Titolo: Con in bocca il sapore del mondo
Autore: Fabio Stassi
Casa editrice: Minimum Fax
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 160
Trama: L?ultima spiaggia di via Veneto e un uomo con il cappotto in
ogni stagione (Vincenzo Cardarelli). Un concerto di passerrotti sul davanzale e
un baritono mancato ( Eugenio Montale). Lo scalo di un treno alla foce di un
fiume e un accordatore di parole (Salvatore Quasimodo). Il salotto borghese di
una casa in collina e una collezionista di farfalle (Guido Gozzano). Un
mercoledì delle ceneri e un vecchio capitano in esilio (Gabriele D'Annunzio).
Il baraccone di un tiro a segno e l'uomo dei boschi (Dino Campana). Il
retrobottegha di una libreria antiquaria e un figlio del vento (Umberto Saba).
Una raccolta di francobolli e un funambolo solitario e malinconico (Aldo Palazzeschi).
Un concerto di bossa nova e un bambino di ottant'anni che aveva la voce di
Omero (Giuseppe Ungaretti). L'invettiva contro la luna e una donna che pagava i
caffè con dei versi (Alda Merini), Fabio Stassi rende omaggio al Novecento e alla
grande dimenticata del panorama letterario nazionale, la poesia, con una coraggiosa
avventura mimetica e fantasiosa. Rimpatria nel mondo questi dieci autori, li
fotografa in un gesto, li fa parlare in prima persona, dopo la morte e oltre la
morte, da quel punto sospeso dello spazio e del tempo in cui sopravvive la voce
di ogni poeta. Ne viene fuori un racconto in presa diretta della loro vita, di
quello che pensavano della scrittura, delle idiosincrasie, ossessioni,
desideri, dolori, allegrie. Dieci monologhi appassionati e coinvolgenti, una
dichiarazione d'amore.
La recensione:
Ogni stanza è
un verso; ogni oggetto una parola rilevatrice, carica di memorie, ancora
gravida del luogo e dell'età in cui la raccolsi.
Fabio
Stassi scrive delle farfalle, delle stelle, della terra, delle speranze
dell'umanità mediante la voce di uomini illustri del Novecento che lasciarono
un impronta nella sabbia del tempo, specialmente in quello letterario. Si
avverte come le parole adoperate vengono si da lui, che in un certo senso fanno
parte del mondo in senso lato, ma sembrano così reali e determinate come un
sasso, o un lago, o un fiore proprio perché non hanno propriamente a che fare
con la sua persona. Bensì con quella di poeti o scrittori come Montale,
Pasolini, Merini, Ungaretti, Campana. Ricordo il momento in cui fui folgorata dalla
sua struttura linguistica. La delicatezza con cui le parole sono trapelate
dalla punta di una penna invisibile, le infinite gentilezze con cui si rivolse
al mondo e tutte le opere citate che io ho amato. Niente mi era importato, se
non la bellezza di tutto questo. Volevo continuare a sentire, volevo che Stassi
non smettesse di parlare, o meglio, narrare,
e la coscienza che ciò non era possibile mi faceva soffrire. Eppure, mi sono
sforzata di affrontare con coraggio la fine di questo splendido viaggio. Mi
sono chiesta se è cosa da tutti scrivere qualcosa del genere, scrivere
cimentandosi o vestendo i panni di quello scrittore, di quel poeta, o se invece
il tempo o gli anni gli hanno permesso di catturare il pensiero astratto
mediante quelle parole che sono servite nel momento del bisogno, riempiendo il
buio con la propria voce, pronunciando cose o persone nell'aria, sebbene
consapevole che non potranno mai più tornare in vita.
Con in bocca il sapore del mondo è qualcosa
che ha a che fare con l'atto di tormentare senza posa il nostro spirito. Perché
non si trova risposta ai gesti dettati dall'anima, non tenendo conto del
giudizio degli altri o ai fatti esterni. Che cosa dunque mi ha indotta a
fiondarmi fra le sue pagine? Semplice, mi dico, la fortuna di esser stata
inaspettatamente chiamata a rispondere al sollecito di questo giovane autore
italiano. Un uomo per me sconosciuto, divenuto conosciuto mediante questa
piccola raccolta di racconti, sprazzi di anima di illustri poeti, piccolo
tassello che compone una grande produzione letteraria. Da questa constatazione
ne convengo che questa relativa situazione ha coinvolto letteralmente la mia
esperienza, e che io sono la persona più adatta che ama la prosa e non la poesia per affermare e precludere la
bellezza di queste pagine.
Leggere
di Montale, Ungaretti, Campana, e molti altri, estrapolare situazioni o eventi
davvero salienti di cui io non ricordavo quasi nulla, è stata un'esperienza
davvero bellissima. Perciò premurarsi a riempire queste poche pagine, scrivere
tutto ciò che posso, quanto ricordo o visto, può solo testimoniare quanto io mi
sia sentita coinvolta.
Nei
loro cantucci personali, i poeti di cui ci parla Stassi mi spiegarono il loro
sapere sulla vita, sull'arte, i loro innumerevoli e sfortunati amori, facendo
di esse massime di vita a cui non si può non prestare attenzione.
Fabio
Stassi scrive un piccolo memoriale di poesie, episodi o eventi in cui ci si
sente feriti dalle sue stesse parole, e tutti i tentativi di sganciarsi da
questa realtà parallela è davvero impossibile. Un mondo rinchiuso in un
sortilegio di ricordi che minacciano di svanire nella nebbia del tempo, nel
quale esiste una specie di morale artistica che proibisce di sfruttare le idee
altrui a proprio vantaggio, e nel quale i "malvagi" che hanno avuto
l'ardire di farlo alla fine hanno visto prosciugato di colpo il loro ipotetico
talento, condannandoli a guadagnarsi da vivere all'ingrata maniera degli uomini
comuni.
Il
silenzio mi aveva fasciato come una notte buia, una luce ultraterrena che ha la
parvenza di qualcosa di buono mi aveva accecata, mi sono inerpicata giù per
lunghe e aride colline finchè il mio respiro si congiunse con quello dei
personaggi. La storia che si porta dentro Stassi, infatti, ha avuto la degna
realizzazione e concretizzazione sul mondo in quanto alleanza di creazione e
fantasia. Un opera meravigliosamente indimenticabile che ha macchiato la mia
anima irrimediabilmente e irrecuperabilmente, in una traversata solitaria di
parole ricche di metafore, lirismo, inudibili come il lieve sbattere delle
ciglia, delicate al tatto come lo sbattere delle ali di una farfalla,
concezione idealista prodotta nel tempo a cui mi sono aggrappata, pur di
scoprire chi e cosa serba talvolta la letteratura italiana, recuperando la
memoria di figure oramai quasi dimenticate e il loro spirito che perpetuerà
però nella mia memoria. Una favola realistica dai toni sognanti e luminosi in
cui ci viene lanciato un triste messaggio che riguarda l'entità e
l'importantanza di uomini comuni, in un caos fantasmagorico di un giro di vite
che sono state rubate, sottratte, fra anime dannate e peccaminose il cui
spirito è molto simile.
Avvolta
da una patina di intimità, paure, perplessità, mi sono lasciata trascinare
dalla corrente del sentimento attraverso i corridoi bui della loro anima. Nel
mio stato, mi sono sentita coinvolta, partecipe. Il mondo aveva acquistato una
struttura composta, solida, la figura di questi fantocci avevano acquistato un
significato che perpetua nel tempo, tutto allo stesso tempo famigliare e
riconoscibile.
Accarezzare,
carpire o scrutare l'anima di questa storia è stato un balsamo contro gli
effetti collaterali della realtà. Con in
bocca il sapore del mondo mi ha inondato di un ubriacante felicità, di un accesso
di entusiasmo che è nato dalla certezza che la vita è effimera, ma bella e
imprevedibile e la scrittura, così come la letteratura, è massima di vita.
Condotta in una specie di limbo all'interno del quale mi è stato davvero
impossibile non rimanerne incantata e che, mentre lo si legge, devasta da
dentro. Il senso di oppressione, ostruimento, il desiderio di amare la propria amata
e consolidare il proprio sogno d'amore, coincide con la diversità e la ricchezza
d'animo.
Un
romanzo che altri non è che la vivida testimonianza di fatti realmente accaduti,
e in cui io, comune mortale, sono arrivata a ripescare pezzi di letteratura che
avevo dimenticato quasi del tutto. Letto come tentativo per scovare frammenti
di vita di nobili figure che hanno lasciato un segno, opera che ho accolto con
un certo entusiasmo e che, medesimandomi, mi ha permesso di vivere e scoprire
realtà o isolotti letterari che a mio avviso ognuno di noi dovrebbe leggere almeno
una volta nella vita.
Non mi è mai
importato di essere uomo. Sono stato appena una molecola di questo globo, una
creatura sensuale, un palpito libero nello spazio.
Valutazione
d'inchiostro: 5
Quanto invidio le tue letture! Anche questo in lista da un pezzo. :-)
RispondiEliminaTi auguro di poterlo leggere il prima possibile :) sono certa non ne resterai deluso :)
Eliminache bella recensione! Non conoscevo questo titolo
RispondiEliminaGrazie <3 Te lo consiglio vivamente <3
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