mercoledì, agosto 24, 2016

Gocce d'inchiostro: Phobia - Wulf Dorn

Come molte altre lettrici, ho individuato in questa storia qualcosa che ha mostrato una sua originalità. Devo ammettere che le mie preferenze, da qualche tempo a questa parte, non vertono più su questo genere di letture, ma dato che la curiosità e l'interesse che io serbavo a questo romanzo non era indifferente alle altre letture a cui mi sono approcciata con gli anni, sono andata incontro alle mie esigenze letterarie e mi sono abbandonata, con una certa dedizione, a una lettura che generalmente non prediligo ma davvero soddisfacente. Tuttavia, sapendo di Sarah poco e niente, prendendo quelle giuste distanze che, alla fine, mi hanno fatto giudicare lei e questa lettura discretamente, preferendo tuttavia romanzi di tutt'altro spessore. A questo romanzo, come del resto altri dell’autore, tuttavia, in passato, ho riservato una certa particolare sollecitudine, facendo della sua presenza una parte integrante delle mie aspirazioni. E, in età adulta, fatto prendere consapevolezza che seppur l’anima entusiasta, diretti lungo due strade completamente diverse.

Titolo: Phobia

Autore: Wulf Dorn

Casa editrice: Corbaccio

Prezzo: 13€

N° di pagine: 328

Trama: Londra, una fredda notte di dicembre nell'elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche giorno. Ma l'uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l'auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l'uomo ha il volto deturpato da orribili cicatrici. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza. Anche la polizia è convinta che Sarah sia vittima di un forte esaurimento nervoso e che non voglia accettare che il marito sia andato via di casa volontariamente e che presto tornerà. Sola e disperata, Sarah si rivolge all'unica persona che, forse, può aiutarla, il suo amico d'infanzia Mark Behrendt, psichiatra che conosce gli abissi dell'animo umano. Insieme Mark e Sarah iniziano a indagare, mentre il misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a tormentarli, a lasciare piccoli segnali e scomparire. Chi è l'uomo sfigurato? Che cosa vuole da Sarah?

La recensione:

I romanzi thriller a sfondo psicologico di solito estrapolano brutti ricordi e orribili paure. Quelli di Dorn, per quanto mi riguarda, sono un'eccezione e in questi ultimi giorni dell'anno - perché il lavoro purtroppo mi ha costretta a comportarmi diversamente - riempiono il mio animo d'un piacevole senso di benessere. Anche se proprio di benessere non si può proprio discutere! Quando lo conobbi, guidata da una fame intensa di conoscenza e sapere - non era qualcosa di normale, piuttosto una fame letteraria che all'epoca mi costrinse a divorare La psichiatra come se non ci fosse un domani - mi addentrai con spensieratezza fra i meandri più oscuri e, affascinata dalle storie che l'autore si porta dentro, insoddisfatta di svariate letture che continuamente oscillavano in una precaria situazione d'incertezza, decisi di <<rifocillare>> il mio spirito in questo modo.  Si trattava letteralmente di dare una risciacquata al mio animo. Wulf Dorn, di cui mi ero congedata qualche settimana fa, ha celebrato per l'ennesima volta con grande fervore il mio apparire nel suo mondo e lo ha fatto con una storia sporca e oscura come la notte, deteriorata da un passato di cui si sa poco e niente, lacerando l'anima di chi legge in minuscoli pezzettini.

Questa tipologia di romanzi rappresentano il terreno più fertile per molti autori. Dorn è uno di questi e, reduce a un certo tipo di esperienze, ci parla di Phobia con un certo fervore. Una stilettata al cuore. L'inaspettata consapevolezza di essere vivi, e allo stesso tempo di non esserlo, non andando più in giro come un morto. Perché l'essere umano è tormentato continuamente da un demone perfido che lo costringe a ridurlo in un involucro senza anima, e a quel punto è completamente perduto. Con un discreto bagaglio di esperienze alle spalle, Dorn è stato in grado di controllare e valutare la qualità di ogni sua storia, sperimentarne di nuove e garantirne la continuità nella produzione. E nonostante i temi siano sempre gli stessi, i personaggi possano apparire tutti uguali, impeccabili, ritratti come anime dannate che vagano lungo la riva dell'assurdo, leggere l'ennesimo suo romanzo, avvertire il brivido della paura scorrere sulla pelle, sostanzialmente simile a quella di un bambino che ha timore dell'Uomo Nero, è un particolare tipo di esperienze che non mi stanco mai di voler sperimentare. Apparire "normali" in un mondo che di normalità ha ben poco, mi aveva incoraggiato ad accettare nuovamente l'insolito invito dell'autore tedesco più acclamato degli ultimi tempi.

Abile artista a ritrarre immagini, figure recide i cui segnali senza codice sono verità che salvano - o uccidono, a seconda dei casi - inquietante, sconcertante, domina sulla scena come un burattinaio che muove sapientemente i fili che sottopone i suoi burattini a un trattamento speciale, che include un esame attento sulla psiche umana. Messaggi provenienti da qualche divinità, lunghi percorsi a ostacoli senza alcuna possibilità d'uscita.

Identità distorte o segrete che come leoni in gabbia ringhiano e agognano la libertà; assurde chimere di felicità dove esiste la compassione, il conforto, l'amore; vecchi e polverosi diari nascosti in un malandato cassetto; un uomo psicopatico e folle di cui non si conosce l'identità. Ferite del cuore, dell'anima che invadono la nostra mente e la intrappolano nelle tenebre di una mente inconsapevole e folle.

Ho letto Phobia come se sperassi di trovare un grande serbatoio di rimedi, e per molti versi lo è stato. Il giovane medico che mi ha accompagnato in questa storia conosceva perfettamente la storia tedesca che avrei voluto leggere, utile e indispensabile come l'aria che respiro. In una rapida discesa, Phobia è un indagine sconvolgente di rivelazioni macabre, pensieri, sogni e speranze, delusioni, amori persi e poi ritrovati, che recidono come una linea di demarcazione. Un romanzo in cui, così come il suo esordio, ho trovato un Dorn furbo, ingannevole, enigmatico. Un romanzo che è un altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro animo di paura, angoscia crescente. Rimasugli di nozioni, storie di vita tirate su fino allo sfinimento, rievocate sapientemente in una brodaglia nera da cui si alzano vapori neri e maleodoranti. Intrugli che, se somministrate in una dose eccessiva, sono una malattia per lo spirito.

Valutazione d'inchiostro: 3+

10 commenti:

  1. Ciao Gresi, conosco il romanzo ma non l'ho letto. Sembra comunque interessante... bella recensione!

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    1. Ciao Ariel! Grazie :) Se dovesse capitarti di leggerlo non te lo sconsiglio :) Per me Dorn è una garanzia ;)

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  2. Io adoro i thriller psicologici, ma ultimamente ho avuto solo delusioni e ne sto cercando uno decente..La tua recensione è molto interessante, darò un'opportunità a questo libro e a quest'autore :-)

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  3. Ciao Gresi!
    Ancora non mi sono addentrata in questo autore, ma come sempre la recensione dei suoi libri è semplicemente stupenda.
    Mi chiedo come tu faccia a trovare parole così adatte e incastrate alla perfezione!
    Ah, ovviamente mi sono segnata il titolo! ;)

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    1. Ma grazie, Jasmine!! Sei sempre gentilissima :)
      Dorn é un autore che scrive storie particolari, e se ti incuriosisce ti consiglio caldamente qualche suo romanzo - ogni storia è a se stante :)
      Spero vivamente resti affascinata ;)

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  4. Che lettura inquietante.. Mi piace un sacco!! È il tuo modo di recensire è davvero particolare! Che voglia di leggerlo! Purtroppo, i thriller vengono sempre scavalcati da altri generi e così finisco di dimenticarmi titoli, autori, ecc. Questo devo segnarmelo in fronte:)
    Ciao Gresi!!!

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    1. Ciao Nik!! Anche a me succede, ma a dire il vero solo se ho timore che possa incappare in qualche delusione :)
      Con Dorn ti assicuro non dovresti rimanerne delusa, ma é pur vero che ogni romanzo ha il suo momento ;)

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  5. Ancora non mi sono avvicinata a Wulf Dorn, ma prima o poi proverò anche io a leggere qualcosa.

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