mercoledì, agosto 14, 2024

Slanci del cuore: i miei romanzi preferiti 2°

Non mi capita di scrivere così repentinamente un testo. Che si tratti di una recensione o di un post, una dichiarazione d’amore ai libri e alla letteratura, l’ennesimo, non mi scopro mai a riporre quasi di getto queste poche righe. Una mano mi indirizza verso cieli di storie amate ed esplorate in passato, l’altra verso strade o fronti sconosciuti. Sentieri ancora da scrutare, osservare e che, una volta visitati, recano un’infinità di messaggi straordinari. Da quant’è ho abbracciato la scrittura, come parte fondamentale del mio spirito, leggere non equivale solo ad un passatempo quanto ad un impegno. Quale? Quello di capire, comprendere i motivi che spinsero l’autore o l’autrice a scrivere quella determinata opera, quali sentimenti si dibatterono sul suo cuore e quali furono le conseguenze. In sostanza, la sua genesi, e da qui assimilare. Cosa ho assimilato in tutti questi anni? Sicuramente un andamento in cui la vita, l’atto di leggere divenisse più divertente. Il ritmo incalzante delle mie scorribande letterarie conduce verso frontiere inesplorate ma belle, ma in cui il tempo per poterle assimilare mi ha concesso tante cose. Tutti i romanzi alla fine, in un modo o nell’altro, che si tratti di belle letture o brutte letture, lasciano un segno. In questa prima parte, vi parlo di romanzi che ho amato solo qualche tempo fa, e che quando cinque anni fa pubblicavo un post simile non ne sapevo nemmeno l’esistenza. Con la loro accozzaglia di parole, suoni messe di traverso che, nella cittadella della mia coscienza, hanno un peso, una certa importanza.

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Nelle stanze buie e polverose dell’anima della sua autrice, offrendoci come spettacolo qualcosa di malinconico, che resta ai bordi, a cui fanno da cornice personaggi che entrano nella lotteria della vita, e che cadono in questa torbida malinconia come gelatina. Inconsapevoli del loro vagabondare e le cui uniche avventure si svolgono fra bianche e candide lenzuola. O, per essere più precisa, fra le fronde verdeggianti di un luogo misterioso e cupo.

Titolo: La foresta della notte
Autore: Djuna Barnes

Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €

N° di pagine: 176

Trama: Al centro della Foresta della Notte dorme la Bella Schizofrenica, in un letto dell'Hotel Récamier. T.S. Eliot, accompagnando questo libro alla sua uscita, scrisse che vi trovava «una qualità di orrore e di fato strettamente imparentata con quella della tragedia elisabettiana». E presto il romanzo sarebbe diventato una leggenda. La foresta della notte è del 1936.

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Sobrio, sano, equilibrato, chiaro il cui effetto è talmente forte che diviene un coro altisonante e distinto, La donna di Gilles è un piccolo grande capolavoro di crudeltà intima e passionale. Proiettato in un tempo possibile e facilmente riscontrabile di assetti di vita quotidiana, in cui vi ho respirato, curato le ferite inferte al mio cuore, così devastante e bellissimo la cui potenza di resistere a tale ammaliamento è davvero insopportabile.

Titolo: La donna di Gilles

Autore: Madeleine Bourdouxhe

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 11 €

N° di pagine: 148

Trama: Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l’amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l’indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l’altra, della sua gelosia.


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Possessore di un’anima, di una sua voce, che ha gracchiato per qualche tempo prima che la ascoltassi completamente, trionfo di mente e cuore. Spiritualità ed emozioni, quasi atto d’eroismo che per alcuni si è rivelata come un’impresa titanica. Per me, una bellissima metafora concepita non da un grembo materno, quanto da un connubio di frasi che si sono avvicendate, lungo la corrente di un fiume,

Titolo: L’insostenibile leggerezza dell’essere
Autore: Milan Kundera
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 318
Trama: Protetto da un titolo enigmatico, che si imprime nella memoria come una frase musicale, questo romanzo obbedisce fedelmente al precetto di Hermann Broch: «Scoprire ciò che solo un romanzo permette di scoprire». Questa scoperta romanzesca non si limita all’evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d’amore, anche se qui Tomáš, Teresa, Sabina, Franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. Dare vita a un personaggio significa per Kundera «andare sino in fondo a certe situazioni, a certi motivi, magari a certe parole, che sono la materia stessa di cui è fatto». Entra allora in scena un ulteriore personaggio: l’autore. Il suo volto è in ombra, al centro del quadrilatero amoroso formato dai protagonisti del romanzo: e quei quattro vertici cambiano continuamente le loro posizioni intorno a lui, allontanati e riuniti dal caso e dalle persecuzioni della storia, oscillanti fra un libertinismo freddo e quella specie di compassione che è «la capacità massima di immaginazione affettiva, l’arte della telepatia, delle emozioni». All’interno di quel quadrilatero si intreccia una molteplicità di fili: un filo è un dettaglio fisiologico, un altro è una questione metafisica, un filo è un atroce aneddoto storico, un filo è un’immagine. Tutto è variazione, incessante esplorazione del possibile. Con diderotiana leggerezza, Kundera riesce a schiudere, dietro i singoli fatti, altrettante domande penetranti e le compone poi come voci polifoniche, fino a darci una vertigine che ci riconduce alla nostra esperienza costante e muta. Ritroviamo così certe cose che hanno invaso la nostra vita e tendono a passare innominate dalla letteratura, schiacciata dal loro peso: la trasformazione del mondo intero in una immensa «trappola», la cancellazione dell’esistenza come in quelle fotografie ritoccate dove i sovietici fanno sparire le facce dei personaggi caduti in disgrazia.

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… e la Némirovsky?!? Come non inserirla in questa ennesima dichiarazione d’amore?!? Questo testo, poi, racchiude ciò che è la sua immensa produzione letteraria.

Titolo: I doni della vita

Autore: Irene Nèmirovsky

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 11 €

N° di pagine: 218

Trama: Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera “fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni”, e la legge non scritta per la quale di generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama.

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Pieno di animosità, in sintonia col mio essere coraggioso, intraprendente ma introverso, che crede ancora di non aver letto abbastanza per conoscere la vita. Non aver vissuto pienamente quelle idee letterarie o artistiche indipendenti o rivoluzionarie, che sono parecchie diverse dalle mie ma che concretizzano la mia idea di passato.

Titolo: Diari

Autore: Sylvia Plath

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 433

Ttrama: Quando si comincia a leggere questi diari si ha l’impressione di seguire le febbrili annotazioni di una bella ragazza americana che scopre l’Europa: tutto vibra, tutto sprizza energia, c’è un senso di attesa che si impone su tutto. Ma presto ci accorgiamo che le cose non stanno così. O meglio, non soltanto così. E ci immergiamo in una lettura sempre più appassionante e talvolta angosciosa: il giornale di bordo di una sensibilità acutissima, lacerata e drammatica, quella di una scrittrice che per i suoi versi e per il suo tragico destino è diventata un emblema, un vero culto, per molti lettori.

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Teatro fantasmagorico di emozioni adulte e di segreti dai quali la scrittura non può non trovare vantaggio in cui l'atto del leggere è come un istinto naturale. Librarsi in cielo, sperimentando una forma possibile di volo, fantasia o immaginazione.

Titolo: 4321

Autore: Paul Auster

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 25 €

N° di pagine: 944

Trama: A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport e inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy.

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Avventura sensazionale che altri non è che un esame della sua coscienza, si arriverà a un punto in cui non sa più cosa sia vero o sbagliato. 

Titolo: Kafka sulla spiaggia

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 518

Trama: Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti a Takamatsu, nel sud del Giappone. Il primo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico. Mentre il secondo, Nakata, fugge dalla scena di un delitto nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile, schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. 

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Solo l'inizio di quel che si potrebbe pensare fra fatti o eventi storici di cui non si avrà scampo. D'altra parte prototipo di peccati dell'anima, sensi di colpa verso un futuro utopico che non ci sarà mai, e che giustifica i rapporti illusori, sereni fra famiglie paragonandoli a gruppi di soldati in guerra contro un paese straniero. Ogni uomo ha bisogno di un po' di conforto, specie se all'indomani potrebbe non esserci più. 


Titolo: Pastorale americana

Autore: Philip Roth

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 425

Trama: Seymour Levov è alto, biondo e atletico. Malgrado sia di origine ebraica al liceo lo chiamano "Lo Svedese". Negli anni '50 sposa miss New Jersey, avviandosi ad una vita di lavoro nella fabbrica del padre. Nella sua splendida villa cresce Merry, la figlia cagionevole e balbuziente. Finchè arriva il giorno in cui le contraddizioni del paese raggiungono la soglia del suo rifugio, devastandola. La guerra del Vietnam è al culmine. Merry sta terminando la scuola e ha l'obiettivo di "portare la guerra in casa". Letteralmente.

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La Nin, una scrittrice turbata dal continuo lavoro di scrittura delle avventure degli altri, si dice, fu protagonista di storie che toccano l'apice dell'eccitazione. Immagini violente, con figure che rotolano sui prati in fiore, mani e carezze che passano in un lampo davanti agli occhi. Lì si trovava il piacere trascendentale e travolgente che fa contrarre l'ondeggiare nel suo sinuoso andamento, che scorre sulla pelle come acqua; lì è la Valle dell'Estasi, dove chi ci arriva rinuncia a tutto ciò che possiede impedendo di rinunciarci ed aspirare ad altro. 

Titolo: Anaïs Nin. Nel mare delle menzogne

Autore: Lèonie Bischoff

Casa editrice: Ippocampo

Prezzo: 19, 90 €

N° di pagine: 192

Trama: Inizio degli anni Trenta. AnaÏs Nin vive nella banlieue chic di Parigi e lotta contro l'angoscia che la sua vita da sposa di banchiere le impone. Più volte strappata alle sue radici, è cresciuta tra due continenti e tre lingue, lottando per trovare il suo posto in una società che relegava le donne a ruoli di secondo piano. Decisa a diventare scrittrice, si è inventata fin dall'infanzia una via di fuga: il suo diario. Un diario che diviene droga, compagno e doppio dell'autrice, permettendole di esplorare la complessità dei propri sentimenti, e la ricchezza della propria sensualità. Un graphic novel bello quanto un'opera Art déco, ipnotico quanto un quadro di Klimt... Con l'aiuto di una matita dalla mina multicolore, Léonie Bischoff illustra un racconto di grande potenza onirica e sensuale. Dalla relazione passionale di Anaïs Nin con Henry Miller al rapporto incestuoso con il padre, l'autrice ci svela una personalità frammentata, in cerca di emancipazione e di assoluto.

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Gioco di luci e ombre, macchinoso, estremamente geometrico e ponderato, determinata a restare finchè qualcosa o qualcuno sciogliesse i nodi di una matassa perfettamente costruita, con gli occhi fissi su un reticolato di disegni, sospiri, frasi sussurrate nel cuore della notte, ciascuna con una combinazione diversa. Pagine di troppo che tuttavia convergeranno tutte in un unico quadro. Intorno, tutto così estremamente opaco, immerso in un luogo famigliare che brucia agli occhi, considerato come un’opera d’arte che dona come la sensazione di essere appartenuti ad un altro mondo, avulso dalla realtà. Travolgendo chi legge con la forza di uno tsunami, facendo risalire il tempo di un secolo, fino al tardo periodo.


Titolo: Grottesque

Autore: Natsuo Kirino

Casa editrice: Beat

Prezzo: 16, 50 €

N° di pagine: 848

Trama: Due prostitute di Tokyo, Yoriko e Kazue - la prima, figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale, le seconda, invece, forte di una caparbia determinazione - sono assassinate in modo feroce, e la loro morte lascia una serie di domande senza risposta. Chi erano queste due brave ragazze che si sono trasformate in donne "grottesche", mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza? Quali eventi hanno condotto la loro vita verso un esito così tremendo, dove si annida l'enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare? Al loro tragico destino si unisce quello di un contadino cinese immigrato in Giappone, cresciuto con la famiglia in condizioni di estrema povertà, che viene accusato degli omicidi. Ammetterà di aver commesso il primo, di aver ucciso la bellissima Yuriko, ma non è stato l'artefice del secondo, seppure le due violenze siano così simili, e le coincidenze così schiaccianti.

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Come se emersa da un luogo lontano, ma allo stesso tempo vicino, da un epoca classica, rappresentazione letteraria e diretta e urgente di una condizione storica e sociale precisa che evoca una condizione umana attualissima. Mediante uno stile definito realismo magico, descrive quell’Inferno, quel tugurio, a cui è stato impossibile sfuggire, ritraendo una storia che su quell’orizzonte avrebbe visto la luce. Allineato in disgrazie e disgrazie, messo assieme a quello che è il vero obiettivo dell’autore: evidenziare la << disgrazia >> del secolo, dell’umanità, l’appello all’indignazione in cui la convinzione dell’esistenza spirituale ma attiva unisca.

 

Titolo: La valle dell’Eden

Autore: John Steinbeck

Casa editrice: Bompiani

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 762

Trama: Nel paese di Nod, a est del giardino dell’Eden, dove la progenie di Caino andò a vivere secondo la leggenda biblica e che nel romanzo di John Steinbeck corrisponde simbolicamente alla valle percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale, si intrecciano le storie di due famiglia, gli Hamilton e i Trask. Protagonisti della saga, che va dalla Guerra civile alla Prima guerra mondiale, da una parte il vecchio Samuel Hamilton, immigrato dall’Irlanda; e, dall’altra, Cyrus Trask insieme ai figli Adam e Charles, e ai nipoti Aron e Caleb, gemelli nati dalla misteriosa Cathy Ames, reincarnazione di Eva e di Satana allo stesso tempo, emblema del male nel mondo, con il quale tutti nel corso della lunga vicenda devono misurarsi.


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Il cuore pulsante di questo blog nonché una delle saghe più belle che denoti il mio amore per i libri e la letteratura.

La Funke ha emesso un suono, quando ero bambina, ed io l’ho seguita per tutti questi anni. Le sue storie sono dediche ad un pubblico giovane, ma radicate nell’immaginazione di chiunque ama immergersi nell’arte intrinseca fra suoni, voci e parole.

Titolo: La trilogia del Mondo d'Inchiostro

Autore: Cornelia Funke

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 24 €

N° di pagine: 1224

Trama: Meggie ama i libri. E ama moltissimo anche il padre Mo, che però rifiuta di leggerli a voce alta. Se lo facesse, infatti, porterebbe la vita nei libri e i personaggi dei libri alla vita. In una notte crudele lesse "Cuore d'inchiostro" e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. E ora il perfido Capricorno cerca Mo per piegare i suoi poteri a perfidi scopi …

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Carlos Ruiz Zafon: ho una leggera dipendenza e nessun antidoto è mai riuscito a curarmi. In pagine di memoria che sono state scritte col sangue, ho visto uomini soli e contriti, e resi poco sensibili, trascinarmi in un gioco di luci e ombre, sino a quando non hanno esalato l'ultimo respiro. Facendoli fuggire nell'unico luogo dove né il cielo né l'inferno potranno mai trovarli. Perdendomi completamente: imboccando una strada, senza trovare alcuna via d'uscita.

Titolo: L’ombra del vento

Autore: Carlos Ruiz Zafon

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: € 13

N° di pagine: 439

Trama: “Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città.

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Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.”

Rivelare la natura dei miei sentimenti nei riguardi di questa straordinaria opera non è per niente facile. Le parole, al riguardo, servono ben poco. Perché, seppur talvolta possano esser potenti ed enfatiche, non riescono a guarire quelle piccole ferite che sono state inferte, durante il corso della lettura, al mio povero cuore. 

Titolo: Il mio dolce gemello

Autore: Nino Haratischwili

Prezzo: 17 €

Casa editrice: Mondadori

N° di pagine: 271

Trama: Stella si è costruita un'esistenza di affetti sereni e sicurezze quotidiane: un bambino amatissimo, un marito attento, un buon lavoro, una bella casa. Un giorno Ivo suona alla sua porta spalancandola d'un colpo sul passato. Ivo e Stella hanno condiviso un'infanzia faticosa, impigliati nelle trame sentimentali dei loro genitori, lanciati verso una tragedia che legherà per sempre l'uno all'altra i figli. Bambini, sono cresciuti nella simbiosi dolce e disperata di due fratelli adottivi affidati all'amore eccentrico di una vecchia zia che li ha lasciati correre pomeriggi interi a piedi nudi nel forte vento del Mare del Nord, sulle sue spiagge luminose. Più grandi, sono diventati quegli amanti che non riescono a stare lontani e finiscono per distruggersi per troppa vicinanza. Poi si sono separati con uno strappo violento. Ma ora Ivo è tornato e Stella capisce che tutto il mondo che ha così caparbiamente costruito e tutte le sue difese stanno per crollare. Non resta loro che un'ultima possibilità, un lungo viaggio in Georgia, per liberarsi dal trauma sepolto che li lega e per liberare, forse, il loro amore.

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