Man mano che
mi inoltravo fra queste pagine, ho constatato come l'hobby della scrittura
fosse divenuto un vero e proprio bisogno che, col suo amico fidato Mastro Titta,
formarono nell'insieme una simpatica comitiva. Sebbene il suo sia un mestiere
terribile, irritante, misero, più proseguiva il mio soggiorno e meno avevo da
obiettare sulla sua disgraziata storia, piacendomi sempre più di dividere con
lui questa sua storia.
Infatti, è con
grande sorpresa e un certo entusiasmo che ho così accolto l'inaspettata offerta
di Simone. Il garzone convenzionale della sua immaginazione, personificato dalle
gesta penose ma anche crudeli di un uomo comune, assunse forma e sostanza dopo
qualche paginetta. Ed, marionetta personificata in un epoca che non è più la
nostra, è l'emblema letterario di quella figura influenzata da una visone diametralmente
opposta alla nostra, le cui idee, i cui modi sono così retrogadi ma fedeli all'epoca
narrata.
Titolo: Il garzone del boia
Autore: Simone Censi
Casa editrice: Edison Publishing
Prezzo ebook: 3, 99 €
N° di pagine: 177
Trama: Ambientato nell'Italia dell'Ottocento, "Il garzone del
boia" è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali
dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata
dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne
il proprio garzone. Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella
del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre
per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla
prima occasione. Gli eventi si susseguono fra le esecuzioni di assassini e le
storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca, il Maestro
cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura,
così che il romanzo presenta una doppia stesura-
Una prima, in corsivo, fatta dall'aiutante alle prime armi, con un
linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti
con l'età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per
fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.
La recensione:
Le
prime pagine di un romanzo sono sempre abbastanze fredde da giustificare una
certa diffidenza ad approcciarsi ad una lettura sconosciuta, un autore
sconosciuto, di cui si apprende la pubblicazione del suo romanzo solo qualche
giorno prima; mediante sollecito dello stesso autore, ho accolto la lettura del
suo romanzo d'esordio stando per qualche tempo nascosta nel mio cantuccio personale,
con plaid, caffè caldo e fumante, la mia immancabile agenda, il Kobo poggiato
sopra le gambe a mò di leggio. La scenografia su cui si realizza Il garzone del boia, dal mio personalissimo
santuario magico, illuminava un certo angolo che mi permise di leggere della
sfortunata storia di questo garzone con un certo interesse. Tra me e lui, in un
certo senso, ci sono secoli e secoli di storia che ci differenziano, profili di
uomini comuni ma recisi dalla posizione che loro occupano nella società, stagliati
nettamente contro i riquadri dell'anima del romanzo. Tutt'attorno si apriva la
strada non propriamente spianata delle gesta di un giovane uomo, una piccola
finestra su un mondo da cui ho intravisto i contorni, così colmi di spunti di
riflessione ma soprattutto di elementi storici. Ho così potuto vedere gruppi di
anime recise da azioni violente o involute; la forza motrice era
indistinguibile, se osservo il tutto sotto diversi punti di vista, nelle sembianze
di un giovane autore che mi ha girato attorno, mediante il suo garzone di
fiducia.
Per
una manciata di giorni, prima dell'arrivo di Simone, sedevo assorta con il naso
puntato su qualche storia, romanzi che languivano sullo scaffale da qualche
tempo, quasi non notando presenza alcuna se non quella che mi ero scelta. Ero
così assorta che de Il garzone del boia
non ne conoscevo nemmeno l'esistenza; l'anima di questa storia si era proiettava
sulle punte delle mie dita senza che ne fossi del tutto consapevole. Persino la
voce gracchiante ma distinta dell'autore vibrava di un energia tutta sua.
La
lettura di questo romanzo è stata quel metodo più semplice per evadere dalla realtà,
coricarmi con il cuore meno pesante, la testa più sciolta da inestricabili
nodi, fissando qualche anima pia spirare e passare a miglior vita in men che si
dica, concetrandomi esclusivamente con lo sguardo su ciò che aveva effettivamente
da dirmi.
E'
una faccenda originale; se penso alle mille volte in cui nutro un sentimento
che oscilla continuamente fra il sereno e l'inquieto, con questo romanzo confidavo
di poter andare tranquillamente. In un certo senso è stato così, sebbene quella
di Simone non è un trattato storico o una testimonianza vera e propria.
Piuttosto la trama di vita di un uomo di media intelligenza che, fra la
giovinezza e l'età adulta, si è scoperto sprecare momenti più preziosi della sua
vita. L'opportunità di rinascere, magari in una famiglia più ricca, il cui Fato
sarebbe forse stato meno crudele ed egoista.
Questo
garzone di cui ci narra Simone rimase per tutto il corso della lettura seduto a
fissarsi, presso la camera spoglia della sua prigione interiore, scarsamente
illuminata da fasci di luce che baluginano lentamente, con uno stato d'animo
coinvolgente, famigliare, con un guazzabuglio di pensieri che hanno richiesto
di essere riportati per iscritto. Allusione alla massa umana che, come un eco
remoto o un riflesso opaco, ha scandito un pomeriggio all'insegna della
solitudine e della monotonia, sono sprofondata dentro di lui vivendo nel mondo
realizzato dall'autore. Trascinata dalla corrente della quotidianità, volgendo
gli occhi a gesti che macchiano per sempre e che si limitano a riversare macchie
d'inchiostro in un paesaggio povero e desolato in cui sembra davvero
impossibile cogliere speranze o consolazioni.
Una
storia che altri non è che un sudario di povertà, miseria dell'anima che ha
spiccato come un barlume di energia in un mare di degrado e spossatezza. Con la
piacevole compagnia di un aiutante che di forza di volontà ne ha tanta e che,
nel grigiore del suo cuore, ha illuminato il mio cuore inaspettatamente.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Ogni volta che passa dal tuo blog scopro sempre qualche romanzo interessante che mi era completamente sfuggito!
RispondiEliminaGrazie, Beth! ♡ Per quanto mi riguarda questo romanzo mi era sconosciuto se non mi avesse contattata il suo autore :) E sono contenta sia andata così, in quanto si è rivelata proprio una gran bella esperienza di lettura :)
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