mercoledì, febbraio 20, 2019

Gocce d'inchiostro: Sonno - Murakami Haruki

Non riesco mai ad essere indifferente all'attenzione che desta in me un autore del calibro come Murakami Haruki, e ogniqualvolta si presenta l'occasione di leggere qualcosa di suo non ci penso due volte a farlo. A differenza di tutte le altre sue opere, la storia di cui mi piacerebbe condividere con voi quest'oggi non combina niente di così speciale, magnetico o attraente da collocarlo nella classifica dei "più belli"; non si tratta di una lettura malvagia, ma ho letto parecchi romazi di questo autore e di Sonno posso esprimermi semplicemente esattamente per quello che è. Una lettura leggera, che si divora in qualche ora, in cui tuttavia l'autore resta saldamente ancorato al mondo dell'assurdo, che fa da sfondo in gran parte della sua bibliografia, e tutto sommato sapevo di potermi fidare perché il mio giudizio nei suoi riguardi è imparziale e capace di risolvere qualunque malessere dell'anima.
In quest'uomo c'è sempre qualcosa di estremamente affascinante che desidero sempre averlo vicino, come se si potesse vivere nella sua sfera e farsi sfiorare dal suo essere. Anche questa volta è stato qui, a mia disposizione, e contemporaneamente accessibile a ogni mio desiderio o scopo. Ho avvertito come in lui c'è un nucleo segreto che non potrò mai penetrare, un misterioso centro recondito. Ed imitarlo, o ancor meglio, interpretarlo, è anche un modo per essere partecipi a questo mistero, sebbene io sia consapevole di non conoscerlo mai fino in fondo.

Titolo: Sonno
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 77
Trama: Una donna, all'improvviso, smette di dormire. Non c'è una causa precisa, ma la vita che ha condotto fino a quel momento comincia a cambiare. La cena da preparare, le vasche in piscina, gli scambi di battute col marito dentista, la spesa al mattino. Giornate che si susseguono senza scossoni, nella rassicurante opacità di una vita normale, cautamente felice. Una notte, però, la donna si sveglia di soprassalto, incapace di muoversi. C'è un uomo nascosto nell'ombra, un vecchio che si avvicina al suo letto e le versa dell'acqua ai piedi. Un'immagine vivida, che si dissolverà alle prime luci dell'alba, senza lasciare traccia ma portandosi via il sonno. All'inizio, cercherà di non dare peso alla cosa: passerà le notti sul divano a bere brandy e a leggere "Anna Karenina", ogni tanto si alzerà per osservare il marito addormentato o per ascoltare il respiro regolare di suo figlio, oppure uscirà di casa e vagherà per la città deserta in macchina. Ma, ben presto, la stanchezza si trasformerà in una sensazione sconosciuta e lontana, mentre il buio la trasporterà verso un piano superiore del sentimento. Lentamente, muterà anche la sua percezion della realtà, il suo attaccamento al mondo. E' come se l'assenza di sonno la portasse alle soglie di un altro universo, fatto di presenze silenziose e sfuggenti. Finchè, dopo una decina di giorni di veglia, strane ombre inizieranno ad apparire ai margini del suo campo visivo, ombre che - col tempo - cominceranno ad assumere contorni umani.


La recensione:

La mia prima mossa fu guardarmi attorno; dove ero capitata questa volta? In quale dimensione realistica o parallela ero precipitata? Non sono mai del tutto consapevole di dove trovarmi, ogni qualvolta decido di imbarcarmi in una nuova opera di uno dei miei autori preferiti, ma conoscendo lui e la sua prosa piuttosto bene, in un certo senso sapevo a cosa andavo incontro. Pensai che tutto sommato, da quant'è che è iniziato l'anno, sto dedicando del tempo a Murakami Haruki, sebbene quelle dell'inizio siano state delle riletture. La lettura di Sonno mi apparve come un pretesto per ricatapultarmi in quelle atmosfere intrise di surrealismo, quasi magia, a cui sono particolarmente affezionata. Ed in questa nuova escursione ho incontrato una giovane donna, una moglie e una madre, affetta da un lieve ma irrimediabile impulso, che sin dal primo momento in cui ci conobbimo si mostrò cordiale, gentile, confidandomi di questo suo segreto che popola le sue nottate miti che la sta letteralmente divorando da dentro. Non sapevo principalmente cosa avrei dovuto aspettarmi, sebbene il titolo che riporta la copertina non lascia adito a innumerevoli quesiti; era piuttosto chiaro che in questa storia si sarebbe parlato di sonno, o dei disturbi che esso procura, o, ancora meglio, di chi si trova avaro, proprio come la protagonista. Non ci vuole molto per dire che anche questa volta sono stata piacevolmente colpita. Non è durato molto questo mio sbalordimento, data la mole piuttosto ridotta del romanzo, ma quell'istante in cui mi dedicai anima e corpo alla sua lettura si intensificarono man mano che avanzavo in questo oscuro tunnel ordito dall'autore, e mi venne quasi voglia di continuare con la sua produzione letteraria.
Non avevo fra le mani qualcosa di grosso, ma è l'amore che nutro nei riguardi di Murakami che mi ha fatto vedere Sonno sotto una certa luce. Ed essendo esattamente come dico, questa è una cosa davvero seria.
E' vero: di quest'uomo sarei disposta a leggere persino la sua lista della spesa. Anzi, forse c'è da dire che ogni suo romanzo è più bello dell'altro e supera di gran lunga le mie aspettative. Sonno non possiede nulla di così speciale da renderlo più di quel che è, eppure è un racconto che trascende qualunque idea di possibile o certo, che mette in gioco le nostre conoscenze, il nostro modo di approcciarsi col mondo, sufficiente a intrattenermi per una manciata di minuti, utile per curare una parte della mia incurabile curiosità. Espediente che mi conduce quasi sempre a vivere sulla pelle esperienze di cui non credevo nemmeno possibile; alla fine ogni mia iniziativa di sorbire pagine e pagine di racconti folli, insensati, surreali ma bellissimi e originali ha sempre un certo successo, e Sonno si stanziò nel mio luminoso cerchio con la certezza di incastrarmi perfettamente nel suo contorno ingranaggio.
Una novità che tira l'altra. Una donna affetta da un insonnia incurabile, che va al di là del semplice disturbo di non poter conciliare il sonno, e che inevitabilmente conduce verso una specie di delirio. Il suo autore, come un ingegnere che preme pulsanti ovunque e tira leve, affannandosi fra le stanze impolverate della nostra coscienza, sistemò un piccolo ingranaggio, progettando migliorie qua e là, disvelamenti inspiegabili, ascoltando semplicemente ciò che lo aveva circondato, gli sbuffi e i gemiti del marchingegno, dimenticando tutto tranne del trambusto che imperversava dalla sua creatura di carta. Murakami è stato lo scienziato pazzo che ha inventato un grande motivo inspiegabilmente illusorio, proveniente chissà da dove, e più melodia esso sprigionava, più confusione o rumore provocava, ed  io ne ero completamente smarrita.
Forse non avrei dovuto sorprendermi; non è una cosa di poco conto che, quando ci si imbarca nei romanzi di Murakami, c'è sempre bisogno di un pizzico di follia. Riconciliarsi e rintanarsi nel proprio cantuccio personale, con il progetto che avrebbe costato ore e ore di intensa lettura. Trattati di vita, surreali ma moderni che non dispongono di un vero e proprio scopo, di qualcosa che giustifica i mezzi, ma che mi fanno sentire compresa; e più mi dissolvo in questi strambi marchingegni, più chiaramente metto a fuoco i miei obiettivi. Potrebbero trattarsi di scuse, ma in verità è una semplice descrizione di ciò che accade quando leggo i suoi romanzi.
Alla base di tutto c'è sempre un certo sentimento di debolezza, una certa arrendevolezza nell'abbandonarsi ai ritmi di una vita sempre uguale a se stessa, talvolta incomprensibile talvolta imperscrutabile che, col passare del tempo, è divenuta per me un meccanismo naturale. Elementi primordiali che contraddistinguono Murakami dagli altri autori giapponesi. Comprendo appieno le fondamenta assurde delle situazioni, ed essendo avida di conoscenza e smaniosa, si può dire che a distanza di lunghi anni ho perso completamente la testa.
Sonno lo si può definire come quella imperscrutabile faccenda che ha a che fare col mondo onirico, misterioso, ma che, intriso di spontaneità e naturalezza, è un meccanismo preciso ma imperfetto proiettato in una dimensione piuttosto ristretta in cui ci si perde facilmente. Il ritratto della condizione di una giovane donna, colmo di speranza e anche di  una discreta dose di malinconia, che sottopone maniacalmente la protagonista al duro esercizio della spossatezza.
Come Il mestiere dello scrittore e L'arte di correre, un piccolo talismano che in un certo senso porta addosso una parte di ognuno di noi. Derivato dal nulla, in quanto formatosi dal niente, stimolante di silenzi interiori e letture ferventi nel cuore della notte che non cerca una vera e propria conferma. Piuttosto una spiegazione o un atto di comprensione per chi si trova intrappolato in dimensioni che non hanno propriamente spazio o tempo.
Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. Autore in lista da anni. Parto da Norwegian Wood, ma aggiungo alla lista anche questo, grazie! :)

    RispondiElimina
  2. Uno dei miei scrittori preferiti. Lo leggo alternandolo ad altro, ma lo adoro, mi piacciono questi mondi paralleli che popolano i suoi romanzi. Il mio preferito resta sempre Dance Dance Dance; questo non l'ho letto ancora, mi incuriosisce molto lo spunto da cui prende l'avvio la storia, sarà che, da quando è nata la mia secondogenita, il sonno quaggiù scarseggia!! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahaha immagino! Anche io, come sai, amo questo autore. Leggerei persino la sua lista della spesa. Questo piccolo libriccino, come dicevo, non rientra nei miei preferiti :) Ma è comunque una bella lettura ;)

      Elimina
  3. questo autore voglio leggerlo da tanto e dopo le tue parole ancora di più. Da cosa mi consigli di cominciare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da La ragazza dello Sputnik :) prova con questo, e fammi sapere :) sarei davvero entusiasta di conoscere il tuo parere :)

      Elimina
  4. Di questi racconti di Murakami riediti con le illustrazioni avevo recuperato questo e Gli assalti alle panetterie. Devo dire che sia come storia che come illustrazioni ho preferito Sonno però sono contenta che di averli letti in prestito perché i prezzi di questi volumi sono decisamente troppo alti per i miei gusti. Preferirei recuperare qualche raccolta di racconti bella corposa dell'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono pienamente d'accordo! Io fortunatamente ho avuto la possibilità di leggerlo in ebook, gratis, mediante un giveway, ma effettivamente il prezzo è troppo alto. E a questo punto penso sarebbe più conveniente qualcosa come I salici ciechi e la bella addormentata, che purtroppo non ho ancora letto o L'elefante sconparso e altri racconti :)

      Elimina

You can replace this text by going to "Layout" and then "Page Elements" section. Edit " About "
 

Sogni d'inchiostro Template by Ipietoon Cute Blog Design and Bukit Gambang