L'appuntamento con la mia amata rubrica Amori di carta qualche tempo fa ha avuto
la voce di Libba Bray. Volutamente, con passo spedito e frettoloso. Con
l'avvento del nuovo anno sapevo che presto avrei dovuto creare un nuovo post,
con questa volta protagonista indiscutibile un altro dei miei autori preferiti:
Alessandro Baricco. Come altri
autori, negli ultimi mesi, il mio obiettivo si trattava di non prolungarmi o
meno con il visto di soggiorno nel mondo dei sogni e dell'inchiostro per più di
un mese, pur di avere un nuovo amico, una nuova opportunità per esplicare il
mio amore inconfutabile nei suoi riguardi.
Le sue storie comportano quasi sempre una strana
anestesia dalla quale spesso e non poche volte mi sono risvegliata senza
comprendere appieno quel che mi circondava per almeno qualche ora. Per questo e
altri motivi Baricco è in lizza degli autori di cui apprezzo particolarmente il
talento letterario che, amato e odiato da molti, in certi periodi della mia
vita, soprattutto in questo, mi ha accompagnato fedelmente dinanzi alla soglia
di un mondo caotico e crudele, come un simbolo per la mia anima romantica e
sognatrice in cui ho giocato a essere in grande intimità.
Un saggio sulla vita, con la sua concezione della
lettura come una dolcissima sporcheria, o della scrittura come possessione
puramente incline a una parte dell'umanità, che mi ha reso partecipe di una
constatazione tanto mera quanto vera: la vita è un casino tremendo che si è
costretti ad affrontare in stato di assoluta e radicale impreparazione.
Una storia che non si dimentica tanto facilmente
proprio per la sua natura stravagante, incidendo involontariamente un segno sul
cuore.
Un linguaggio forbito e a cavallo fra due
generazioni, soave, a tratti lento a tratti monotono che come una dolce litania
mi ha tuttavia invaso con la sua inspiegabile essenza, ed io, assieme a Santo,
Luca, Andrè, Bob sono andata e tornata, girando su me stessa, puntando dritto
verso una meta sconosciuta.
Un romanzo per nulla semplice da assimilare, il
racconto di una giovane donna, sola e infelice, legata indissolubilmente da un
uomo che, nel loro idillio, mi hanno conquistato. Un omaggio alla libertà
d'espressione e d'azione in cui Baricco ci parla come in un lungo sonno, in cui
l'idea stessa di destino è una fantasia.
Cede il posto a
situazioni assurde, inverosimili, che tuttavia coincidono col senso di
smarrimento e alcune riflessioni sul flusso insinuoso del tempo. E, seppur
difficile da collocare, prende vita lentamente testimoniando la passione
dell'autore per il mistero della scrittura.
Con gli occhi di un altro, le parole di qualcuno,
respirando, avvertendo, ho letto questo romanzo ascoltando in ogni gesto,
frase, parola e vedendo come il mondo non ha ancora visto tutto ciò. Su una
nave diretta chissà dove.
Un romanzo che
apre il cuore, con la storia di una magica locanda che si staglia silente su
una scogliera e con la sua meravigliosa concezione del mare come luogo
infinito, o del mondo come una ferita che qualcuno sta ricucendo in due corpi
che si mescolano. Protagonisti di una bellezza che trascende ogni cosa e che
infonde vita persino alle cose inanimate.
E' una storia che ne contiene tante altre in cui il
mondo di fuori lo si percepisce a stento, l'anima dei personaggi intrappolata
nei pensieri dell'autore e di chi legge. Una storia avvincente, delicata e
profonda che, come un amabile carezza, fa capire come il destino non è una
catena di eventi ma una corsa, un continuo affannarsi sulla vita.
Il mondo magari avrà avuto il piacere di vederlo qualche
tempo fa, o molto probabilmente non l'avrà ancora visto, ma in pochissimo tempo
Baricco e i suoi personaggi, su una macchina diretta chissà dove, mi ha
interpretato. Ha letto dentro di me. Mi ha rubato l'anima, ancora una volta.
Racconto bruciante dell'amore di due giovani. Il loro
inizio e la loro fine. Una straordinaria suggestione, un quadro raffinato e
prettamente realistico che non potrà non spostarsi nei nostri ricordi.
La sua bellezza, al
termine della lettura, sta nel domandarsi come faccia un romanzo apparentemente
semplice e innocuo a nascondere una tranquillità così grande. Emozionante.
Pura. Nelle mancate cento pagine che caratterizzano il romanzo, infatti, non
c'è mai stata una volta in cui non sia stata presente. In cui mi è stato
impossibile non avvertirla, non riuscendo tuttavia a tenere a bada il mio
cuore.
Una storia profonda
nella sua stranezza. Echi lontani di parole di custodi di desideri, nonché
riparo alla paura stessa.
Una raccolta di riflessioni su ciò che ha più
importanza per l'autore: i libri e la buona letteratura. Romanzi come quelli
che vengono sussurrati nel cuore della notte, e che ci trasportano in balia di
sensazioni meravigliose e straordinarie.
Il mio preferito di Baricco rimane Novecento, ma ricordo di aver letto con piacere anche City, Oceano mare, Seta e Questa storia. Poi per parecchi anni non ho letto altro di suo perché lo stile di Baricco tende un po' a stancarmi, ma l'anno scorso ho letto tre volte all'alba e non mi è dispiaciuto. Credo che per apprezzare quest'autore ne debba leggere le opere a piccole dosi!
RispondiEliminaPuò darsi, Beth! L'importante alla fine è che non ti deluda ☺☺
EliminaGiustissimo!
Elimina☺☺
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