Questa ennesima fatica letteraria della mia amata Mazo De La Roche è quel genere di storia a cui mi piace attribuirgli l'umoristico aggettivo di "particolare". Era piuttosto evidente che non si trattasse di una storia del tutto "normale", così come era evidente che non si sarebbe trattato di un romanzo d’amore che non avrebbe fatto faville.
Perché avrebbe decretato, per il momento, perlomeno, il punto finale a un pellegrinaggio di vita che, nonostante tutto, rappresenta un caso a parte. Un surreale dramma in cui fanno da sfondo vicende per nulla sconosciute, una prova letteraria dinanzi alle soglie morali del tempo, zeppo di personaggi che vanno e vengono.
Rincantucciata buona buona dentro le sue viscere, ho avvertito la De Roche dare forma ai suoi personaggi e, solo quando ogni cosa volse al termine, ho bevuto il tutto come tè dolce e bollente. Arrivando dritto dritto nel mio stomaco, acquietando il mio spirito.
Titolo: I frutti di Jalna
Autore: Mazo De La Roche
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 414
Trama: Wakefield, ormai maggiorenne, lavora in un’officina ed è fidanzato con Pauline; il piccolo di casa finora non ha mai lasciato Jalna, ma i cambiamenti arrivano per tutti, prima o poi: a un passo dalle nozze, il ragazzo sorprende la famiglia con una decisione davvero radicale. L’ennesimo grattacapo per Renny, il quale, costantemente tormentato dalle sorti del parentado e dalle molte incombenze domestiche, dovrà affrontare un problema ben più grave: Alayne scoprirà di essere stata tradita, e di lui e dei Whiteoak non vorrà più saperne. Ma lasciarsi Jalna alle spalle è difficile: lo sa bene Finch, ormai concertista di successo, che rientra da Parigi insieme alla moglie Sarah. I due, però, faticano a trovare un equilibrio: lui è stremato e incolpa lei di tutto il suo malessere. La crisi della coppia ha strascichi pericolosi e minaccia di compromettere la stabilità dell’intera famiglia. Ancora una volta il nucleo rischia di sfaldarsi e i Whiteoak temono di perdere la proprietà, e con essa il proprio futuro e il proprio passato: riusciranno a salvaguardare l’amata tenuta per le nuove generazioni?

