mercoledì, maggio 31, 2017

Gocce d'inchiostro: Mr Gwyn - Alessandro Baricco

Alla fine, l'unica cosa che mi è stata chiara in questi giorni è stata: io amo Baricco. Mi è sempre piaciuto immergermi fra le pagine bianche delle sue storie. Non molti lo amano, me ne rendo conto. Ma una strana luce, un certo riverbero si cela nelle poche lettere che ne compongono il nome.
Leggere Baricco mi fa sempre credere di cercare qualcosa di speciale. Segretezza, pazienza, sobrietà nel modo in cui Baricco si racconta. Un impasto di modestia e solennità. E quando chiedo che il sole penetri in un banco di nuvole so di poterlo cercare benissimo. 
Titolo: Mr Gwyn
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7, 50 €
N° di pagine: 158
Trama: Jasper Gwyn è uno scrittore. Vive a Londra e verosimilmente è un uomo che ama la vita. Tutt'a un tratto ha voglia di smettere. Forse smettere di scrivere, ma la sua non è la crisi che affligge gli scrittori senza ispirazione. Jasper Gwyn sembra voler cambiare prospettiva, arrivare al nocciolo di una magia. Gli fa da spalla, da complice, da assistente una ragazza che raccoglie, con rabbiosa devozione, quello che progressivamente diventa il mistero di Mr Gwyn.
La recensione:
Così finì per capire che si trovava in una situazione nota a molti umani, ma non per questo meno dolorosa: ciò che solo, li fa sentire vivi, è qualcosa che però, lentamente,  è destinato ad ammazzarli. Scrivere libri, per Jasper Gwyn.

In questa settimana, ho dedicato gran parte del mio tempo ad Alessandro Baricco. Leggendo in silenzio quelle parole fluttuanti e sparse in mezzo ombre che si prendono in mano; immagini vaghe, sfocate e incomprensibili; personaggi privi d'identità; acute riflessioni sulla vita o profonde concezioni che trasmettono una certa malinconia. Sprofondata nel divano, con gli occhi che seguivano febbrilmente i caratteri stampati, nel cuore della notte, con la voce armoniosa di un giovane disilluso scrittore la cui storia inquinò il mio sorriso. Protagonista di una vita semplice e monotona, dai ritmi cadenzati e senza ombra.
Trascorreva il suo tempo libero dilettandosi a creare nuovi mondi, inventando nuove parole, e per quanto ne sapevo io, concepì il proposito di scrivere romanzi in un momento imprecisato della sua vita. La nobile arte di mettere in fila le parole, incastrare frasi, come scrocchiare fragorosamente le nocche, gli aveva lasciato un segno indelebile sul cuore, nel silenzio delle sue riflessioni. Dalla mattina alla sera non si stancava mai di comporre melodie sconosciute, dare voce a persone che esistevano esclusivamente nella sua testa. Avvolto da un enorme impermeabile che aveva tasche dalle più svariate forme. Eppure, nell'eccentricità della sua vita, esaminando a fondo ogni cosa, riconoscendo l'origine naturale delle cose, e una precisione negli oggetti che era stato dimenticato, sarà catapultato in un tempo in cui avrebbe dovuto imparare tutto. Alla ricerca di un fondale sonoro in grado di mutare con la luce durante il giorno, in maniera impercettibile e continua, o qualcosa di così elegante che riempisse il suo animo. Sospendesse il tempo. Immobile e vecchio. Beneficio per la sua integrità interiore, frutto imprevedibile di un rito domestico e privato, non destinato a risalire sulla superficie del mondo, poiché sottratto alla miseria della vita.
Scrutando una parte della sua anima, così abilmente nascosta, ho scoperto Jasper infondere vita alle cose inanimate. Il linguaggio complicato che adopera per mettere su qualche frase che abbia del senso compiuto non solo per se stesso deve avere il potere di realizzare qualcosa che esista.
E' un impresa ardua. Eppure, talvolta è necessario scivolare nei sentieri insidiosi delle parole per creare qualcosa di vivo. Indimenticabile, solenne, che ci spingano ad abbagliare la nostra anima con estrema cura. E per Jasper Gwyn, custode di desideri nonché riparo alla paura stessa, le parole sono state beneficio per la sua anima stagliata dinanzi al nulla. Alle vuote tenebre del cosmo. Ritraendo se stesso, tutto quello che lo circonda, sulla sua tela, con un pennello che abbia il potere di scrivere ritratti. Pezzi di storia. Frammenti di vita. La percezione del noi stessi, abbozzata e confusa, che induce ad avere un'idea sull'animo, e che getta una particolare luce sulla verità che coincide con un personaggio immaginario. Collegando il ricordo del tempo a un momento particolare della sua vita, costruendo un'impressionante galleria di fantocci animati, magistralmente disegnati in pochissimi ma salienti tratti. Un affascinante mosaico di vita reale e perduta, come sostiene l'affascinante Klarisa Rode.
Spiegare, in modo sintetico ma esplicito, le ragioni per cui ami Baricco sarebbe a dir poco riduttivo. In una manciata di giorni, ho percepito qualcosa di anomalo che abbia riempito e acquietato la mia anima di lettrice. La generale malinconia che si respira fra le sue pagine, così come il senso di vuoto che opprime gli animi dei protagonisti, si fusero al dolce senso d'attesa che qualcosa di magico dovesse accadere. Detto ancora più chiaro, qualcosa che avrei voluto ricevere e che Baricco riesce a dare.
Mr Gwyn cede il posto a situazioni assurde, inverosimili, che tuttavia coincidono col senso di smarrimento e alcune riflessioni sul flusso insinuoso del tempo. E, seppur difficile da collocare, prende vita lentamente testimoniando la passione dell'autore per il mistero della scrittura.
Diversamente da Castelli di rabbia, in una notte, ho riconosciuto la provenienza di questa storia. Seguendo di pari passo un uomo solo e insoddisfatto della vita, non mollandolo per un secondo se non quando non seppi più niente di lui. Con un anima, un passato, un identità, circondato da un muro di riflessioni e insicurezze. Immagini nitide, nette, conferiscono un quadro significativo su quello che si avverte fra le pagine di Mr Gwyn tutti noi abbiamo una certa idea di noi stessi, e la verità è che spesso quest'idea la facciamo coincidere con qualcosa in cui ci riconosciamo.
Una storia a tinta unica che, nonostante tutto, riesce a trasmetterci un certo dolore. Qualcosa di traverso. Un saggio sull'importanza delle storie, un sentiero impervio di immagini e parole che ci catapulta in un unico emozionante viaggio. Una nave diretta verso l'ignoto, guidata da un poeta romantico che fa il suo mestiere una moltitudine di eventi che prolunghino indefinitamente la vita.

Jasper Gwyn diceva che tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invece cerchiamo negli scaffali della nostra mente.


Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

2 commenti:

  1. Ciao! Io faccio parte di quella cerchia che non ama Baricco ma giuro che prima o poi gli darò un'altra possibilità :)

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