Titolo:
L'uomo che odiava Sherlock Holmes
Autore:
Graham Moore
Casa
editrice: Rizzoli
Prezzo: 9 €
Prezzo: 9 €
N° di pagine: 361
Trama: Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all'Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: "Elementare": Non ci vuole molto a capire che l'omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Sir Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all'Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento dei diari del grande scrittore. Solo i diari possono fornire risposta all'interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di "uccidere" Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel "Mastino dei Baskerville"? Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo? Ingaggiato dal pronipote del celebre autore per svelare la verità e ritrovare i diari, Harold White si addentra nel dedalo di un'indagine che si snoda tra la New York di oggi e la Londra di fine Ottocento. Per scoprire che anche Doyle, all'epoca, si era trasformato in detective, e insieme all'amico Bram Stoker, autore di Dracula, aveva tentato di fare luce su una serie di efferati omicidi.
Trama: Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all'Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: "Elementare": Non ci vuole molto a capire che l'omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Sir Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all'Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento dei diari del grande scrittore. Solo i diari possono fornire risposta all'interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di "uccidere" Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel "Mastino dei Baskerville"? Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo? Ingaggiato dal pronipote del celebre autore per svelare la verità e ritrovare i diari, Harold White si addentra nel dedalo di un'indagine che si snoda tra la New York di oggi e la Londra di fine Ottocento. Per scoprire che anche Doyle, all'epoca, si era trasformato in detective, e insieme all'amico Bram Stoker, autore di Dracula, aveva tentato di fare luce su una serie di efferati omicidi.
La recensione:
Negli ultimi tempi, sono stati numerosi i romanzi
dalla forte suspense e in grado di produrre tensione o sconcerto ad
accompagnarmi, per periodi lunghissimi o brevissimi, in alcune
fasi della mia vita. Mi sono trovata nello stato d'animo giusto per leggere
racconti di questo genere e, recentemente, una di queste è coincisa nel periodo
in cui mossi i primi con la lettura dei romanzi di Gleen Cooper. Talvolta, in una
delle mie numerose ispezioni in libreria, mi domando se questo genere di storie
siano o meno della mia portata. Mi chiedo se, romanzi che riannodano il passato
e sviluppano trame e sottotrame, possiedano quel qualcosa di meraviglioso
e agghiacciante che
garantiscono le quarte di copertina. Regalano la conoscenza della storia e, in
alcuni casi, darti l'impressione che, in quel romanzo, fra quelle pagine,
potrai scorgere qualcosa di tuo.
L'uomo che odiava Sherlock Holmes, così come tanti altri
romanzi, è da considerarsi come una piacevolissima eccezione in cui io, da inguaribile amante di
romanzi dai risvolti romantici e drammatici, di amori forti e indomiti, ho
riscontrato un certo gusto per il fascino e l'oblio. Smarrisce e turba e, dotato
di grande tensione e suspense - che si arricchisce di una scrittura semplice e fluida, si ammanta di
mistero e un tocco d'adrenalina - rende questo romanzo un noir storico intenso
e ben congegnato.
Ha una sua particolare cadenza, quasi un
canto ipnotico che penetra nel lettore al punto tale d'immergerlo in uno stato
comatoso, e una spiccata predisposizione dell'autore nel suscitare, negli animi
dei lettori, turbamento e allo stesso tempo magnetismo. Un racconto che non è
altro che un esaltazione della vita, un oscuro labirinto che, per opera di un
disegno magistrale, appassiona e sconcerta, che rivela la passione dell'autore
per le grandi opere settecentesche e cattura chiunque voglia perdersi fra le
sue pagine. Asciutto, determinato e incalzante trasmette una piacevole
inquietudine per tutto il tempo della lettura e, strutturato alla maniera dei
romanzi della narrativa contemporanea, è ambientato in un epoca in cui il tempo
e lo spazio scorrono a loro libero arbitrio.
Appiccicata alle pagine, con la stanchezza
che prendeva il sopravvento, ho riscontrato le medesime sensazioni che, qualche
volta, ho provato con romanzi di questo tipo. Un uomo che va alla ricerca della
sua identità, protagonista di delitti e torbidi inganni.
E' una storia che gioca tra il reale e
l'irreale, poliziesca e a tratti sentimentale che oscilla continuamente fra
passato e presente, popolata da strani ed eccentrici personaggi e patti stretti
col diavolo. Catapulta nella splendida Londra o fra le mura fatiscenti di una
villa londinese e, con particolarità, ci permette di assistere alle indagini
dettagliate del protagonista - eccentrico, misantropo, impegnato nella fervida
ricerca di un libro che possiede una sua anima. Un manipolo di personaggi
popolano questo magico quadro che, accumunati dall'insaziabile e sfrenata
ricerca di questo libro maledetto, hanno la stessa forma, la stessa voce. Un
oscurità interiore che riesce ad inghiottire tutti i colori e tutto ciò che li
circonda. Fra nomi di persone ancora in vita, decedute o prossime alla nascita
o alla morte a cui sono stati destinati numeri e lettere; strani e inquietanti
simboli che rivelano qualcosa di sconcertante: il futuro di persone che non
conosciamo ma che conosceremo, la loro nascita o la loro morte, L'uomo che odiava
Sherlock Holmes è un vasto contenitore d'informazioni
sulla vita dei personaggi.
Poche descrizioni ma sempre accompagnate da ottimi
dialoghi, una trama che riesce a districarsi perfettamente e un finale in
sospeso, che lascia molti dubbi e incertezze, L'uomo che odiava
Sherlock Holmes è un bel thriller che entusiasma ma che
lascia in preda a sensazioni poco chiare.
Leggendo ho avuto come l'impressione di vedere anch'io
un uomo sommerso da un torrente d'emozioni. Solo, disilluso. Il suo magnetismo,
così intenso ed estremamente stupefacente, mi ha trasmesso un certo fascino.
Curiosità. Brama di conoscenza. Qualcosa d'indefinito che nemmeno io riesco a
spiegarmi. Ma che, mano a mano, mi desse la sensazione di percorrere le
vicissitudini del protagonista, un gemito profondo dalla cella della sua
insoddisfazione morale. Una vita inappagante e poco fruttuosa.
La semplicità della storia, la suspense e le immagini
così vivide del passato rendono, L'uomo che odiava
Sherlock Holmes, una lettura godibile, entusiasmante ed
avvincente. Una scia di sangue sul lastricato di casa. Un estrema conseguenza
su quello che potrebbe riservarci il passato. Così ossessivo. Doloroso.
Sanguinolento. Ancora sepolto sotto la polvere della Storia.
Valutazione d'inchiostro: 3
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