Di vita la letteratura ci conferisce degli splendidi tramonti. Come osservando una cartolina, si osservano questi splendidi paesaggi in cui la vita è strettamente legata alle sorti di gruppi di anime, creature che si incontrano o si scontrano nella lotteria della stessa e che, entrando in contatto, concedono un po di libertà alla gente, il nucleo primordiale di queste storie in cui si tenta di scovare forme di indipendenza. La vita, come dicevo, è strettamente legata alle storie che leggiamo, alle storie che ci piace vivere, forgiando o creando un impero in cui le parole danzano su carta, contro ogni dissenso o richiesta di maggiore autonomia. Suddiviso in due parti, questa la prima parte di quei romanzi in cui la parola vita è strettamente legata non solo alla sua importanza, ma anche alla lotta di svariati territori, quelli perlopiù dell’anima, che reprimono o spazzano via ogni entità maligna.
🌺🌺🌺🌺🌺
Come dimenticare le avventure del piccolo Philip Pirrip, detto Pip, che, molti anni fa, raggiunse i cancelli frastagliati della mia casa, dove si sono raggruppati altri diavoli prima di lui, esibendo una certa dose di fascino mista a malinconia, in attesa che la mano benevola di qualche benefattore lo scegliesse per scaricare le proprie fortune su questo sfortunato ragazzo?!?
Titolo: Grandi speranze
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 10, 50€
N° di pagine: 656
Trama: La misteriosa fortuna che la sorte assegna all'orfano Pip, il suo altezzoso rifiuto dei vecchi amici, le sventure e le sofferenze che segnano il suo percorso esistenziale verso una consapevole maturità costituiscono la base di un racconto ove il senso di colpa e la violenza si fondono con spunti grotteschi nei quali la commedia assume connotazioni caustiche e crudeli. Dal momento in cui, nelle spettrali paludi del Kent, Pip si imbatte in Magwitch, un forzato evaso, fino all'ultimo incontro con la bella e cinica Estella che suscita in lui emozioni e turbamenti, il lettore si trova coinvolto in una vicenda tanto drammatica quanto affascinante.
🌺🌺🌺🌺🌺
La presunta storia esoterica, zeppa di magia e stregoneria era quasi identica a quella che qualche anno fa avevo letto: ostica, sublime, che rasenta il sovrannaturale e naviga sull'onda dell'impossibile. E la mia coscienza aveva reagito nel modo più imprevisto possibile, dando vita a una curiosa partecipazione intorno al complicato meccanismo in cui ciò avviene.
Titolo: Il maestro e Margherita
Autore: Michael Bulgakov
Casa editrice: Newton Classici
Prezzo: 8,50
N° di pagine: 386
Trama: "Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera accende una girandola di eventi tragicomici.
🌺🌺🌺🌺🌺
Stefànsson con raffiche di forte e indicibile sentimento, porta via la polvere delle disgrazie o i reumatismi di una vita sempre uguale a sé stessa accumulata e nascosta sulle spalle di figure di carta e inchiostro vacue ma dall'anima profonda.
Titolo: Luce d’estate ed è subito notte
Autore: Jon Kalman Stefànsson
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: 17€
N° di pagine: 304
Trama: ‘A volte nei posti piccoli la vita diventa più grande’, a volte la lontananza dal rumore del mondo ci apre al richiamo del cuore, dei sensi, dei sogni. È questo intenso sentire a erompere dalla vita di un paesino di quattrocento anime della campagna islandese, dove la luce infinita dell’estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell’inverno accende la magia delle stelle. Un microcosmo che è come una lente di ingrandimento sull’eterna partita tra i desideri umani e le trame del destino, tra i limiti della realtà e le ali dell’immaginazione. Il direttore del Magnifico che per decifrare la frase di un sogno si immerge nel latino e nell’astronomia fino ad abbandonare tutto per i segreti dell’universo, la postina avida di vita che legge ogni lettera per poi rendere pubblici i più piccanti affari privati dei compaesani, l’avvocato che crede che il mondo si regga sul calcolo ma poi scopre che non può contare i pesci nel mare né le sue lacrime. Ogni sentimento dell’animo umano sembra trovare spazio in un caleidoscopio di storie che abbraccia le pulsioni più torbide e i sentimenti più puri, il palpito dell’unica estate vissuta dagli agnelli prima di finire al macello il brivido di un rudere che risveglia i fantasmi, o il bisogno di mistero che è nell'uomo.
🌺🌺🌺🌺🌺
Ennesimo spettacolare ritratto umano che, mediante conversazioni dell'anima che sono state tessute mediante confidenze, segreti sussurrati dinanzi a una pagina bianca, concentrati, con i loro sogni, le loro speranze, osservano il cielo che cominciava a tingersi di un colore grigiastro: nessuno di loro poteva sospettare alcun minimo dettaglio di invasione.
Titolo: Nel paese delle ultime cose
Autore: Paul Auster
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 9,50 €
N° di pagine: 172
Trama: Immaginate un posto dove le persone (la nonna, il droghiere, il vicino di casa) e gli oggetti ( le auto, lo spazzolino, la caffetteria, la gomma da cancellare) sono a rischio di estinzione. Una mattina ti alzi e non c'è più il postino o lo schiaccianoci. E non solo il tuo, ma quello di tutti. Qualsiasi rimasuglio diventa allora l'oggetto più prezioso del mondo, soprattutto per i 'cacciatori di oggetti', persone in grado di uccidere per accaparrarsi, che si, un mozzicone di matita.
🌺🌺🌺🌺🌺
Proiettata all’alba delle prime rivoluzioni napoleoniche, fra armoniche benefattrici che pervadono lo spirito con un certo sollievo, con qualche segno di eloquenza, ma afflitti dall’impossibilità di essere liberi e amare la natura così com’è riposandoci fra le forti braccia della poesia.
Titolo: La piccola Fadette
Autore: George Sand
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: €12
N° di pagine: 240
Trama: Un’oscura credenza vuole che due fratelli gemelli non possano vivere insieme senza danneggiarsi a vicenda, e che spesso solo la morte di uno dei due possa garantire all’altro di crescere bene. Così, quando nella famiglia Barbeau nascono i gemelli Landry e Sylvinet, la levatrice non esita a mettere in guardia i genitori: occorrerà impedire che i due fratelli passino troppo tempo insieme, per far si che non si affezionino troppo l’uno all’altro e non diventino, emulandosi a vicenda, ancora più identici di quanto già non siano. Ma il consiglio viene presto accantonato e i gemelli, col tempo, diventano inseparabili e pressochè identici. Anni dopo, quando sono oramai adolescenti, il padre decide che Landry, il più forte e maturo dei due, dovrà andare a servizio presso la tenuta dei Caillaud, in un borgo vicino. Landry si rassegna all’idea di dover partire da casa. Sylvinet, il più fragile, non riesce tuttavia ad accettare che le loro vite debbano prendere strade diverse. Il suo affetto per Landry è così esclusivo e morboso che, quando il fratello lontano da casa si invaghisce della piccola Fadette, una ragazzina del borgo della Cosse. Sylvinet è divorato dalla gelosia. La Fadette è una piccola vagabonda che gli abitanti del borgo giudicano con un po' di disprezzo – la considerano brutta, sporca e dispettosa tanto da soprannominarla << il grillo >> - e un po' di timore, soprattutto per via di quelle voci che corrono sul conto della nonna, un’esperta guaritrice le cui pratiche sono viste come un incrocio di sapere e stregoneria. La ragazza, invece, benchè sia capace di rispondere per le rime a chi la provoca con malizia, ha un carattere mite e generoso: non avendo nulla, si accontenta di poco per essere felice, insegna ai suoi coetanei i rimedi per curare ferite e malanni e rispetta tutte le creature, soprattutto quelle che considera brutte come lei. Ecco allora dipanarsi i fili di una triplice educazione sentimentale in cui gli inquieti desideri di Landry, Sylvinet e della piccola Fadette si scontrano con i pregiudizi di un mondo in cui << quando due o tre persone ne perseguitano un’altra, tutti vogliono immischiarsi, scagliarle la pietra addosso e parlar male di quest’ultima senza nemmeno sapere il perché >>.
🌺🌺🌺🌺🌺
La vita da giovane della stessa autrice, che in ogni suo romanzo risulta perfetta. Un'armoniosa descrizione di quegli anni in cui si avverte un sentimento forte, indelebile, così aspro e inebriante. Un sentimento da cui, alla fine, ci si potrà liberare e liberarsi per sempre da ogni ostacolo, forza o impedimento, e avviarsi verso una nuova strada.
Titolo: Jezabel
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 194
Trama: Quando entra nell’aula di tribunale in cui verrà giudicata per l’omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii di un pubblico sovreccitato, impaziente di conoscere ogni sordido dettaglio di quella che promette di essere l’affaire più succultenta di quante il bel mondo parigino abbia visto da anni. Nel suo pallore spettrale, Gladys evoca davvero l’ombra di Jezabel, l’ombra che nell’Athalie di Racine compare in sogno alla figlia. La condanna sarà lieve poiché la difesa invoca il movente passionale. Ma qual è la verità – quella verità che Gladys ha cercato in ogni modo di occultare limitandosi a chiedere ai giudici di infliggerle la pena che merita?
🌺🌺🌺🌺🌺
Titolo: Il vino della solitudine
Autore: Irene Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 245
Trama: "Il vino della solitudine" è il più autobiografico e il più personale dei romanzi di Irene Nèmirovsky la quale, pochi giorni prima di essere arrestata, stilando l'elenco delle sue opere sul retro del quaderno di "Suite francese", accanto a questo titolo scriveva: "Di Irene Nèmirovsky per Irene Nèmirosvky". Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hèlène, che siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre, la stessa Irene; e nella bella donna che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate a Parigi in quella noiosa cittadina dell'impero russo - e trascura una figlia poco amata per il giovane cugino, oggetto invece di una furente passione - quella Fanny Nèmirovsky che ha fatto dell'infanzia di Irene un deserto senza amore. Hèlène detesta la madre con tutte le sue forze, al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell'amata istitutrice, "con una vvga speranza omicida". Verrà un giorno, però, in cui la madre comincerà a invecchiare, e Hèlène avrà diciotto anni; accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra e la rivoluzione di ottobre e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Russia e della Filandia, durante la quale l'adolescente ha avuto per la prima volta "la consapevolezza del suo potere di donna". Allora sembrerà giunto alfine per lei il momento della vendetta. Ma Hèlène non è sua madre - e forse sceglierà una strada diversa: quella di una solitudine "aspra e inebriante".
Ho letto solo Grandi speranze; ottimo post, grazie
RispondiEliminaA te!
EliminaLetture interessanti! Io ho letto "Il Maestro e Margherita". Mi piacerebbe leggere "Il vino della solitudine", l'autrice mi affascina perché è fuori dall'ordinario e descrive in modo impeccabile i sentimenti dell'animo umano. Un abbraccio :)
RispondiEliminaSe la Nemirovsky ti affascina non puoi non leggerla.. è molto più attuale, le sue tematiche, intendo, di quel che si crede
EliminaCiao Gresi, seguirò il tuo consiglio. Ho visto la vasta produzione dell'autrice, secondo te con quale romanzo dovrei cominciare? Un caro saluto :)
EliminaDa I falò dell'autunno, romanzo biografico. Oppure, Il malinteso. Breve, ma intenso 😊
Elimina