Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano non essere sbiaditi dalla prima volta. Come un ricordo lontano, l'ho custodito gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che proteggerlo. Una ragazzina come tante altre amava i libri, proprio come me. Questa storia mi appassionò a tal punto che avevo paura di giungere all'epilogo, poiché non mi sentivo ancora pronta a volgere le spalle a questo meraviglioso mondo. La Funke aveva scritto la storia perfetta per me, per il mio essere, e sembrava quasi un dovere continuare a leggerla all'infinito.
Quel genere di lettura in cui vi ho infilato il naso impunemente, in cui sono stata catapultata in una realtà che in pochissimo tempo è diventata mia, rifugiandomi e cercando aiuto o conforto vivendo una realtà un po' parallela alla mia, in cui i libri sono cibo per l'anima. Un luogo sicuro in cui depositarsi che, scritto in un tempo con tanto amore e passione, chiunque desidera avere. Rinfocolando il respiro, attingendo a memorie che non sentono la voce acuta di un lettore da qualche anno, o da alcuni decenni, come maggior diletto.

Titolo: Vendetta d’inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 336
Trama: Nessuno può liberare coloro che sono disegnati. Il mio grigio li soffocherà. Dapprima cancellerà i ricordi e infine tutto ciò che sono.
La recensione:
Alla luce di una fiammella fievole, si possono vedere tante cose. Ombre che vegliano su corpi sdraiati lungo un muro grigiastro e decalcinante, il profilo di una donna minuta seduta su una poltrona, con la testa china su un libro. Un portale segreto, un espediente per lenire la sua anima con estrema cura che solo la parola scritta, con quel reticolato di lettere e parole sa conferire, passando di mano in mano, da occhio a occhio e la certezza che da quella storia, se ne uscirà, non sarà più come prima.
Rimasi quasi un mese a godere, per l’ennesima volta, della compagnia di Maggie, Mo, di quel piacevole torpore in cui mi sono sentita senza memoria, senza peso, senza delusioni. Uscendo fu come riconciliarsi con il mondo e, sorrido a pensare che tutto questo, questa lodevole venerazione che avevo riservato a queste pagine, fosse solo frutto della mia immaginazione.
Il Mondo d'inchiostro mi aspettava nuovamente, da qualche anno, e una volta tornata non ho potuto fare a meno di fare un grande giro di ispezione. La storia che la Funke ritrae così bene è un segno indelebile sul mio corpo, sul mio cuore, ma il piacere di tornarvi, mettere piede in questo luogo incantato, come la prima volta, è impareggiabile. Nessun mezzo di trasporto, a eccezione del semplice atto di aprire un libro ed immergersi, letteralmente, fra le sue pagine può conferire quella gioia, quel voluttuoso piacere di nascondersi, confondersi con i suoi personaggi - persino quelli più malvagi, - quel senso di libertà, di fascino ed entusiasmo che non provavo da un sacco di tempo, e che offre, anzi, ha alimentato, la consapevolezza per la parola scritta. Chi potrebbe vivere senza? Non io, di certo, che si ciba di letteratura come il fiato di tutta una vita. Né Meggie, che ha piegato la sua normalissima vita, sostituendola con quella ideata da Fenoglio, vecchio brontolone ma dal cuore debole. A bordo di un vascello, una nave che è scivolata nei mari dell’infinito, fra passato e presente, ma senza il bisogno di fare paragoni, di giudicare. Magia, realtà e finzione erano diventate un’unica macchia. Una macchia che avrei potuto lavare con altre storie, altre entusiasmanti avventure, ma…. non adesso Non ora che mi ci sono fiondata, come la prima volta, quasi vent’anni fa. Non ora, che la mia inutilissima vita subisce una sferzata di colori, dai più tenui ai più accesi, così tenace, lasciva continua a fiorire in mezzo a quel copioso mare di marciume. Il mezzo su cui ero salita a bordo, viaggiava velocemente per strade in cui il tempo sembra essersi fermato, le cui parvenze erano molto simili a quelle del Medioevo, lasciando però a noi lettori il compito di poter cogliere immagini affascinanti ma non all’ordine del giorno: uomini che sfoggiano coltelli pur di accaparrarsi ogni cosa, principi insoddisfatti e sonnolenti, mogli deturpate da una brutta voglia sul viso ma scaltre al punto di saper cogliere qualunque buon espediente a suo favore.
La mattina presto - quel rituale in cui avviene la magia - quando il mondo era ancora immerso nel sonno, mi vedo scrollarmi di dosso la monotonia del giorno e prendere il mio personalissimo Mondo d’inchiostro in cui c’era solo ciò che più desideravo. L’amore per la parola scritta, la magia, l’oggetto libro come effetto benefico, conciliante alla felicità.
Per quanto potrei raccontare e parlarne per ore, le informazioni, le emozioni raccolte in questo romanzo sono state infinitesimali. Ricche di significato, sembravano soltanto cose di poco conto, pezzi di ciarpame. Per me, lettrice e sognatrice d'inchiostro, giorno dopo giorno, ho registrato una trama intessuta magnificamente, le vicissitudini di personaggi in carta e inchiostro a cui è stato dato respiro, un uomo oscuro e malvagio, la schiera di uomini soprannominati Giacche nere, come figure che si sono mosse agili annodando parti annerite e vari frammenti di storie di cui non si conosce ancora l'origine. Questo ennesima mia dichiarazione d’amore getta una particolare luce su una delle storie più belle che abbia mai letto, quando ero ancora ragazzina in cui non ho potuto fare altro che leggere, annotare sulla mia agenda preferita quello che ho visto, soffermandomi banalmente sul fatto che forse storie di questo genere non sono più adatte alla mia età. Nel contempo Cuore d'inchiostro è quel romanzo che a mio avviso ogni lettore dovrebbe leggere, almeno una volta nella vita, in cui quest'oggi ve ne parlo con una certa soddisfazione, come se questo rappresentasse un legame segreto fra me e i personaggi della Funke. E, trepidante e famelica ad immergermi nel secondo volume, vi abbraccio nel mentre la mia coscienza comincia ad architettare vari stratagemmi. Sulle sorti che spettano a Meggie, Mo, Elonoir, Dita di Polvere, Farid, in attesa del momento perfetto in cui poter compiere questo passo.
Ciò che secondo le leggi della natura dovrebbe svanire viene, grazie al miracolo dell'inchiostro sulla carta, conservato. Come una sorta di magia. Si ha la sensazione di un certo contatto. Si ha la sensazione che quel qualcuno di cui si legge possa uscire dalle pagine e assistere a tutto questo. Mentre il buio è rischiarato da un puntolino di luce. Mentre la mia anima è smossa dal tocco lieve come piuma di un'altra mente che legge. Sensibile e sentimentale, ma anche tragico e realistico, come un sogno meraviglioso il cui ricordo lascia un dolce sapore. Una piccola lanterna che divampa, a seconda dei casi.
E' stato davvero bellissimo ritrovarsi dentro al Mondo d'inchiostro, come se fossi stata inzuppata da una macchia d'inchiostro indelebile. Rispuntavano personaggi, venivano evocate storie, un numero esiguo di romanzi che ero convinta non avessero mai preso vita. La natura si era fermata nel preciso istante in cui venni incantata da tutto questo. Come se la storia e i suoi personaggi volessero dirmi qualcosa. Le parole danzavano da una pagina a un'altra, come se fossero palline da tennis; una fitta rete di voci e suoni mi avevano indotta a ridere, sognare ad occhi aperti su ciò che per me è di vitale importanza.
La storia di Meggie e di suo padre Mo si era insinuata in un istante e in pochissimo tempo, facendo breccia nel mio cuore. Ho percorso un labirinto di parole, talmente bello e intrigante, il cui filo conduttore mi ha condotta da una parola a un'altra, avvinghiandomi nella sua stretta ferrea. Avevo rinunciato alla mia vita, calandosi completamente nei panni di Meggie, o del suo simpatico amico Fenoglio, o, come in questo caso, in un altro figlio di carta strettamente legato al Mondo d’inchiostro, come espediente per poter volgere le spalle a un mondo in cui sono in voga l'insoddisfazione e i dispiaceri.
Entrare nei propri libri preferiti, confondendo la realtà con la finzione, mescolandosi con personaggi fatti solo di carta e inchiostro, è sempre stato il mio sogno. E questa saga è un chiaro omaggio a quelle storie di cui lettori avidi e appassionati amano trascorrere giornate che non sanno più di solitudine, con la perenne speranza che i suoi amici d'inchiostro possano divenire in carne e ossa. Qualcosa per cui valga la pena colmare quel senso di vuoto e incompiutezza, e affrontare la giornata con un sorriso stampato sulle labbra.
L'atto del leggere, infatti, diviene così un modo romantico per varcare la soglia di nuovi ed inesplorati mondi - in cui vi sono nascosti sogni, certezze. Dove è possibile percepire ogni cosa. La bellezza, il vento, il tacito richiamo di cose non dette o lette. Tuttavia tutto questo potrebbe anche essere una condanna, perché se la parola possiede poi una sua magia c'è un prezzo da pagare.
Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Ho accolto Meggie e la sua splendida storia nel mio cantuccio personale desiderando essere risucchiata da un'insolita ma bellissima storia come questa. Immergendomi fra le sue pagine, vestendo i panni di una spettatrice che segue e seguirà il percorso formativo e catartico di una piccola / grande eroina, che scardina certezze e falsi miti per ricostruirsi su basi più vere e solide.
Valutazione d'inchiostro: 5
Non conosco, ottima recensione, grazie
RispondiEliminaA te 😘
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