Uno squarcio sull'anima: abitudini letterarie parte 2

Di abitudini, di gesti ripetuti e a ripetizione, ne sono una grande estimatrice, che quando mi chiedono come faccia a fare così tante cose, a rendere la mia vita sempre così colorata e ricca di tante cose, la mia piccola capanna poggia su dei solidi pilastri, delle abitudini che nel tempo ho finalizzato alla mia felicità. E’ grazie a questi gesti, ormai meccanici, che riesco a leggere così tanto, a non sobbarcarsi dietro all'inutilità del quotidiano, quanto a perseguire i miei obiettivi e i miei successi. Quest’oggi, parte due delle abitudini letterarie che costellano la cittadella del mio spirito, senza le quali questo post, queste parole perderebbero lucentezza, magia, spirito.

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Amo i mattonazzi, li leggerei sempre. Ma la loro mole, quasi sempre gigantesca, mi induce a doverli alternare ad altre letture.

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Sottolineo a matita le frasi più belle, nel mentre leggo.

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Amo rileggere i romanzi. Credo che ogni rilettura possa regalarci qualche sorpresa, qualche azione o gesto ci era sfuggito.

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Ogni tanto compro on line, ma adoro andare in libreria. Perdermi fra scaffali imponenti e giganti.

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Tengo un bookjournal, in cui annoto pensieri e recensioni.

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Non sono il tipo che cambia umore facilmente, ma se una lettura non mi soddisfa il mio umore muta.

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Se ad una seconda possibilità, un romanzo che mi aveva deluso in passato mi delude nuovamente, lo abbandono e me ne disfo.

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Amo condividere le mie letture perchè nessuno della mia famiglia, dei miei conoscenti, ama leggere.

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Non partecipo mai ai gruppi di lettura perchè non riesco a rispettare il tempo stabilito.

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Scelgo segnalibri che richiamano la cover del romanzo.