venerdì, dicembre 27, 2019

Gocce d'inchiostro: Hollow city. Il secondo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali - Ransom Riggs

E’ l’approcciarsi dell’avvento del nuovo anno che mi mette così duramente alla prova e che mi ha fatto desiderare di concludere il mio anno di letture in bellezza. Il numero di questa lista che giorno dopo giorno va ad allungarsi potrebbe essere già soddisfacente, per dedicarmi così ad altro, alla scrittura o alla visione di qualche serie tv; ma per me non c’è mai un attimo di respiro, quando si parla di letture; infatti il mio percorso letterario non si ferma mai, nemmeno quando contraggo una lieve cefalea, e di conseguenza non ho potuto fermarmi nemmeno con l’anno 2019 oramai agli sgoccioli. Malgrado il mio istinto mi induca ad poter essere un po’ più malleabile, ingiustamente giudico questo momento di impasse come qualcosa di insulso e inutile. In una manciata di giorni si potrebbero concludere due o tre letture. Cosa fare, quindi quando il tempo tuo a disposizione è parecchio, e le letture sempre più numerose?
Per  questa ragione ho scelto come compagnia pomeridiana il secondo volume dei Bambini speciali di Miss Peregrine, la cui aura oscura e cupa incombette repentinamente. La scelta non potè rivelarsi più azzeccata, in quanto il suo autore ha combinato al genere dell’avventura, la sveltezza nello sciorinare eventi, situazioni che, man mano, divengono sempre più eccitanti, entusiasmanti, e questo è uno dei tanti motivi per cui non vedo l’ora di proseguire con la lettura del terzo volume.


Titolo: Hollow city. Il secondo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali
Autore: Ransom Riggs
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 430
Trama: Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un’avvemtura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno conosce la verità. L’unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul passato della sua famiglia, catapultandolo sull’isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. E’ qui che si imbatte nella bizzarra e affascinante combriccola degli Speciali; creature dotate di curiosi e irripetibili poteri, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, costretti per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna – uccello in grado di manomettere il tempo. Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a recuperare le proprie sembianze umane, i ragazzi speciali e Jacob dovranno vedersela da soli con chi minaccia di distruggerli, e così abbandonare l’eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.




La recensione:

Sapevo molto bene che ciò che avevo lasciato nel primo volume perseguitava i miei obiettivi nel rivendicare concetti fra l’originale o il diverso, ben distante dai miei propositi. Per un momento mi ero immaginata quale sarebbe stato il risultato se, libera di non accettare di proseguire le vicende del giovane Jacob, ne fossi diventata del tutto indifferente. Questo mi avrebbe scoraggiato per un momento, ora che ho concluso questo secondo volume e mi appresto a riporre nero su bianco quelle che non sono altro che le mie vivide riflessioni. Nei riguardi di questi romanzi, adesso, sono completamente estasiata, entusiasta dell’andamento che hanno preso gli eventi, non soltanto nei riguardi delle “sorti” del povero Jacob e della sua conoscenza con i Ragazzi Speciali, bensì col onnipresente e decisivo desiderio di spiccare – sia per genere, sia per razza – da una massa informe di carne e ossa, che giudica completamente l’individuo come un essere guasto, ridotto all’osso.
Fra queste concezioni filosiche, realistiche, esordisce Hollow city, che parte un po’ in sordina ma stordisce, stupisce, avvince per l’irruenta condizione e contraddizione che Riggs impone fra il Bene e il Male in cui, nascondendo volutamente alcuni aspetti fondamentali degli  affanni, le insicurezze del povero Jacob, la paura che attanaglia le viscere e che continua a smorzare la sua anime bellicosa e battagliera, se mi fossi trovata nella sua condizione non credo avrei temporeggiato, Avrei raccolto, come Emma, qualunque rimasuglio di coraggio, spirito d’iniziativa pur di contrastare ciò che, dietro ad un insulsa figura grigia e fumosa, si nasconde uno spirito maligno che ha reciso completamente la mia vita. Quasi con disperazione, follia, come se mi fossi trovata di fronte un battaglione di armamentari, niente e nessuno avrebbe arrestato la mia avanzata: Jacob aveva chiesto di me, e sebbene il suo temperamento non trova punti d’incontro col mio, tale aspetto non ha avuto alcuna importanza se non quello di placare una sete insaziabile e inarrestabile. Questo secondo volume, infatti, mette le domande, le paure che attanagliano l’individuo da parte, come cianfrusaglie sparse in una valigia, ponendoci nella condizione se essa sarebbe mai giunta ad un punto cruciale. Tale fatto avrà vita sin dalle prime battiture, alquanto frettolosamente devo dire, ma stabilendosi dinanzi a me come un puntino rosso impossibile da ignorare. E’ stato per l’appunto questo punto fisso che stabilì definitivamente un contatto, un legame indistricabile fra me e i personaggi di Riggs, che in passato avevo concepito il presupposto di abbandonare definitivamente gli ormeggi. Quantunque mi fosse venuto in mente di andarmene, ben presto vi avrei impunemente fatto ritorno.
Il brivido di eccitazione che avevo avvertito nel primo volume assunse vigore, quando vidi attorno a Jacob addensarsi una nube di angoscia per il suo bene. La sua incolumità, la morte, le diversità razziali, la mancata libertà hanno trasmesso a questo romanzo, un po’ meno a dire il vero rispetto al primo, un chè di lontano e drammatico che ha richiamato costantemente il passato. Ombre cupe, tetre, che sono state gettate nel suo cuore, in un momento imprecisato della sua vita, si scontrano, ancora una volta, con quelli gioiosi della sua esistenza. Mi sono così allontanata dal mio mondo, mediante un corredo di fotografie d’epoca, che prevalgono non quanto per il loro valore metaforico quanto simbolico, e che conferiscono una certa validità alla sua anima. Una certa “forza”, per usare un eufemismo, in quanto Jacob dovrà ancora crescere per conoscere il significato di questa parola, condensati in un quadro antico, originale e stupefacente in cui le paure che attanagliano le coscienze umane sono il meccanismo di tutte le cose. Reliquie sacre annebbiate dalle atmosfere di un paesaggio cupo e solitario.
Valutazione d’inchiostro: 5

8 commenti:

  1. Kasvetli bir kapak 😊 teşekkürler paylaşım için 😊

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  2. Ho letto il primo volume di questa serie proprio lo scorso mese, e non vedo l'ora di proseguire con questo! Vedere poi che ti è piaciuto così tanto aumenta ulteriormente il mio interesse 😍

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    1. Grazie, Silvia! Anche per quanto mi riguarda, la lettura di questo volume ha un pò languido sullo scaffale, finchè non mi sono decisa. E devo dire che ho fatto bene, e adesso non vedo l'ora di proseguire con i volumi successivi :)

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  3. Serie stupenda! Letta e recensita sul mio blog l'anno scorso; ottima recensione

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  4. Questo mi è piaciuto molto più del primo, ma quest'anno conto di rileggerli tutti perché mi mancano i capitoli finali e voglio rinfrescarmi la memoria, partendo dall'inizio.

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    1. Anche a me! Io invece l'avevo messa da parte questa saga, ma questo secondo volume mi ha fatto ricredere della sua importanza e l'anno prossimo completerò la sua lettura ☺️☺️

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