venerdì, settembre 12, 2025
Gocce d'inchiostro: Suite francese - Irène Némirovsky
mercoledì, settembre 10, 2025
Uno squarcio sull'anima: romanzi di crescita personale
Fu proprio un forte desiderio di comprendere appieno il mondo, un certo tipo di empatia che sorge quasi sempre quando leggo romanzi i cui protagonisti sono ragazzi, donne o uomini che si sentono inadatti al tempo o alla società, che misi il naso fra le pagine dei romanzi di crescita personale, che mi costrinse a restare seduta sulla mia poltrona preferita, e guardare come spesso la nostra anima viene sballottolata da una parte all’altra, urlando al mondo che noi non siamo capi espiatori, quanto possibilità di cambiamento. Espressione che mentalmente ho associato ai ricordi del passato che si scontrano col presente, con quella matassa della vita sbrigliata come gomitoli di cotone indirizzati verso il nulla. Eppure questa processione di anime inquiete che vagano senza la certezza di avere alcuna meta se non popolare questo strambo cosmo, hanno suscitato il mio interesse e indirizzato all’appassimento più totale. Era ora di cogliere ciò che fosse guasto e apportarne ogni modifica. La cittadella della mia coscienza aveva partorito l’insana idea che da certe esperienze avrei potuto farne esempio, e dopo qualche anno che questa tipologia di testi mi ha fagocitato, ne comprendo la loro inestimabile importanza.
La vita è bella, come diceva Benigni, ma a volte sa essere anche crudele e diabolica, e l’amore un buon surrogato dinanzi agli assalti esterni della stessa. Ma l’uomo quando si ammala vive l’emozione della malattia non facendo niente per guarire, se non affondando i suoi dispiaceri nel triste calice dei ricordi.
Titolo: Voltare pagina
Autore: Ester Viola
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 144
Trama: Curare le pene d’amore coi libri si può, ma bisogna saper leggere. C’è una storia giusta per ogni struggimento del cuore, il romanzo perfetto per voltare pagina: è cosí che la penna sulfurea di Ester Viola diventa un balsamo per lenire le ferite. Anna Karenina, Nick Hornby, L’amica geniale, Sally Rooney, Domenico Starnone, Frammenti di un discorso amoroso: nelle loro pagine ogni innamorato tradito, geloso o non corrisposto potrà trovare risposte impreviste alle sue domande impossibili. Dieci racconti irresistibili, un manuale di self-help letterario, una microterapia per cuori infranti. «Non esistono libri capaci di salvare la vita ai lettori, ma alcuni ci provano meglio di altri». C'è chi non si è mai ripreso dal primo amore; chi di amori ne ha mille, e nessuno buono; chi è tradito e vede tutti traditori; chi è tradito e fa finta di niente, perché la coppia funziona meglio in tre; chi è alle prese con un narcisista. E poi c'è la ragazza che dalla vita ha avuto tutto e adesso non le piace niente; quella che non ha avuto niente e pensa che niente è quello che si merita... In una Milano scintillante ma severa, soprattutto negli uffici legali frequentati dalla protagonista di questi racconti, proliferano solitudini e matrimoni andati a male, rimpianti per la provincia e dipendenze dai social network. Ma l'amore rimane comunque un affare complicato, basta rileggersi Anna Karenina. Esistono i libri medicinali? Quelli capaci di farci «voltare pagina» nella vita? Ci si rifugia nei libri per distrarsi, per trovare conforto, per capire meglio cosa non ha funzionato e non ripeterlo. Una pagina, un personaggio, perfino una frase: a volte bastano per curare una ferita del cuore, se non per raddrizzare una storia storta. Perché se trovi le parole per raccontarle, «le cose perdono la punta, l'ago e il veleno».
lunedì, settembre 08, 2025
Gocce d'inchiostro: L'uccello che girava le viti del mondo - Murakami Haruki
Il mondo ritratto in queste pagine è un mondo che ha vasti richiami a quello incantato, in cui l’illusione, il surreale e l’assurdo si mescolano ad aspetti di vita quotidiana che si scontrano o incontrano, fra belle donzelle affamate di sesso e telefonate nel cuore della notte, apparentemente superstiti di una razza persa e disorientata che ha poco in comune col romanzo precedentemente recensito. Ma con Murakami è così: i luoghi che disegna e in cui vorrei viverci mi fanno dimenticare dove vivo, perdere letteralmente il senso del tempo, completamente immersa, al punto di non saper distinguere la realtà dalla finzione, la mia vita, i miei affanni sul mondo, costruita e sorretta giorno dopo giorno da esperienza di vita che ne arricchiscono il mio bagaglio culturale. Non fosse stato per i rumori esterni, la quotidianità che presto o tardi mi induce a svegliarmi, non credo che da questo ennesimo splendido ritratto umano sarei uscita tanto facilmente.
Eppure in questo immenso arazzo c’è un complesso di vita, fiati, respiri di figure che camminano sul sentiero insidioso della vita, quella passata e quella futura, quasi una profezia lasciata ad un tempo indefinito. O almeno così mi parve, quando mi ci approcciai, quando ci arrivai fui come cullata da un sogno la cui impressione si è mantenuta positiva per tutta la sua durata. Visitatrice attenta e curiosa, sopravvissuta ad un mondo apocalittico che rispecchia perfettamente la grandezza di certe tragedie, in una zona remota del mio cervello ho visto il protagonista, alter ego del suo autore, valicare i cieli celesti del mio iperuranio, viaggiando in un mondo di infinita bellezza. Certe storie giungono nel tuo cerchio personale quando meno te lo aspetti. Sono lì, scolpite in un foglio invisibile, in attesa che tu li viva, li legga, li senta. Una profezia, un mantra? Forse, la semplice constatazione dell’immutabilità della vita che è sempre gioia e violenza, piacere e tortura. In letteratura, quella con la L maiuscola, a me piace tutto questo. Non amo più infatti le storie sdolcinate, semplici, quelle corredate da un corollario di situazioni in cui una ventata di sofferenza è repentinamente spazzata da un amore irruento, sorprendente, persino spontaneo. Nel mio piccolo, ho costruito il mio mondo di carta con serenità, passione, in un marasma di delusioni e incredulità, il tutto sotto l’osservazione attenta del mio blocnotes preferito. Ma è questo per me il vero respiro della letteratura: scalpellare una scrittura che traduca la nostra anima. La mia.
L’uccello che girava le viti del mondo ha molte di queste caratteristiche, di cui ho potuto cogliere la voce del suo autore provenire da zone remote, lontane libera di andare dove ho desiderato. La tacita promessa di assaporare, in un futuro non troppo prossimo, il fresco e dolce sapore di questa storia. Una favola moderna dalle tonalità drammatiche e intense, la cui lettura avventurosa ha destato persino coloro che non sono più abituati a leggere storie di questo tipo. Storie che riescono a farmi rammentare così bene chi siamo. Un omaggio ai ricordi dell’infanzia, pieno di candore e semplicità in cui ci si rifugia in arti espressive il cui ritmo un po’ lento e cadenzato e una morale triste, esplica il bisogno di saper trovare il coraggio di andare avanti. Piacevolissima favola che dà luce a un mondo visionario e affascinante, il genere di storia che saprà di certo entusiasmare i più piccoli ma anche gli adulti, riesumando dal passato ricordi belli e piacevoli che pensavamo di aver dimenticato del tutto.
Titolo: L’uccello che girava le viti del mondo
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 17, 50 €
N° di pagine: 832
Trama: In un sobborgo di Tokyo il giovane Okada Toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. Due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. Toru si accorgerà presto che oltre al gatto, a cui la moglie Kumiko è molto affezionata, dovrà cercare Kumiko stessa. Lo spazio limitato del suo quotidiano diventerà il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realtà si confondono e che lo porterà a incontrare personaggi sempre più strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. A poco a poco Toru dovrà risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l'esistenza. Un intrigante romanzo che illumina quelle zone d'ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilità.
sabato, settembre 06, 2025
Slanci del cuore: romanzi vissuti più volte 3°
Fra le pagine di queste storie, che per un certo periodo di tempo mi hanno permesso di viverci come una forestiera, un'estranea di un luogo che tanto estraneo poi non è, un po' brusca, drammatica, in una realtà parallela, cruenta e un po' incompleta in cui ci si risveglia repentinamente, ho potuto camuffarmi e nascondermi fra la bellezza delle cose che talvolta, inconsapevolmente, ci riserva la vita. Furti, persecuzioni, fughe e corse verso la salvezza avevano lacerato le mie orecchie. Il cuore aveva emesso un battito. E un pezzo di ognuno di queste storie avevano assunto diverse tonalità. Spogliandomi di ogni debolezza, codardia, esitazione.
Storie che in una manciata di mesi o di anni mi hanno spinta a fiondarmi fra le loro pagine, a viverle e riviverle, abbagliando la mia anima con estrema cura. Inondando i sensi, annidandosi sulla mia coscienza come piccole e invisibili formichine. Insensibile all'occhio, ma non al tatto. Con funamboli che altri non sono che sognatori, spettri, fantasmi che sono apparsi dal nulla come fiati di vapore, accumunati da incubi, lotte interiori ed esteriori. Artefici di un destino che è stato raccontato molto bene, e che ho potuto vivere sulla mia pelle.
Un piede di metallo che scintilla tra il manto della notte. Una tenue luce che disegna i bordi di una città luminosa e sfavillante. Una ragazza, sotto certi aspetti comuni, ma affetta da una brutta "condizione" . La storia della Meyre mi ha portata lontana. Fra i quartieri vecchi di una città futuristica, e una massa indistinta di forme e figure che si sono confusi alla mia. Alle soglie di un sanguinoso e violento conflitto mondiale, con un manipolo di potenti cavalieri e l'occhio vigile di una potente regina, che ha legato la mia anima a quella di questi personaggi senza che io me ne accorgessi.
Titolo: Cronache lunari
Autore: Marissa Meyer
Casa editrice: Mondadori
N° di pagine: 1200
Trama: Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimane di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.
giovedì, settembre 04, 2025
Gocce d'inchiostro: Lair of dreams - Libba Bray
E così la Bray è stata in mia compagnia negli ultimi giorni di luglio, la soddisfazione di essere affiancata da una donna che non troppo tempo fa mi aveva regalato il primo volume di una trilogia che nel tempo ho letto e riletto un mucchio di volte, una lettura intensa e il duro lavoro su un libro che non è perfetto ma è una costante, un esempio per quegli autori emergenti che abbracciano la scrittura come semplice valvola di sfogo. La storia di Lair of dreams, le situazioni narrate, l’avvento di una nuova minaccia che induce a riflettere, dalle parvenze alquanto anomale a dispetto di tanti altri romanzi del genere, e che invitano a vivere il presente affinchè gli errori commessi fossero estirpati, tolti pur di comprendere le conseguenze di un umanità recisa da qualcosa di più grande di quel che immaginano. Perché aspirare all’avvento o alla venuta di un profeta scelto da Dio, che gli ha assegnato un certo ruolo, genera fascino ma anche inquietudine, così attaccato alla vita e alla morte e al futuro dell’universo. Idioma particolarmente elegante, arguto e sofisticato di letteratura odierna in cui il presente induce a riflettere affinchè il futuro sia migliore, diverso, conferendo dalla stessa autrice un bagaglio culturale vasto che non si afrotizza nemmeno quando una strana malattia, quella del sonno, condanna chiunque. Persino me, che da questo tipo di letture è timorata dall’idea possano presto o tardi deludermi.
Titolo: Lair of dreams
Autore: Libba Bray
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 768
Trama: Ci sono sogni per cui vivi. E sogni per cui muori. Dopo aver lottato con un serial killer soprannaturale, Evie O'Neill ha svelato la propria natura di Divinatrice. Ora che il mondo sa della sua capacità di "leggere" gli oggetti, e quindi di conoscere il passato, è diventata una beniamina dei media, l'"Adorabile Veggente" d'America. Sono tutti innamorati di lei… tutti tranne gli altri Divinatori. Henry DuBois, pianista, e Ling Chan, di Chinatown, fanno di tutto per tenere nascosta la loro facoltà di camminatori nei sogni. E mentre Evie si gode la bella vita, per New York si diffonde una strana malattia del sonno. E così, un potere malefico sembra infestare persino i sogni di Henry in cerca del suo amore perduto e di Ling che tenta di farsi accettare da un mondo che la rifiuta. In tutto ciò, nascosto nell'ombra, un uomo misterioso che indossa un cappello a cilindro tesse le sue trame oscure, molto più vaste di quanto chiunque possa sospettare, mentre l'inspiegabile morbo dilaga. Riusciranno i Divinatori a discendere nel mondo dei sogni e salvare la città?