Alla fine di ogni mese, come del resto alla fine di
ogni anno, tiro le somme. Non nascondo più i miei appunti, il discreto numero
di letture che mi hanno accompagnato in questo lasso di tempo, per quanto non
mi piaccia "mostrare" sempre tutto subito e impulsivamente. Per
quanto sia stato impegnativo raggiungere il mio obiettivo, subito dopo la
lettura del secondo volume delle Cronache lunari, mi trovo nuovamente qui a
schiarirmi le idee. Non si tratta dell'ennesimo gesto avventato, ma chi può
dirlo con certezza? La soluzione migliore è stata quella di riporre nero su
bianco le mie vivide impressioni al riguardo, perché in fondo se queste poche
righe le leggerà qualcuno spero sortiscano qualcosa.
Titolo: Scarlet. Cronache lunari
Autore: Marissa Meyer
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 427
Trama: Anno 126, Terza Era. Androidi e umani popolano le strade di Nuova Pechino, sotto lo sguardo implacabile degli abitanti della Luna. Cinder, giovane cyborg e legittima erede al trono lunare, evade dalla prigione in cui è stata rinchiusa per partire alla volta di Parigi, alla ricerca della donna che in passato l'ha nascosta dalla malvagia Regina Levana. Il suo destino si intreccia a quello di Scarlet, giovane contadina francese costretta ad abbandonare la sua fattoria per ritrovare la nonna, scomparsa senza lasciare traccia. Insieme, con l'aiuto dell'ambiguo Wolf, esperto di combattimenti clandestini, e dell'affascinante cadetto Carswell Thorne, Scarlet e Cinder, moderna Cappuccetto Rosso, dovrà attraversare una città insidiosa come il profondo del bosco, e scoprire se dietro il conturbante Wolf si nasconde un alleato … o un predatore.
Trama: Anno 126, Terza Era. Androidi e umani popolano le strade di Nuova Pechino, sotto lo sguardo implacabile degli abitanti della Luna. Cinder, giovane cyborg e legittima erede al trono lunare, evade dalla prigione in cui è stata rinchiusa per partire alla volta di Parigi, alla ricerca della donna che in passato l'ha nascosta dalla malvagia Regina Levana. Il suo destino si intreccia a quello di Scarlet, giovane contadina francese costretta ad abbandonare la sua fattoria per ritrovare la nonna, scomparsa senza lasciare traccia. Insieme, con l'aiuto dell'ambiguo Wolf, esperto di combattimenti clandestini, e dell'affascinante cadetto Carswell Thorne, Scarlet e Cinder, moderna Cappuccetto Rosso, dovrà attraversare una città insidiosa come il profondo del bosco, e scoprire se dietro il conturbante Wolf si nasconde un alleato … o un predatore.
La
recensione:
Dalla
mia scrivania, davanti al pc, posso spaziare con lo sguardo sui campi spogli
della Francia, investiti dal vento glaciale di gennaio. Il cielo è fitto di
nuvole grigie e gonfie, dall'aria minacciosa. Si dice che una vecchia pazza sia
scappata e abbia lasciato sola sua nipote di diciassette anni, ma chissà se è
vero. Qui dalla mia postazione non posso dirlo con certezza, né cosa mi
riserverà la sorte. Ho letto Scarlet,
secondo capitolo delle Cronache lunari, con la speranza che fosse straordinario
proprio come il suo predecessore. E questa speranza non è stata messa a dura
prova, soprattutto quando avevo già assimilato le prime trenta pagine, quando
Scarlet mi aveva accolto nella piccola taverna dove lavora, come un ospite che
è messo subito a suo agio, anziché indugiare ad entrare. Il richiamo di una
nuova storia suonava nitido e forte nell'aria, e la voce dell'autrice mi
avvolse nel suo caldo abbraccio invitandomi ad imboccare questa nuova strada,
cullata da uno squarcio di sole e dal caldo come se fosse un tesoro prezioso.
Scarlet
ha avuto un certo effetto su di me. Anzi, a essere sincera, questa saga ha
avuto un certo effetto su di me. Le favole hanno da sempre avuto per me un
grande significato, rappresentando per sempre un punto luminoso in un periodo
pieno di ombre. Sin da bambina ho sempre amato questo genere di racconti,
ricordi che risalgono a parecchio tempo fa in cui la mia anima si beava di
storie di questo tipo, castelli incantati, streghe malvagie ma avvenenti,
matrigne arcigne e severe. Allora immaginavo anch'io di trovare un giovane
principe, innamorarmi perdutamente di lui … e vivere per sempre felice e
contenta. Niente mi impediva a pensare a tutto ciò, penso che il mio amore per
le favole sia stata anche la motivazione per cui mi piace così tanto leggere.
Scarlet,
la mia nuova compagnia in questo secondo capitolo, era stata la mia fida
compagna. Si è dedicata a me, così come io mi sono dedicata a lei con affetto
tranquillo. Mi ha ricordato tante cose, così ben educata, libera e
intraprendente, e aveva giocato un ruolo importante nello sviluppo delle sue
stesse sorti: trovare sua nonna.
In
un sabato pomeriggio di fine Gennaio mi mandò a prendere da una navicella
conosciuta che ha attraversato lo spazio, varcato i muri invalicabili e
insormontabili del mio palazzo, finché planò nel mio cuore. In questa piccola
ma straordinaria cabina, bianchissima e luminosa su un vasto tappeto di stelle,
mi ha riportato allo splendore natio di un opera che ha infervorato il mio
animo in una manciata di giorni; Scarlet, Cinder mi stavano conducendo lungo
una strada di cui ancora non conosco la fine facendo però trapelare una certa
luce.
A
qualche anno di distanza dalla sua ultima lettura, Scarlet ha lasciato un segno indelebile nella sabbia del tempo. Nel
cuore di personaggi, cyborg, masse di carne instabili intelligenti, forti,
coraggiosi, a cui sono state strappati ogni rimasuglio di felicità, che dal
palcoscenico artificiale della loro vita hanno visto lo sviluppo del predominio
di una razza aliena, avviarsi lungo una direzione sbagliata, assistendo a
brutali distruzioni, morti cruente, gente infelice. Il loro paese diviso dal
solco della razza.
In una perpetua collisione fra
generazioni e specie diverse, segni che rimangono impressi involontariamente,
la Meyer ha dipanato il tutto in una storia che è un ode all'amore e ai
sentimenti. Una canzone amorosa composta mediante una miscela disomogenea. In
un mondo che è stato modificato per sempre. Popolato da sventurati che stanno
sopravvivendo ad atrocità viventi, diversi da sembrare irriconoscibili,
versione modificata delle rispettive forme vitali.
Il romanzo della Meyer fa parte di
quella cerchia di romanzi che, nel panorama della narrativa per ragazzi, sono
stati denominati e classificati come "per ragazzi". Inflessibile, ma
quieto e tranquillo come un mare in bonaccia. Globi instabili di soggetti
indotti al dramma, costretti a respirare grumi di polvere condensati in varie
forme, che se ne stanno sospesi nel cielo.
Ho girato l'ultima pagina del romanzo in
balia di una vastità di sentimenti contrastanti. Variazioni dell'aria. Un
condensarsi della luce. Particolarità che fanno vibrare il vuoto, che hanno
illuminato persino i corridoi più bui della mia anima. Questa storia così
bella, stramba e originale al tempo stesso, che ha avuto un certo fascino su di
me, ha avuto la forma di una matassa che si forma nello stomaco e procura
fastidio. Il sapore amarostico di un frutto non ancora del tutto maturo
propinatoci dalla destrezza di un autrice che gioca con i sentimenti delle
persone.
Scorrevole, romantico, avvincente,
corrode e annienta lo spirito senza che io me ne accorgessi. Seduce, incanta,
inducendo a divorare le pagine tutte d'un fiato. Ritmo serrato e asciutto,
descrizioni semplici e modeste, l'intimità che nasce, cresce e va a piena
maturazione che sorprende e fortifica.
Colorato da particolari sfumature, Scarlet è
un gioco romantico e macchinoso che non impedisce di divorarti da dentro. Una
corsa inarrestabile per la sopravvivenza, un eco che si diffonde fra le pareti.
Accompagnato a volte da un grido acuto.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Hai un modo di scrivere che fa amare la trama! 😘
RispondiEliminaGrazie, Diletta! Sei davvero gentilissima ☺☺
EliminaIo l'ho trovato molto carino e spero di poter continuare la serie a breve!
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto molto ☺☺
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