Non mi accorsi, dunque, che mi aveva seguita e che, acquattato in un angolino invisibile, attendeva che io mi accorgessi di lui. E quando giunse il momento, mi colse del tutto impreparata. Tra le rovine della grande fabbrica non espugna nulla di nuovo di ciò che si possa aspettare da una raccolta di poesie, proprio come questa, eppure mi ha reso protagonista di svariate sensazioni che mi hanno fatto sentire “esaltata”, incantata. Come un arcobaleno variopinto di colori che inevitabilmente si è addensato sul mio destino, questa piccola raccolta designa come non sempre la poesia deve essere attribuita alla noia o al tedio, ma che, cogliendo aspetti di vita in frammenti comuni, ha corroso il mio animo in un modo non del tutto normale, infervorando per le sfavillanti emozioni che la sua lettura ha sortito così bene.
Titolo: Tra le
rovine della grande guerra
Autore: Il
Reverendo Stone
Casa editrice: Amande
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 176
Trama: Tra le
rovine della Grande Fabbrica è un lavoro maturo, intenso e vivo. Dalle pagine
traspare una poetica densa e sporca che non solo mette a nudo l’autore, ma ci
fa vivere sotto la sua stessa pelle.
La
recensione:
…
La
vita
Questo
brusio
Che non
ci abbandona mai
L’assenza
nitida e cristallina
Di qualsiasi voglia
forma d’arte …
Nella luce di un tramonto d’inizio
dicembre, che si affievoliva sempre di più, trottai lungo la pianeggiante landa
deserta del Reverendo Stone, la cui anima si era librata agile ma con estrema
cura fra masse di carne e ossa che vagano lungo la riva dell’assurdo, grigie
miglia spalleggiate all’orizzonte da ripide e brusche cadenze drammatiche sulla
cui sommità si ergevano i timori, le perplessità di un piccolo grande
sognatore, che pareva fosse stato intrappolato in un esistenza nuda e cruda che
non avverte più come sua.
Fui così assorta nella lettura di Tra le rovine della grande fabbrica, che
sebbene promulga un genere letterario che io non amo, durante il corso della
sua lettura non riuscì a parlare per una manciata di minuti; il silenzio era
rotto esclusivamente dallo sfogliare di pagine invisibili bianche o quasi
piene. Il sentiero che percorsi fu così solitario che le mie perplessità al
riguardo scivolarono fuori da sole come gusci e more che pendono pesanti da
grappoli e cespugli; di tanto in tanto, qualche poesia mi agganciava saldamente
e mi integrò completamente al paesaggio circostante.
Da una raccolta di poesie come questa non
sempre è facile evidenziare il momento in cui si palesino le intenzioni dell’autore
lasciando il lettore a libere interpretazioni, mentre il filo poetico va a
mutarsi in una brezza costante che scherza sui nostri visi; il “rivestimento”
vivo di un fiume di coscienza profondo e denso è l’aspetto più bello dell’intera
raccolta, la cui superficie letteraria assomiglia a quella di altre bellissime
storie che nel corso degli anni ho amato e vissuto intensamente. Lo spettacolo
dunque mi affascinò sin dal primo momento in cui vi misi piede, che toccò il
mio viso come una delicata carezza, man mano divenne più scuro sotto la
sferzata violenta e sorprendente della vita e i pensieri, che nelle fatiche
tormentose in cui si assimilano le cose si liberavano in osservazioni,
confidenze, speranze, si smarrirono in un fiume prorompente di emozioni
altalenanti che hanno distorto la mia anima.
Non sarei dovuta essere qui, ma se non
avessi accettato di leggere quest'opera de il Reverendo Stone, non credo avrei potuto
apprezzare per gradi la semplicità di una prosa asciutta e semplice ma dalla
quale si cela un abile lettore di anime. Un poeta, un cantautore che mediante
versi si è avvicinato alla vita, sottolineandola nel modo più accurato
possibile.
Intrenta a fissare la sua anima, racchiusa
nei limiti del possibile, in un viaggio in cui resta tutto ma niente, in cui il
tempo sembra scorrere con ordine, va e viene a seconda di come gli pare e
piace, Tra le rovine della grande fabbrica
mi ha connesso a un livello così intimo col suo creatore che, ad un certo
punto, mi ha sottratto da una valle di fuoco, feroci tempeste, vagando come uno
spettro nella landa oscura del sentimento.
L’esordio di questo autore sancisce un “nuovo”
incontro tra me e la poesia, questa volta più bello e deciso. Qualcosa di molto
semplice è stato custodito come un gioiellino con un tocco completamente
personale, trattando e scrivendo versi con un certo amore. In una sferzata di
colori che scivolano fra luce ed oscurità, in un delicato meccanismo, in un
accozzaglia di parole che dietro il liquido vero della loro essenza si levarono
contro il cielo come un canto.
Hai
creduto davvero
Che tutto
avesse un senso
Che bastasse
provarci davvero
Che bastasse
provarci più forte
Che bastasse
chiedere
Col giusto
tono
Scegliendo
le giuste parole
Che bastasse
trovare un buon ritmo
E magari
ballarci un po’ sopra
Con un
bel sorriso di merda stampato in faccia …
Valutazione
d’inchiostro: 4
Non conosco ne il libro ne l'autore, ma sembra interessante, grazie per la recensione
RispondiEliminaGrazie a te ☺️☺️
EliminaNon sono un grande amante della poesia, ma mi sono promesso di uscire dalla comfort zone l'anno nuovo. Segno. :)
RispondiEliminaNemmeno io, ma questa raccolta è davvero bella e ne vale davvero la pena :)
Eliminalettore di vecchia data dell'autore...lo consiglio.
RispondiEliminaGrazie per il consiglio! :)
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