domenica, agosto 07, 2022

Gocce d'inchiostro: Sorcery of thorns - Margaret Rogerson

È davvero difficile giudicare un romanzo negativamente. È un problema perché parlando di librerie magiche, grimoni, l’amore per i libri e la letteratura, di magia e stregoneria, non sarei in grado di giudicare razionalmente perché questa tipologia di storie mi ha sempre affascinata. Questo romanzo circoscrive a una tipologia di lettori, è rivolto a un pubblico ingenuo, giovane, forse fin troppo, è il motivo per cui non ho apprezzato questa storia credo derivi da questo: non rientro più nel target, che abituata a romanzi più maturi, filosofici, importanti non ho potuto fare a meno di soppesare questa storia come quel genere di romanzo che regalerei a una ragazzina di tredici anni, ancora priva di giudizio e di quella maturità utile a giudicare e soppesare il mondo, perché il suo è un semplice diletto. Un modo per divertirsi.
Dunque scartando già questa idea che il romanzo fosse rivolto a un pubblico giovane, cosa resta? Assolutamente niente! Si perché al di là dell’ingenuità di certi fattori che non hanno accresciuto il mio interesse, l’azione non si muove al di là di un Collegio fatiscente che ha vasti richiami alla bellissima Hogwarts di J K Rowling. Elizabeth, la protagonista, si innamora – o infatua? – di un ragazzo che cela un segreto insopprimibile e il suo divenire, la sua avanzata lenta in questo meccanismo folle e sgargiante dove avrebbe portato? Quella di questo romanzo è una storia che ho snobbato da quant’è che fu pubblicato in Italia, che già solo dalla copertina pompava niente di indimenticabile e straordinario. Abbracciare l’ennesima sfida indetta su facebook fu quella spinta a conciliare l’utile al dilettevole e vagliare il cielo di questo strano mondo consapevole che si sarebbe trattato di qualcosa che presto o tardi avrei dimenticato. E, disgraziatamente, ho avuto ragione…

Titolo: Sorcery of thornes
Autore: Margaret Rogerson
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 444
Trama: Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

La recensione:
Si chiama Elizabeth.
È una giovane adolescente di sedici anni il cui Destino era stato scelto da un’entità infima, anonima, misteriosa, ma le cui sorti sono fumose come la nebbia che tutto avvolge nel sontuoso castello in cui dovrà rifugiarsi. Sorcery of thorns, quando fu pubblicato in Italia, fu annunciato in ogni dove come quel fantasy per ragazzi che, conoscitore della bellissima saga della Rowling, avrebbe conquistato milioni di lettori di tutto il mondo. Era inutile fingere che, quando le case editrici accrescono l’hype per un romanzo, la lettrice diffidente e selettiva che riposa silenziosamente in me, vi sta alla larga. Perché dunque approcciarsi adesso? Nella fattispecie dettata dall’ennesima sfida indetta su Facebook, e incuriosita a dar voce a quelle voci che lo avevano definito come un << capolavoro >>. E mentre nel mio Kobo una finestra virtuale dall’aria vaporosa e luminosa mi condusse in un luogo che avrebbe potuto essere bellissimo e indimenticabile, il mio diniego, un forte senso di amarezza serpeggiò dopo le prime battiture, al punto che non poche volte sono stata tentata a << entrare >> dentro questa storia e dare a Elizabeth una bella scrollata. E che piacere immenso sarebbe stato, sapere che una bella strillata avrebbe cambiato anche la minima parvenza, sapere di conoscere alcun assetto letterario per giudicare cosa può andare e cosa no. Fin quando capì tutto, per niente sorpresa e sconcertata, a dire il vero, anche se non ho afferrato bene le “regole” che l’autrice adotta purchè i suoi figli di carta spiccassero in mezzo a pozioni e magie, come quando una volta soppesata la bellezza di un Grimono non se ne comprende l’utilità. Non ne hanno …. Contengono magia, che inzuppa questo mondo in cui entità segrete e maligne avrebbero soverchiato ogni cosa…. Ma cosa, effettivamente? E Elizabeth che ruolo avrebbe avuto in tutto questo? Ma questa fu solo una parte migliore di tutta la lettura, così ridicola, insulsa. Una gigantesca cacata! E la sensazione di esserci, starci fu così banalmente divertente che non riesco a non sorridere nemmeno adesso che ripongo queste poche righe, divorate in un pomeriggio semplicemente perché incuriosita del suo epilogo. O così lo si può definire, la battaglia che costelleranno le ultime venti pagine. Così nette, incasinate, rammaricata di non aver potuto saltare le pagine e tardare questo nostro incontro.
Lo rifarei? Assolutamente no! Nonostante di brutte letture ne abbia vissute e non poche, durante il corso della mia esistenza, tornano a trovarmi saltuariamente quando meno me lo aspetto. Perché in fondo, non avevamo bisogno di una storia come questa – perlomeno non io – se Elizabeth e la sua magia non fossero esistiti, dato che di storie di magie il mercato editoriale ne vanta un discreto  numero e alcune di questi pure costellate da un bellissimo corredo di nozioni filosofiche e morali. Lezioni di vita cui io stessa ho fatto ammenda. Bene o male, il mio giudizio non vanta l’entusiasmo generale che contraddistingue le usuali recensioni chilometriche che costellano questo piccolo spazio. Ma era qualcosa che avevo dentro, che dovevo urgentemente riversare in quel contenitore imperfetto che è la scrittura, e perché rivelare solo il bello o il buono della tua anima e non mostrare al mondo chi sei anche quando quella luce che avrebbe dovuto rischiarare i corridoi bui della tua anima è troppo debole persino per i tuoi occhi deboli? Comunque, nulla da togliere all’entusiasmo, la fama generale che questo romanzo ha suscitato, soprattutto ai lettori più giovani che sicuramente hanno fatto della storia di Elizabeth un cantuccio in cui potersi rifugiare dagli attacchi esterni della vita. Ma il mio misterioso diniego, ora che continuo a ragionare, credo dipenda dal mio essere lettrice. Voglio dire, una ragazza che ama circumnavigare nei salotti londinesi, cavalcare cavalli o ippodromi impazziti nelle campagne rurali dello Yorkshire, o vivere passioni sopite dal tempo che niente e nessuno potrà mai estinguere, cosa ci faceva qui? Quale ruolo avrebbe svolto? Sinceramente non lo so, ma se non lo avessi letto non lo avrei saputo. Avrei saputo solo quello che hanno detto altri miei coetanei ,e non capendoci niente, ma fidandomi del loro istinto, di cui l’unica cosa chiara era che da un po' soggiornava nella blogsfera e anche io avrei dovuto conoscerlo.

Valutazione d’inchiostro: 2

6 commenti:

  1. É uno dei libri che sono ancora in attesa di essere letti; mi spiace sia andata male; grazie per la recensione

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  2. Non sei l'unica che non ha amato questo libro, ricordo che quando uscii lessi su tanti blog recensioni molto negative che sostanzialmente mettevano in luce gli stessi problemi di cui hai parlato tu. Un vero peccato perché magari come idea ci poteva anche stare. Ammetto però che ora mi è venuta voglia di leggerlo un po' per curiosità e un po' perché mi ricorda certe cose che leggevo da ragazzina. Concordo con te sull'hype, ogni volta che una casa editrice annuncia un nuovo capolavoro e lo presenta come il prossimo caso editoriale volo verso altri libri😂

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    1. Infatti!! Credo proprio la prossima volta dovrò ascoltare il mio istinto 🤗🤗

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  3. Boa tarde. Obrigado pela visita e carinho. Um bom domingo e um ótimo início de semana.

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