Ripenso ancora alla storia, mentre riporto queste poche righe e rammento
le vivide immagini che scorrono ancora come lampi fra i miei occhi. La storia
di Pastorale americana non è qualcosa
di semplice, qualcosa che tutti potrebbero o non potrebbero capire. Piuttosto è
qualcosa che ha a che fare con frammenti di storia in cui si combatte per la
giustizia, per le atrocità, le innumerevoli convinzioni o pregiudizi così refrattari
alla riflessione da rendere tentativi di evasione più difficile di quel che
sembra. Si parla di uomini provvisti di un energia illimitata; uomini pronti ad
accoglierti e allo stesso tempo a voltarti le spalle; uomini pronti ad andare avanti,
nonostante tutto.
Ed è proprio in questa membrana che mi sono nascosta dietro una
cortina di false apprenze, speranze, quando di speranze e realtà ce né ben
poco. Non si può essere incrinati nemmeno dal pensiero. Sarebbe come ottenere
qualcosa di mistico, e in un certo senso è ciò che accade fra le sue pagine.
Quello di Roth è un romanzo intriso di crudeltà, si spaccia per
essere un trattato di vita quando in realtà è esso stesso catturato dal suo passato
nel presente, mentre apparentemente si esce dal mondo del tempo, in segreto,
puntando però verso il suo nocciolo.
Titolo: Pastorale americana
Autore: Philip Roth
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 425
Trama: Seymour Levov è alto, biondo e atletico. Malgrado sia di
origine ebraica al liceo lo chiamano "Lo Svedese". Negli anni '50
sposa miss New Jersey, avviandosi ad una vita di lavoro nella fabbrica del padre.
Nella sua splendida villa cresce Merry, la figlia cagionevole e balbuziente.
Finchè arriva il giorno in cui le contraddizioni del paese raggiungono la soglia
del suo rifugio, devastandola. La guerra del Vietnam è al culmine. Merry sta
terminando la scuola e ha l'obiettivo di "portare la guerra in casa".
Letteralmente.
La recensione:
Nessuno
attraversa la vita senza restare segnato in qualche modo dal rimpianto, dal
dolore, dalla confusione e dalla perdita. Anche a quelli che da piccoli hanno
avuto tutto toccherà, prima o poi, la loro quota d'infelicità; se non certe una
quota maggiore.
A
poco a poco i miei pregiudizi nei riguardi di questa lettura si fecero meno
evidenti; le mie licenze furono meno timorose e seguendo <<l'ascesa
>> di un popolo che si avvia verso lo sfacelo, ricordando il numero di
effetti, tormenti, cause o conseguenze avute, sapevo si trattasse molto più di
una semplice lettura. China sulla mia poltrona preferita non mi sono sentita
preoccupata, intimorita, ne preoccupata da qualcosa che non potesse essere così
difficile come in realtà è, certa che al mi ritorno sarei nuovamente
sprofondata nel mondo in cui sono costretta a vivere. Leggendo Pastorale
americana ho avuto l'impressione di prendere la metropolitana, avvicinarmi a
ogni personaggio e figura, sposando la mia anima semplice con quella complessa,
assaporando la sensazione di essermi finalmente immersa in un momento storico.
Quando ho preso posto nel vagone affollato che mi avrebbe condotto nel mondo dello
Svedese mi ha colpito maggiormente la tersa luminosità dei colori che lo
circondano; sebbene rievochi un altro tempo, un'altra epoca, ogni cosa è
talmente bella e ben definita, che stona tuttavia col disegno geometrico
estremamente complesso e impressionante proprio per la sua forza e validità.
Seguendo così di pari passo ogni vicissitudine, interpretando uno stile
ampolloso, artificioso, ma poetico e essenzialmente tagliente, ogni cosa
sembrava accomunata e rivelataci dallo stesso Roth che, come una marionetta che
manovra i suoi stessi fili, si mosse fra schiere di gente priva di valori
negativi, educata dalla piattezza del conformismo, insoddisfatta in ogni sua
forma e espressione, in cui ci si aggrappa a un unico appiglio: interpetare la
vita mediante scrittura. Ed è proprio mediante l'arte delle parole che Roth
incide un segno nell'anima di chiunque, mediante il suo essere imprevedibile,
mettendo ogni cosa a soqquadro, calandosi nei panni di quei poveri disgraziati
che giorno dopo giorno si nascondono dietro sorrisi di condiscenza.
Queste
potrebbero essere inutili e pompose chiacchiere senza senso, che hanno avuto
come unico scopo il poter mettersi in mostra, così intransigenti e rissose da
esprimere molto più della vanità intellettuale. Pastorale americana, tuttavia,
è più di un semplice saggio; un riassunto di coloro che erano il prototipo di gente
felice abbandonata a semplici atti di innocenza, sostenendosi l'uno con
l'altro, incarnando così la forza o la speranza del valore baldanzoso che
avrebbero avuto le cose. Seguendo le vicende di questo bizzarro protagonista,
quasi non sono riuscita a distogliere gli occhi da lui e dalla sua storia,
perennemente calamitata dalla sua faccia e dalla sua eroica cocciutagine: penso
che ci vuole coraggio per scrivere certe cose, per dichiararsi rivoluzionari
verso o presso qualcosa o qualcuno in cui sei solo, di fronte a tutti gli
estranei, metà dei quali sicuramente lo vorrebbero morto. Leggere di lui,
tuttavia, mi ha indotta ad applaudire inevitabilmente per ogni sua azione o
gesto, e nell'ultimo atto, quando la persona a lui più cara al mondo, le volta
le spalle scombussolando letteralmente il suo universo personale. La storia si
chiude con la consapevolezza che, nonostante tutto, non si sia potuto fare
niente se non condannarci nella conoscenza degli intrighi, degli eventi
bellicosi che pian piano hanno preso forma. Molto vicina a una forma di
perfezione che suscita un certo fastidio, in cui ci costringe a vivere isolati
e avvolti esclusivamente da parole che sono sempre più vicine alle persone
vere, a quella gente che giorno dopo giorno mutila la nostra ignoranza.
Basterebbe un sorriso per mettere a posto ogni cosa? Rettificare l'ignoranza?
La paura che qualche figlio di Dio potesse scomparire e perdersi nella miseria,
nell'ignoranza, nell'apprensione, nell'intimidazione sociale è qualcosa che ha
a che fare con la mediocrità, l'impossibilità di poter forse diventare
qualcuno.
Pastorale
americana evidenzia una certa fiducia per la vita, per alcuni dogmi relativi
alla storia in cui si desidera perennemente un'esistenza migliore. Qualcosa di
confortante, per intere comunità che ci ricordano chi siamo, per quale motivo
siamo, per quale scopo siamo in vita per sfruttare i vantaggi pur di
sopravvivere. Si tratta di dettagli che avrebbero potuto fare la differenza.
Innumerevoli esigenze dettate dal bisogno, dalla fantasia, dal desiderio, dalla
paura del disonore, e niente si discosta dall'idea che l'uomo è un individuo
unito da ogni forma di peccato, speranza o delusione.
Mediante
la figura dello Svedese l'autore cede al lato umano, all'universale desiderio
di vivere ancora una volta nel passato, di immergersi per qualche innocuo e
illusorio istante nell'insana lotta del passato in cui si resiste solo grazie a
verità che si pongono esclusivamente per favorire la distruzione, eluderla
sopravvivendovi, affinchè possa realizzarsi dal nulla un utopia di un'esistenza
razionale.
Ossessioni
tiranniche che straziano il cuore, tendenze soffocanti che dilaniano ogni
rimasuglio della nostra anima, fantasie spaventose che si attaccano addosso
come una malattia, Pastorale americana è solo l'inizio di quel che si potrebbe
pensare fra fatti o eventi storici di cui non si avrà scampo. D'altra parte
prototipo di peccati dell'anima, sensi di colpa verso un futuro utopico che non
ci sarà mai, e che giustifica i rapporti illusori, sereni fra famiglie
paragonandoli a gruppi di soldati in guerra contro un paese straniero. Ogni
uomo ha bisogno di un po' di conforto, specie se all'indomani potrebbe non
esserci più. E poi, gli individui di cui ci parla Roth, mi dico, non sono fatti
di legno. Sono masse di carne che vivono, pensano e agiscono. E non vi è
praticamente alcuna differenza fra genere, sesso o razza. Si dipana, sotto i
nostri occhi attoniti, una storia complicata, che tenta innumerevolmente di
liberarci disperatamente dalla morsa del passato. Sebbene è troppo tardi, e
chiunque legga o abbia questo romanzo lo sa, Si sale a bordo di un treno, si
parte, ma presto si incappa in un posto che ci bloccherà per sempre. Segnerà
fatalmente le sorti di chiunque, e l'unica voce realistica è quella del nostro
cuore che tutto sommato conosceva sin dall'inizio l'epilogo di questa storia.
Perché le cose
sono come appaiono? Una domanda senza risposta, e fino a quel momento era stato
così fortunato da ignorare addirittura che esistesse la domanda.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Un romanzo che mi fa paura, ma che prima o poi dovrò affrontare. Ho apprezzato molto anche il film, eppure stroncato dai fan di Roth. Dell'autore ho adorato Indignazione.
RispondiEliminaBuona domenica!
Comprendo il tuo timore! Non è una lettura semplice, ma un bellissimo ritratto dell'America che lascia un segno indelebile :)
EliminaAncora non ho letto nulla di questo autore; devo rimediare al più presto, anche se forse questo libro non è il più indicato per approcciarmi per la prima volta alla sua scrittura ... cosa mi consigli?
RispondiEliminaPastorale americana non è una lettura semplice, a me però è piaciuto e se sei interessata ad approcciarti a questo autore ti consiglio di buttarti con questa lettura :)
EliminaAllora mi fido del tuo consiglio! Ti farò poi sapere com'è andata ;)
EliminaVa bene :) Grazie! :)
EliminaGüzel bir inceleme olmuş 😊 kitabın filminin olduğunu bilmiyordum en kısa zamanda izlemek istedim ...
RispondiEliminaEvet, ben de hiç görmedim, fakat romanı okuduktan sonra düşüneceğim :)
EliminaNon ho mai letto Roth e pensavo di iniziare proprio da questo. Ammetto di avere un certo timore reverenziale, ma sono molto curiosa.
RispondiEliminaAnche per me é stato così, fin quando mi sono decisa e ho deciso di leggerlo :) Mai decisione fu più adatta ;)
EliminaCiao Gresi! Vorrei tanto leggere questo libro, ma non trovo mai l'ispirazione giusta!
RispondiEliminaTi capisco, Diletta! Non è una lettura semplice, ma posso assicurarti che resterai anche tu affascinata dalla prosa arcaica ma pressante di Roth :)
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