Titolo:
Phobia
Autore: Wulf
Dorn
Casa
editrice: Corbaccio
Prezzo: 13€
N° di
pagine: 328
Trama: Londra, una fredda notte di dicembre
nell'elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente
rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche
giorno. Ma l'uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è
Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato
fin lì con l'auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa.
Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui
può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l'uomo ha il volto deturpato
da orribili cicatrici. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni,
incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era
apparso e nessuno crede alla sua esistenza. Anche la polizia è convinta che
Sarah sia vittima di un forte esaurimento nervoso e che non voglia accettare
che il marito sia andato via di casa volontariamente e che presto tornerà. Sola
e disperata, Sarah si rivolge all'unica persona che, forse, può aiutarla, il
suo amico d'infanzia Mark Behrendt, psichiatra che conosce gli abissi
dell'animo umano. Insieme Mark e Sarah iniziano a indagare, mentre il
misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a
tormentarli, a lasciare piccoli segnali e scomparire. Chi è l'uomo sfigurato?
Che cosa vuole da Sarah?
La recensione:
I romanzi thriller a
sfondo psicologico di solito estrapolano brutti ricordi e orribili paure. Quelli
di Dorn, per quanto mi riguarda, sono un'eccezione e in questi ultimi giorni
d'agosto - perché il lavoro purtroppo mi ha costretta a comportarmi
diversamente - riempiono il mio animo d'un piacevole senso di benessere. Anche
se proprio di benessere non si può proprio discutere! Quando lo conobbi,
guidata da una fame intensa di conoscenza e sapere - non era qualcosa di
normale, piuttosto una fame letteraria che all'epoca mi costrinse a divorare La
psichiatra come se non ci fosse un domani - mi addentrai con spensieratezza fra
i meandri più oscuri e, affascinata dalle storie che l'autore si porta dentro,
insoddisfatta di svariate letture che continuamente oscillavano in una precaria
situazione d'incertezza, decisi di <<rifocillare>> il mio spirito
in questo modo. Si trattava
letteralmente di dare una risciacquata al mio animo. Wulf Dorn, di cui mi ero
congedata qualche settimana fa, ha celebrato per l'ennesima volta con grande
fervore il mio apparire nel suo mondo e lo ha fatto con una storia sporca e
oscura come la notte, deteriorata da un passato di cui si sa poco e niente,
lacerando l'anima di chi legge in minuscoli pezzettini.
Questa tipologia di
romanzi rappresentano il terreno più fertile per molti autori. Dorn è uno di
questi e, reduce a un certo tipo di esperienze, ci parla di Phobia con un certo fervore. Una stilettata
al cuore. L'inaspettata consapevolezza di essere vivi, e allo stesso tempo di
non esserlo, non andando più in giro come un morto. Perché l'essere umano è
tormentato continuamente da un demone perfido che lo costringe a ridurlo in un
involucro senza anima, e a quel punto è completamente perduto. Con un discreto
bagaglio di esperienze alle spalle, Dorn è stato in grado di controllare e
valutare la qualità di ogni sua storia, sperimentarne di nuove e garantirne la
continuità nella produzione. E nonostante i temi siano sempre gli stessi, i
personaggi possano apparire tutti uguali, impeccabili, ritratti come anime
dannate che vagano lungo la riva dell'assurdo, leggere l'ennesimo suo romanzo,
avvertire il brivido della paura scorrere sulla pelle, sostanzialmente simile a
quella di un bambino che ha timore dell'Uomo Nero, è un particolare tipo di
esperienze che non mi stanco mai di voler sperimentare. Apparire
"normali" in un mondo che di normalità ha ben poco, mi aveva
incoraggiato ad accettare nuovamente l'insolito invito dell'autore tedesco più
acclamato degli ultimi tempi.
Abile artista a
ritrarre immagini, figure recide i cui segnali senza codice sono verità che
salvano - o uccidono, a seconda dei casi - inquietante, sconcertante, domina
sulla scena come un burattinaio che muove sapientemente i fili che sottopone i
suoi burattini a un trattamento speciale, che include un esame attento sulla
psiche umana. Messaggi provenienti da qualche divinità, lunghi percorsi a
ostacoli senza alcuna possibilità d'uscita.
Identità distorte o
segrete che come leoni in gabbia ringhiano e agognano la libertà; assurde
chimere di felicità dove esiste la compassione, il conforto, l'amore; vecchi e
polverosi diari nascosti in un malandato cassetto; un uomo psicopatico e folle di
cui non si conosce l'identità. Ferite del cuore, dell'anima che invadono la
nostra mente e la intrappolano nelle tenebre di una mente inconsapevole e
folle.
Ho letto Phobia come se sperassi di trovare un
grande serbatoio di rimedi, e per molti versi lo è stato. Il giovane medico che
mi ha accompagnato in questa storia conosceva perfettamente la storia tedesca
che avrei voluto leggere, utile e indispensabile come l'aria che respiro. In
una rapida discesa, Phobia è un indagine sconvolgente di rivelazioni macabre,
pensieri, sogni e speranze, delusioni, amori persi e poi ritrovati, che
recidono come una linea di demarcazione. Un romanzo in cui, così come il suo
esordio, ho trovato un Dorn furbo, ingannevole, enigmatico. Un romanzo che è un
altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro animo di paura,
angoscia crescente. Rimasugli di nozioni, storie di vita tirate su fino allo
sfinimento, rievocate sapientemente in una brodaglia nera da cui si alzano
vapori neri e maleodoranti. Intrugli che, se somministrate in una dose
eccessiva, sono una malattia per lo spirito.
Valutazione d'inchiostro: 4+
Ciao Gresi, conosco il romanzo ma non l'ho letto. Sembra comunque interessante... bella recensione!
RispondiEliminaCiao Ariel! Grazie :) Se dovesse capitarti di leggerlo non te lo sconsiglio :) Per me Dorn è una garanzia ;)
EliminaIo adoro i thriller psicologici, ma ultimamente ho avuto solo delusioni e ne sto cercando uno decente..La tua recensione è molto interessante, darò un'opportunità a questo libro e a quest'autore :-)
RispondiEliminaGrazie, Maria! Spero possa piacerti ;)
EliminaCiao Gresi!
RispondiEliminaAncora non mi sono addentrata in questo autore, ma come sempre la recensione dei suoi libri è semplicemente stupenda.
Mi chiedo come tu faccia a trovare parole così adatte e incastrate alla perfezione!
Ah, ovviamente mi sono segnata il titolo! ;)
Ma grazie, Jasmine!! Sei sempre gentilissima :)
EliminaDorn é un autore che scrive storie particolari, e se ti incuriosisce ti consiglio caldamente qualche suo romanzo - ogni storia è a se stante :)
Spero vivamente resti affascinata ;)
Che lettura inquietante.. Mi piace un sacco!! È il tuo modo di recensire è davvero particolare! Che voglia di leggerlo! Purtroppo, i thriller vengono sempre scavalcati da altri generi e così finisco di dimenticarmi titoli, autori, ecc. Questo devo segnarmelo in fronte:)
RispondiEliminaCiao Gresi!!!
Ciao Nik!! Anche a me succede, ma a dire il vero solo se ho timore che possa incappare in qualche delusione :)
EliminaCon Dorn ti assicuro non dovresti rimanerne delusa, ma é pur vero che ogni romanzo ha il suo momento ;)
Ancora non mi sono avvicinata a Wulf Dorn, ma prima o poi proverò anche io a leggere qualcosa.
RispondiEliminaAttenderò pazientemente, allora ;)
Elimina