Esistono
romanzi che, narrandoci storie come se fossero la vita stessa, sorprendono per
la natura estremamente semplice, ordinata, poetica, lasciandoci con la generale
tristezza di un arrivederci. Con La ragazza di carta è accaduto esattamente
questo e l'autore, dando alla storia concretezza e conformità, crea una traccia
d'inchiostro che dà forma a un disegno divino imperfetto. Una distesa di nero
che è una dicotomia di bianco e nero, lasciandoci col desiderio insopprimibile
di un arrivederci.
Titolo:
La ragazza di carta
Autore:
Guillaume Musso
Casa
editrice: Sperling e Kupfer
Prezzo:
13€
N°
di pagine: 373
Trama:
In piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo, lo scrittore Tom Boyd non
riesce a completare il suo ultimo romanzo. Si sente in trappola, una trappola
che rischia di distruggerlo. Finché una notte, durante un furioso temporale,
pensa di avere un'allucinazione: sulla terrazza, sotto la pioggia torrenziale,
compare una ragazza, bellissima e confusa. Gli dice di essere la protagonista
del suo romanzo, caduta nel mondo reale da una frase che lui ha lasciato in
sospeso. Se ora Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà. Assurdo, eppure..
eppure Tom le crede. Perché è già follemente innamorato di lei.
La recensione:
La passione è come una droga:
conoscerne gli effetti devastanti non ha mai impedito a nessuno di continuare a
distruggersi dopo aver infilato il dito nell'ingranaggio.
La
memoria, spesso non ce ne rendiamo veramente conto, ci fa strani scherzi.
Ricordiamo e dimentichiamo esclusivamente quello che si vuole. E lo facciamo
apparentemente senza alcuna ragione: noi perlomeno non abbiamo chiara l'idea di
cosa significhi questo termine, o per quale motivo ci appartiene, o perché ne
siamo indiscutibili controllori.
Spesso mi
capita di sentire gente che si arrabbia, a volte si dispera o tormenta senza
posa il proprio spirito, quando non ricordano il nome di una persona o il luogo
esatto per un avvenimento e prendono questo come un segno del decadere, della
sbadataggine, un segno che riveli come nell'ingranaggio della mente ci sia
qualcosa che non va. Anch'io, che ho ventitre anni e non ho mai mostrato segni
di sbadataggine, talvolta, mi accadono analoghe situazioni. Ma, a pensarci
bene, è un meccanismo del tutto normale: nel palcoscenico artificiale della
vita estrapoliamo ricordi, nozioni come piccoli dettagli stanziati nel nulla,
mettendo da parte ciò che è irrilevante, quando poi io, per una ragione e per
un altra, vado a frugare nei suoi recessi.
Dopo
quattro anni di sfrenate e intense letture, la mia memoria nel file <<
Musso >> aveva lasciato poco: la possibilità di modificare passato,
presente e futuro, e la speranza di poter amare ed essere amati.
Ecco La ragazza di carta: uno scrittore in
piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo soffre di depressione e dice
di non sentirsi più a suo agio con le sue creature d'inchiostro; vuole stare da
solo e crogiolarsi nel dolore senza aspettare alcun aiuto divino.
Spesso mi
è capitato di aprire finestre di chimere felicità, quando m'imbatto in storie
che osannano i libri e la buona letteratura. Come bolle di sapone che cambiano
continuamente colore, le ho cercate come storie che vanno alla ricerca di altre
storie. Come dispensatori di sogni e speranze ristabilite, allontanandomi dalla
vita, dalla routine, attingendo ad emozioni che aspettano sotto l'ombra di
essere chiamate ed evocate, prima che il fuoco della vita se le prenda e le
ammutolisca.
Questo è
il modo in cui mi piace definire il romanzo di Musso, nonostante non abbia
potuto paragonarlo a una bellissima e indimenticabile storia d'amore. Piuttosto
una meravigliosa proiezione egoistica del desiderio di due anime, che hanno poi
lo scopo di riunirsi, che lentamente giunge a maturazione. Una storia per
coloro che, una volta nella vita, hanno avuto la fortuna di conoscere l'amore,
lo vivono ancora o sperano di incontrarlo in futuro. Un punto nero tra la
parola "solitudine", una dolcezza velata di tristezza e sconforto che
va a cercare sentimenti nascosti nel più intimo dell'essere, che si credevano
perduti. La storia di uno scrittore, frustrato, disilluso, amante della
scrittura e dei libri, depresso, incompreso, che nuota contro un fondale nero
come un lungo serico filo bianco che ha cominciato a srotolarsi una mattina di
qualche anno fa, quando per divertirsi il palazzo oscuro della coscienza lo
proiettò in una realtà parallela cui, inconsapevolmente, rimase intrappolato.
In un mondo che ferisce il cuore, le cui immagini hanno la lucentezza di un
opera d'arte, da cui fuggì grazie alla gioia di catturare il pensiero astratto
su carta. Urlando dinanzi all'ignoto, lanciandosi all'assalto dei suoi dolori,
pur di illudersi di essere diverso. Libero di rincorrere la propria solitudine,
esorcizzando la felicità, gettando urla di disperazione.
Mi sono trovata
ai confini di una realtà che va oltre la fantasia, in uno stato di alienazione
privo di alcun ragionamento sensato. Non ho dato peso a quello che mi
circondava. I miei pensieri erano indirizzati esclusivamente a Tom e Billie. Mi
sono lasciata galleggiare impunemente in uno strano stato di ebbrezza,
condividendo la passione per la lettura e la scrittura come un modo per
trincerarmi da assalti esterni; affacciandomi alla finestra di un mondo che mi
è scivolato sul palmo di una mano ma in cui ho potuto identificarmi,
abbracciandolo nella sua quotidianità; rivelandosi, appagandomi e curandomi
attraverso una storia che non ha mai avuto una sua voce.
Il mio
cuore era legato a quello di un uomo che va alla ricerca della felicità.
Dell'amore. Di una storia. Un racconto che è solo suo, ma che, in qualche modo,
ci appartiene. Il mio respiro era legato a quello di una donna svampita e molto
sexy, insicura e appariscente, insicura a volersi lasciare trasportare dalla
corrente del sentimento: incredibilmente bello e pericolosamente devastante,
che sfrontata e un po' ribelle credeva che i sentimenti belli e puri non
potessero guarire. Scacciare a poco a poco il dolore che divorava da dentro.
La ragazza di carta è un patto di generosità
fra autore e lettore: ognuno ha fatto affidamento sull'altro, ognuno ha
confidato sull'altro. Dal quale sono nate due entità pronte ad implodere e ad
amalgamarsi. Un romanzo che è una finestra nascosta nelle tenebre del mondo.
Una lettura sentimentale che si divora in qualche giorno, e che traccia il
labile confine fra sogno e realtà, in cui si instaura nell'immediato una certa
intesa. Un veleno che inzuppa per sempre la nostra anima, contamina il nostro
spirito.
Se l'arte esiste perché la realtà
non basta, forse arriva il momento in cui l'arte non basta più e passa il
testimone alla follia e alla morte.
Valutazione d'inchiostro: 3 e
mezzo
Ciao! Grazie :) Darò un'occhiata :)
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