovare la propria identità. Cercare una strada quando non avevano la certezza di arrivare a una meta.
Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Cara Gresi, scusa se solo ora commento la recensione che hai scritto in merito al mio libro, ma con due figli piccoli il periodo di ferie è forse uno dei più pieni dell'anno! Sono davvero felice che il libro ti abbia appassionato, perché questo secondo me è il fattore più importante di una lettura, che coinvolga e dia spazio all'immaginazione, indipendentemente dalla storia narrata. Nella tua recensione mi sembra che tu abbia colto proprio quello che provavo anch'io nello scrivere: un misto di sogno, frustrazione, partecipazione. Si intuisce, dalle frasi che hai scritto, che il romanzo non ti ha lasciato indifferente e questo mi da davvero tanta soddisfazione! Grazie ancora per aver letto il mio romanzo e per averne parlato sul tuo bel blog. A risentirci!
    Daniela

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    1. Cara Daniela, scusami tu se ti rispondo solo adesso...Grazie davvero per le tue belle parole! :) Sono contenta che la recensione sia stata di tuo gradimento, e spero vivamente di poter leggere, in un futuro non troppo lontano, qualche altra tua opera :)
      Grazie a te, Daniela :) A risentirci :)

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  2. Letto da poco anch'io. Il punto di forza del libro è la filosofia delle reincarnazioni, purtroppo non mi è piaciuto per niente il destino di Louise :'(

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    1. Si, concordo :)
      Un romanzo davvero molto bello e sorprendente :)
      É dispiaciuto anche a me per Louise, e spero che Daniela possa un giorno deliziarci con qualche altra opera :)

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