martedì, maggio 14, 2019

Gocce d'inchiostro: L'occhio del golem - Jonathan Stroud

Da un piccolo e lontano luogo, ove vi bazzicano donne e uomini, mostri o orripilanti creature, ho accolto la chiamata di un piccolo demone. Sapevo che era un furbacchione, e che per due anni non avevo voluto rispondere volontariamente alla sua chiamata. Ma questo viaggio repentino in una Londra fumosa, magica, affascinante in questo secondo volume si fa più ardito, meno travolgente del primo ma sempre molto carino e avvincente che, man mano ci si immerge fra le sue viscere, acquista credibilità e concretezza. E, a parte qualche svariati momenti di noia, leggerò l'ultimo volume come se stessi spiando nell'ombra. Con la speranza che il clamore della scoperta, il fascino misto a una buona dose di suspense non si esauriscono del tutto. Ne maturare alcuna ragione per non essere più invaghita di questa storia.

Titolo: L'occhio del golem
Autore: Jonathan Stroud
Casa editrice: Tea
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 553
Trama: Un compito tanto arduo quanto delicato spetta a Nathaniel, ora che fa parte del Ministero degli Interni. Il giovanissimo e intraprendente mago deve individuare i membri della "Resistenza", responsabili degli attentati che colpiscono Londra. Ma le sue indagini si rivelano infruttuose, come i tentativi di infilarsi nel gruppo. Sulle tracce del golem, il mostro apparentemente indistruttibile che getta la città nel panico, Nathaniel parte alla volta di Praga, ed evoca il jinn Bartimeus.


La recensione:
Senza sapere quel che facevo, sono andata a ficcarmi in un campo minato. Non ho potuto fare alcun passo, né avanti né indietro. Tuttavia l'ambizioso Nathaniel non è stato in grado di indicarmi la strada per uscirne illesa, anche se in un certo senso mi ha salvato la vita poiché l'idea di sbarazzarmi di lui e della sua storia vorticava come un immagine distinta sino a qualche anno fa.
Mi ritiro umilmente in silenzio, ora che ho confessato. Per l'autore, che io potessi concludere il ciclo di Bartimeus o meno era del tutto indifferente. Eppure desiderava non ci fosse troppo rumore, sebbene dinanzi avevo spianata una strada non propriamente libera. Niente più ripensamenti, nessuna decisione se tornare indietro o meno. Il mio comportamento nei riguardi di questa saga è stato alquanto ambiguo, lo confesso. E il motivo penso sia dovuto dal magnetismo che Stroud ha avuto su di me.
Non è stato facile, ma, alla fine, anche con me ha svolto un buon lavoro. E un discreto lavoro lo hanno svolto queste pagine che, sebbene non hanno portato alla luce certe cose, hanno creato nel suo insieme certi problemi. Tutte le persone coinvolte hanno avuto la reputazione rovinata. Perché Stroud ha descritto una serie di eventi che alla fine di questo secondo volume indurranno alla realizzazione di un armistizio. Non c'è stato niente che garantisse o assicurasse la nostra sicurezza. Io, del resto, più di osservare con i miei occhi grandi ciò che avevo dinanzi non potevo fare niente.
L'occhio del golem è il secondo volume del ciclo di Bartimeus che inizialmente non mi attirò come desideravo. Mi ci è voluto un po' di tempo, ma alla fine ho trovato una soluzione. E tale soluzione è stata favorevole al progetto di completare la saga trascinandomi dentro un tunnel di frasi e parole contro la mia volontà. E la mia ostilità svanì. Confidare che la lettura dell'ultimo volume, di cui non so prevedere le mosse, avvenga il prima possibile temo non mi darà per vinto.
Dopo un paio di miglia di silenzio, sono giunta in una terra ignota, quasi evanescente che collegava il mondo di qua con quello di là, in direzione di una meta sconosciuta ma zeppa di fascino e magia. Mi sono imbattuta nuovamente in quel simpaticone di Bartemus, curioso di disvelare un mistero racchiuso nelle soglie del tempo da molti anni. Piccole avanguardie che presto o tardi divennero una vera e propria marea umana quando giunsero nel momento in cui Nathaniel fu motivato a prendere una strada, quando non ne era nemmeno certo di trovarne una.
Gruppi di nebbia densa e fredda in questo secondo volume si fanno strada in una luminosità sgargiante e sconcertante. Jonathan Stroud ha realizzato dal nulla una storia molto carina, che tuttavia continua a non infervorare il mio animo come si deve sebbene combattere per la libertà di pensiero o di azione è un idioma letterario cui aspirano molti autori.
Una spettatrice attenta passo dopo passo ha seguito le vicende di un ragazzo oramai quasi adulto, sotto certi aspetti normali sotto altri inspiegabili. Un'adolescente di diciassette anni che pian piano avanzerà verso un baratro in cui è impossibile scorgere la luce.
In un silenzio che affolla col suo brusio il cervello e che fa sembrare enorme anche le piccole cose, in una Londra brulicante di vita, questo secondo volume non è bello come il primo ma è un approccio repentino a ciò che il lettore dovrà aspettarsi dal terzo e ultimo volume della saga. Un odissea che è un guazzabuglio di fatti, cose o persone che fluttua in silenzio nei recessi della coscienza.
Valutazione d'inchiostro: 3+

10 commenti:

  1. ho l'ebook della trilogia (o dei primi tre) sul kindle che mi guarda da un bel po'. Sono titubante

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    1. Non è una delle mie saghe preferite, Chiara, questo è poco ma sicuro. Ma non è nemmeno una lettura così brutta da bocciare impunemente ☺️

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  2. Non conosco questa saga e in effetti non rientra nei generi che preferisco, però ho letto con interesse la tua recensione ❤

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    1. Grazie! Io ho deciso di iniziarla, dopo anni e anni che languiva sullo scaffale della mia libreria :) Presto infatti concluderò la serie con la lettura dell'ultimo volume :)

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  3. Non conoscevo questa saga, ma i libri TEA sono una garanzia. La tua recensione è accattivante, riesci a convincere i lettori a recuperare questo libro! ❤️

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  4. Io non ho mai avuto la spinta a leggere questa saga, ma mio fratello l'ha letta anni fa su consiglio di una sua studentessa e l'ha trovata molto divertente.

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    1. Diciamo che con me non c'è quel feeling particolare che, col tempo o d'impatto ho instaurato con certe letture. Tuttavia languiva sullo scaffale da troppo tempo, e penso era giunta l'ora di leggerlo :)

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  5. Non so se è il mio genere, Londra, come ambientazione, mi piace un sacco ma sono titubante sulla trama e sul fatto che non è un libro singolo

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    1. Come ho detto in un altro commento, qui sopra, non è una delle mie saghe preferite. Ma tutto sommato non è bruttina ☺️

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