giovedì, settembre 21, 2017

Gocce d'inchiostro: Ipotesi di forma - Alessandro Ferraresi

Mentre osservo la copertina in questi ultimi minuti della nostra breve chiacchierata, ho trovato un piacevole trasalimento contemplando con deliziosa ammirazione la prospettiva di aver avuto una piacevole compagnia come quella di Sebastian: bella, estremamente fascinosa e irrimediabilmente sensibile. Mi aveva consegnato una sfilza di informazioni chiare e precise, uomini strappati dal tempo e dalla vita.
Come un moto improvviso e repentino, la storia di Alessandro è planata dolcemente nel mio cuore, lasciandomi completamente interdetta. Si è trattata di un'occasione che non ho potuto fare a meno di cogliere, e che una semplice <<occhiata >> mi ha reso vittima di quasi duecento pagine di tremebondo delirio. Una lettura originale e innovativa che si è rivolta a me nel più innocente dei modi, distogliendo lo sguardo da inutili ansie e preoccupazioni.
Titolo: Ipotesi di forma
Autore: Alessandro Ferraresi
Casa editrice: Nulla die
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 192
Trama: Clara corre verso i bambini. Chiede pietà. Non riesco a reagire. Un'intesa raffica di proiettili si scaglia con ferocia su quanto di più caro avessi nella vita. Clara cade a terra. I suoi occhi mi cercano. Il drone si gira, setaccia la zona. Le gambe m'impediscono di compiere passi. Mi sento svenire, mentre Clara torna a dormire, per l'ultima volta. Il sangue si muove verso i gradini. Sembra cercarmi. Cado a terra vicino ai corpi di Sofia e Massimo rimasti senza vita. Immobile la memoria di Sebastian, immobile il tempo che lo costringe come un prigioniero. Da quel giorno. E se la nuova direzione da intraprendere fosse determinata dagli uomini che la vita ci impone d'incontrare? Uno sfondo onirico - fantastico accarezza temi di natura filosofica mediante l'azione che diviene conquista. Il valore della decisione, la fuga dell'accidia, la caducità del corpo e la memoria guidano Sebastian sin dall'inizio del racconto. Sarà il ricordo a donar forma alla vita sottraendola alla linearità del tempo.
La recensione:

Tutti conoscono il dolore. Si liberano di esso con la cura del tempo. Affrontano i fantasmi realizzando nuovi propositi. Appoggiandosi a nuove forme.

C'è stato un po' di trambusto nel luogo in cui sono approvata, in una terra divenuta tale solo per pochi eletti. Incredibilmente, un convoglio di manichini fatti di carne e ossa cercavano di farsi strada premendo contro la colonna composti dalla politica, dalle fughe irrazionali della maggior parte della gente. Mi sono mossa assieme alla folla con un certo disagio. La gente mi spintonava negli interstizi in mezzo a luoghi abbandonati o contro muri in rovina e porte distrutte. Mi trovavo in un convoglio italiano, parecchi chilometri lontana da casa mia: un ragazzo che lotta per la sopravvivenza dei suoi sogni e delle sue idee; una nazione divisa ma spinta alla ricerca di nuove terre - disperati con l'obiettivo di sottrarsi da occhi indiscreti o menti più brillanti. Non il minimo segno di un'alleanza repentina. Tra questo gruppo di uomini, era insinuata una figura che si mosse fra queste masse instabili con la convinzione di essere stato abbandonato. Che gli avessero sottratto l'unica ragione della sua vita, o, strappato da un effimera felicità?
Quando mi avvicinai ai bordi dell'anima di questa storia, stavo pensando a quando Alessandro mi aveva afferrato per un braccio e fatto segno di seguirlo. Lo scompiglio generato dal passaggio da una dimensione a un'altra aveva coperto il fragore di un mondo cui spesso vorrei volgere le spalle. Una voce sconosciuta ma convincente mi aveva strappata dalla monotonia del giorno e dalla malinconia che solitamente sorgono in questi ultimi giorni d'estate. Un viaggio inaspettato aveva dato inizio alla mia picchiata pressoché verticale, direttamente nell'anima del protagonista. Per alcune pagine io e Sebastian eravamo come estranei. Eppure quando cominciai a procedere a passo regolare e potei fermarmi a contemplare ogni cosa, il mio cervello registrò ogni informazione data. Un incubo sembrava dibattersi nel ventre caldo di un sogno. Un semplice essere umano si era preso la briga di inventare quest'ululato onirico. E con quale successo! Ne era uscito il profumo invadente della mia eccitazione, un odore che si congiunse all'adrenalina che scorreva come sangue nelle vene, che non potei non poter prendere in modo personale. Alessandro mi aveva inconsapevolmente condotto con lui fino al cuore pulsante di questa storia. Voleva che io corressi con lui fino a carpire i segreti misteriosi di questa bellissima storia. Mi aveva chiamata, mi aveva condotta fra le braccia del suo figlio di carta, e di abbandonare Sebastian non mi andava proprio.
Ricerca inesorabile dei sogni e della propria individualità. E' stato questo che più mi ha colpito fra le sue pagine. Mi ha permesso di andare lontano, senza capirci più niente. Mi ha colpito dritto al cuore, in una miscela confusa di suoni e parole, catapultandomi in un luogo sconosciuto. L'ho visto chiaramente, ai bordi dell'anima di un ragazzo, guizzare in un torrente libero di pensieri e mi sono resa conto che non si trattava solo di qualcosa di vero e tangibile, ma che lui, in questo teatro artificiale di parole e manichini, era grande come lo spazio freddo e silenzioso nel quale girano gli astri. E' stato impossibile non farci caso. Sebastian. Clara. Albert. Zero. Erano a loro rivolti i miei pensieri: fermi lì, ai margini della pagina, ad inquinarmi il sorriso. Così famigliari, vicini, come un tatuaggio indelebile, ma anche ossessivi.
La storia di Ipotesi di forma è stata una sorpresa estremamente piacevole e, l'arrivo in un luogo che ha  destato il mio fascino, in un periodo decisamente no, ha rischiarato le tenebre del mio animo, ancor di più. In un luogo turbolento, dove i protagonisti sono fuggitivi di una realtà che presto sarebbe diventata loro, in una nuvola di elettrica vitalità, in cui ho perso volontariamente le mie tracce. Sfuggendo alla monotonia del giorno, trovandomi in una sorta di solenne poema filosofico che, col desiderio irresistibile di avvicinarmi, semplicemente mi sono lasciata consumare dal fuoco della solitudine. Davanti a me, un ragazzo si era messo a nudo, dinanzi agli occhi del mondo. Offrendo vulnerabile la sua anima, osservando il paesaggio tetro della vita: così nitido, drastico, triste. E, tutt'attorno, il silenzio. La solitudine come qualcosa di inevitabile. Una debole luce che diffonde il suo tenue bagliore come resti di memorie lontane. 
Un romanzo che, nella sua semplicità, potrebbe apparire poco originale, ma che, al contrario, è una continua ricerca di amori che rendono prigionieri, sogni o desideri riesumati dalla risacca lenta del tempo, punti di domande senza risposte. Profondo, filosofico, appassionante, quasi intenso. Fra le sue pagine ho conosciuto un autore davvero bravo, istruito, sensibile che ha lasciato un segno sul cuore: un grande amore in cui si è disposti ad affrontare lo scorrere inesorabile del tempo, pur di stare con l'amato; la morte intesa come capacità di toccare apici di struggente poesia che devasta l'animo.
Un quadro raffinato dipinto con una vastità di colori, un racconto in cui tutti possono specchiarsi che, attraverso le parole, i suoni o i gesti, coglie l'attimo che fluisce impertinente del tempo. Interpretandolo. Scrivendolo.
Il linguaggio non sempre semplice e l'intreccio limpido spediscono dritto fra le braccia di figure mature e distruttive, raccontando una storia toccante che ha del romantico, che sopravvive nella mente del lettore come qualcosa di suo. E ci rende partecipi di qualcosa che, in un modo o nell'altro, lascia un impronta sulla sabbia del tempo.

La nostra durata non è il susseguirsi di un istante a un altro istante: in tal modo esisterebbe solo il presente, il passato non si perpetuerebbe nel presente e non ci sarebbe evacuazione né durata concreta.


Valutazione d'inchiostro: 5

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, che libro particolare, non lo conoscevo!

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  2. [...] continua ricerca di amori che rendono prigionieri, sogni o desideri riesumati dalla risacca lenta del tempo, punti di domande senza risposte [...]

    Mi hai incuriosita moltissimo!

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  3. I would like to try this book.seems good story.
    I am following you, please visit my blog.
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    1. It is. It's a great story. Of course, I'll follow you with pleasure. Thank you ☺

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