Se non
avessi accettato la proposta di leggere questo romanzo, accettare una sfida con
me stessa di saziare la mia curiosità sull’ennesimo caso letterario, il mio
interesse nei riguardi di questa storia non sarebbe svanito tanto facilmente. Allo
stesso tempo, non accettare di leggerlo avrebbe equivalso a farsi inghiottire dall’opinione
pubblica, dall’oscillare fra il << lo leggo o non lo leggo?>>, ma
il mio temperamento orgoglioso e curioso sarebbe stato difficile da ignorare, e
sapevo già come sarebbe andata a finire. Magari, adesso che mi avvicino ai
trent’anni, ad una storia del genere avrei tessuto infinite lodi, scritto
innumerevoli ed esorbitanti recensioni, consigliarla al mondo intero, tornando
poi alla mia insulsa vita consapevole che sarei potuta tornarci quando mi pare
e piace. E quello che accadde, in effetti, fu qualcosa di simile, che non si
guadagnò un posto d’onore fra i miei romanzi preferiti ma mi lasciò preda di
innumerevoli sensazioni cui non riesco ancora a dare voce, nemmeno ora che
ripongo queste poche righe. Tra l’altro, la sua lettura è stata così immersiva,
nonostante il ritmo un po' lento e ripetitivo che averlo letto in ebook mi ha
fatto desiderare di accaparrarmene di una copia cartacea, il solo pensiero di
stringerlo al mio petto, ascoltare sussultare il suo cuore, facendomi rivedere
la morte in faccia, finchè il Fato così crudele e destino avesse emesso la sua
sentenza. Generalmente romanzi che traggono espedienti in cui vita e morte si
sposano stramazzano su tipologie di narrativa che alla fine non possiedono
niente di speciale. Questa storia, però, inconsapevolmente mi ha distrutto
emotivamente ma non indotto a versare alcuna lacrima, consapevole di partenza
che i due innamorati non potranno mai più stare assieme. Neanche se non avessi
risposto all’ennesima telefonata.
Autore: Dustin Thao
Casa editrice: Newton & Compton
Prezzo: 9, 90 €
N° di pagine: 320
Trama: Julie ha solo diciassette anni ma ha già tutto chiaro in testa: lascerà la piccola città in cui è cresciuta insieme a Sam, il suo ragazzo. Il college li aspetta e, insieme, stanno già pianificando un'estate magica in Giappone. Ma poi Sam muore. E tutto cambia. Il dolore arriva con una potenza distruttiva e Julie fa del suo meglio per arginare le profonde ferite del cuore nell'unico modo che conosce: fuggire via. Non partecipa al funerale, butta via le cose che le parlano di Sam. Fa di tutto per dimenticare. Ma quando le capita sotto gli occhi un messaggio che lui le aveva scritto, i ricordi tornano a galla. E la mancanza di Sam le toglie il fiato. Sperando di poter ascoltare la sua voce almeno nella registrazione della segreteria telefonica, compone il numero del suo cellulare. E Sam... risponde al telefono. Adesso che il destino le ha dato una seconda occasione per dirgli addio, Julie si rende conto che non può più fare a meno della sua voce. E a ogni chiamata è sempre più difficile lasciarlo andare. È così sbagliato ostinarsi a tenere vivo un amore impossibile?
La recensione:
Lasciare andare non significa dimenticare.
È trovare un equilibrio fra l’andare avanti e guardare indietro di tanto in
tanto, ricordando le persone che hanno fatto parte della tua vita.
Ho avvertito un malessere inspiegabile e crescente, durante il corso di questa lettura, che non avvertivo da un sacco di tempo, imponendosi nel cuore di chi legge con una certa prepotenza non facendo sembrare questa storia un semplice romanzo quanto la storia di tutti noi. Perché chi non ha mai provato un dolore simile, essere stati strappati brutalmente dalla persona amata, chiudersi in un dolore inspiegabile e fastidioso per molti, e non condivisibile per se stessi? Ogni colore, ogni suono aveva perso magnificenza, lucentezza, e poi l’elaborazione di un lutto che talvolta spinge a compiere azioni folli e disumane, grandi profeti di conflitti interiori che niente e nessuno potrà smorzare, gli affetti come unico mezzo di consolazione e gratificazione, l’amore come misura ultima di tutte le cose, e chiunque si sarebbe opposto a questo credo sarebbe stato uno stupido, un egoista, un insensibile, col cervello imbottito di scemenze scodellate da eventi odierni o da filmacci hollywoodiani, distogliendoci da certe inutili stupidaggini nella scoperta del vero e proprio IO e la costruzione di una nuova identità. Sebbene adesso sia troppo tardi per rimediare ai danni e ogni cosa sembra perduta.
Eppure, niente di tutto ciò spiega come mai questa storia mi abbia colpita così tanto, né come mai, nonostante il target riferito è piuttosto giovane, credo che quando si parla di amore non ci sia età. Fossi diventata anche la più insensibile donna del pianeta e recassi antipatia per chi non riesce a metabolizzare un lutto, ma decidendo di condividere il dolore della dolce Julie salendo a bordo di una scialuppa ammantata di una patina di illusione e surrealismo, parecchio simile alla realtà circostante ma quasi il tempo stesso fosse stato risucchiato dalla percezione degli stessi protagonisti. Qualunque percezione di tempo in cui le relazioni strette fungono da ponte per instaurare un contatto. I ricordi cozzano con la realtà circostante, il passato e presente divengono un tutt’uno, un'unica fanghiglia appiccicosa e opprimente, la mente perde la presa sulla vita e il mondo circostante sprofonda sempre più nel nulla assoluto. Quasi un eco indistinto e remoto recasse un’infinità di messaggi.
Non avessi mai letto questo romanzo, non avessi mai voluto condividere la storia che l’autore si porta dentro, non mi fossi mai chiesta se ne valesse o meno la pena, non mi fossi mai messa in gioco né mi fossi mai parsa interessata al fatto che Sam non ci sarebbe stato più, sarebbe stato difficile inoltrarsi nella sua anima in cerca di qualcosa cui nemmeno io so dare una parvenza, più difficoltoso quando prevalsero i sentimenti. Perfino le inspiegabili e lunghe telefonate, provenienti forse da un Paradiso mancato, che senza dubbio nascondeva al mondo gran parte se non tutta la vita interiore di Sam, non è risultato così incomprensibili come per altri lettori. In un certo senso, se lo si legge con gli occhi di un’anima che vaga errante lungo la riva dell’assurdo e dell’infinito, anche se non esplicato chiaramente, scandaglia i motivi e i limiti di questo modesto contatto traendo piacere da sporadici momenti di contatto, condivisione. Le innumerevoli telefonate che ci vengono date sganciano ripetutamente ai giovani amanti perché come se espediente per depositare squarci di felicità, speranza che inconsapevolmente si cercano, ma soprattutto la generosità di un piccolo gesto, la presenza costante e le sue affettuose premature, la sua incosciente noncuranza per un’avvenire che non ha un suo avvenire, faticando a riconoscerne la sua parvenza.
Quella di Ancora una volta con te è una storia che non possiede niente di speciale ma che è il vero ritratto della realtà in cui non si riesce a distinguere fra finzione e realtà, che prende vita pian piano come la costruzione di un origami. Reca il presagio di una lenta sofferenza capace di logorare dall’interno lo spirito. Suscita nel lettore un’empatia naturale, risvegliando zone assopite nel fondo della coscienza, trascinando in un luogo meraviglioso impossibile da descrivere, con la tangibilità di alcune immagini: il percorso a ritroso di un nefasto incidente, una telefonata che scandisce il tempo apparentemente intrappolato in una bolla ma che segue il suo abituale percorso; un bagaglio di progetti e aspirazioni che con la sua luce fioca illumina zone di un animo assopito. Con episodi, eventi che non possiedono nulla di speciale ma che vibrano di potenzialità simbolica.
Sembra così difficile credere, che in un mondo labirintico e convulso, i cuori di due giovani avessero conservato intatto il loro legame anche dinanzi alla morte.
Due giovani pieni di desideri, che hanno da sempre preservato la beata speranza di poter un giorno ricongiungersi. Una storia che ha un ché d'inquietante e misterioso, come una farfalla ferma che, improvvisamente, si sveglia e svolazza spaventata nell'aria. Dal ritmo lento e sincopato, fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo umano. Si camuffa tra le mura di un mondo ombroso e sentimentale. Descrive situazioni inverosimili e sorprendenti che conducono il lettore a immergersi in profondità del proprio inconscio.
Romanzo realista/ sentimentale con le sue figure evanescenti che avvertono la presenza di una nuova realtà. Una realtà che sarebbe presto diventata loro e a cui devono adattarsi il più fretta possibile, come un animale che è stato trasportato in una nuova foresta che per sopravvivere deve imparare in fretta le regole del luogo. Una realtà che avrebbe colmato quel senso d'incompletezza delle loro esistenze. Un amore quasi surreale ma intenso che si è insinuato attraverso una piccola fessura tentando di riempire il vuoto che c'era dentro di loro. La sua lettura è stata quasi come un sogno tranquillo ma emozionante, intrigante, profondo ma nocivo, durato una manciata di giorni e giunto dopo una sfilza di letture di vario genere. Trascina il lettore in un mondo in cui si fondono realtà e finzione. Dove l'amore funge da bisogno primordiale di appartenenza, in cui l'uno non riesce a vivere senza l'altro. I protagonisti sono due anime dannate e appassionate, legati da un amore cocente e indissolubile. Un amore spontaneo e irruento, in bilico tra il reale e il possibile. Due personaggi dipinti in tutto il loro meraviglioso fascino. Due ombre che, al momento del loro ricongiungimento, dovettero separarsi pur di salvare le loro anime da un mondo di tenebre e oscurità.
Nostalgica rievocazione del passato, dichiarazione d’amore alla vita, opera il cui meccanismo del mondo funziona come di consueto: le cicale cantano, le nuvole fluttuano nel cielo, il fruscio delle fronde degli alberi, sembra di percepire, in questo ripetersi senza cambiamenti del mondo, una nota di particolare freschezza. Qualcosa che non lo fa sembrare come un romanzo. Piuttosto il mondo reale, pieno di smagliature, anticlimax e difformità. Una realtà metafisica in cui si provano dolori, sofferenze. In cui anche la morte cui si va incontro è vera. Rosso sangue che scorre. Una dimensione che per riconoscerla, basta semplicemente un piccolo gesto: fare una telefonata. Questo gesto silenzioso e solitario.
Poggia più sulle descrizioni emozionali, possibili e precise delle cose che il lettore non s'immaginerebbe neanche, come quello del concetto di un contatto dopo la morte. Funge da anticorpo come una sorta di strada che unisce due binari, due tangenti parallele che ignorano la possibilità di potersi toccare; è venato da una strana e singolare cupezza che, ai più sensibili, potrebbe recare un po' di sofferenza emotiva. Cattura l'attenzione del lettore per la sensibilità per cui è amalgamato alla storia e per il suo modo di tradurla in termini riconoscibili, in cui diviene sempre più forte e presente l'esigenza dell'autore di esplorare la zona dei sentimenti. E', inoltre, evidente come la sintonia tra l’autore e la sua ispirazione si rispecchi nei personaggi, che si rispecchiano perfettamente nei personaggi. Marionette tratteggiate nitidamente che, con la loro oscurità, la loro malinconia, la loro vita riescono a catturare tutto ciò che li circonda. Esplicati mediante un toccante e sano lirismo, capace di esprimere idee o concetti primordiali; l'insoddisfazione o l'ostilità nei riguardi del prossimo; l'esistenza vuota che sono costretti a vivere giorno dopo giorno che, agli occhi del lettore, li rendono come una sorta di alter ego dello stesso Thao. Giovani pieni di desideri, solitari, che hanno in comune profonde ferite dell'anima, che convivono con un vuoto insopprimibile e portano avanti una battaglia senza fine. Enigmatici, imperscrutabili, pieni di grandi emozioni schiacciati dalla repressione e tratteggiati con distacco, per determinate ragioni, sono stati costretti a percorrere un cammino dove non era contemplata la tenerezza dei propri famigliari. Per sopravvivere, sono stati costretti a adattarsi a questa condizione. Nonostante a volte si siano sentiti materiali di scarto, un insieme di resti inutili e sporchi.
Leggendolo con passione, facendosi avvolgere dalla storia, si ha la sensazione che non si tratti più di un semplice libro, ma che si espanda oltre le pagine verso la realtà, trasformandola, come se attendessimo una telefonata dall’Universo. Accettare di privarsi degli occhi e lasciarsi condurre nel flusso incontenibile del suo viaggio onirico.
Quando penso alla mia
vita penso a te. E forse, un giorno, io sarò solo una piccola parte di te. Spero
che tu mantenga sempre quella parte.
Valutazione d’inchiostro:
4 e mezzo
Sembra interessante ma anche da colpi al cuore; ottima recensione, grazie
RispondiEliminaA te 🤗❤️
RispondiElimina