Per dedicarmi alla stesura della recensione di questo
romanzo ho avuto bisogno di qualche minuto per riflettere. La veridicità dei
sentimenti che si agitano dentro e la speranza di poter trovare un posto tutto
proprio nel mondo è stato davvero contagioso. Ed io, sebbene non ho potuto fare
granché a eccezione di leggere e capire, non ho potuto immaginare cosa
significhi vivere come Nick se non quando vestì completamente i suoi panni.
Nick è stato davvero una continua scoperta! E tutto ciò che lo ha compreso,
tutto ciò che mi è stato narrato è stato davvero bello ed emozionante. E anche
se ho il sospetto che in lui ci sia qualcosa dell'autore, credo di averlo
capito come desideravo.
Questa
recensione, infatti, poteva rivelarsi un enorme pasticcio se, inaspettata,
proprio come l'email del suo creatore. Eppure leggere Solo perché ti senti bene è stato come mettere in contatto questo
mondo con quello dell'altro. Dovuto da una speciale predisposizione a scuotere
e a scricchiolare l'anima di chiunque, planando lentamente fra le stanze polverose
della mia coscienza, dopo una sfilza di letture di vario tipo.
Titolo: Solo perché ti senti bene
Autore: Salvatore Gagliarde
Casa editrice: Segmenti
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 184
Trama: “Solo perché ti senti bene”
è un romanzo breve, scritto in forma di diario. La voce narrante è quella del
protagonista, che si muove con disinvoltura sullo sfondo appena accennato
dell’Europa della crisi economica. Nick, il protagonista, è un vincente consapevole di esserlo, un
personaggio apparentemente freddo e sicuro di sé ai limiti dell’arroganza, che
ha tutto sotto controllo e che sembra appassionarsi a un unico gioco del quale
conosce ogni aspetto: la seduzione. Al racconto delle sue gesta e della sua
quotidianità, Nick collega riflessioni, flashback e digressioni con pretesa di
scientificità.
La storia si divide in
tre parti. Il
Prima si riferisce al personaggio al massimo del suo fulgore personale e
psicologico e ne ho già accennato. Nella seconda parte il
protagonista si imbatte, in un’esperienza che lo coinvolge dal punto di vista
emotivo in modo per lui inspiegabile. Cercherà di gestire la cosa con la
spensierata sicurezza con cui ha sempre vissuto la sua vita, ma imparerà che ci
sono situazioni che rendono vano ogni tentativo di controllo. Nella terza parte, di carattere abbastanza
drammatico (più sotto l’aspetto psicologico che per quello che accade
concretamente) il protagonista finirà per cambiare completamente punto di vista
e atteggiamento, vedendo scardinate molte delle proprie certezze. L’epilogo è un ritorno
all’ottimismo, anche se più maturo e consapevole, da parte del protagonista.
La recensione:
Un giorno in cui qualcuno ti guarda, e nei cui occhi
vedi una promessa di quei sentimenti, a lungo inconsciamente vagheggiati e ora
finalmente annunciati a gran voce da un coro di usignoli nella testa e un ritmo
di grancassa nel petto.
Qualche volta un autore esordiente nostrano
soggiorna per qualche tempo nel mio salotto letterario. Per qualche giorno mi
affianco alle loro creature, e poi ci salutiamo dandoci un arrivederci. Anche
con Salvatore Gagliarde è stato così. E il nostro non è stato un arrivederci
solo perché di lui e dei suoi figli di carta non ne voglio sapere più niente,
ma, semplicemente perché il suo visto di alloggio era scaduto. Nick e lui sono
usciti di scena troppo presto. Così, per evitare mi lasci prendere dalla
malinconia, non darò importanza a questa cosa. Piuttosto su quello che mi è
stato confessato. Anche se non vorrei che si pensasse che per me ha contato
poco. Affezionarsi a Nick, nonostante il suo temperamento freddo e distaccato,
non è stato difficile, e continuo a sorridere se penso a quante barriere si sia
circondato pur di combattere gli attacchi esterni.
Mi piace pensare che, per qualche tempo, io e Nick
siamo diventati amici. Almeno per quanto mi riguarda, quella persona che ha
condiviso un pezzetto della mia inutilissima vita anche se per poco tempo. Circa
due o tre notti abbiamo condiviso tante cose. Mi confessò di considerarsi una
specie di alieno. Una creatura appartenente a un altro pianeta, se non alla
Luna. Eppure ai miei occhi non era più quel manichino di carta i cui fili erano
mossi da un abile lettore di anime, piuttosto una persona. A volte troppo umano
per essere cartaceo.
Mi dico sempre che è bene distinguere la realtà
dalla finzione partendo dal presupposto si tratti di qualche romanzo. Ma come
distinguere ciò che ci appare vero, tangibile, da quel che effettivamente non
lo è? Un pomeriggio di fine dicembre decisi di accogliere la storia di
Gagliarde nel mio cantuccio personale, standoci dentro, in compagnia di un
viaggiatore lasciato solo nell'immensità di un cosmo fosse un po' troppo grande
persino per lui che, grazie a un viaggio nelle profondità più nascoste del suo
essere, avrà una buona occasione per riflettere sul suo destino e soprattutto capire
se stesso. Visto da diverse altezze, con una certa malinconia: in cerca di una
<< cura >>, una missione che possa mettere a posto qualcosa dentro
di lui, diretto in un posto pressoché sconosciuto, affinché lo spirito si
rifocilli.
Quando arrivai, la prima cosa che feci fu
osservarlo. Scrutavo attentamente il suo volto alla ricerca di una qualche
risposta che potesse dare un senso a questa mia visita inaspettata. Se
guardarlo troppo intensamente era una sorta di invito all'ostilità, alla sua
condizione di apparire diversamente da quel che effettivamente è, decisi di
provarci almeno un po’. Se non altro non potevano venirmi danni. In fondo stavo
soddisfacendo una curiosità personale, e con un po' di fortuna ne avrei avuto
degli effetti positivi.
Solo perché ti senti bene è stato quell'amico
d'inchiostro che, repentinamente, mi ha trascinato in luoghi dove non pensavo
di esservi: uomini ambiziosi, donne belle e ben predisposte, giovani pieni di
vita, e tanta gente di passaggio che, in uno spettacolo messo su da un abile
narratore, si sono posti dinanzi a quello della mia vita. Attratta da una trama
che dice poco e niente, determinata a intraprendere un viaggio che confidavo
avrebbe allietato giornate frenetiche e ricche.
Ho ascoltato la storia di Nick come se l'avessi
sentita da vicino, come una vicenda vissuta, e solo alla fine ho potuto
constatare quanto sia stato facile e piacevole abbracciare con entusiasmo la
proposta di Salvatore. Per interpretare il modo in cui ha dipinto la realtà
circostante, quello che lui stesso vive, dipingendola con modestissimi
acquerelli nascosti nelle stanze buie del suo animo. Ho cercato di interpretarli
al meglio, producendoli su carta non tanto visivamente piuttosto cogliendo
l'aura lucente in cui è confinato il romanzo.
Come piccoli dettagli che si stanziano nel nulla, il
romanzo di Salvatore è stato il tipo di romanzo che solitamente leggo e che ha
illuminato i corridoi bui della mia anima. Autobiografia forse dello stesso
autore, quadro prettamente realistico nonché ricerca di una strada quando non
si aveva la certezza nemmeno di trovare una meta in cui i sogni, i ricordi, i
desideri, la realtà si fondono. Un viaggio alla scoperta della propria
identità, scovare un proprio posto nel mondo, un romanzo in cui ho visto un
uomo che desidera un po' di felicità, lentamente e inconsapevolmente, da
una landa deserta cosparsa di rocce da cui non filtra alcuna goccia d'acqua.
Lungo una strada sconosciuta, circondato da ombre evanescenti e passeggere come
treni in corsa che, come lui, aspettano un cambiamento. Una metamorfosi che lo
indurrà a percepire tutto ciò che lo circonda in maniera completamente diversa.
Solo perché ti senti
bene è l'incarnazione di una
biografia, pagine di diario scritte in maniera sobria, controllata e modesta,
corredata di parti decorative forse un po’ troppo frettolose. Semplice, intimo,
introspettivo, in cui alla fine il risultato è quello di portare il lettore sull'orlo
di comprendere un sognatore come tanti altri.
Valutazione d'inchiostro: 4
Ciao Gresi, non conosco il romanzo ma il tuo parere positivo fa capire come anche tra gli esordienti si nascondano delle storie degne di nota e di valore :-)
RispondiEliminaQuesta è davvero una storia degna di nota 😊😊 spero ci farai un pensierino 😊
EliminaSono molto contento per le belle parole: mi fa piacere che sia stato apprezzato questo mio lavoro e il tempo impiegato a leggerlo sia stato piacevole.
RispondiEliminaCon i migliori auguri di buone feste!
Salvatore
La ringrazio per tutto! Buone feste anche a lei ☺☺
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