Per me, leggere è un processo naturale. Un istinto da cui non potrei farne a meno, come respirare e vivere. Se non siete lettori di passaggio, saprete quanto esse mi diano alla testa. Popolano la cittadella del mio personalissimo mondo, e, se messe di traverso, a volte, producono qualcosa. Questo qualcosa ha poi a che fare con il luogo, quasi come un personalissimo paradiso, in cui ci si ritrova, ci si riconosce con gli occhi di un altro, o con i tuoi, ma che, nell’insieme, producono quei piccoli atomi sparsi nell’atmosfera che creano una specie di atmosfera idilliaca. In questa atmosfera io posso perdermi, e ritrovarmi, costretta ad interpretare le parole di un cantastorie. Eppure, a volte, tali parole non sono così semplici: è davvero un’impresa doverle concepire, pensate voi a dargli una forma. E poggiando sulla nostra testa come un fardello troppo pesante, ecco come lo sguardo può spaziare. La letteratura sa donare tantissimo, ma togliere altrettanto. Quest’oggi però, da questa profonda riflessione, questo post, che prevede perlopiù quei romanzi surreali in cui la parola scritta ha un chè di magico. Che cosa esattamente? Beh, vi invito a scoprirlo leggendo questi romanzi che vi consiglio e magari, perchè no, ad accrescere il numero infinito di libri ancora da leggere e vivere, mediante scambio reciproco.
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Un romanzo profondo, delicato, intenso, ma che risulta un po' insoddisfacente. A tratti carente, per i continui sensi di colpa che attanagliano l'anima del protagonista. Una penombra naturale, improvvisa e sconosciuta, che si alterna periodicamente a un'oscurità sconfinata.
Titolo: L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
Autore: Murakami Haruki
Prezzo: 12€
Casa editrice: Einaudi
N° di pagine: 260
Trama: A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.
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Una lettura sentimentale che si divora in una manciata di giorni. I tentativi inaspettati e sorprendenti del tempo che, in una manciata di pagine, ci parlano di sentimenti, pensieri, desideri di due anime che inconsapevolmente entrano nella lotteria della vita riposti su carta con semplicità e armonia. Un romanzo che conosce la solitudine, il dolore di chi è stato dimenticato dall'amore che trasmette una certa malinconia.
Titolo: La donna che non poteva essere qui
Autore: Guillaume Musso
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 13€
N° di pagine: 358
Trama: Juliette pensava di sfondare a Broadway, ma ha deciso di tornare a Parigi. Sam è un pediatra distrutto dal suicidio della moglie. Si incontrano per caso e, per orgoglio, lei finge di essere avvocato, lui felicemente sposato. Nonostante questo, è il colpo di fulmine. Dopo un weekend di folle passione, Juliette decide comunque di tenere fede ai suoi propositi e di partire. Lui corre all'aeroporto per dirle la verità e supplicarla di restare, ma arriva tardi. E, pochi istanti dopo il decollo, l'aereo esplode in volo. Sam è annientato: ha perso per la seconda volta la donna che ama. Fine di una bella storia? No, è solo l'inizio, come scopre lui stesso quando viene avvicinato da una poliziotta dall'aria piuttosto strana.
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Un viaggio in uno stato a metà tra coscienza e incoscienza in cui si arriverà a un punto in cui non si saprà più cosa è vero o sbagliato. Perdendoci nel labirinto del tempo di cui siamo stati prigionieri e, vagando come un anima in pena che tuttavia esiste grazie alla dinamica dei ricordi, cercando quella specifica risposta che abbia indotto l'autore a scrivere questa storia. Una storia balorda, senza soluzione, ma che cambierà la vita di chiunque voglia leggerla.
Titolo: Requiem
Autore: Antonio Tabucchi
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 8€
N° di pagine: 138
Trama: In uno stato a metà tra la coscienza e l'incoscienza, tra l'esperienza del reale e la percezione del sogno, un uomo si trova a mezzogiorno, senza sapersi spiegare come, in una Lisbona deserta e torrida di un'ultima domenica di luglio. Sa di avere azioni da compiere - l'ultima soprattutto: l'incontro con un personaggio illustre e scomparso che forse, come tutti i fantasmi, si presenterà solo a mezzanotte, ma non ha idea di come compierle. Si affida così al flusso del caso, secondo una logica che segue le libere associazioni dell'Inconscio. E si trova a compiere a un percorso che lo porta a vivere il ricordo nell'attualità di quella giornata, a riandare ad alcune tappe fondamentali della sua vita, a cercare di sciogliere i nodi irrisolti all'origine del suo stato allucinatorio. L'allucinazione, il viaggio, il sogno durano dodici ore, durante le quali si comprimono e si dilatano i tempi di una vita: passato e presente si mescolano per spiegarsi a vicenda, morti e vivi si incontrano negli stessi luoghi, i luoghi si fissano in un'immobilità che non ha niente a che fare col tempo.
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Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Titolo: Cuore d'inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 507
Trama: Meggie ama i libri. E ama moltissimo anche il padre Mo, che però rifiuta di leggerli a voce alta. Se lo facesse, infatti, porterebbe la vita nei libri e i personaggi dei libri alla vita. In una notte crudele lesse "Cuore d'inchiostro" e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. E ora il perfido Capricorno cerca Mo per piegare i suoi poteri a perfidi scopi …
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Un romanzo innaturale e sbagliato in cui la bellezza della sua lettura sta proprio in questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti. Un'accozzaglia di circostanze e avvenimenti possibili e impossibili, che si verificano e sorgono senza motivo, e che non troveranno una sua collocazione esatta, nemmeno nella maniera più conveniente.
Titolo: Il diavolo nel cassetto
Autore: Paolo Maurensig
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13, 50 €
N° di pagine: 114
Trama: Quando la pace dei boschi è percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. In quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è il diavolo in persona. Le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore.
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Una timida e dolce ragazzina di soli diciassette anni cammina sul sentiero insidioso della vita, nemesi di quelle eroine della letteratura israeliana il cui percorso di vita è una composizione corale che sfiora il surrealismo. Una canzone che è stata letta con sentimento, e che ha scaldato il mio cuore. Ha fluttuato come uno sciame di insetti al confine della mia coscienza, fin quando non si è superato un certo confine.
Titolo: Storia di Asta
Autore: Jón Kalman Stefánsson
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: 19,5o €
N° di pagine: 480
Trama: Reykjavik, primi anni Cinquanta. In un piccolo appartamento seminterrato Sigvaldi e Helga toccano il cielo con un dito abbandonandosi alla loro giovane e travolgente passione e decidono di chiamare la figlia Asta. Asta come una grande eroina della letteratura nordica, Asta perché ast in islandese vuol dire amore. Sedici anni dopo Asta scopre il sentimento di cui porta il nome in una fattoria negli aspri Fiordi Occidentali dove trascorre l'estate. Lo impara a conoscere dalla storia tormentata tra un uomo e una donna uniti dalla solitudine e divisi dalla dura vita contadina; lo impara a capire dalla vecchia Kristin che ogni tanto, al mattino, si sveglia in un'altra epoca del suo passato e può così rimediare ai rimpianti che le ha lasciato la vita; lo vive sulla propria pelle insieme a Josef, il ragazzo che le cambierà l'esistenza. Eppure sono tutte promesse di felicità non mantenute ad avvicendarsi in questa impetuosa storia famigliare, segnata per sempre dal giorno in cui Helga si rivela uno spirito troppo libero e assetato di emozioni per non ribellarsi alla soffocante routine domestica e abbandonare marito e figlie, lasciando Asta con un'inquietudine, un'ansia di fuga, una paura di seguire fino in fondo i propri sogni.
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L'uomo non completamente libero perché mosso da ogni spirale di eventi; ossessioni e possessioni, promesse ad una rinascita che verrà messa a dura prova, il tutto condensato in un suggestivo disegno a tinte fosche che avrebbe potuto lasciare una cicatrice sul petto.
Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shirley Jackson
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 182
Trama: "A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce", con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. E' infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles ), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.
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Un toccante e sano lirismo capace di esprimere idee o concetti primordiali; l'insoddisfazione o l'ostilità nei riguardi del prossimo; l'esistenza vuota - tipico canone della letteratura giapponese - che rendono agli occhi dei lettori Takumi e Yuji altereghi dello stesso autore.
Autore: Takuji Ichikawa
Casa editrice: Tea
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 265
Trama: Takumi e Yuji, un giovane padre e il suo bambino, sono rimasti soli: la dolce Mio, moglie e madre, è morta a soli ventotto anni per una malattia tanto fulminea quanto inspiegabile. Ma prima di andarsene per sempre Mio ha fatto una promessa: Quando cadrà la pioggia tornerà. E inspiegabilmente, ad appena un anno dalla sua morte, con l'arrivo della stagione delle pioggie, una creatura identica a lei con il suo viso e i suoi occhi, ricompare al loro fianco. Un fantasma, pensa sbalordito Takumi. Ma questa nuova Mio è fatta di carne e sangue, anche se non ha memoria di nulla; così Takumi, pazzo di gioia per quell'assurda, insperata seconda possibilità, decide di raccontarle tutta la loro storia: come si sono incontrati, come è nato il loro amore, come hanno finito per sposarsi… e mentre Takumi racconta, rinnova l'incanto dell'incontro, il magico gemellaggio di due anime, la tragedia della separazione. E il miracolo della ricomparsa di Mio, la sua profezia, un mistero che Mio scioglierà in un finale capace di piegare il nostro cuore e demolire le nostre incertezze.
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Imperscrutabile faccenda che ha a che fare con la fantasia, l'immaginazione, intriso di spontaneità, ingenuità, purezza, proiettato in una dimensione piuttosto ristretta in cui si perde facilmente il proprio IO. Derivato dal nulla poiché formatosi dal niente, stimolante di silenzi interiori che cercano un vero e proprio affetto.
Titolo: Come diventai monaca
Autore: César Aira
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16€
N°di pagine: 107
Trama: Madre, padre e figlia si sono appena trasferiti in città. Il padre prende per mano la bambina e la porta a mangiare il gelato, una delizia mai provata prima. Fra tutti i gusti e colori, la bambina, emozionata, sceglie la fragola. Il gelato però è disgustoso. Il padre insiste, sempre più arrabbiato, ma alla fine lo assaggia anche lui: effettivamente, è avariato. I due tornano sul luogo del misfatto e, preso da un raptus, il padre uccide il gelataio affogandolo nel gelato alla fragola. Dopo un periodo in ospedale a causa dell'intossocazione, la bambina comincia la scuola in ritardo rispetto ai compagni. Non sa leggere non sa scrivere e trova rifugio nella sua prodigiosa fantasia, popolata di radio che prendono vita, nane che fanno miracoli, dentiere rubate per il carnevale, cieli che si tingono di rosa. Mescolando il ricordo all'immaginazione crea mondi sensibili e delicati, poetici e meravigliosi. A partire dalla narrazione di sé: una narrazione tutta sua. Finché, così come è cominciato, il racconto si chiude col gelato alla fragola, protagonista di un'atroce vendetta.
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In atmosfere che trasudano surrealismo, magia, ho riscontrato giovani uomini o donne legati alla paura di essere se stessi in un mondo ombroso ma ricco di sentimentalismo, che mettono in gioco le coscienze di ognuno di noi e il nostro modo di entrarci in relazione.
Titolo: La leggenda della rosa di Natale
Autore: Selma Lagerlof
Casa editrice: Iperborea
Prezzo: 15 €
N° di pagine:128
Trama: Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d’argento, schiere di anime perdute che penetrano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlof, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi ronmanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l’umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un’apparente semplicità emerge una sottile indagine dell’animo umano: non c’è mai un “vissero felici e contenti” nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l’accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il “miracolo” avviene attraverso un racconto nel racconto, quell’inesauribile potere dell’immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell’imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
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Un libro “vero” ma di fantasia, un giardino pieno di surrealismo e inquietudine attraverso il quale ho potuto contare su una lettura giusta e imparziale, molto carina e appassionante, seducente e quasi onirica, con tantissime cose da dire sulle opere che evidenziano ed esimano assieme certi retroscena attuali che sfociano poi in individualizzazioni coscienziose, chiare e scorrevoli che ci insegnano a leggere e riflettere su ciò che ci circonda, su ciò per cui vale la pena combattere o riflettere su determinate cose mediante l’osservazione diretta.
Titolo: Il labirinto del fauno
Autore: Cornelia Funke e Guillermo Del Toro
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 347
Trama: Spagna, 1944. Ofelia è soltanto una bambina quando con la madre prossima al parto si trasferisce in un vecchio mulino tra le montagne dove il patrigno, lo spietato capitàn Vidal, è di stanza per annientare i ribelli che si oppongono al regime franchista. Presto le sue amate fiabe e l’antica foresta incantata attorno alla casa divengono l’unico conforto, una via di fuga dal terrore e dal dolore che avvelenano la sua vita. Finchè un giorno, guidata da una Fata, si addentra in un labirinto nelle cui profondità un misterioso Fauno la attente da tempo per sottoporla a tre prove di coraggio. Solo superandole, potrà fare ritorno nel Regno Sotterraneo, lei, la principessa perduta, fuggita perché sognava il mondo degli umani, e condannata a vagare sulla terra senza memoria. Sembra il finale di una fiaba. Ma quando la magia si rivelerà non meno oscura e terrificante della realtà, Ofelia dovrà scegliere cosa è disposta a sacrificare per salvare se stessa.
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Risucchiata da un'insolita ma bellissima storia come questa. Immergendomi fra le sue pagine, vestendo i panni di una spettatrice che segue e seguirà il percorso formativo e catartico di piccoli / grandi eroi, che scardina certezze e falsi miti per ricostruirsi su basi più vere e solide.
Titolo: Le cronache di Narnia
Autore: C S Lewis
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 960
Trama: L’entusiasmante viaggio nel magico mondo di Narnia governato dal leone Aslan, popolato di animali parlanti, centauri, gnomi e streghe malefiche impegnati nell’eterna lotta fra il bene e il male.
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Questo strano ma bellissimo mondo si contendeva silenzioso la mia coscienza. Come l'acqua di mare e l'acqua dolce che alla grande foce di un fiume combattono. Nel cuore della notte, ho sentite mie le avventure di Sam e Julie. Artefici di una vita semplice e monotona, dai ritmi prevedibili e senza ombra che, adesso, con la lettura appena terminata e una tristezza indicibile nel petto, mi accorgo di come quei due hanno lasciato dietro di loro uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona.
Titolo: Ancora una volta con te
Autore: Dustin Thao
Casa editrice: Newton & Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 320
Trama: Julie ha solo diciassette anni ma ha già tutto chiaro in testa: lascerà la piccola città in cui è cresciuta insieme a Sam, il suo ragazzo. Il college li aspetta e, insieme, stanno già pianificando un'estate magica in Giappone. Ma poi Sam muore. E tutto cambia. Il dolore arriva con una potenza distruttiva e Julie fa del suo meglio per arginare le profonde ferite del cuore nell'unico modo che conosce: fuggire via. Non partecipa al funerale, butta via le cose che le parlano di Sam. Fa di tutto per dimenticare. Ma quando le capita sotto gli occhi un messaggio che lui le aveva scritto, i ricordi tornano a galla. E la mancanza di Sam le toglie il fiato. Sperando di poter ascoltare la sua voce almeno nella registrazione della segreteria telefonica, compone il numero del suo cellulare. E Sam... risponde al telefono. Adesso che il destino le ha dato una seconda occasione per dirgli addio, Julie si rende conto che non può più fare a meno della sua voce. E a ogni chiamata è sempre più difficile lasciarlo andare. È così sbagliato ostinarsi a tenere vivo un amore impossibile?
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Realtà e identità, ma nel romanzo ritratta profondamente a una sequela di parole la cui salvezza, in primis, deriva da esse.
Titolo. Creatura di sabbia
Autore: Tahar Ben Jelloun
Casa editrice: La nave di Teseo
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 208
Trama: La nascita di Mohamed è festeggiata con grande clamore e sfarzo dal padre Hadj Ahmed: finalmente, dopo sette figlie femmine, è arrivato un maschio. Quella che sembrava una maledizione che impediva alla sua casa di avere un erede è finita, ma soprattutto sono state sventate le mire dei fratelli al suo patrimonio. Sarebbe tutto perfetto, se Mohamed fosse veramente un maschio. Invece è nato femmina e solo per volere del padre crescerà e verrà educato come un uomo, abituato fin dall'infanzia a essere il prossimo capofamiglia, colui che regge la casa e la servitù. Mohamed Ahmed, nonostante il prestigio della sua posizione, dovrà fare i conti per tutta la vita con un'identità fittizia, frutto di una metamorfosi coatta, che non tiene conto del carico di violenze, rimozioni, rinunce e sofferenze che ne derivano e che lo porteranno a un'esistenza di solitudine e incomprensione. Un romanzo intenso in cui la forza della scrittura è al servizio di una storia dolorosa e complessa che racconta - attraverso le voci di vari narratori, come in una favola mediorientale - il dramma della vita del protagonista mentre ci mostra anche qualcosa del mondo arabo, delle tradizioni e dei tabù del Marocco e della sua società.
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