Dietro le storie di Sara si nasconde un animo
romantico e sensibile, carico di immaginazione e fantasia, che sedimenta nel
cuore di chi legge. Ho letto con passione La musa della notte, qualche mese fa, e adesso
proseguire le vicende di questa meravigliosa saga era l'unica cosa che volevo,
qualche ora di lettura dopo. E' stato straordinario tutto questo. Ed io non ho
potuto fare a meno di essere trascinata dalla corrente soporifera di un potere
sconosciuto, potente, quasi spaventoso, con il sussurro consolante della sua
autrice.
Narrandovi ciò che mi è frullato per la testa, durante
la lettura di questo secondo capitolo, vi racconto come non ho perso tempo a
precipitarmi a capofitto fra le sue pagine, pur di marciare verso una terra che
serba un certo fascino. La magia avrebbe avuto il sopravvento. Il tempo lo
avrebbe dimostrato. E poi ci avrebbe spinto fra le braccia di Leandro e
Miriam, prima che arrivasse qualcos'altro e ci trattenesse duramente.
Titolo: La cacciatrice di stelle
Autore: Sara Simoni
Trama: L'inquisizione deve fare i conti con le gravi
perdite subite durante l'attacco al castello di Crodo. Un nuovo Prefetto deve
prendere il comando e Arturo, giovane riformatore, sembra il candidato più
adatto. Ma non può farlo senza l'aiuto di qualcuno che conosca la Società di
Diana, che sta radunando sotto la propria bandiera tutte le streghe finora
rimaste nell'ombra. Alla ricerca della strega Viviana, ex amante di Arturo,
viene mandata Miriam Falchi, l'agente speciale più fredda e calcolatrice
dell'intera Inquisizione, nonché la prima donna a farne parte. Ma Miriam ha i
suoi piani e non ha mai dimenticato la morte del padre. Con l'aiuto del suo
unico punto debole, il tormentato Leandro, cercherà di risvegliare una magia
antica e terribile.
La
recensione:
La
vera magia è lasciare che ogni cosa segua il suo percorso e faccia il suo
tempo. Impariamo a recitare formule che assecondino i ritmi naturali e li
favoriscano, senza modificarli o mutarli.
La
recensione per la quale ho impiegato gran parte del mio tempo, in questi
pomeriggi di metà ottobre, infiniti e terribilmente tediosi, costruito uno
schema particolare nel quale spiegassi le ragioni che mi hanno spinta ad
abbracciare nuovamente la storia di Sara con una certa urgenza, era opera mia,
frutto di un pomeriggio di una creatività tanto burrascosa da farmi perdere
completamente contatto con il mondo esterno. Mi ero crogiolata a rivivere in
prima persona quello che Sara si porta dentro, prima dell'arrivo imminente del
terzo e ultimo capitolo. A tratti avventuroso, spesso disperatamente romantico,
quella di La cacciatrice di stelle è un fantasy innovativo ed originale che
narra una storia in cui ognuno di noi può rispecchiarsi il cui messaggio,
racchiuso nel senso del fantastico, è che la mancata lotta per la sopravvivenza
implica gravi conseguenze. L'inspiegabile potere dell'eroina per un uomo
straniero e oscuro come il manto della notte naufraga in un avventura
sensazionale e avvincente.
Ho
letto queste pagine come se animate da volontà propria. Seduta nella mia
morbida poltrona, con la voce gracchiante dell'autrice all'orecchio ho scrutato
a lungo l'anima di questa storia pur di non lasciarmi sfuggire il passaggio
fugace di un'emozione, risatine di gioia, sorrisi riconoscenti, strani palpiti
di un cuore giovane, il tutto condensato in pagine che altri non sono che una
storia incantevole da esporre sulla mensola di una libreria troppo capiente. Io
non lo sapevo ancora, ma questo nuovo capitolo sarebbe stato l'attimo di maggior
esaltazione della sua autrice. Un accozzaglia di sogni, delusioni, palpiti di
un cuore sano che prevedeva immancabilmente la presenza dell'autrice.
Non
poter perdersi completamente nella pianura infinita di parole e inchiostro che
per qualche giorno mi hanno tenuta prigioniera, in un luogo così vicino al
nostro ma così lontana dalla landa deserta in cui solitamente sprofondo e che
adorna la mia vita, si è rivelato un gesto romantico, utile.
Il
mondo aveva acquisito una struttura irreale, le cose cominciarono ad acquisire
significato, tutto mi sembrava allo stesso tempo famigliare e irriconoscibile.
La magia galleggiava nell'aria e la fantasia che abita nei libri era la vivida
trasposizione tangibile di fatti vissuti dall'autrice.
Grazie
alla bellissima opportunità concessami dall'autrice, non ho esitato a leggere
La cacciatrice di stelle con una certa irruenza, in quanto la trama appariva ai
miei occhi come una proposta piuttosto allettante, un opportunità per vagare
felice, con lo sguardo acceso da una strana vertigine. Inebriata dalla
consapevolezza che quello che stavo vivendo fosse un posto simile al Paradiso.
Adagiata
sulla mia poltrona di pelle preferita, ho letto e considerato la storia di Sara come una sorta di talismano che mi
avrebbe allontanato dai brutti pensieri. E, anche se sconosciuto, dato inizio a
un nuovo cielo di persecuzione. Lei, mia coetanea, aveva distillato sulla carta
le oscurità che avvolgono l'anima dei suoi figli d'inchiostro. Posseduta dal
veleno della creazione artistica, proiettata sulla carta con qualche
imperfezione, raccontandoci la storia di una ragazza comune che potrebbe far
parlare di se. La sua voce, così dolce ma penetrante, ha rimbombato contro le
pareti spoglie del mio animo, producendo un baccano esilarante e travolgente,
come una specie di sortilegio che evoca un mondo dal quale sono ospite da
qualche tempo. Un mondo che ho potuto sentire come mio, e che non sospettavo
nascondesse un certo fascino.
Pian piano, volgendo le spalle a tutto,
ho accolto la storia di Miriam tracciando un sentiero su un mondo, in un altro
posto e in un altro tempo, in cui era nascosta la chiave che ha aperto la porta
di tutti i suoi segreti. Segreti che dilaniano l'anima, e che avvolgono le sue
fragili membra, ripescati in qualche piccola e oscura cavità. L'ho sorpresa nel
momento in cui la sua vita era stata posta dinanzi a un bivio, in un incontro
che l'avrebbe condannata o salvata. Danzando in un teatrino zeppo di fantocci,
che tuttavia non hanno una loro importanza, ma che restano sullo sfondo come
piccole figure.
In una realtà parallela in cui la magia
prosciugherà in modo gradevole e spietato ogni cosa, ho interpretato e letto
questa storia pensando che al suo interno ci fosse racchiuso la magia di cui io
necessito per sopportare la mia esistenza. Quando leggo necessito di sognare,
ho bisogno di credere nei miraggi, al falso e all'irreale, di credere che la
mia vita sia qualcosa in più della miserabile e ostile realtà che mi asfissia.
La Simoni è stata in questo caso una sarta sufficientemente abile da
collezionare illusioni su misura per lettori disincantati, come la
sottoscritta. Con questo romanzo d'esordio, infatti, ho avuto modo di
fantasticare, svelando la bellezza di un mondo che sta sbocciando maggiormente.
Un paradiso ottenuto, nel qual ho potuto
rifugiarmi da ogni amarezza terrena, senza dovermi privare del libero arbitrio,
senza dover rispettare assurde norme.
Più ci affanniamo per dare un significato a quello che
facciamo più grande sarà il vuoto, dopo. Un vuoto assoluto, senza scampo.
Valutazione d'inchiostro: 4
Sembra un bel libro e la copertina mi piace molto.
RispondiEliminaHo iniziato a seguirti...passa da me Se fosse per sempre mi farebbe piacere
Un bacio, ale
Lo è! Grazie, verrò a trovarti con piacere :)
EliminaCiao Gresi.
RispondiEliminaFelice di sapere che qyesto libro ti è piaciuto come a me
Grazie!! ☺☺
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